GiovanEuropa /5
Angel Miranda
(NPG 2007-08-69)
Andando al di là della strategia di Lisbona 2000 che si prospetta un futuro dove l’Europa occupa il primo posto nel mondo attraverso lo sviluppo della tecnica, dell’economia e del progresso, abbiamo sempre di fronte la domanda sulla sua identità.
Nell’ultimo numero di NPG, rifacendoci al pensiero di Benedetto XVI,[1] dopo un lungo excursus storico giungevamo alla conclusione che l’Europa può essere vittima della perdita della sua identitá. E allora: c’è un identità dell’Europa che abbia un futuro e per la quale possiamo impegnarci con tutte le nostre forze?
Benedetto XVI indica alcuni elementi morali fondanti di questa identità che non dovrebbero mancare.
– Anzitutto il valore e la dignità dell’uomo, della liberta, eguaglianza e solidarietà assieme alle affermazione di fondo della democrazia e dello Stato di diritto.
Questo implica un‘immagine di uomo, un’opzione morale e un’idea di diritto per niente ovvie, ma che sono di fatto fondamentali fattori di identità dell’Europa.
– Poi il matrimonio e la famiglia: il matrimonio monogamico come struttura fondamentale della relazione tra uomo e donna e al tempo stesso come cellula nella formazione della comunità statale.
Si tratta della questione di cos’è la persona umana in quanto uomo e donna, e come la convivenza uomo-donna può ricevere una forma giuridica.
– C’è poi la questione religiosa, il rispetto nei confronti di ciò che per l’altro è sacro, e particolarmente il rispetto per il sacro nel senso più alto, per Dio.
Ma come armonizzare tutto questo in una società secolarizzata o postsecolarizzata?
In un sereno e necessario rapporto tra ragione e fede. Entrambe sono necessarie, se pur si collocano su due piani diversi: l’una, l’autonomia del proprio pensiero nella ricerca della verità; l’altra, l’accoglienza della rivelazione e del mistero di Dio. E così se le fede si rapporto con onestà alla ragione, riconoscendo in essa ciò che rende l’uomo tale, infinitamente al di sopra di ogni altro essere vivente, anche la ragione deve avere serena fiducia nella fede e nella disponibilità ad ascoltare le grandi tradizioni di trascendenza dell’umanità. Entrambe si rapportano in una maniera stretta e senza definitive conflittualità. In Europa, senza dubbio questa correlazione chiama in causa i due partner principali: la fede cristiana e la razionalità occidentale laica.
In questa ipotesi di correlazione come andranno le cose in Europa in futuro?
Non lo sappiamo. La Carta dei diritti fondamentali può essere un primo passo, un segno che l’Europa cerca in maniera cosciente la sua anima. Se è vero, come diceva Toynbee, che il destino di una società dipende sempre da minoranze creative, i cristiani credenti dovrebbero concepire se stessi come una tale minoranza creativa e contribuire a che l’Europa riacquisti nuovamente il meglio della sua eredità al servizio dell’intera umanità.
E nella pratica?
Questo chiama in causa l’impegno politico del cristiano dal punto di vista del Regno di Dio, il dialogo tra fede e cultura, la definizione dei valori nella società... e via dicendo. Compiti che un cristiano (un laico, un giovane) sa essere essenziale del suo essere cittadino del mondo, mentre non smette di essere cittadino del Regno.
Eurolavoro – informazioni
Per conoscere diritti e opportunità in materia di lavoro nel proprio paese e nei paesi esteri, ecco un elenco di siti per accedere a informazioni riguardanti le varie questioni in materia di lavoro (per esempio promozione dell’occupazione, normative, procedure di assunzione, redazione del CV, permessi di lavoro) e per consultare guide pratiche, test e consulenze. Insomma, tutto quel che serve per avere successo nel mondo del lavoro!
https://europa.eu/youth/working/index_eu_it.html
EURES: un servizio per implementare la mobilità lavorativa
Visitando il sito EURES della Commissione europea, si può accedere ad informazioni utili per trovare lavoro all’estero e a notizie sulle condizioni di vita e di lavoro negli altri paesi europei, oltre alle modalità per contattare i consulenti EURES del vostro paese, dai quali avere ulteriore aiuto.
https://europa.eu.int/eures/index.jsp
COMECE: Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea
Questa commissione ha elaborato una comunicazione come apporto alla prevista Dichiarazione di Berlino circa i valori comuni che sono «la fontana viva del progetto europeo».
In concreto parlano, tra altri, della necessità di
• una UE al servizio della persona umana, della protezione della vita e del suo sviluppo integrale;
• sviluppare nei cittadini europei stima per l’UE con un senso di cittadinanza attiva;
• rinforzare la pace interna sempre fragile;
• attivare solidarietà e cooperazione politica, economica e sociale, verso una pace esterna;
• una UE come fattore di stabilità dopo il traguardo dei 27 paesi;
• una UE. più democratica, efficiente e trasparente.
cf www.comece.org
NOTE
[1] Joseph Ratzinger, Europa. I suoi fondamenti oggi e domani, San Paolo 2005.