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    e grande mistero

    giuseppestorie

    L’evangelista Matteo descrive con brevi parole ma con piena verità la nascita del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo, che, eterno Figlio di Dio prima di tutti i secoli, apparve nel tempo come figlio dell’uomo, discendendo dalla generazione dei padri da Abramo fino a Giuseppe,sposo di Maria.

    E conveniva sotto ogni aspetto che Dio, volendo farsi uomo per amore degli uomini, non nascesse se non da una vergine; poiché non poteva avvenire che una vergine desse la vita ad altri che al Figlio di Dio.

    «Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele», che significa Dio con noi (Is 7,14).

    Il nome col quale il profeta chiama il Salvatore «Dio con noi», sta a significare le due nature di Cristo nell’unica Persona del Figlio di Dio. Nato dal Padre prima del tempo, nella pienezza dei tempi è divenuto nel seno della Madre l’Emmanuele, cioè Dio con noi; si è degnato di assumere la nostra fragile natura nell’unità della sua Persona quando «il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14), cioè incominciò ad essere in modo mirabile quel che noi siamo, senza cessare di essere quello ch’egli era, assumendo la nostra natura in modo da non perdere la sua.

    Maria diede alla luce il suo Figlio primogenito, cioè il Figlio del suo seno;diede alla luce colui che prima della creazione era Dio nato da Dio, e nella sua umanità creata era al di sopra di ogni creatura. «E lo chiamò Gesù» (Mt 1,25).

    Gesù perciò è il nome del Figlio della Vergine, annunziato dall’angelo, a significare che egli avrebbe salvato il suo popolo dai suoi peccati. Colui che salva dai peccati salverà anche dal disordine derivante dai peccati nell’anima e nel corpo.

    La parola Cristo indica dignità sacerdotale o regale. Nella Legge i sacerdoti e i re erano chiamati «cristi» da «crisma», cioè unzione con l’olio sacro: erano un segno di colui che al suo apparire nel mondo come il vero Re e Pontefice, fu «consacrato con olio di letizia a preferenza dei suoi eguali» (Sal 44,8).

    Da questa unzione, cioè crisma, deriva la parola «Cristo»; e coloro che partecipano all’unzione di lui, cioè.alla sua grazia spirituale, sono chiamati «cristiani». Il Signore nostro Gesù Cristo, che è il Salvatore, si degni di salvarci dai peccati; egli che è il Pontefice, ci riconcili con Dio Padre; ci doni

    l’eterno regno del Padre suo, egli che è Re e vive e regna col Padre e lo Spirito Santo per i secoli eterni. Amen.

    (Dalle «Omelie» di san Beda il Venerabile, sacerdote)


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