Questo succede a coloro che hanno creduto con la massima fedeltà, e hanno raggiunto ciò che il Profeta chiede con insistenza e possono dire: "Confermami nelle tue parole" (Sal 119,29); ecco perché l`Apostolo, di quelli che erano saldi e forti, dice: "Affinché siate radicati e fondati nella fede" (Ef 3,17; Col 2,7; 1,23). Infatti, per chi è radicato e fondato nella fede, la tempesta può sollevarsi, i venti possono soffiare, la pioggia può cadere a rovesci, ma egli non sarà scosso, né vacilerà, perché l`edificio è stato fondato "sulla pietra" (cf. Mt 7,24-28), cioè su una solida base.
E non pensiamo che venga concessa a questi occhi del corpo la fermezza della fede, che è dono della mente e della ragione. Lasciamo che gl`infedeli credano a motivo dei miracoli e dei prodigi che l`occhio umano può vedere; il fedele saggio e prudente segua la ragione e il verbo, e distingua così la verità dall`errore.
"Come ce li hanno tramandati coloro che all`inizio videro e furono poi ministri della Parola" (Lc 1,2). Nell`Esodo sta scritto: "Il popolo vedeva la voce del Signore" (Es 20,18). Certamente a voce si ascolta piuttosto che vederla, ma così sta scritto per farci capire che vedere la voce di Dio significa possedere altri occhi, che permettono di vedere a coloro che lo meritano. Senza dubbio nel Vangelo non è la voce che si vede, ma la Parola, che è superiore alla voce. Per questo dice ora: «Come ce li hanno tramandati coloro che all`inizio videro e poi sono divenuti ministri della Parola».
Gli apostoli hanno visto la Parola, non perché hanno visto il corpo del Signore e Salvatore, ma perché hanno visto il Verbo. Se, infatti, aver visto Gesú con gli occhi del corpo fosse lo stesso che aver visto la Parola di Dio, in questo caso Pilato, che condannò Gesú, avrebbe visto il Verbo, come anche lo avrebbero visto il traditore Giuda e tutti coloro che gridavano: "Crocifiggilo, crocifiggilo, fallo sparire dalla terra" (Gv 19,15). Lungi da me ammettere che qualsiasi infedele abbia potuto vedere il Verbo di Dio. Vedere il Verbo di Dio è ciò che dice il Salvatore stesso: "Chi ha visto me, ha visto anche il Padre che mi ha mandato" (Gv 14,9).
«Come ce li hanno tramandati coloro che all`inizio videro e sono divenuti poi ministri della Parola». Le parole di Luca ci insegnano implicitamente che lo scopo di una dottrina può essere la conoscenza della dottrina stessa, e che c`è invece un`altra dottrina il cui scopo consiste nelle opere che la mettono in pratica. Ad esempio: la scienza della geometria ha per scopo soltanto la conoscenza e la dottrina; ben diversa è la scienza il cui fine esige la pratica, come la medicina. In questo caso io debbo conoscere i metodi e principi della medicina, non soltanto per conoscere ciò che debbo fare, ma anche per fare: cioè per inadere una piaga, per prescrivere una dieta rigorosamente misurata, per valutare il grado della febbre secondo il pulsare delle vene, per moderare e ridurre con periodiche cure l`abbondanza degli umori. Chi sa soltanto queste cose e non le mette in pratica possiederà una scienza inutile. C`è pertanto un analogo rapporto tra la scienza della medicina e le opere, come tra la conoscenza della Parola e il suo ministero. Per questo sta scritto: «Come ce li hanno tramandati coloro che all`inizio videro e poi divennero ministri della Parola». Dicendo «videro» significa la conoscenza e la dottrina, e dicendo «divennero ministri» ci fa conoscere che hanno compiuto le opere.
"E` sembrato anche a me, investigata accuratamente ogni cosa fin dal principio..." (Lc 1,3). Insiste e ripete che tutto ciò che si appresta a scrivere non l`ha conosciuto per sentito dire, ma che ha investigato ogni cosa fin dall`origine. Per questo giustamente anche l`Apostolo lo loda dicendo: "La cui lode per quanto riguarda il Vangelo è diffusa in tutte le Chiese" (2Cor 8,18). Non dice cosí di nessun altro, lo dice solo a proposito di Luca. "E` sembrato anche a me, investigata accuratamente ogni cosa fin dal principio, di scrivere per te ordinatamente, ottimo Teofilo" (Lc 1,3).
Qualcuno può credere che il Vangelo sia stato scritto per un certo Teofilo. Tutti voi che ascoltate le nostre parole, se siete uomini tali da essere amati da Dio, siete anche voi Teofili, e per voi il Vangelo è scritto...
Cosí audacemente direi che chi è Teofilo è forte, perché deriva la sua forza e il suo vigore tanto da Dio quanto dalla sua Parola, per cui è capace di conoscere «la verità delle parole nelle quali è ammaestrato» comprendendo le parole del Vangelo nel Cristo. (Origene, In Luc., 1)