Domenico Sigalini e Cooperativa "La nuvola nel sacco"
(NPG 1986-09-58)
I «tempi» forti che vogliamo servire con queste proposte «pazze» sono Avvento, Natale, le vacanze natalizie, la giornata della pace.
La vita di gruppo di un adolescente può avere un suo cammino molto serio e molto ben congegnato, ma è necessario che essa si colleghi sempre all'ambiente, alla sua cultura, alle sue tradizioni, alle feste, a quello che tutti sentono e vivono.
È un modo, magari solo intuitivo, di aiutare l'adolescente ad accostare ed essere attivo nella sua cultura, in quel mondo di abitudini, di modi di vivere, di riti e di simboli che determinano la sua vita. Vivere questi momenti in termini attivi e creativi permette all'adolescente non solo di essere critico verso le proposte stereotipate dei mass-media, ma di inserirsi da protagonista nel produrre o colorare la vita di nuovi simboli, frutto della sua vita, delle sue riflessioni del suo modo, insomma, di esprimere la gioia di vivere.
Le esperienze che presentiamo non sono collegate ad un cammino di crescita del gruppo particolare, ma vi possono essere adattate arricchendole di significati e di contenuti nuovi. È sempre utile che le iniziative siano collegate allo stesso cammino di fede, per non creare momenti pesanti di lezioni e momenti graditi di azioni, ma soprattutto per quell'unità di crescita globale che l'animazione si propone come primo obiettivo.
Le proposte che seguono sono state già sperimentate con discreta riuscita. Certo è necessario avere un gruppo vivace e un animatore non troppo teutonico, una volontà di rischiare e la possibilità di sbagliare.
La vita di un gruppo per gli adolescenti è troppo importante perché si snodi solo nel chiuso di una stanzetta col cliché: preghiera, relazione, «chi ha qualcosa da dire», arrivederci; deve essere una unità di vita. È giusto che per gli adolescenti sia un gruppo di appartenenza, un ambiente «caldo», accogliente e capace di firmare pubblicamente le sue iniziative. Ci sarà tempo più avanti per gli impegni più personali e più duri. Ma questi non saranno possibili se non c'è un allenamento anche «pazzo» di iniziative di gruppo.
LA SCUOLA DI PREGHIERA
Si tratta di inventare un itinerario, collocabile in Avvento, con appuntamento settimanale per crearsi l'opportunità di imparare a pregare. Il filo conduttore può essere preso a livello tematico dai testi della liturgia dell'Avvento, e a livello metodologico si possono prendere in considerazione alcuni «modi» di pregare. Se il gruppo ha già una buona capacità, si può, per esempio, centrare un incontro di preghiera sulla Parola, un altro sulla utilizzazione di un salmo, un altro su una meditazione. Oppure, ad un livello per così dire più propedeutico, si può partire da fotografie, da un brano musicale, dai giornali. Oppure si può proporre una preghiera attraverso i gesti, le parole, il canto.
Pensato l'itinerario, la preghiera va gestita dagli stessi adolescenti, i quali a gruppetti e con l'aiuto dell'animatore possono preparare i vari incontri.
È importante «visualizzare» in qualche modo l'itinerario attraverso un poster o un puzzle che si compone, una serie di parole o di frasi, un libretto che gli adolescenti utilizzano e riempiono di volta in volta, quasi un diario personale della preghiera.
Per dare incisività e continuità alla proposta, si può anche predisporre uno strumento agile che viene utilizzato per la preghiera personale durante la settimana. Possono essere preghiere a metà da completare, brani di vangelo da collegare, lettere ai «profeti» da concludere...
La scuola di preghiera può anche essere pensata come una iniziativa aperta a tutti gli adolescenti della parrocchia.
Potrebbe concludersi con una celebrazione o una veglia di preghiera a Natale preparata dal gruppo per tutta la comunità. Se la vigilia di Natale è carica, si può organizzare la veglia la sera dell'ultimo giorno di scuola o il sabato della quarta domenica di Avvento.
LETTURA Dl UN LIBRO
È una proposta adatta per l'Avvento, perché è di fatto una esperienza di «cammino».
Al di là del libro, che ovviamente sarà legato all'itinerario che il gruppo sta vivendo, occorre strutturare con cura la proposta.
Non è necessario che tutti abbiano il testo. È però importante dare alla lettura un sistema che permette di tener presente a che punto si è, e darle uno «sbocco». Si può, ad esempio, fare un cartellone a fumetti per ogni capitolo, curare un quaderno delle frasi «più». Si può concludere la lettura del libro con un recital o stampare un fumetto o inventare una canzone.
La lettura del libro non deve occupare l'appuntamento ordinario del gruppo: si possono fissare alcune sere nelle case degli adolescenti stessi, con contorno di caminetto... Oppure leggere le varie parti a gruppetti, lasciando la sede del gruppo aperta in modo che gli adolescenti vi passino quando è loro possibile.
Si può anche far passare il libro da una mano all'altra stabilendo dei tempi ed una sorta di elenco o catena di sant'Antonio, prendendo l'impegno che ognuno prima di passar la mano scriva le impressioni o racconti all'altro le puntate precedenti.
HAPPENlNG Dl NATALE
Per «happening di Natale» si intende una giornata non-stop, collocabile nella vigilia della festa. Si concretizza nell'animare la piazza del paese con una serie di attività.
È opportuno, anzitutto, curare l'aspetto tecnico, come potrebbe essere il procurarsi delle tende, fare un programma con i vari appuntamenti lungo il giorno e diffonderlo accuratamente in paese. Per diffonderlo, la sera prima si può far un giro per il paese con le zampogne e la consegna dei volantini.
Deve essere una giornata senza tregua, dove ci si alza presto, si montano le tende, alle ore 8.00 si fa la preghiera, alle 8.30 si invita il sindaco e gli si fa un'intervista, alle 9.00 ha luogo uno spettacolo con burattini per i bambini più piccoli, alle 10.00 con un tavolo e tutto l'occorrente si invita la gente a scriversi gli auguri; segue nel pomeriggio un film video-registrato, un poco di musica e di canzoni, un grande albero di Natale da addobbare o un grande presepio proprio sulla piazza, e alla sera il fuoco, la veglia, la festa.
OLIMPIADI D'INVERNO
Può essere un momento di attività interna al gruppo, ma anche un servizio del gruppo a tutti gli adolescenti del paese.
Si scelgono due o tre giorni e due o tre posti abbastanza significativi e «pratici». La coreografia, anche se venisse utilizzata solo all'interno del gruppo, dovrà avere una parte importante. Per quanto riguarda gli «sport» è opportuno lasciarsi prendere la mano dalla fantasia ed uscire dalle cose consuete: ci può stare la gara a monopoli o il gioco della tombola, una partita ad hockey con le scope, il tiro a segno con le palle di neve, il lancio della valanga, la costruzione del pupazzo. Ovviamente... se c'è la neve!
IL MURALE DELLA PACE
Si comincia con il cercare un grande muro in un posto importante e disponibile del paese. Poi si progetta un disegno molto «coloroso», ispirato possibilmente al tema della giornata della pace. Si divide il disegno a settori numerati.
Ora si invitano tutti i gruppi della parrocchia (dai bambini agli anziani) e si affida ad ogni gruppo un certo numero di parti. Si stabilisce un calendario che nel giro dell'ultima settimana dell'anno consente di riempire di giorno in giorno il murale, in modo da completarlo entro capodanno.
Una opportuna divisione delle parti potrebbe anche creare quel tanto di suspence, che incuriosisce anche i passanti più distratti.
Il gruppo degli adolescenti dovrebbe assicurare con dei turni il necessario coordinamento, e poi il primo di gennaio con tutti i gruppi che hanno lavorato ci si può trovare per «firmare» l'opera, magari con un momento di festa.
Se non c'è un muro a disposizione, si può installare un grosso cartellone, ben fisso e in posizione strategica.
Meno affascinante, ma egualmente utile, può essere preparare il tutto sotto forma di puzzle, distribuendo con un poco di fantasia i singoli pezzi.
GLI AUGURI
Si legge in gruppo il discorso del Papa per la giornata della pace. Si scelgono dodici o... quarantasette frasi. Si stampano un certo numero di bigliettini, con contorno di disegno natalizio, magari accompagnato da un titolo o un messaggio/augurio provocante.
Ora con un blitz nella notte dell'ultimo dell'anno o all'uscita dalla messa del primo gennaio o lanciandoli dall'alto con una mongolfiera (si fa per dire) si fanno pervenire gli auguri in tutte le case.
ALTRE IDEE A RAFFICA
E, per concludere, altre idee a raffica da sviluppare secondo l'intelligenza e il grado di «pazzia» dei gruppi più ricchi di fantasia.
- Si può pensare ad un corso di «presepistica» per i bambini organizzato dal gruppo degli adolescenti dando sfogo ai carismi personali. Si insegna come non comperare un presepio già fatto, come colorare la carta, utilizzare la creta, disporre le luci, magari utilizzando un piccolo programma d'illuminazione. . .
- Si può pensare ad una serie di incontri e interviste con «personaggi» che hanno a che fare con il Natale: un commerciante, un agente di viaggio e turismo, il sagrestano, un prete, il cartolaio...
- Un'idea provvidenziale: due giorni per fare insieme i compiti, togliendo alle famiglie tante occasioni di litigio, con contorno di serate e divertimenti vari.
- Non è necessario parlare della classica serata di fine d'anno, perché qui la fantasia oscilla purtroppo sempre tra una marcia della pace con il rincrescimento di non poter fare festa con gli amici e la «classica» abbuffata con gli amici fino al mattino di capodanno. Val la pena di utilizzare la serata non per dividere selettivamente, né in un senso né nell'altro, ma per ricucire alcuni strappi avvenuti nel corso dei mesi precedenti.