Pastorale Giovanile

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    Eucaristia: vita che fiorisce in pienezza


    Guido Novella

    (NPG 2002-08-47)


    Per visibilizzare i contenuti della celebrazione si possono preparare dei pannelli di stoffa
    (o di altro materiale) che vengono mostrato in successione durante le varie tappe della celebrazione. Si possono appendere, davanti all’assemblea, uno dietro l’altro, a mo’ di tenda-pannello per essere esposti nella successione indicata: alla fine si avrà la visibilizzazione dei vari elementi
    della celebrazione eucaristica: simbolo, assemblea, parola, pane e vino, memoria, testimonianza.

    Silenzio. Discreto fondo musicale appropriato.

    G. Noi e i giovani, entro una cultura ricca e diversificata.
    Frenetica esplosione di stimoli, sollecitazioni che ampliano il livelli di conoscenza
    ma disorientano in un relativismo qualunquista.
    Frammentazione del pensiero, modelli individualistici, crisi delle grandi ideologie…
    Nuove ricchezze emergenti. Rispetto della natura, giustizia,
    attenzione al diverso, globalizzazione…
    La fede cristiana: proposta di esperienze che offrono risposta alle domande della vita.
    Per i cristiani un’esperienza forte: l’Eucaristia.
    Un’assemblea convocata, spazio, tempo, gesti, oggetti, parola, musica, luce, colore…
    per dire il mistero.
    Comunicare l’incontro con l’Altro, l’Oltre che, in Gesù, si fatto gesto, parola, amicizia,
    risposta di senso alle domande dell’uomo.

    Canto: Emmaus (Nella casa del Padre, LDC 644)

    Signore, brucia il cuore, se tu ti svelerai:
    parola che si offre ed è la verità.
    E allora volgerò il passo all’avventura
    e il fuoco della gioia il cuore accenderà.

    Signore, nasce forza, se tu mi nutrirai:
    il pane tu mi porgi ed è la novità.
    E allora uscirò per dire a chi non spera
    che il buio della notte in te è luce ormai.

    Signore, cresce amore, se tu sarai con me:
    gli occhi mi hai dischiuso ed è la libertà.
    E allora diverrò la tua primavera:
    la Pasqua che mi doni in tutti fiorirà.

    Davanti all’assemblea un pannello di tela bianca, illuminato.

    1. Simbolo. linguaggio per dire l’ineffabile

    G. Quale linguaggio usare per dire l’inesprimibile ricchezza dell’uomo e di Dio?
    Come penetrare il mistero per capirci e capire?
    Come s-velare e ri-velare il senso delle domande che ci abitano dentro:
    chi sono, perché la vita, l’amore, la gioia, il dolore…?
    Celebrazione: annuncio e compimenti dell’evento.
    Rito che vive di memoria e si alimenta di speranza, annuncia l’evento e annuncia il compimento,
    ripetendo comportamenti e gesti umani.
    Fiorisce il simbolo: traboccare di linguaggi.
    Linguaggio che mette insieme una verità e una storia, un’idea e una memoria,
    un progetto e una speranza.
    Ciò che la parola può dire solo con un faticoso accumulo di parole,
    il simbolo esprime in una sola volta.
    La parola incarnata ha prediletto il simbolo.
    Vi si nascose con gioia e l’affidò alla Chiesa.
    A rivestirne l’annuncio, a significarne il dono, a sostenerne la preghiera.
    Vediamo l’oltre e l’altro.

    Preghiera corale

    1. Grazie, Signore perché hai voluto assumere,
    con l’Incarnazione, tutto l’umano e lo hai reso capace
    di contenere e trasmettere l’inaudita ricchezza
    della tua parola di luce, il tuo Amore che salva.

    2. Grazie, Signore perché il linguaggio umano
    ha trovato una nuova straordinaria fecondità.
    Il Verbo si fece carne, parlò, penso, comunicò
    come parla, pensa comunica la carne.

    T. Grazie, Signore, perché la Parola si fece parole,
    perchè l’immagine del Padre si tradusse nelle immagini.
    È divenuta segno, nascosto e fiorito nel simbolo.
    L’in-dicibile, l’in-effabile, si è a noi comunicato.

    Canto: Gioia, fiducia, perdono (Nella casa del Padre, LDC 649)

    Gioia, fiducia, perdono:
    doni del Risorto al popolo di Dio.

    2. L’assemblea

    Mentre viene proclamato il Vangelo si tira il pannello di stoffa ed appare un altro pannello con l’immagine di persone assieme.

    Dal Vangelo secondo Luca (24,13-16)

    Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto.
    Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo.

    G. Come i discepoli di Emmaus, anche noi e i nostri giovani
    a camminare sulle strade del perenne andare e venire in cerca di senso e di amica compagnia.
    Eucaristia, assemblea radunata nel nome di Colui che sentiamo nostro Salvatore.
    Noi, con le nostre tristezze, speranze, gioie, con i blocchi e la generosità.

    Preghiera corale

    1. Viandanti sono i giovani d’oggi a camminare nei giorni
    senza un valore che unifichi e dia colore alla vita.
    Giovani senza la compagnia che condivida fatica,
    entusiasmo e attesa, pendolari d’una vita priva d’incontro.

    2. Giovani dietro a mille attrattive,
    ma senza la meta che dia pace al cuore.
    Giovani con l’esperienza di non appartenere a nessuno
    Soffrendo l’assenza di un tu che ti attenda e desideri.

    T. Tristezza che chiude in se stessi.
    Speranza delusa di una comunità di fratelli
    dove trovare accoglienza, perdono e amicizia.
    Solitario e vuoto cercare.

    Canto: Ogni mia parola (Giovani in festa, LDC 260)

    Come la pioggia e la neve
    scendono giù dal cielo
    e non vi ritornano senza irrigare
    e far germogliare la terra.
    Così ogni mia parola
    non ritornerà a me
    senza operare quanto desidero
    senza aver compiuto
    ciò per cui l’avevo mandata
    ogni mia parola, ogni mia parola.

    3. La Parola della vita

    Si espone un altro pannello su cui è raffigurato il simbolo della Parola.

    Dal vangelo secondo Luca (24,17-27)

    Ed egli disse loro: “Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?”. Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: “Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?”. Domandò: “Che cosa?”. Gli risposero: “Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l’hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l’hanno visto”.
    Ed egli disse loro: “Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”. E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.

    G. Gesù ci incontra e ci parla con ciò che noi siamo:
    sogni attese, dolore, amore, tensioni e comunione…
    L’alfabeto della vita ri-vela e s-vela il senso della vita.
    La Parola eterna del Padre si è fatta parola dell’uomo.
    Ed abbiamo inteso la parola di Dio.
    La Parola si fece parole.
    Gesù, ti scopriamo dentro all’umana avventura.
    Tu parola di senso, di gioia, di vita riuscita.
    Di amore donato, fino alla fine.

    Preghiera corale

    1. Signore, sempre tu ci raggiungi nell’incerto vagare.
    Ci inviti al ricordo, a dire l’amarezza che ci abita.
    Raccontare il vuoto di te, la nostra fede incerta,
    la nostra spenta speranza.

    2. Il tuo incontro diviene corale memoria,
    professione di fede di ciò in cui crediamo.
    Camminando con te, la Parola ci illumina,
    comprendiamo di te, capiamo di noi.

    T. Raccontiamo la vita, con le sue sofferenze,
    diciamo il vuoto, la chiusura in noi stessi.
    Ti scopriamo presente nelle parole della vita,
    tu che mai abbandoni coloro che tu teneramente ami.

    Canto: Come fuoco vivo (Gen Rosso – Gen Verde)

    Come fuoco vivo si accende in noi
    un’immensa felicità
    che mai più nessuno ci toglierà
    perché tu sei ritornato.
    Chi potrà tacere da ora in poi,
    che sei Tu in cammino con noi,
    che la morte è vinta per sempre,
    che ci hai ridonato la vita?

    Spezzi il pane davanti a noi
    mentre il sole è al tramonto:
    ora gli occhi ti vedono,
    sei Tu, resta con noi!

    E per sempre ti mostrerai
    in quel gesto d’amore:
    mani che ancora spezzano
    pane d’eternità.

    4. Pane e vino

    Mentre si legge il Vangelo si sfila un altro pannello di tela, con la raffigurazione del pane e del vino.

    Dal vangelo secondo Luca (24,28-30)

    Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: “Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino”. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro.

    G. Pane e vino: ed è Eucaristia. Benedizione che trasforma la vita in tuo dono prezioso.
    Tua presenza amica e fedele in ciò che noi siamo.
    Resti con noi, pane che sazia ogni fame e vino che generosamente si offre, nel tuo sacrificio.
    Tuo corpo e tuo sangue, tua esistenza donata. Perché in tutti sia vita, Abbondante, in pienezza.

    Preghiera corale

    1. Ti sei fermato nella notte, in quella locanda.
    Hai condiviso ricordi, amicizia, il pane.
    Hai celebrato l’esperienza del cammino, l’incontro,
    per lasciarci il segno della tua viva presenza.

    2. Sei entrato, per rimanere con loro.
    Sei entrato nella vita dell’uomo, nelle attese,
    nello sconforto. Mai più ci lascerai.
    E pane e vino ci hai donato, per sempre.

    T. Sei sempre con noi, sei con i giovani che sognano,
    sei nelle umane vicende come luce e conforto.
    Il tuo Spirito ci segue quando incerti vaghiamo.
    nelle alterne vicende della umana esistenza.

    Canto: Parole di vita (Nella casa del Padre, LDC 701)

    Parole di vita abbiamo ascoltato e gesti d’amore vedemmo tra noi.
    La nostra speranza è un pane spezzato, la nostra certezza l’amore di Dio.

    5. Memoria

    Mentre si legge il vangelo si sfila un altro pannello che con il volto di Gesù.

    Dal vangelo secondo Luca (24,31-32)

    Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?”.

    G. Nell’ascolto della vita, con le delusioni e le gioie, nella compagnia del cammino,
    nei gesti di amicizia semplice e vera ti hanno scoperto.
    Nella tua assenza con gioia ti hanno sentito presente.
    Ormai sei dentro di noi, presenza che mai abbandona, nostra vita, speranza conforto, futuro. Amore.

    Preghiera corale

    1. Il ricordo di te: l’eterno fiorisce nel presente.
    Memoria e profezia, bisogno e attesa,
    promessa e speranza, presenza misteriosa
    dell’Assente desiderato dal popolo in cammino.

    2. Attualizzazione e compimento dell’evento passato.
    Qui e ora, ieri e oggi, con te, insieme, gioiamo.
    Lo Spirito il cuore riscalda, quando memoria facciamo
    e a lui presentiamo le domande più vere.

    T. Speranza fiorisce e gli occhi si aprono:
    lo riconosciamo presenza fedele in ogni nostra giornata.
    Grazie, Signore, per la tua parola, il tuo pane.
    Grazie per la tua vita donata, nostra certa salvezza.

    Canto: Magnificat (Nella casa del Padre, LDC 160)

    Magnificat, magnificat,
    Magnificat anima mea Dominum,
    Magnificat, magnificat,
    Magnificat anima mea.

    6. Annunciatori entusiasti

    Mentre viene letto il Vangelo si mostra il pannello che illustra due viandanti sulla strada.

    Dal vangelo secondo Luca (24,33-35)

    E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone”. Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

    G. Il viaggio sconsolato e triste dei viandanti si è trasformato in esaltante scoperta:
    Gesù è vivo, è tra noi, cammina sulle nostre strade ci conforta con la sua presenza amica.
    La vita trova senso e speranza.
    Gesù ha vinto la morte con la sua morte!

    Preghiera corale

    1. Hai lasciato il tuo Spirito, Signore risorto,
    hai riscaldato il cuore, hai mosso all’azione.
    La paura è cessata, il coraggio è tornato;
    l’esperienza vissuta diviene annuncio di gioia.

    2. Han ritrovato la comunità dei fratelli.
    ri-conoscimento gioioso di ciò che sentivano dentro.
    Lo Spirito del Risorto fa fiorire la Chiesa,
    Corpo di Cristo che porta a tutti speranza.

    T. Dallo sconforto alla gioia. Dalla paura al coraggio.
    Dalla sordità all’ascolto. Dalla cecità al riconoscimento.
    Dalla fuga alla testimonianza.
    Gesù, la tua compagnia fa sbocciare la festa.
    Grazie,Signore!

    Padre nostro

    G. Un racconto di ieri. La storia di oggi. Esperienza densissima che sovente viviamo.
    Eucaristia: le semplici cose del quotidiano divenute linguaggio dell’esperienza che salva!
    Un’assemblea radunata, con le sofferenze, sogni e attese, tempo, spazio, pane, vino,
    musica, silenzio, gesti…
    Per celebrare la memoria di Lui, che ha vissuto nel tempo e lo ha trasformato in Presenza
    che fa fiorire speranza e vita abbondante, per tutti.
    Resta con noi, Signore, e trasforma la vita.
    Ripartiremo con gioia, offrendo comunione, perdono, ascolto, impegno e gioia.
    Fino al giorno che mai ha tramonto, quando noi tutti saremo tua Eucaristia, per sempre.
    Grazie, Signore!

    Canto: E sei rimasto qui (Gen Rosso, Gen Verde)

    Perché la sete d’infinito?
    Perché la fame d’immortalità?
    Sei Tu che hai messo dentro l’uomo il desiderio dell’eternità!
    Ma tu sapevi che quel vuoto lo colmavi Tu, per questo sei venuto in mezzo a noi.

    E sei rimasto qui visibile mistero.
    E sei rimasto qui cuore del mondo intero.
    E rimarrai con noi finché questo universo girerà.
    Salvezza dell’umanità.

    Si apre il cielo del futuro, il muro della morte ormai non c’è.
    Tu, Pane Vivo, ci fai Uno: raccogli tutti i figli attorno a te.
    E doni il tuo Spirito che lascia dentro noi il germe della sua immortalità.

    E sei rimasto qui visibile mistero.
    E sei rimasto qui cuore del mondo intero.
    E rimarrai con noi finché questo universo girerà.
    Salvezza dell’umanità.

    Presenza viva nel mistero, ma più reale di ogni realtà,
    da te ogni cosa prende vita e tutto un giorno a te ritornerà.
    Varcando l’infinito, tutti troveremo in te un sole immenso di felicità.

    Noi trasformati in te, saremo il seme che
    farà fiorire l’universo nella Trinità.
    Noi, trasformati in te, saremo il seme che
    farà fiorire tutto l’universo insieme a te.

    E sei rimasto qui visibile mistero.
    E sei rimasto qui cuore del mondo intero.
    E rimarrai con noi finché questo universo girerà. (bis)
    Ieri, oggi e sempre Salvezza dell’umanità.


    T e r z a
    p a g i n A


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