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    Le Associazioni Salesiane

    nel progetto educativo-pastorale

    salesiano

    Antonio Domenech

    Le associazioni salesiane sono una espressione privilegiata della dimensione associativa della Pastorale Giovanile Salesiana.

    1. La dimensione associativa della Pastorale Giovanile Salesiana

    Don Bosco intuì dall’inizio l’importanza dei compagni e dell’amicizia nell’educazione dei giovani; per questo sviluppò nell’Oratorio un ambiente nel quale i giovani partecipavano attivamente attraverso l’esperienza di gruppo, secondo il livello educativo e cristiano che essi vivevano (cfr. le diverse Compagnie da lui promosse).

    Per questo la dimensione associativa è una caratteristica specifica dell’educazione ed dell’evangelizzazione salesiana.

    2.1 La raltà associativa
    - Il gruppo come opzione fondamentale e qualificante della proposta salesiana
    . come luogo del rapporto educativo e pastorale dove educatori e giovani vivono la familiarità e fiducia che apr i cuori;
    . come l’ambiente dove si fa esperienza dei valori salesiani e si sviluppano gli itinerari educativi e di evangelizzazione;
    . come lo spazio dove si promuove il protagonismo delgi stessi giovani nell’impegno per la loro formazione;
    . come la mediazione privilegiata per un’esperienza di Chiesa e l’inserimento responsabile nella società.

    - Caratteristiche fondamentali dell’associazionismo salesiano
    . aperto a tutti i giovani, soprattutto i più poveri e lontani: questo richiede creare ambienti di ampia accoglienza con pluralità di proposte secondo i diversi interessi e livelli dei giovani;
    . con una proposta e processo educativo secondo questi diversi livelli e disponibilità; l’associazionismo salesiano è sempr al servizio dello sviluppo umano, sociale e cristiano dei giovani, personalmente e comunitariamente (superare la tentazione di ogni associazione di divenire fine in se stessa, utilizzando i giovani per i propri interessi corporativi e istituzionali)
    . presenza educativa degli animatori tra i giovani, promuovendo il loro protagonismo, ma accompagnandoli, motivandoli e aiutandoli ad approfondire le proprie esperienza, suscitando la loro crescita umana e cristiana… (Attenti al nuovo rapporto tra adulti e giovani, che superi lo schema “maestro-discepolo”)
    . Favorendo l’unità e il collegamento di tutti i diversi gruppi nel Movimento Giovanile Salesiano, per arricchirsi vicendevolmente, creare un clima culturalmente vivace e cristianamente impegnato, favorire l’impegno condiviso nel proprio ambiente, nel territorio e nella comunità cristiana;
    . Verso l’inserimento nel sociale e nella Chiesa, come lo sbocco vocazionale dell’esperienza associativa.

    2.2 L’integralità della proposta educativo-pastorale Salesiana
    Come vivere nei gruppi e associazioni salesiane le dimensioni della Pastorale Giovanile?
    - Alcuni elementi educativi a sviluppare attraverso l’associazionismo
    . l’accoglienza incondizionata
    . l’esperienza della comunicazione e del dialogo
    . l’attenzione alla diversità e all’accettazione dell’altro come una risorsa e un’opportunità;
    . la scoperta, valorizzazione e sviluppo delle proprie risorse e ricchezze personali al servizio degli altri;
    . l’esperienza, condivisione, riflessione e approfondimento personale dei valori;

    - Alcuni elementi del cammino di evangelizzazione
    . testimonianza prossima, e significativa di vita cristiana giovanile e quotidiana;
    . sviluppo delle motivazione profonda della vita quotidiana che aiutino i giovani a scoprire e valutare la dimensione religiosa della persona
    . esperienze religiose specifiche, adeguate e graduali, proposte con una tale pedagogia che susciti in loro la voglia di approfondirle;
    . annuncio esplicito di Gesù e del Vangelo
    . formazione cristiana sistematica profondamente collegata alla lor vita quotidiana e alle loro esperienze umane più significative;
    . cammino graduale d’impegno cristiano e di servizio gratuito.

    - Alcuni elementi di orientamento e proposta vocazionale:
    . contatto diretto con persone che vivono la propria vita come vocazione, cioè, come dono e come servizio agli altri; non soltanto che fanno cose per gli altri, ma che hanno assunto il servizio come dimensione permanente e fondamentale della propria vita;
    . Ambiente nel quale il giovane impara a esperimentarsi come un dono per gli altri, a sentirsi capace di condividere e servire; riconoscere le proprie qualità, i propri doni; sa anche scoprire e valorizzare i doni degli altri come arricchimento personale e del gruppo…
    . contatto con diverse vocazioni nella comunità cristiana e diverse vie di servizio alla società; importanza allora dell’apertura del grupo e dell’associazioni ad altre realtà associative nel territorio;
    . accompagnamento personale con l’animatore che aiuta il giovane ad approfondire le proprie esperienze di vita, le domande di senso della propria vita, e li presenta la proposta vocazionale;
    . facilitare il discernimento e l’orientamento verso la propria vocazione, anche orientando il giovane verso altre associazioni o gruppi più coerente alla propria opzione vocazionale.

    2. Esigenze

    • Conoscere e assumere le linee fondamentali della Pastorale Giovanile Salesiana.
    In concreto segnalerei soprattutto:
    - Condividere esplicitamente i valori della Spiritualità e della pedagogia salesiana
    - Il senso della Comunità Educativa e del ruolo della Comunità religiosa in essa (protagonismo dei laici e ruolo dei delegati: punti di riferimento dell’identità e promotori e guide della formazione salesiana)
    - Lo stile di animazione nel quale le persone e la loro crescita umana e cristiana è il centro di tutto, non tanto l’organizzazione o l’attività.
    - L’integralità della proposta salesiana a sviluppare in tutti i programmi dell’associazione
    - Il senso di “presenza” salesiana come unità organica nella quale s’inseriscono le associazioni, che condividono un progetto al servizio del territorio.
    • Attuare in ogni associazione un progetto educativo e di formazione cristiana esplicito, graduale e sistematico; non ridurre di fatto l’associazione a “gestire servizi”. L’importante non è la struttura, l’organizzazione, la quantità di attività o il numero di soci, ma il Progetto condiviso da tutti, in modo speciale i dirigenti e animatori ai diversi livelli. Questo richiede:
    - Elaborazione del Progetto con la partecipazione del più largo numero possibile e l’applicazione ogni anno attraverso obiettivi prioritari, campagne, ecc.
    - Curare che le attività siano in linea con gli obiettivi proposti e che generino un certo processo o cammino graduale.
    - Verifica oggettiva del suo sviluppo.

    • Inserirsi nella Comunità educativo-pastorale dell’opera salesiana nella quale si è presente, come spevizio specifico nello sviluppo del PEPS dell’opera e come offerta di prospettiva di futuro per i giovani (scuola di impegno sociale ed ecclesiale – scuola di vocazione). Esigenze:
    - Inserirsi nell’opera salesiana con una visione della globalità di essa, in coordinamento e collaborazione con le altre realtà educative
    - Favorire interventi e azioni d’insieme con le altre realtà dell’opera e del Territorio
    - Suscitare nei giovani dell’associazione un vero cammino di crescita umana e cristiana, aprendoli a nuove possibilità e impegni sempre più qualificati (non si tratta di mettere i giovani al servizio dell’associazione, ma l’associazione al servizio dello sviluppo vocazionale del giovane, anche fuori di essa)

    • Le associazioni nel MGS
    Il MGS è la comunione di tutti i gruppi e associazioni che fanno riferimento a Don Bosco e assumono i valori della sua spiritualità e pedagogia; per questo anche i gruppi e associazioni salesiane formano parte del MGS e si deve sviluppare in essi questa coscienza e questa volontà di comunione e coordinamento.
    Come in tutto il MGS il cuore di esso sono gli animatori che vivono consapevolmente la loro identità con i valori della spiritualità e pedagogia salesiana, e vogliono svilupparli e condividerli tra di loro e comunicarli e farli crescere nei loro gruppi.
    Per questo gli animatori dei gruppi e associazioni salesiane devono sviluppare la loro formazione salesiana in collegamento con gli animatori degli altri gruppi e realtà associativa presente nell’ispettoria. I gruppi e i loro rappresentanti devono sentirsi invitati e coinvolti nelle iniziative di coordinamento e di condivisione che si propongono nell’ispettoria e in ogni presenza salesiana.

    • Ruolo di Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice nelle associazioni
    I delegati e le delegate della comunità sono i principali responsabili della funzione animatrice della comunità salesiana nella associazione; questo richiede una presenza prossima e costante (capace di accompagnare da vicino i membri dell’associazione, e in modo particolare i responsabili, non soltanto una presenza saltuaria, frettolosa o ridotta ai momenti di prendere decisioni…), significativa e di qualità (che possa essere punto di riferimento salesiano per il nucleo animatore, stimolo e guida della formazione degli educatori, capace di apportare la visione dell’insieme del progetto educativo e di favorire un rapporto fiducioso con la comunità salesiana…).
    Per assicurare questi impegni così importanti per garantire la salesianità di un’associazione, davanti allo scarso numero di religiosi disponibili, credo che è necessario e urgente promuovere un piano di animazione delle associazioni civili salesiane, nel quale si studi la possibilità di chiamare laici della Famiglia Salesiana perché collaborino con la comunità salesiana a sviluppare questi compiti di presenza e testimoni della salesianità.


    T e r z a
    p a g i n A


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