Gioco d'azzardo
Se l’82,9% dei bambini cui è stato sottoposto il questionario dichiara di non aver “mai” giocato online a soldi, la percentuale scende al 74,1% per il gioco a soldi non online: un bambino su quattro risulta coinvolto all’interno di un fenomeno la cui portata e rilevanza non devono essere assolutamente sottovalutate. Gioca spesso a soldi online l’1,4% dei bambini del campione, lo fa qualche volta il 3% e raramente il 3,6%. I giochi che prevedono denaro non online fanno registrare percentuali maggiori (5,1% spesso, 3,8% qualche volta e 6,4% raramente).
Riguardo al gioco d’azzardo non online, al Sud (con il 7%) si colloca la più alta percentuale di bambini che dichiara di giocare “spesso” (rispetto al 2,6% di quelli del Centro). Sono, invece, i bambini che risiedono nell’area geografica del Nord-Est quelli che più frequentemente affermano di giocare “qualche volta” non online a soldi (nel 6,1% dei casi). Interessante anche il dato relativo alle due diverse classi di età prese in considerazione (dai 7 ai 9 anni di età e dai 10 agli 11), dove la percentuale di quanti dichiarano di non aver “mai” giocato non online a soldi scende dal 77,5% dei più piccoli al 71% dei più grandi.
Per quanto riguarda invece il gioco d’azzardo online, i bambini che dichiarano di non giocare “mai” a soldi sono più numerosi al Sud (86,1%) che al Nord-Est (79%). Per quanto riguarda invece il luogo in cui si gioca più frequentemente, dopo Internet (41%) prevale nettamente la Sala giochi (13,8%); a questo proposito appare interessante notare come dall’incrocio dei dati in base al genere risulta chiaramente che essa viene frequentata molto di più dai maschi (17,3%) che dalle femmine (9,7%).
Il gioco prediletto dai bambini è il Gratta e vinci, cui dichiara di aver giocato il 33,7%, mentre l’11,4% e l’11,1% ha invece giocato rispettivamente alleLotterie ed al Bingo. Meritevoli di menzione sono inoltre i dati relativi alle diverse aree geografiche di provenienza del campione analizzato, che denotano da un lato un’estrema eterogeneità (e quindi complessità) del fenomeno in esame, ma dall’altro una maggiore propensione al gioco da parte dei bambini del Nord-Est rispetto a quelli delle altre zone del Paese. Risulta essere estremamente rilevante il fatto che in quattro dei cinque giochi presi in esame per i quali è necessario l’utilizzo di soldi, il Nord-Est prevale, spesso nettamente, rispetto alle altre zone del Paese; nel caso del Gratta e vinci, ad esempio, ben il 44,1% dei bambini del Nord-Est dichiara di avervi giocato (rispetto al 13,2% delle Isole), così come il 22% ammette di aver giocato al Bingo (rispetto al 2,6% delle Isole) ed il 16,6% al Videopoker (rispetto al 2,6% delle Isole).
Infine, per quanto riguarda il Videopoker e le Slot machines, che sono senza dubbio i giochi d’azzardo che destano la maggior preoccupazione, le percentuali di bambini che dichiarano di aver giocato a questi due pericolosi giochi d’azzardo non sono affatto trascurabili (rispettivamente il 7,8% ed il 6,9%), tanto più se si considera che, ammette di non avervi mai giocato, ma che tuttavia vorrebbe farlo, un numero quasi doppio di bambini (rispettivamente il 13,3% ed il 13,5%).
Interrogati sui motivi che li hanno spinti a giocare d’azzardo, i bambini hanno fornito le seguenti risposte: il 18,9% lo ha fatto per puro divertimento, l’11,1% per l’emozione che suscita il gioco o perché lo ha visto fare ad amici e/o parenti, mentre il 9% sostiene di averlo fatto per vincere soldi e/o premi. Tra questi ultimi prevalgono i maschi: l’11,7% rispetto al 5,8%, mentre le bambine si sentono spinte a giocare dalla voglia di emulare comportamenti di familiari e/o amici (il 14,9% rispetto al 7,8%).Da non sottovalutare nelle motivazioni anche quelle di chi si è avvicinato al gioco dopo aver sentito una pubblicità (6,6%) o per combattere la noia (5,7%) oppure ancora per non dover pensare ai propri problemi (2,1%).
Il 69,4% dei bambini ha dichiarato di non conoscere nessuno che gioca d’azzardo (anche online) sebbene il 21% di loro ha vicino qualcuno che gioca; la prima categoria di persone che sono loro invece note in quanto giocatori è quella degli “amici” (7,1%), seguita da quella degli “altri” soggetti (4,6%), poi dai “padri” (4%) e da nonni e zii (2,6%).
Indagine conoscitiva sulla condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza in Italia 2012
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