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    Per narrare

    una storia che continua…

    I Assemblea Nazionale MGS (Zafferana Etnea – CT 1999)




    PREMESSA

    Queste pagine hanno bisogno di una breve premessa perché possano essere accolte con semplicità e gioia, senza dimenticare la gratitudine per i tanti ( e sono molti) che hanno collaborato alla loro stesura.
    Hanno un inizio più recente: l’Assemblea del gennaio ’99 a Zafferana Etnea. Raccolgono però la ricchezza dell’esperienza e del cammino vissuto insieme negli ultimi dieci anni.
    Non si tratta di un documento normativo, né di una proposta programmatica per gli anni futuri.
    E’ la sintesi e la piattaforma minima di una serie di nuclei tematici (quasi un elenco) che costituiscono la linfa vitale dell’esperienza nella spiritualità giovanile salesiana e del movimento giovanile che da esso scaturisce.
    Queste pagine sono affidate in questo momento alle Consulte territoriali affinché le facciano proprie e le riscrivano: ognuna con la sua capacità narrativa, con la sua forza profetica, con l’aderenza alla propria realtà locale.
    Ogni Consulta dia loro anche un nome e un titolo: anche in questo si desidera essere Movimento, nel lasciare alle molteplici realtà territoriali e locali una propria originalità di espressione.

    La Segreteria Nazionale


    PARTE PRIMA
    “Per narrare una storia che continua...”

    1. LA STORIA

    In Don Bosco, fondatore e padre della Famiglia Salesiana, ha origine il Movimento Giovanile Salesiano.
    La storia del Movimento è iniziata già nelle sue prime giovanili esperienze di apostolato con amici e compagni di gioco e di studio.
    La esperienza apostolica delle Compagnie, la istituzione della Associazione dei Cooperatori Salesiani, il sorgere della Associazione degli Exallievi hanno costituito, vivente Don Bosco, la prima manifestazione di impegno giovanile e laicale nella comune spiritualità salesiana.
    Attorno a questi nuclei originali si sono andati manifestando altre realtà associative, di consacrati e di laici che oggi si riconoscono nella grande Famiglia Salesiana di Don Bosco.

    Nell’anno 1988, Centenario della morte di San Giovanni Bosco, il Movimento Giovanile Salesiano si è manifestato con vivacità ed è cresciuto nella consapevolezza della propria identità, come frutto della storia vissuta in tappe successive di condivisione e confronto tra i giovani italiani, europei e di tutto il mondo.
    Il Movimento Giovanile Salesiano alle soglie del Terzo millennio intende ancora manifestare la fedeltà all’origine carismatica e contemporaneamente ripensarsi all’interno delle sfide che il mondo giovanile oggi esprime: solo a queste condizioni può aspirare a continuare ad essere una presenza significativa nel nome di don Bosco, in comunione con la Chiesa, al servizio dei giovani e costruire così una porzione di Regno di Dio.

    2. LE RADICI: SPIRITUALITÀ GIOVANILE SALESIANA

    Il Movimento Giovanile Salesiano vuole essere una presenza significativa per la comunità ecclesiale e civile.
    Esso è un luogo di protagonismo giovanile e di responsabilità educativa.
    Il termine giovanile sta a indicare la preoccupazione per tutti i giovani, a cominciare da quelli che Don Bosco definiva più poveri.
    Chi si riconosce nel MGS condivide alcuni elementi ritenuti costitutivi e fondamentali per la propria esperienza di vita.

    Fa esperienza di Spiritualità Giovanile Salesiana
    - che riconosce in Gesù di Nazareth il volto e la parola di Dio, un Dio vicino, nella vita dell’uomo, che è presente in modo misterioso nella vita, che sta dalla parte della vita e fa nascere vita là dove c’è la morte;
    - che è una spiritualità del quotidiano, accolto come luogo e tempo della vita, dell’incontro con gli altri, della testimonianza della fede e della speranza; in Gesù, ragione e senso pieno della vita;
    - che è una spiritualità della gioia che caratterizza l’ottimismo e la fiducia con cui si affrontano le vicende quotidiane, senza dimenticare la raccomandazione di Don Bosco per essere sempre allegri;
    - che è una spiritualità della comunione nella Chiesa, comunità di fratelli nel Signore Gesù, attorno alla preghiera, ai Sacramenti, ai Pastori, con Maria come Madre;
    - che è una spiritualità di servizio specifico e responsabile ai giovani, in modo generoso, ordinario e straordinario.

    Vive nel contesto della pedagogia salesiana, che si fonda sul Sistema Preventivo di Don Bosco, che è un progetto di spiritualità.
    È ragione che guarda il cuore del giovane per aiutarlo a crescere integralmente nella sua identità e libertà;
    È religione che riconosce la bellezza e la grandezza di Dio Padre, di Gesù Figlio e Salvatore e dello Spirito Santo Amore;
    È amorevolezza che si dona gratuitamente, attingendo alla carità di Dio che previene ogni creatura con la sua Provvidenza, l’accompagna con la sua presenza e la salva donando la vita.

    Si impegna nella trasformazione della cultura pensata come luogo in cui si manifesta la vita delle persone con le manifestazioni del pensiero, dell’arte, della scienza, della religione.
    Riconosce che la cultura è portatrice di valori, ma si sente anche interlocutore e protagonista nei suoi confronti .
    Per questo si pone con atteggiamento critico di fronte a ideali, stili di vita, valori, quando questi non tengono conto dei giovani e dell’impegno educativo a loro servizio.

    Agisce con stile missionario nello stare vicino a ogni giovane accompagnandolo per sperimentare la paternità di Dio e vivere in pienezza la vocazione a cui è chiamato.
    Don Bosco si rivolgeva ai giovani più poveri. Anche oggi il MGS, fedele alla tradizione, rivolge il proprio interesse educativo ai giovani “più poveri”, tenendo presente che le povertà non sono solo quelle economiche.

    Educa evangelizzando ed evangelizza educando secondo uno stile particolare che è quello dell’animazione.
    Si tende così ad aiutare il giovane a realizzarsi e a diventare protagonista della propria costruzione come individuo e come soggetto sociale, crescendo libero dai condizionamenti esterni ed interni che gli impediscono di esprimere la propria natura, che è quella di essere figlio del Padre.
    Lo stile dell’animazione privilegia alcuni aspetti: l’accoglienza, il protagonismo giovanile e la relazione tra educatore ed educando.
    Accoglienza: è la capacità di riconoscere in ogni giovane un dono di Dio, che spinge l’animatore a dare fiducia al giovane, dimostrando così che ogni giovane ha in sé tutte le capacità necessarie per realizzare un progetto di vita.
    Protagonismo giovanile: questo aspetto è la manifestazione della dimensione missionaria dell’animazione, che si concretizza nel mandato “giovani per i giovani”.
    Relazione tra educatore ed educando: l’animatore accompagna i giovani nel cammino di educazione alla fede in modo del tutto gratuito, perché la sua passione educativa è la risposta ad una chiamata singolare. L’animatore nella propria azione educativa dà voce alle domande fragili e confuse, mature o meno, dei giovani e propone come risposta ad esse il modello di Gesù di Nazareth, narrandone la storia e testimoniando che è possibile vivere concretamente i valori cristiani nella vita quotidiana.
    Attraverso questo metodo si vuole restituire alla persona la sua dignità e felicità al fine di scoprire la sua natura di figlio del Padre liberandolo dalle inquietudini e dalle rassegnazioni indotte dal mondo che lo circonda.

    3. SOGGETTI

    Il MGS vuole essere una proposta educativa per i giovani.
    Fanno parte del MGS giovani e adulti, laici e consacrati che condividono la Sp. Giovanile Salesiana.

    Riconoscersi nel MGS significa accettare di percorrere un cammino educativo che porta:
    • da una semplice conoscenza-avvicinamento come spettatori esterni e neutrali ad una partecipazione alle attività proposte nell’ambiente in cui si inseriscono; in questo primo passo il giovane troverà una comunità educativa carica di vita e di proposte disposta ad eliminare le distanze, a farsi prossima, ad accostarsi a lui e a mostragli che lì il giovane trova valorizzati i doni che ha;
    • ad una prima presa di coscienza di essere dentro un movimento di giovani in cui si trovano motivazioni di vita; proprio perché valorizzato il giovane sviluppa una identità positiva di se stesso che lo porta verso una progressiva apertura alle relazioni interpersonali e a mettersi in rapporto positivo con il mondo e la realtà che lo circonda: Questa dimensione viene sviluppata da momenti in cui i giovani si ritrovano insieme in allegria e collaborazione:
    • all’assunzione convinta della spiritualità giovanile salesiana che promuove itinerari di educazione alla fede e nella fede; dopo essere stato accolto e valorizzato il giovane si rende conto di essere entrato in contatto con credenti che vivono quotidianamente la SGS, che insieme a lui formano il MGS, e che nella loro azione educativa hanno voluto fargli fare esperienza di Chiesa.
    • alla condivisione della scelta di essere apostoli tra i giovani; avendo ricevuto il dono del MGS ora il giovane è pronto a restituirlo ad altri giovani che non lo hanno ancora avuto. Proprio come lui è stato accolto e valorizzato con le sue caratteristiche naturali, ora può far parte di quella comunità educativa che accoglie e valorizza. Non gli sono richieste grandi competenze ma solo la voglia di stare in mezzo ad altri giovani per aiutarli a crescere vivendo come modello Gesù Cristo e vivendo la SGS.
    • alla scelta vocazionale nella Chiesa, nella Famiglia Salesiana, nella società civile;alla fine di questo cammino il giovane interpretando i doni che il Padre gli ha dato si domanda come realizzerà la chiamata ad offrire la propria vita. Durante il cammino il giovane viene accompagnato da chi lo aiuta ad interpretare i segni che si sono presentati nella propria vita; si sente chiamato a donarsi con generosità all’interno della Famiglia Salesiana o più in generale all’interno della Chiesa. Nel mondo civile egli diventa un portatore della SGS sia nei luoghi di lavoro che in quelli del tempo libero dove egli testimonia di essere diventato un onesto cittadino e buon cristiano.

    4. UN CAMMINO COMUNE

    4.1. Le mete

    Il MGS è l’espressione di tutte le esperienze della SGS.
    Il MGS parte dal mondo giovanile per creare una società migliore attraverso l’educazione e l’educazione alla fede.
    È importante dunque che i gruppi e le associazioni che si riconoscono nella spiritualità e nella pedagogia di Don Bosco promuovano:
    - un cammino di formazione spirituale e pedagogica per tutti;
    - la comunicazione tra i gruppi, creando punti di riferimento e di coordinamento pur mantenendo la loro autonomia organizzativa;
    - la collaborazione con tutti coloro a cui stanno a cuore i problemi della vita dei giovani;
    - la partecipazione alla vita della Chiesa locale, nelle comunità parrocchiali e nelle Diocesi contribuendo con l’esperienza del Movimento;
    - l’inserimento nelle realtà territoriali promuovendo proposte e progetti a servizio delle comunità;
    - la pubblicizzazione, anche attraverso l’uso di un logo comune, della sigla MGS, in tutte quelle manifestazioni, esperienze, iniziative che si ispirano alla SGS.

    4.2. I luoghi

    Il MGS vive e cresce in tutti i luoghi in cui il carisma salesiano può dare il suo apporto e in questi luoghi viene privilegiato il gruppo come luogo di formazione. Mai comunque deve venir meno la centralità della persona, al cui servizio è il gruppo e la comunità con il suo progetto educativo.
    Spesso questi gruppi hanno come luogo di riferimento gli ambienti educativi SDB e FMA.
    Il MGS si esprime anche nelle Associazioni promosse dagli Enti CIOFS-CNOS, i cui Statuti dichiarano l’esplicita ispirazione educativa del sistema preventivo di Don Bosco.
    Queste associazioni spesso svolgono un’autentica opera missionaria e di evangelizzazione, coinvolgendo ambienti e persone che ordinariamente non sono raggiunti dalla comunità ecclesiale.


    PARTE SECONDA
    Struttura e organizzazione

    Si intende confermare la natura di movimento per tutti coloro che condividono itinerari nella spiritualità salesiana. Parlare di struttura e di organizzazione non vuole essere una prima tappa verso una nuova Associazione: è questa una vigile attenzione da chiedere a tutti coloro cui sta a cuore il futuro del MGS. A tutti sta a cuore che il MGS mantenga il suo carattere giovanile, popolare, missionario, pronto ad accogliere chiunque desideri mettersi in cammino e lasciarsi coinvolgere.
    Tuttavia, seppure in forma agile e flessibile, adattabile alle diverse situazioni specie locali, anche il MGS ha bisogno di un minimo di struttura e di organizzazione, specie per veicolare informazioni e continuare a condividere un patrimonio comune di valori ed esperienze.

    STRUTTURA E ORGANIZZAZIONE

    “Tutta la Famiglia Salesiana è corresponsabile del servizio ai giovani il MGS è una manifestazione eminentemente “oratoriana” della missione giovanile svolta dalla Famiglia Salesiana. Tutti siamo chiamati ad animano secondo le caratteristiche del Movimento medesimo, che sono quelle di un Movimento “educativo”, che mette al centro l’educazione alla fede” (Don J. Vecchi).

    A) I LIVELLI LOCALE, TERRITORIALE, NAZIONALE

    Il livello locale
    Esso è fondamentale e insostituibile.
    È a questo livello che il giovane vive la SGS nella quotidianità e nella continuità del suo cammino ed è sempre a livello locale che i gruppi e le associazioni realizzano primariamente le loro iniziative e i loro cammini formativi.

    Il livello territoriale-regionale
    È a questo livello che si possono realizzare iniziative rilevanti e significative, in cui si dà la possibilità ai giovani di superare i confini della propria realtà locale e si fa loro gustare la gioia di “sentirsi in tanti” a condividere gli stessi valori della SGS.

    Il livello nazionale
    Sempre più si sente la necessità di crescere insieme come MGS in Italia, per offrire orientamenti comuni e prospettive di futuro e per essere insieme più significativi e propositivi nella Chiesa e nella società.

    B) ORGANISMI DI COORDINAMENTO

    Consulta territoriale-regionale
    È l’organismo che coinvolge i rappresentanti dei diversi gruppi della Famiglia Salesiana e dei diversi ambienti , gruppi e associazioni presenti sul territorio.
    La consulta esprime al proprio interno la segreteria territoriale MGS: un gruppo ristretto, composto da laici e consacratile, con compiti prevalentemente esecutivi rispetto alla consulta, ma anche di ideazione, propulsione e animazione nei confronti della realtà territoriale.
    Nella forme ritenute più opportune, la consulta nomina un referente-coordinatore, decide i ritmi di incontro, studia le forme più adatte per l’autofinanziamento, stabilisce una sede come recapito, etc.

    Consulta nazionale
    È composta da 2-3 rappresentanti inviati da ogni consulta territoriale, dai due coordinatori nazionali PG SDB e FMA, da un altro SDB e un’altra FMA dei Centri nazionali; da un rappresentante nazionale dell’ACS, da eventuali rappresentanti nazionali di altri gruppi della famiglia salesiana, e dai rappresentanti nazionali delle Associazioni CIOFS/CNOS.
    La Consulta nazionale esprime la Segreteria nazionale MGS, costituita da quattro giovani designati dalla medesima consulta da un SDB, da una FMA e da un rappresentante dell’ACS. I membri della segreteria nazionale svolgono anche il ruolo di rappresentanza a livello nazionale.
    La Consulta nazionale si raduna mediamente tre volte all’anno: in un convegno di formazione (possibilmente nel mese di febbraio) che coinvolge in forma più ampia anche altri giovani, consacrati e consacrate della famiglia salesiana, quasi anche come momento assembleare annuale, e in altri due momenti (possibilmente nei mesi di maggio e novembre)
    Le spese di partecipazione alla Consulta nazionale sono a carico delle consulte territoriali e degli organismi rappresentati.
    Per le spese di coloro che fanno parte della segreteria nazionale si provvede attraverso una contribuzione di solidarietà tramite tutte le realtà che fanno parte della consulta nazionale. A tal fine, coordinato da un membro della segreteria nazionale, si redige annualmente un bilancio preventivo da discutere e approvare nella riunione del mese di novembre.

    Ancora da approfondire e concordare:

    - REGOLAMENTO (per la gestione pratica delle strutture e organizzazione)
    - SEDE DEL MGS A LIVELLO NAZIONALE
    - ORGANO DI COLLEGAMENTO del MGS-Italia


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