Consideriamo il senso delle parole del Profeta e, dopo, l`applicazione che di esse fa Gesú a proprio riguardo nella sinagoga. Dice: "Mi ha inviato a portare la buona novella ai poveri" (Lc 4,18). I poveri raffigurano i Gentili. Infatti essi erano poveri, dato che non possedevano assolutamente niente, né Dio, né la legge, né i profeti, né la giustizia, né le altre virtù. Per quel motivo Dio lo ha inviato come messaggero presso i poveri? "Per annunziare agli schiavi la liberazione". Noi fummo prigionieri, e per tanti anni Satana ci ha tenuti incatenati, schiavi e soggetti a sé; è venuto Gesú «ad annunziare la liberazione ai prigionieri "e a dare ai ciechi la vista"». E` appunto per la sua parola, e per la predicazione della sua dottrina, che i ciechi vedono. Il termine «predicazione» va logicamente riferito apò koinoù non soltanto «ai prigionieri», ma anche «ai ciechi».
"E a restituire la libertà agli oppressi" (Lc 4,18). C`è un essere piú oppresso e piú mortificato dell`uomo, che da Gesú è stato liberato e guarito?
"A proclamare l`anno di grazia del Signore" (Lc 4,19; Is 61,2). Secondo una pura e semplice interpretazione letterale, alcuni intendono che il Salvatore ha annunziato il vangelo in Giudea durante un anno, e che questo è il significato della frase: «proclamare l`anno di grazia del Signore "e il giorno della ricompensa"». Ma forse la Santa Scrittura nella frase «proclamare l`anno del Signore» ha voluto nascondere un mistero. Diversi saranno i giorni futuri, non paragonabili a quelli che vediamo oggi nel mondo; ed anche i mesi saranno diversi e diverso il calendario. Se dunque i tempi saranno tutti rinnovati, nuovo sarà nel futuro l`anno del Signore portatore di grazia. Queste cose ci sono state annunziate affinché, dopo essere passati dalla cecità alla chiara visione e dalla schiavitú alla libertà, guariti dalle nostre molteplici ferite, noi perveniamo «all`anno di grazia del Signore».
Gesú, dopo aver letto queste parole, "ripiegandolo restituí il libro al ministro e si pose a sedere. E gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi in lui" (Lc 4,20). Anche ora, se lo volete, in questa sinagoga, in questa nostra assemblea gli occhi vostri possono fissare il Salvatore. Quando voi riuscite a rivolgere lo sguardo piú profondo del vostro cuore verso la contemplazione della Sapienza, della Verità e del Figlio unico di Dio, allora i vostri occhi vedranno Gesú. Felice assemblea quella di cui la Scrittura testimonia che «gli occhi di tutti erano fissi in lui». Come desidererei che questa nostra assemblea potesse ricevere una simile testimonianza, cioè che tutti voi, catecumeni e fedeli donne, uomini e fanciulli aveste gli occhi, non gli occhi del corpo ma quelli dell`anima, rivolti a guardare Gesú! Quando voi vi volgerete verso di lui, dalla sua luce e dal suo volto i vostri volti saranno fatti piú chiari, e potrete dire: "Impressa su di noi è la luce del tuo volto, o Signore" (Sal 4,7), "cui appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen" (1Pt 4,11).
(Origene, In Luc., 32, 2-6)