Laureati e più istruiti
dei coetanei
Ecco l'identikit di chi sceglie il servizio civile
Presentata l'indagine curata da Isfol, basata su un campione di mille volontari sui quasi 28mila che hanno optato per questa formula con il bando 2015
Sono prevalentemente donne (65,3%) e si concentrano nelle classe di età 22-25 anni (48,1%). Provengono principalmente dal Sud (30,1%) e dal Nord (27,4%), vivono in famiglia, appartengono a un ceto sociale medio-alto e vorrebbero spostarsi. Hanno una significativa propensione alla mobilità (86%), soprattutto se la motivazione consiste nella possibilità di avere uno sbocco lavorativo. Il livello di istruzione è decisamente superiore a quello dei loro coetanei. Sono, infatti, più istruiti rispetto alla media della popolazione: il 60% ha conseguito una laurea contro una media generale del 25%, il 35% sta seguendo un percorso formativo ed il 95% dichiara di conoscere almeno una lingua straniera a livello base. È la "radiografia" fornita dall'indagine curata da Isfol e dedicata al "Servizio civile nazionale fra cittadinanza attiva e occupabilità", presentata oggi presso la Sala Stampa del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
La ricerca - che rappresenta la prima indagine conoscitiva rivolta ai giovani che hanno effettuato Servizio civile - è basata su un campione di 1.000 volontari sui quasi 28.000 che hanno svolto Servizio con il bando 2015. Si tratta di "un'assoluta novità, capace non solo di tracciare l'identikit dei giovani in Servizio, ma anche di fungere da guida nella predisposizione del decreto legislativo in applicazione della legge delega di riforma del terzo settore e del servizio civile", ha dichiarato il Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Luigi Bobba.
Il 44,2% dei giovani che aderisce al servizio civile lo fa per accrescere le proprie competenze e avvicinarsi al mondo del lavoro. Tuttavia, altrettanto forti sono le motivazioni legate alla sfera della solidarietà: il desiderio di aiutare le persone che hanno bisogno (23,5%) per motivi connessi a ingiustizie, discriminazione, bisogni fisici ed economici.
Sotto il profilo delle esperienze lavorative si osserva che il 46% dei giovani ha avuto più esperienze, mentre il 30% non hai mai svolto alcuna attività lavorativa. Si riscontra che in linea di massima i giovani volontari per il 46% si dedicano solamente al Servizio civile, mentre ¼ di essi combina questa esperienza con attività lavorative/formative.
La propensione all'utilizzo delle nuove tecnologie rispecchia in buona sostanza quella della popolazione giovanile italiana per quanto riguarda l'utilizzo dei social networks, inoltre il 59% dichiara di seguire quotidianamente l'attualità. È interessante notare che quasi il 60% dei giovani è impegnato in attività di volontariato e, il 65% si dichiara sostenitore di un'associazione (sportive 26%, culturali 19%, etc.)
I volontari partecipano attivamente alle elezioni politiche: nel 2013 l'86% dei giovani ha preso parte al voto contro una media generale del 75%. Alle elezioni europee del 2014 il rapporto è stato del 70% contro il 59%. Le priorità dei volontari sono: lavoro (33%), sanità (19%), scuola (16%) e a seguire immigrazione, giustizia, ambiente, sicurezza. Il 35% di essi teme di non trovare l'occupazione desiderata e rimanere precario per tanto tempo (23%).
"I dati del Servizio Civile Nazionale - ha deto ancora Bobba - sono eloquenti in termini di partecipazione dei volontari: dal 2001 al 2013, quasi 300.000 giovani sono stati avviati, nel 2015 il dato è raddoppiato passando dai 15.000 del 2014 ai circa 35.000. Nel 2016 si prevede l'impiego di oltre 41.700 giovani."
"Il lavoro fatto in questi ultimi due anni dagli enti, ma anche dal Dipartimento del Servizio Civile e del Ministero del lavoro ha visto altresì concretizzare 7 accordi di programma - e protocolli di intesa - tra i quali quello con il Ministero dell'Interno, Ministero dell'Ambiente e Ministero dei Beni Culturali e ANAC . L'ultimo in ordine cronologico è quello stipulato con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali che consente l'impiego di 1000 giovani in progetti di agricoltura sociale. Tali accordi permettono di ampliare notevolmente il numero dei volontari da coinvolgere in attività di interesse pubblico. Questo Governo crede fortemente nei giovani che sono i veri protagonisti dell'agenda pubblica, infatti ad oggi solo per il 2016 sono stati stanziati circa 212 milioni di euro per il finanziamento di progetti del Servizio Civile. Dal 2017 i ragazzi presteranno il volto al nuovo spot istituzionale del Servizio civile, grazie al bando pubblicato dal Dipartimento del Servizio civile, appena concluso. Infine, questa indagine conferma la valenza del Servizio civile per i ragazzi e le ragazze, quale importante esperienza di formazione e crescita personale".
(Fonte: La repubblica on line - 5 agosto 2016)