Angel Miranda
(NPG 2007-03-76)
L’ultimo Eurobarometro dell’autunno del 2006 i cui risultati sono stati pubblicati nello scorso dicembre, rileva, tra le altre cose, un insieme di indicatori attorno a sette questioni su cui i cittadini europei sono stati consultati. Li possiamo riassumere nella tabella che segue.
I dati rilevati meriterebbere un’analilsi più minuziosa, ma per una prima presa di coscienza bastano poche osservazioni.
1. «C’è troppa tolleranza nella giustizia».
Su questo tema c’è una opinione quasi unanime da parte dei cittadini EU. Praticamente non c’è discrepanza alcuna.
2. «C’è bisogno di maggior eguaglianza e giustizia, a costo di perdere livelli di libertà individuale».
Quasi due cittadini EU su tre sono d’accordo su questa affermazione (64%), anche se ci sono differenze considerevoli tra gli stati membri, con livelli di accordo tra il 46% dell’Olanda e l’80% del Portogallo.
3. «L’opinine pubblica è divisa circa il posto della religione nella società».
Nell’insieme, il 46% egli inchiestati conferiscono grande importanza alla religione, mentre il 48% non è d’accordo. Età, educazione o opzione politica apportano piccole differenze, se pur con varianze significative tra gli Stati, da un 20% dell’Estonia all’81% di Cipro.
4-6. «La maggioranza si oppone ai matrimoni omosessuali e all’adozione infantile perla coppia omosessuale».
Esistono differenze circa il tema variegato della omosessualità. In generale, solo il 32% degli Europei permetterebbe l’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali, anche se risulta maggiore (44%) la tolleranza per la legalizzazione delle coppie omosessuali.
Circa la diversificazione dei Paesi, ci sono differenza notevoli tra l’Olanda con un 82% a favore dei matrimoni omosessuali e un 69% a favore dell’adozione da parte delle coppie omosessuali, e il rifiuto di entrambe le possibilità come Grecia o Lettonia (84% e 89% rispettivamente) o Polonia (76% e 89%).
5. «Ci sono giudizi equilibrati circa il contributo degli immigrati nel proprio paese».
In generale, 4 cittadini EU su 10 ritengono che gli immigrati offrano una notevole collaborazione, mentre un 52% è in disaccordo.
In generale, quelli che si collocano alla sinisra dello schieramento politico o coloro che hanno un più alto livello di istruzione offrono una risposta più positiva.
Ma anche – mentre occorrerebbe tener conto del numero degli immigrati in ciascuno dei Paesi – le maggiori differenze di opinione sono collegate ai livelli economici di ciascun Paese, da un massimo dell’80% in Svezia al 12% della Slovacchia.
7. «Opposizione chiara alla legalizzazione delle droghe leggere dappertutto in Europa».
C’è un elevato livello di opposizione a questo tema, e in generale si denuncia una eccessiva tolleranza. Solo il 26% dei cittadini europei ammetterebbero la legalizzazione, mentre un atro 68% la rifiutano.
E questo (se pur in grado minore) tra i giovani dai 14 ai 24 anni, che mostrano il loro disaccordo nel 57% dei casi.
Tuttavia le opinioni variano da paese a paese. Mentre in Finlandia (8%) e in Svezia (9%) si oppongono decisamente all’idea, in Olanda, dove è legalizzato il consumo personale, solamente il 49% ritiene che esso dovrebbe essere legalizzato in tutta Europa.
Per il dibattito
– Permettere? Condannare? Proibire? Negare?... Quale eco ci lasciano questi dati al momento di progettare la nostra animazione pastorale?
– I nostri destinatari hanno posizioni simili? Somiglianze, differenze...
I dieci principali «guadagni» dell’Europa nel 2006
Presentiamo dieci concrete realizzazioni da parte dell’EU nel 2006 per migliorare il benessere economico e sociale.
- Strumenti per proibire le indicazioni ingannevoli nelle etichette dei prodotti alimentari.
- Regolazione delle tariffe per l’uso dei cellulare all’interno dell’EU, riducendo le più alte del 70%.
- Regolazione dell’uso di sostanze chimiche pericolose con sostanze alternative più sicure.
- Sviluppo di un proprio sistema di navigazione satellitare: il Galielo.
- Invio di truppe in due zone di grande instabilità, come il Congo e il Sud del Libano.
- Adesione della Bulgaria e Romania all’EU.
- Adozione dell’euro in Slovenia.
- Abbassamento dei prezzi ed eliminazione dell’eccesso di produzione nel settore dello zucchero.
- Apertura del mercato europeo al commercio dei servizi.
- Strumenti di lotta contro l’immigrazione illegale.
Maggiori informazioni in https://ec.europa.eu/