Aldo Giraudo
SCRIVO A VOI GIOVANI...
Appunti di spiritualità salesiana
1. Siamo fatti per Dio
Voi mi chiedete che cosa sia “vita spirituale”. Entriamo nella vita spirituale quando incominciamo a prendere coscienza che il rapporto con Dio è per noi qualcosa di vitale.
A me premeva farlo capire a tutti i giovani, anche ai ragazzi della strada dei primi tempi dell’Oratorio. Ho voluto invitarli a vedere sé stessi in una prospettiva di trascendenza. Mi sono sforzato di nobilitare i loro pensieri, di renderli coscienti che la religione deve essere innanzitutto un’amicizia gioiosa con Dio.
Per loro ho scritto un libro di meditazione e di preghiera – il Giovane provveduto - nel quale ho cercato di indicare i passi essenziali di una vita spirituale semplice ma sostanziosa, tale da trasformare le persone, a cominciare dalla coscienza di sé.
Per fare il primo passo del cammino spirituale è necessario, innanzitutto, che ti scuota dalla sonnolenza di una fede ereditata, talvolta molto superficiale o vaga. È necessario aprire gli occhi, alzare lo sguardo, imparare a vedere oltre le apparenze, a “guardare in alto” per scoprire la profonda bellezza della vita. Così incominci a sentire dentro il desiderio di avanzare, di crescere.
Dicevo ai ragazzi: «Alzate gli occhi ed osservate quanto esiste nel cielo e nella terra». Se innalzate lo sguardo, contemplate la realtà che è in voi e fuori di voi, superando la superficialità, scoprirete che tutto vi parla di Dio e del grande amore che ha per voi. Tutto rivela la vostra dignità profonda. L’universo è creato per voi. E voi siete fatti per Dio. Per entrare in una relazione di amicizia e di intimità con Lui: non solo nell’eternità futura. Già qui, ora, in ogni istante del vostro quotidiano, fin dai primi passi della vostra esistenza.
Non è così facile intuire tutto questo se ti fermi alle cose esterne, alle emozioni, alle apparenze, se non sei stato educato ad andare oltre.
Invece, quando incominci a contemplare e meditare alla luce della Parola di Dio, poco a poco esci dal letargo e dalla distrazione per entrare nel raccoglimento. Prendi coscienza dell’amore di Dio per te, delle sue ambizioni su di te, che sono grandiose. Cominci a dialogare con Lui in risposta ai suoi inviti. La tua vita scopre orizzonti nuovi e si lascia toccare e guidare dallo Spirito.
Certamente, bisogna superare una serie di pregiudizi. Soprattutto quello di pensare che l’impegno spirituale renda la vita triste e noiosa. Non è così. Ho insegnato ai giovani un metodo di vita cristiano, che è nel tempo stesso allegro e impegnato. Ho ripetuto loro più volte: Servite al Signore e starete sempre allegri. Servite il Signore nella gioia (Sal 100,2).
Chi cura la sua interiorità raggiunge livelli di serenità, di gioia e di gusto della vita impensabili fuori di questa prospettiva.
Un altro inganno comune è la speranza di una lunga vita: siamo giovani, dobbiamo divertirci; ci convertiremo nella vecchiaia. La storia ci insegna che con questi ragionamenti molti si sono rovinati. Ho sperimentato quanto sia vero il detto della Scrittura: «Chi da giovane intraprende una certa strada, neppure da vecchio se ne allontanerà» (Pr 22,6). E vuol dire: se noi cominciamo una buona vita mentre siamo giovani, saremo buoni negli anni avanzati, crescendo in virtù e in interiorità. Al contrario se i vizi prenderanno possesso di noi in gioventù, ci domineranno in ogni età, fino alla morte.
Io sono convinto che sia facile e gioioso realizzare pienamente e con gusto se stessi, riuscire, essere amati e stimati da tutti. Dovete però affidarvi a qualcuno che vi faccia da guida. Vi insegni a riflettere, a prendere coscienza di voi stessi, a meditare, a comprendere in profondità la vita, ad ascoltare gli aneliti del cuore. E ci vuole esercizio quotidiano, fedeltà.
Senza uno sguardo intelligente e profondo, senza desiderio e senza determinazione, rimanete come esseri incompiuti. Inceppati nel volo verso le vette per le quali siete fatti.
Coraggio dunque, miei cari, datevi per tempo alla virtù, e vi assicuro, che avrete sempre un cuore allegro e contento, e conoscerete quanto sia dolce servire al Signore.
Rifletti e confrontati
Iniziare un cammino “spirituale” è passare da una fede sonnolenta alla consapevolezza di essere figli di Dio.
• Quali sono le strade e le esperienze che ritieni utili per operare questo passaggio?
• Tu voi iniziare questa avventura con Dio?
• Il tuo cuore la desidera davvero?