SUL TEMPO LITURGICO
NATALIZIO
Pensieri di Dietrich Bonhoeffer
La testimonianza del Natale Per tutti gli uomini recita: siete assunti. Guardate la mangiatoia! Nel corpo del bambinello, nel Figlio di Dio incarnato, la vostra carne, tutta la vostra miseria, paura, tentazione, sì, tutti i vostri peccati sono portati, perdonati, santificati. Poiché il Natale è l’assunzione corporea di tutta la carne umana da parte del Dio benigno, noi a loro dobbiamo dire: il Figlio di Dio ha assunto la natura umana.
La parola di Dio rivendica il mio tempo. Dio stesso è entrato nel tempo e vuole ora anche che io gli dia il mio tempo. L’essere cristiano non è questione di un momento, ma esige del tempo. Dio ci ha dato la Scrittura, da cui dobbiamo conoscere la sua volontà. La Scrittura vuole essere letta e meditata di bel nuovo ogni giorno. La parola di Dio non è la somma di alcuni principi generali, che potrei avere presenti in qualsiasi momento, bensì è la parola di Dio, quotidianamente nuova, rivolta a me.
Nessun sacerdote, nessun teologo, c’era presso la mangiatoia di Betlemme. Eppure tutta la teologia cristiana ha la sua origine nel miracolo di tutti i miracoli, nel fatto che Dio si è fatto uomo. Se il tempo di Natale non è in grado di accendere di nuovo in noi un po’ di amore per la sacra teologia, in maniera tale che, ammaliati e conquisi dal miracolo della mangiatoia del Figlio di Dio, non possiamo fare a meno di riflettere devotamente sui misteri di Dio, allora questo vorrà senza dubbio dire che l’ardore dei misteri divini si è già spento ed è già svanito anche per il nostro cuore.