Imparare
il Padre nostro
Da bambino ti hanno insegnato a recitare il Padre nostro… A dire il vero, non l'hai mai capita del tutto... L'hai ripetuta diverse volte, senza però sapere quello che dicevi. Vorresti adesso «imparare» a pregare il Padre nostro? Vorresti pronunciare queste parole con il cuore, provando qualcosa di ciò che poteva provare Gesù?
«Padre nostro che sei nei cieli».
Tu sei il Padre di tutti. Non sei legato a un luogo sacro. Non vivi rinchiuso nelle chiese, nelle moschee o nelle sinagoghe. Dal «cielo» ti prendi cura di tutti i tuoi figli e di tutte le tue figlie. Non sei proprietà di nessuna religione. Non sei solo delle persone devote. Tu fai sorgere il sole sui buoni e sui cattivi. Per questo anch'io ti invoco come Padre.
«Sia santificato il tuo nome».
Fa' che il tuo nome di «Padre» sia conosciuto e venerato. Tutti riconoscano la bontà e la forza salvifica che racchiude questo nome santo. Nessuno lo disprezzi. Nessuno lo profani maltrattando i tuoi figli e le tue figlie. Manifesta il tuo potere di salvezza. Siano banditi i nomi degli dèi e degli idoli che uccidono i tuoi poveri. Tutti benedicano il tuo nome di Padre buono. Nessuno faccia del male nel tuo nome.
«Venga il tuo regno».
Non regni nel mondo la violenza e l'odio che distrugge ogni cosa. Regni la tua giustizia, la tua misericordia e il tuo perdono. Il primo mondo non regni sul terzo, né gli europei sugli africani. I potenti non abusino dei deboli, né i ricchi dei poveri. Gli uomini non dominino né maltrattino le donne. Si diffondano nel mondo amore e solidarietà. Fa' che sappiamo aprire cammini alla tua pace.
«Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra».
Che tu non trovi in noi tanta opposizione e resistenza. Si compia la tua volontà e non la nostra. Si compiano i tuoi desideri, poiché solo tu vuoi il nostro bene. Nel mondo intero si faccia la tua volontà e non quello che desiderano i potenti della terra. Si realizzi tra di noi ciò che hai deciso nel tuo cuore di Padre.
«Dacci oggi il nostro pane quotidiano».
Da' a tutti noi il cibo di cui abbiamo bisogno per vivere. A nessuno manchi il pane. Non ti chiediamo denaro né benessere. Non vogliamo ricchezze da accumulare, ma solo pane per tutti. Gli affamati della Terra possano mangiare; i tuoi poveri cessino di soffrire e inizino a sorridere; che li possiamo vedere vivere con dignità. Fa' che questo pane che un giorno mangeremo tutti insieme, seduti alla tua mensa, possiamo già gustarlo sin da adesso.
«E rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori».
Siamo in debito con te. Non sappiamo rispondere al tuo amore di Padre. Non entriamo nel tuo regno. Abbiamo bisogno del tuo perdono e della tua misericordia. La nostra preghiera è sincera. Chiedendoti perdono stiamo perdonando coloro che sono in debito con noi. Non desideriamo alimentare nel nostro cuore risentimenti né desideri di vendetta contro qualcuno. Il tuo perdono ci trasformi e ci faccia vivere nel perdono reciproco.
«E non abbandonarci alla tentazione».
Siamo esseri deboli, esposti a ogni genere di rischi e pericoli che possono rovinare la nostra vita, allontanandoci per sempre dal tuo regno. Il mistero del male ci minaccia. Non lasciarci cadere nella tentazione di rifiutarti. Non lasciarci cadere sconfitti nella prova finale. Fa' che nelle tentazioni possiamo sempre contare sul tuo aiuto potente.
«Ma liberaci dal male».
Ascolta il nostro grido di aiuto. Liberaci dal male. Siamo nati per vivere. Desideriamo conoscere una vita diversa, piena, libera. O Padre, sottraici al male! Amen.
O Dio,
il nome con il quale ti invochiamo
è come morto, vuoto ed effimero,
come qualsiasi parola umana.
Ti chiediamo che torni ad avere forza
come un nome pieno di promesse,
come una parola viva.
(Huub Oosterhuis, poeta e scrittore)
(José Antonio Pagola, Perché credere, Paoline 2010)