Campagna
    abbonamenti
    QuartinoNPG2025


    Attesi dal suo amore
    Proposta pastorale 2024-25 

    Materiali di approfondimento


    Letti 
    & apprezzati


    Il numero di NPG
    novembre-dicembre 2024


    Il numero di NPG
    settembre-ottobre 2024


    Newsletter
    novembre-dicembre 2024


    Newsletter
    settembre-ottobre 2024


    P. Pino Puglisi
    e NPG
    PPP e NPG


    Pensieri, parole
    ed emozioni


    Post it


    Le ANNATE di NPG 
    1967-2025 


    I DOSSIER di NPG 
    (dall'ultimo ai primi) 


    Le RUBRICHE NPG 
    (in ordine alfabetico
    e cronologico)
     


    Gli AUTORI di NPG
    ieri e oggi


    Gli EDITORIALI NPG 
    1967-2025 


    VOCI TEMATICHE 
    di NPG
    (in ordine alfabetico) 


    I LIBRI di NPG 
    Giovani e ragazzi,
    educazione, pastorale

     


    Etty Hillesum
    Una spiritualità per i giovani Etty


    Semi e cammini 
    di spiritualità
    Il senso nei frammenti


    I SEMPREVERDI
    I migliori DOSSIER NPG
    fino al 2000 


    Animazione,
    animatori, sussidi


    Recensioni  
    e SEGNALAZIONI


    Un giorno di maggio 
    La canzone del sito
    Margherita Pirri 


    WEB TV





    La fede in Dio vivo

    Lev Tolstoj



    Durante la convalescenza Pierre si disabituò solo gradualmente alle impressioni degli ultimi mesi, diventate ormai consuete, e si abituò al fatto che l’indomani nessuno lo avrebbe spinto chissà dove, che nessuno gli avrebbe tolto il suo letto caldo e che avrebbe sicuramente avuto il pranzo, e il tè, e la cena. Ma in sogno continuò ancora a lungo a vedersi nelle stesse condizioni della prigionia. Altrettanto gradualmente Pierre arrivò a capire le notizie che aveva appreso dopo la sua liberazione: la morte del principe Andrej, la morte della moglie, l’annientamento dei francesi.
    Un gioioso senso di libertà – quella libertà piena e inalienabile insita nell’uomo, di cui aveva avuto per la prima volta coscienza al primo bivacco dopo la partenza da Mosca – colmava l’animo di Pierre durante la sua convalescenza. Si meravigliava che quella libertà interiore, indipendente dalle circostanze esterne, fosse ora circondata dalla libertà esteriore come da un lusso sovrabbondante. Era solo in una città estranea, senza conoscenti. Nessuno pretendeva niente da lui; non lo mandavano da nessuna parte. Aveva tutto ciò che poteva desiderare; il pensiero della moglie, che prima lo torturava costantemente, non c’era piú, dato che anche lei non c’era piú.
    – Ah, che bellezza! Che meraviglia! – si diceva quando gli avvicinavano la tavola ben apparecchiata con un brodo profumato, o quando la sera si coricava nel letto soffice e pulito, o quando si ricordava che sua moglie e i francesi non c’erano piú. – Ah, che bellezza, che meraviglia! – E per antica abitudine si domandava: e adesso? che cosa farò? E subito si rispondeva: Niente. Vivrò. Ah, che meraviglia!
    Ciò che prima lo tormentava, che cercava costantemente, e cioè lo scopo della vita, adesso per lui non esisteva. E non solo per caso, nel momento presente: no, sentiva che quello scopo della vita tanto cercato non esisteva proprio, e non poteva esistere. E proprio questa mancanza di uno scopo gli dava quella piena, gioiosa coscienza della libertà che in quel periodo costituiva la sua felicità.
    Non poteva avere uno scopo, perché adesso aveva una fede – non la fede in determinate regole, o parole, o pensieri, ma la fede in un Dio vivo, sempre percepibile. Prima Lo cercava negli scopi che si prefiggeva. Questa ricerca di uno scopo era solo la ricerca di Dio; e a un tratto durante la sua prigionia aveva scoperto, non a parole, non con ragionamenti, ma per un sentimento immediato, ciò che tanto tempo prima gli diceva la njanja: che Dio, eccolo, è qui, dappertutto. In prigionia aveva scoperto che in Karataev Dio era piú grande, infinito e imperscrutabile che nell’Architetto dell’universo riconosciuto dai massoni. Provava la sensazione che prova chi ha trovato davanti ai propri piedi quello che cercava sforzando la vista per scrutare lontano da sé. Per tutta la vita aveva guardato chissà dove, sopra le teste delle persone che gli stavano intorno, mentre non c’era bisogno di sforzare gli occhi, ma bastava guardare davanti a sé.
    Prima non aveva saputo vedere in nulla ciò che è grande, imperscrutabile e infinito. Sentiva soltanto che doveva essere da qualche parte, e lo cercava. In tutto quanto era vicino e comprensibile vedeva solo qualcosa di limitato, piccino, banale, insensato. Si armava di un cannocchiale intellettuale e guardava lontano, dove quelle cose piccine, banali, ammantandosi della nebbia della distanza, gli sembravano grandi e infinite solo perché non si vedevano chiaramente. Tali gli erano apparse la vita europea, la politica, la massoneria, la filosofia, la filantropia. Ma anche allora, nei momenti che considerava di debolezza, la sua mente penetrava in quella lontananza e vi scorgeva le stesse cose piccine, banali, insensate. Adesso invece aveva imparato a vedere il grande, l’eterno e l’infinito in tutto, e perciò per vederlo, per godere della sua contemplazione, aveva naturalmente gettato il cannocchiale in cui aveva guardato finora oltre le teste delle persone, e contemplava con gioia intorno a sé la vita eternamente mutevole, eternamente grande, imperscrutabile e infinita. E quanto piú vicino guardava, tanto piú era tranquillo e felice. La terribile domanda che prima distruggeva tutte le sue costruzioni mentali: «Perché?», adesso per lui non esisteva. Adesso a quella domanda, «perché?», aveva sempre pronta nell’anima una risposta semplice: perché esiste Dio, quel Dio senza la volontà del quale non cade un capello dal capo dell’uomo.

    (Lev Tolstoj, Guerra e pace, Libro IV, parte IV, 12, Einaudi)


    T e r z a
    p a g i n A


    NOVITÀ 2025


    Incontrare Gesù
    nel Vangelo di Giovanni
    Marta e Maria


    I sensi come
    vie di senso nella vita
    I cinque sensi


    Noi crediamo
    Ereditare oggi la novità cristiana
    Nicea


    Playlist generazioneZ
    I ragazzi e la loro musica
    Nicea


    Pellegrini con arte
    Giubileo, arte, letteratura


    Ragazzi e adulti
    pellegrini sulla terra


    PROSEGUE DAL 2024


    Saper essere
    Competenze trasversali


    L'umano
    nella letteratura


    I sogni dei giovani x
    una Chiesa sinodale


    Strumenti e metodi
    per formare ancora


    Per una
    "buona" politica


    Sport e
    vita cristiana


    A TERMINE DAL 2023


    Abitare la Parola
    Incontrare Gesù


    Dove incontrare
    oggi il Signore


    PG: apprendistato
    alla vita cristiana


    Passeggiate nel
    mondo contemporaneo
     


    NOVITÀ ON LINE


    Il viandante
    di Samaria
    Appunti sulla fraternità

    PG periferie


    L'umanità sovversiva
    di Gesù
    Dialogo tra un parroco e un monaco

    PG periferie


    Scandalo della povertà
    Voci giovani in "Testimonianze"

    PG periferie


    Lupi e agnelli
    Storie educative

    PG periferie


    Voci dalle periferie
    Per una PG segnata dagli ultimi

    PG periferie

    Vent'anni di vantaggio
    Universitari in ricerca


    Storie di volontari
    A cura del SxS


    Voci dal
    mondo interiore
    A cura dei giovani MGS


    Un "canone" letterario
    per i giovani oggi


    Sguardi in sala
    Tra cinema e teatro

    A cura del CGS


    Main Menu