Spiritualità
è vita concreta
Thomas Merton
La vita spirituale è innanzitutto una vita. Non è soltanto qualche cosa che va conosciuta e studiata, bisogna viverla. Come ogni vita, si ammala e muore quando è sradicata dal suo elemento. La grazia è innestata nella nostra natura e tutto l'uomo viene santificato dalla presenza e dall'azione dello Spirito Santo. La vita spirituale non è quindi una vita completamente avulsa dall'elemento umano e trasferita nel regno degli angeli. Viviamo da persone spirituali quando viviamo da uomini che cercano Dio. Se dobbiamo diventare spirituali, bisogna che rimaniamo uomini, e se ogni punto della teologia non ne tornisse la prova evidente, basterebbe da solo il mistero dell'Incarnazione a provarlo. Perché Cristo si fece uomo, se non per salvare gli uomini unendoli misticamente a Dio attraverso la sua sacra umanità? Gesù ha vissuto la vita comune degli uomini del suo tempo per santificare la vita ordinaria degli uomini di tutti i tempi. Se vogliamo quindi essere spirituali viviamo innanzitutto la nostra vita. Non temiamo le responsabilità e le inevitabili distrazioni inerenti al lavoro, che è stato determinato per noi dalla volontà di Dio. Immergiamoci nella realtà e ci troveremo immersi nella vivificante volontà di Dio e nella sua sapienza che ci circonda da ogni parte. Per prima cosa assicuriamoci bene di conoscere davvero ciò che stiamo facendo. Soltanto la fede ci può fornire la luce necessaria per accorgerci che la volontà di Dio si trova nella vita comune di ogni giorno. Senza questa luce non possiamo prendere le decisioni convenienti. Senza tale certezza non possiamo avere fiducia soprannaturale e pace.
Inciampiamo e cadiamo di continuo anche quando siamo maggiormente illuminati, ma se ci troviamo nella vera tenebra spirituale non ci accorgiamo neppure di essere caduti. Per mantenerci spiritualmente vivi dobbiamo di continuo rinnovare la nostra fede. Siamo come piloti di una nave immersa nella nebbia, che scrutano la foschia, tendono l'orecchio ai segnali delle altre navi, e soltanto se stiamo bene all'erta potremo raggiungere il nostro porto. La vita spirituale è quindi anzitutto questione di vigilanza. Non dobbiamo perdere la percezione delle ispirazioni: dobbiamo essere sempre in grado di rispondere al minimo avvertimento che ci parla, come per un istinto segreto, nelle profondità dell'anima che è spiritualmente viva.
(da Pensieri nella solitudine, pp. 39-40)