Non molte parole
nella preghiera,
ma pregare sempre
Credete, o fratelli, che Dio non sappia di che abbiamo bisogno? Conosce e prevede i nostri desideri, lui che conosce bene la nostra povertà. Perciò, quando insegnò a pregare, disse anche ai discepoli di non essere verbosi nelle loro preghiere: "Non dite molte parole; il Padre vostro sa già di che avete bisogno, prima che glielo chiediate" (Mt 6,7). Ma se il Padre nostro sa di che abbiamo bisogno già prima che glielo chiediamo, che bisogno c’è di chiederglielo, sia pur brevemente? Che motivo c’è per la stessa preghiera, se il Padre sa di che abbiamo bisogno? Par che dica: Non chiedere a lungo; so già che cosa ti serve. Ma, Signore mio, se lo sai, perché dovrei chiederlo? Tu non vuoi ch’io faccia una lunga preghiera. Ma, mentre in un luogo si dice: "Quando pregate, non usate molte parole" (Mt 6,7), in un altro si dice: "Chiedete e vi sarà dato" (Mt 7,7), e perché non si pensi che sia una frase detta casualmente, viene anche aggiunto: "Cercate e troverete (ibid.)". E poi ancora, perché si capisca che la cosa è detta di proposito, dice a modo di conclusione: "Bussate e vi sarà aperto (ibid.)". Vuole, dunque, che tu chieda, perché possa ricevere; che cerchi, per trovare; che bussi, per entrare. Ma se il Padre sa già di che abbiamo bisogno, perché chiedere perché cercare, perché bussare? Perché affaticarci a chiedere, a cercare, a bussare? Per istruire colui che sa tutto? In altro luogo troviamo le parole del Signore: "Bisogna pregare sempre, senza venir mai meno" (Lc 18,1). Ma se bisogna pregare sempre, perché dice di non usar molte parole nella preghiera? Come faccio a pregar sempre, se devo finir presto? Da una parte mi si dice di pregar sempre, senza venir mai meno, e dall’altra di essere breve. Che cosa è questo? E per capire questo, chiedi, cerca, bussa. È astruso, ma per allenarti.
Dunque, fratelli, dobbiamo esortare alla preghiera noi e voi. In questo mondo, infatti, non abbiamo altra speranza che nel bussare con la preghiera tenendo per certo che, se il Padre non dà qualche cosa, è perché sa che non è bene. Tu sai che cosa desideri, ma lui sa che cosa ti giova. Pensa di essere malato - e siamo malati, perché la nostra vita è tutta una malattia e una lunga vita non è che una lunga malattia. Immagina, allora, che vai dal medico. Ti vien di chiedere che ti faccia bere del vino. Non t’è proibito di chiederlo, purché non ti faccia male. Non esitare a chiedere, non indugiare; ma se te lo nega, non ti scomporre. Se è cosí col medico della tua carne, quanto piú con Dio, Medico, Creatore e Redentore della carne e anima tua?
(Agostino, Sermo 80, 2)