Attesi dal suo amore
    Proposta pastorale 2024-25 

    Materiali di approfondimento


    Letti 
    & apprezzati


    Il numero di NPG
    luglio-agosto 2024


    Il numero di NPG
    speciale sussidio 2024


    Newsletter
    luglio-agosto 2024


    Newsletter
    SPECIALE 2024


    P. Pino Puglisi
    e NPG
    PPP e NPG


    Pensieri, parole
    ed emozioni


    Post it

    • On line il numero di LUGLIO-AGOSTO di NPG sul tema degli IRC, e quello SPECIALE con gli approfondimenti della proposta pastorale.  E qui le corrispondenti NEWSLETTER: luglio-agostospeciale.
    • Attivate nel sito (colonna di destra "Terza paginA") varie nuove rubriche per il 2024.
    • Linkati tutti i DOSSIER del 2020 col corrispettivo PDF.
    • Messa on line l'ANNATA 2020: 118 articoli usufruibili per la lettura, lo studio, la pratica, la diffusione (citando gentilmente la fonte).
    • Due nuove rubriche on line: RECENSIONI E SEGNALAZIONI. I libri recenti più interessanti e utili per l'operatore pastorale, e PENSIERI, PAROLE

    Le ANNATE di NPG 
    1967-2024 


    I DOSSIER di NPG 
    (dall'ultimo ai primi) 


    Le RUBRICHE NPG 
    (in ordine alfabetico
    e cronologico)
     


    Gli AUTORI di NPG
    ieri e oggi


    Gli EDITORIALI NPG 
    1967-2024 


    VOCI TEMATICHE 
    di NPG
    (in ordine alfabetico) 


    I LIBRI di NPG 
    Giovani e ragazzi,
    educazione, pastorale

     


    I SEMPREVERDI
    I migliori DOSSIER NPG
    fino al 2000 


    Animazione,
    animatori, sussidi


    Un giorno di maggio 
    La canzone del sito
    Margherita Pirri 


    WEB TV





    Come resistere all’odio

    Massimo Recalcati


     

    Lo psicoanalista offre un ascolto raro perché privo di giudizio morale. Non è affatto frequente. Egli ascolta senza mai pretendere di misurare le vite di coloro che gli parlano. Il suo silenzio onora così il valore della parola. Ma chi gli parla in questo tempo così difficile cosa racconta? Quali sofferenze lamenta? Quali disagi manifesta e quali annuncia per il nostro prossimo futuro? Il trauma della pandemia ha innanzitutto accentuato la pulsione securitaria, ovvero la spinta a proteggere la propria vita, a rinchiudersi, a vivere con diffidenza e sospetto la presenza degli altri.
    Per alcuni la riapertura non è stata salutata con entusiasmo, ma con angoscia. Meglio restare confinati, garantiti nel proprio spazio sicuro che non riprendere la vita all’aperto, divenuto luogo di insidie e terrori. Non a caso sono diventate più frequenti le crisi di panico a segnalare la perdita di punti di riferimento solidi. L’attacco di panico segnala la paura nei confronti del carattere ingovernabile della vita soprattutto quando essa appare in balia di forze oscure rispetto alle quali ci scopriamo inermi.
    Per questo il panico, da un punto di vista clinico, si associa frequentemente a una angoscia depressiva: cosa ne sarà di noi, di me, delle persone che amo, della mia famiglia, del mio lavoro, del nostro mondo? Le nostre vite sono diventate più fragili. La diffusione in aumento di panico e depressione denuncia questa condizione. La nostra vita è presa dentro una strana forbice: non possiamo fare a meno dell’altro, ma nutriamo ancora paura nei suoi confronti in quanto luogo potenziale di infezione.
    Il distanziamento non è stata solo una misura sanitariamente necessaria ma anche un atteggiamento mentale che non sarà facile correggere.
    Ma accanto a questi sintomi crescono la rabbia e il risentimento. Le situazioni di crisi profonda tendono sempre a fomentare la tendenza all’odio. Le grandi industrie farmaceutiche, le istituzioni, i migranti, i politici, il governo, i virologi, i giornalisti, ma persino medici e infermieri sono divenuti i nuovi oggetti d’odio. In gioco non è più un solo oggetto rigidamente determinato, quale è stato negli ultimi anni, per esempio, l’extracomunitario, ma una miscellanea inquietante di pezzi staccati accomunata dal fatto di evocare lo spettro di un complotto generale contro le nostre vite e i loro inalienabili diritti.
    Attendiamoci, dunque, l’intensificarsi dei sentimenti collettivi di rabbia e di odio. Nei momenti di profonda crisi è necessario identificare un colpevole, un responsabile maligno per scaricare il peso della frustrazione che tale crisi provoca. L’odio è alternativo alla fatica della solidarietà.
    La spinta all’odio sarà allora la tentazione maggiore nel nostro prossimo futuro? È possibile. Ed è per questo che diventa necessario resistere individualmente e collettivamente a questa tentazione. È un compito di civiltà. L’odio promette di raggiungere il bersaglio distruggendo l’avversario senza rispettare la legge della parola che impone la rinuncia della violenza dell’odio come condizione per vivere insieme. Fare prevalere la “follia” della fratellanza sulla lucidità dell’odio diviene allora il compito di tutti coloro che non vogliono lasciare alla morte l’ultima parola.
    Un mio paziente delirante esprimeva bene questa condizione quando parlando di ciò che lo aspetterà nel prossimo futuro mi diceva che avrebbe voluto gettare una bomba per liberarsi in un colpo solo dai suoi terrificanti persecutori. La bomba allucinatoria dell’odio, diversamente dalla parola, promette di risolvere in un solo colpo quello che la parola persegue faticosamente lungo le vie tortuose della democrazia. Ma è proprio questa fatica che ci rende umani: non legittimarsi all’odio, ma prepararsi a rinunciare alla sua promessa delirante.
    La semina dell’odio non è mai una buona semina. Risposi al mio paziente che poteva lasciare la sua bomba nel mio studio e che ci avrei pensato io a disinnescarla. Intanto lui poteva prendersi del tempo per trovare una soluzione migliore. Il pensiero, diversamente dalla condizione allucinata dell’odio, necessita di un tempo lungo. In questo senso la fratellanza è amica del pensiero e antagonista all’odio.
    Ma non può essere solo una retorica, quanto un lavoro. Mentre l’odio agisce demolendo, la fratellanza agisce costruendo. È quello che ci attende nell’anno che verrà: il conflitto tra chi ama costruire (Eros) e chi milita nel partito variamente colorato della violenza dell’odio (Thanatos).

    La Repubblica, 2 gennaio 2022


    T e r z a
    p a g i n A


    NOVITÀ 2024


    Saper essere
    Competenze trasversali


    L'umano
    nella letteratura


    I sogni dei giovani x
    una Chiesa sinodale


    Strumenti e metodi
    per formare ancora


    Per una
    "buona" politica


    Sport e
    vita cristiana
    rubrica sport


    PROSEGUE DAL 2023


    Assetati d'eterno 
    Nostalgia di Dio e arte


    Abitare la Parola
    Incontrare Gesù


    Dove incontrare
    oggi il Signore


    PG: apprendistato
    alla vita cristiana


    Passeggiate nel
    mondo contemporaneo
     


    NOVITÀ ON LINE


    Di felicità, d'amore,
    di morte e altro
    (Dio compreso)
    Chiara e don Massimo


    Vent'anni di vantaggio
    Universitari in ricerca
    rubrica studio


    Storie di volontari
    A cura del SxS


    Voci dal
    mondo interiore
    A cura dei giovani MGS

    MGS-interiore


    Quello in cui crediamo
    Giovani e ricerca

    Rivista "Testimonianze"


    Universitari in ricerca
    Riflessioni e testimonianze FUCI


    Un "canone" letterario
    per i giovani oggi


    Sguardi in sala
    Tra cinema e teatro

    A cura del CGS


    Recensioni  
    e SEGNALAZIONI

    invetrina2

    Etty Hillesum
    Una spiritualità per i giovani Etty


    Semi e cammini 
    di spiritualità
    Il senso nei frammenti
    spighe


    Note di pastorale giovanile
    via Giacomo Costamagna 6
    00181 Roma

    Telefono
    06 4940442

    Email

    Main Menu