Attesi dal suo amore
    Proposta pastorale 2024-25 

    Materiali di approfondimento


    Letti 
    & apprezzati


    Il numero di NPG
    luglio-agosto 2024


    Il numero di NPG
    speciale sussidio 2024


    Newsletter
    luglio-agosto 2024


    Newsletter
    SPECIALE 2024


    P. Pino Puglisi
    e NPG
    PPP e NPG


    Pensieri, parole
    ed emozioni


    Post it

    • On line il numero di LUGLIO-AGOSTO di NPG sul tema degli IRC, e quello SPECIALE con gli approfondimenti della proposta pastorale.  E qui le corrispondenti NEWSLETTER: luglio-agostospeciale.
    • Attivate nel sito (colonna di destra "Terza paginA") varie nuove rubriche per il 2024.
    • Linkati tutti i DOSSIER del 2020 col corrispettivo PDF.
    • Messa on line l'ANNATA 2020: 118 articoli usufruibili per la lettura, lo studio, la pratica, la diffusione (citando gentilmente la fonte).
    • Due nuove rubriche on line: RECENSIONI E SEGNALAZIONI. I libri recenti più interessanti e utili per l'operatore pastorale, e PENSIERI, PAROLE

    Le ANNATE di NPG 
    1967-2024 


    I DOSSIER di NPG 
    (dall'ultimo ai primi) 


    Le RUBRICHE NPG 
    (in ordine alfabetico
    e cronologico)
     


    Gli AUTORI di NPG
    ieri e oggi


    Gli EDITORIALI NPG 
    1967-2024 


    VOCI TEMATICHE 
    di NPG
    (in ordine alfabetico) 


    I LIBRI di NPG 
    Giovani e ragazzi,
    educazione, pastorale

     


    I SEMPREVERDI
    I migliori DOSSIER NPG
    fino al 2000 


    Animazione,
    animatori, sussidi


    Un giorno di maggio 
    La canzone del sito
    Margherita Pirri 


    WEB TV





    Il gallo che cantava

    per far nascere il sole

    Rubem Alves



    C'era una volta un gallo che si svegliava molto presto tutte le mattine e diceva agli animali del pollaio: «Vado a cantare per far nascere il sole».
    In seguito saliva fin sul cucuzzolo del tetto, gonfiava il petto, guardava verso Oriente e comandava, con molta determinazione: «Chicchiricchì!». Poi rimaneva in attesa. Poco tempo dopo, una palla rossa cominciava ad apparire, fin che si poteva vedere tutta, sopra le montagne, mentre illuminava ogni cosa.
    Il gallo, allora, tornava orgoglioso dagli animali del pollaio e commentava: «Cosa vi dicevo?». E tutti rimanevano a bocca aperta e pieni di rispetto davanti a un potere così straordinario conferito al gallo: cantare per far nascere il sole! Nessuno dubitava. Era sempre stato così. Anche il gallo-papà aveva cantato per far nascere il sole, e anche il gallo-nonno.
    Tale potere straordinario provocava però le reazioni più svariate. Tanto per cominciare, gli stessi galli non erano d'accordo. E questo perché non esisteva un gallo solo. Il coro all'alba, quando cominciava, andava ripetendosi di valle in valle, di montagna in montagna. In ogni pollaio c'era un gallo che pensava la stessa cosa, cioè riteneva che tutti gli altri galli fossero degli impostori pieni di invidia. Inoltre, non c'era unanimità sulla partitura giusta per far nascere il sole. Ciascuno diceva che l'unica vera era la sua, mentre tutte le altre erano false ed eretiche. E così in ogni pollaio regnava il terrore: i galli giovani dovevano imparare a cantare secondo la moda del gallo vecchio, e se ci fosse stato qualcuno che stonasse o scambiasse i diesis con i bemolle, veniva immediatamente punito. Alle volte la punizione era un anno di silenzio, con la proibizione di cantare. Ma nei casi più gravi si minacciava addirittura il pentolone del contadino, che ribolliva sulla cucina a legna.
    «Ragazzo, se tu non chiricchicchi come si deve, ti denuncio al contadino».
    La minaccia era sufficiente per far tremare e rendere obbedienti i più ribelli. Quando al mattino non si udiva più cantare qualche gallo lontano, il re del pollaio commentava altero: «Certamente l'hanno fatto lesso. Gli sta bene. Con che diritto cantava in modo differente?».
    C'era anche molta trepidazione tra gli abitanti del pollaio. E se il gallo diventasse roco? Se per caso dimenticasse la partitura? Chi canterebbe per far nascere il sole? Il giorno non sorgerebbe. Per questo motivo tutti si prendevano cura del gallo con sempre maggior premura. Lui lo sapeva bene e ci marciava assai, minacciando il pollaio per veder soddisfatto ogni suo capriccio.
    «Guardate che io arrochisco!», diceva. E tutti si mettevano a correre per accontentarlo.
    Il gallo, dal canto suo, soffriva di enormi sbalzi d'umore. All'alba, dopo la nascita del sole, si sentiva come un Dio, onnipotente e ammirato. Ma alla sera l'assalivano depressione e angoscia.
    «Non posso arrivare tardi», diceva. «Se non canto, il sole non nascerà». E così non riusciva a dormire un sonno tranquillo. Questo, in verità, capita a tutte le persone che si ritengono potenti. Aleggia sempre su di loro la minaccia della fine del mondo.
    Avvenne, come era da -prevedere, che un mattino il gallo non si svegliò. Non cantò per far nascere il sole. E il sole... nacque senza il suo canto.
    Il gallo si svegliò con la confusione del pollaio. Tutti parlavano contemporaneamente. Il sole è nato senza il gallo... Il sole è nato senza il gallo... Il povero gallo non poteva credere a quello che i suoi occhi vedevano: l'enorme palla rossa, là, in cima alla montagna. Com'era possibile? Ebbe allora un attacco di depressione, scoprendo che il suo canto non era così potente come pensava. E la vergogna era troppa.
    Gli animali, da parte loro, ne furono molto felici. Scoprirono che non c'era bisogno del gallo perché il sole nascesse. Il sole nasceva in ogni caso, con o senza gallo.
    Passò molto tempo senza che si udisse il canto del gallo, tanto era depresso e umiliato. E fu un gran peccato, perché il canto del gallo e il sole che nasce si combinano davvero bene. È così bello. Pare siano nati l'uno per l'altro.
    Finalmente un bel mattino il pollaio fu svegliato di nuovo dal canto del gallo. Lui era là, come in passato, sul cucuzzolo del tetto, con il petto gonfiato.
    «Stai cantando per far nascere il sole?», gli chiese il tacchino, sghignazzando fragorosamente.
    «No», rispose il gallo. «Prima, quando cantavo per far nascere il sole, ero solo uno svitato. Ma adesso canto perché il sole nasce. Il canto è lo stesso. E io sono diventato un poeta!».

    (FONTE: Pedagogia del desiderio, EDB 2015, pp. 45-48)


    T e r z a
    p a g i n A


    NOVITÀ 2024


    Saper essere
    Competenze trasversali


    L'umano
    nella letteratura


    I sogni dei giovani x
    una Chiesa sinodale


    Strumenti e metodi
    per formare ancora


    Per una
    "buona" politica


    Sport e
    vita cristiana
    rubrica sport


    PROSEGUE DAL 2023


    Assetati d'eterno 
    Nostalgia di Dio e arte


    Abitare la Parola
    Incontrare Gesù


    Dove incontrare
    oggi il Signore


    PG: apprendistato
    alla vita cristiana


    Passeggiate nel
    mondo contemporaneo
     


    NOVITÀ ON LINE


    Di felicità, d'amore,
    di morte e altro
    (Dio compreso)
    Chiara e don Massimo


    Vent'anni di vantaggio
    Universitari in ricerca
    rubrica studio


    Storie di volontari
    A cura del SxS


    Voci dal
    mondo interiore
    A cura dei giovani MGS

    MGS-interiore


    Quello in cui crediamo
    Giovani e ricerca

    Rivista "Testimonianze"


    Universitari in ricerca
    Riflessioni e testimonianze FUCI


    Un "canone" letterario
    per i giovani oggi


    Sguardi in sala
    Tra cinema e teatro

    A cura del CGS


    Recensioni  
    e SEGNALAZIONI

    invetrina2

    Etty Hillesum
    Una spiritualità per i giovani Etty


    Semi e cammini 
    di spiritualità
    Il senso nei frammenti
    spighe


    Note di pastorale giovanile
    via Giacomo Costamagna 6
    00181 Roma

    Telefono
    06 4940442

    Email

    Main Menu