Pastorale Giovanile

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    «Ogni vita è vocazione»



    Elio Scotti

    (NPG 1977-10-2)


    In un periodo storico di vasti cambi culturali, ideologici e spirituali e di crisi di tutti i valori, viene pure offuscata la identità propria di ogni istituzione e di ciascuna persona. Le nazioni, come tutte le istituzioni, la Chiesa e le persone singole, si interrogano sul proprio essere, sull'obiettivo del proprio esistere, sul futuro e sui valori nuovi che li matureranno verso lo sviluppo .e la propria realizzazione.
    I giovani d'oggi, privati di sicurezze e modelli, di testimonianze e proposte di valori concreti, nel vortice delle manipolazioni e stimolazioni che sono ampiamente utilizzate contro di loro da diverse agenzie, sono disorientati e diffidenti verso qualsiasi progetto impegnante, coerente e continuativo, che superi le facili motivazioni del comune pensare e ragionare.

    Vocazioni totalizzanti

    L'affievolirsi del desiderio vocazionale, come espressione d'impegno globale della propria vita e di tutti gli idealismi naturali di professionalità, di amore, di studio, di altruismo, è ancora maggiore per quegli ideali totalizzanti di a vocazioni sacre», come il sacerdozio e la vita religiosa. È un fatto scontato che non desta più meraviglia, anche se crea veramente in ogni cristiano preoccupazione e forse angoscia.
    ll problema impegna fortemente l'operatore pastorale a riproporre i fondamenti validi e realisti del nuovo modo di essere uomo, del crescere uomo di fede, dell'aprirsi ad un orientamento che investa tutta la vita, dell'impegnarsi alla piena disponibilità per una missione specifica. Il dono della chiamata particolare rivolta da Cristo a molti giovani per il servizio a Dio ed ai fratelli, riuniti nella Chiesa e nella umanità, è in continuo afflusso, ma esso va recepito e coltivato in un terreno adatto e fecondo, perché possa provocare una decisione personale ed una risposta umana.

    Le scelte di «Note di pastorale giovanile»

    In questi undici anni di vita il Centro non ha lanciato espliciti appelli né ha pianto sulla crisi in atto, e neppure ha fornito sussidi per rafforzare antiche mentalità o per riproporre metodi e proposte vocazionali di stampo tradizionale. Non esiste, a nostro avviso, una pastorale giovanile che non sia anche vocazionale: né germoglia alcuna vocazione specifica e particolare che resista al secolarismo, se essa non ha fondamento naturale, radicato nei valori emergenti nel nuovo tipo di uomo che la storia, e Cristo presente in essa, stanno forgiando. Il dono di Dio, salvo carismi eccezionali, attecchisce e cresce solo sul terreno umano, preparato, coltivato ed aperto ai segni dei tempi, del giovane disponibile alla sequela di Cristo. Il frutto vocazionale matura come conseguenza ed in continuità del fiore, che sboccia dall'albero, e questo dalle radici ben solide e nutrite di energie spirituali, permanenti, sempre rinnovate.
    «Nel disegno di Dio, ogni uomo è chiamato ad uno sviluppo, perché ogni vita è vocazione. Fin dalla nascita, è dato a tutti in germe un insieme di attitudini e di qualità da far fruttificare: il loro pieno svolgimento, frutto a un tempo dell'educazione ricevuta dall'ambiente e dello sforzo personale, permetterà a ciascuno di orientarsi verso il destino propostogli dal suo Creatore. Ogni uomo può crescere in umanità, valere di più, essere di più» (Populorum progressio, n. 15).

    I valori e le opzioni proposte a fondamento del terreno vocazionale

    Alcuni, tra quelli che abbiamo particolarmente evidenziato:
    – L'educazione personalizzante, che dona libertà di scelta, consapevolezza di motivazioni, sensibilità ai fratelli, disponibilità all'impegno per attuare il progetto dell'amore creatore verso la comune storia umana e divina. Fu fatta la scelta del giovane come «persona-soggetto» della propria crescita, dei suoi processi educativi, dell'adesione cosciente alle proposte professionali, dell'esercizio alla libertà responsabile, per accettare e scoprire la propria identità e sviluppare la propria socialità. Corrispondere al progetto di Dio scoperto nell'ambito della propria umana realizzazione è la gioia più nobile per ogni giovane che sente di essere stato dotato di assoluta libertà dal Creatore stesso.
    – Il bisogno e la capacità di fare gruppo, con l'accettazione degli altri come compartecipi e collaboratori della propria maturazione, con il godimento dell'amicizia, che facilita la serenità interiore attraverso la gioia dell'espansione affettiva e la confidenza con tutti, con l'esperienza della comunione tra persone e la donazione di sé agli altri, valori che trascendono l'individualismo anticomunitario ed egoistico. Il desiderio di appartenere alla Chiesa, come membra vive di una comunione di persone riunite da Cristo ed inviate a tutti gli uomini, ne è conseguenza facile e naturale.
    – L'impegno per la realizzazione dei propri doni particolari, rapportato alla capacità di entrare in relazione personale con molti fratelli, per accettarli ed amarli come sono, specie se piccoli e deboli, per capirli nel dialogo interpersonale, per impegnarsi con sacrificio ad abbattere le strutture borghesi ed alienanti, mediante gruppi sociali e con azioni politiche liberanti. Il desiderio missionario con cui Cristo urge in ogni cuore sensibile, trova facile adesione in giovani impegnati vivamente nella liberazione umana dal male.
    – La profonda coscienza della propria debolezza, incapace di affrontare a lungo situazioni di lotta, combattendo sulla scia della croce. Esso è impegno positivo di costruzione, nonostante tutte le potenze avverse del male, e rende capace a soffrire, ad attendere e gradualizzare l'impegno, a convertirsi ed a purificarsi, perché convinti che la salvezza è già presente. Le deficienze sono insite nella normale incorrispondenza umana al progetto definitivo e già vincente di Cristo, che chiede però la compartecipazione alla sofferenza per il completamento della sua azione redentiva.
    – La confidenza amorosa e Io slancio fiducioso nell'amore del Padre, che ha donato ad ognuno una vocazione come progetto di maturità personale e realizzabile e che lo spinge alla preghiera di lode, alla liturgia della vita, alla celebrazione umana e divina dei gesti dell'uomo e dei progetti dei giovani. Tali progetti coincideranno sempre più con quelli della Chiesa di Cristo che si libera dalle rughe e si purifica dalle incrostazioni per splendere meglio con la testimonianza di cristiani e sacerdoti più autentici.
    – La forza e l'ideale della missione evangelizzatrice della Chiesa, che invia messaggeri dell'annuncio di salvezza, di gioia pasquale e di certezze di fede, che provoca incontri personali tra i giovani e il Cristo che li predilige, che offre partecipazione viva all'azione dello Spirito, rendendo i propri membri sacramento di questa salvezza per tutti gli uomini e per la loro storia che non ha confini di tempo, di luogo e di razza. La coscienza che la realizzazione personale di sé e la risposta a questa chiamata missionaria sono intimamente uniti, offrono garanzia di consistenza e di significato ad una giovinezza e ad una vita pienamente vissuta.
    – La varietà delle aspirazioni dell'uomo e la profonda richiesta di liberazione spirituale di ogni persona ci ha fatto proporre sia un volto nuovo di persona consacrata o di sacerdote, sia i suoi molti aspetti nuovi e più incarnati, più simili a quel Cristo che risponde in molteplici modi e con varietà di doni alle attese diverse di ciascun uomo e di ciascuna comunità. La ricerca di una identità unitaria ed essenziale del sacerdote è contemporanea alla ricerca di una pluralità di espressioni, di progetti e di servizi di cui ogni uomo-sacerdote è portatore personale ed irripetibile per specifici destinatari.
    Questi valori ed altre opzioni, fatte costantemente da Note di pastorale giovanile, ci sono parse le fondamenta salde per costruire quella roccia inamovibile su cui si edifica l'uomo e il cristiano, e quel terreno fertile in cui il seme del dono di Dio può fondare radici e dare alimento a vocazioni specifiche, laicali, maschili e femminili, religiose e sacerdotali. Le comunità educative autentiche, le fraternità apostoliche, la comunione delle persone, obiettivi costanti delle nostre proposte, costituiscono l'ambiente atto a rendere visibile e sensibile la affascinante presenza di Cristo che chiama alla sua sequela. Esse creano il clima familiare della fecondità per la nascita di vocazioni piene di fascino che supera i desideri e le forze spirituali dell'uomo comune. Tali decisioni e risposte alla chiamata divina nascono come per generazione, crescono e maturano nella compartecipazione ad una vita di amore, veramente realizzata e visibilmente testimoniata, tra operatori pastorali che si sentono membra vive della comunità cristiana.


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