Attesi dal suo amore
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    Scheda 2

    L'intimo ed essenziale

    rapporto con Cristo

    capo della Chiesa

    (LG 7)


    cf "Chiesa, che cosa dici di te stessa? perché tu sei?"

     

    I. PARTE TEOLOGICA

    Approfondimento tematico

    Non possiamo appartenere alla Chiesa se non apparteniamo al suo Signore, Capo e Maestro: Cristo Gesù.
    Tale appartenenza deriva dal rapporto che la Chiesa tutta, ed il singolo credente all’interno della Chiesa, ha con Lui, il Figlio di Dio che si è incarnato e ha posto la sua dimora tra gli uomini, specie tra i suoi discepoli.
    Questo rapporto viene descritto dal Nuovo Testamento e dal Concilio Vaticano II (LG 7) come quello che intercorre tra il Capo (“testa”) e il Corpo: tutti i credenti formano il “Corpo di Cristo” che è la Chiesa (cf 1Cor 12,12ss).
    Capo di questo Corpo è Cristo, il Signore della storia e del creato, per mezzo del quale tutto ha avuto origine e tutto in Lui troverà compimento.
    Il suo “Corpo” è formato dai battezzati, da coloro che hanno accolto la redenzione offerta da Lui mediante il mistero pasquale della sua morte e risurrezione e si sono lasciati trasformare in “nuove creature”.
    Certamente il battesimo ci inserisce in questo “Corpo”, ci rende discepoli di Cristo, ma è anche vero che il battesimo che abbiamo ricevuto va nutrito, va alimentato. Come? Mediante la Parola e i sacramenti, i quali ci uniscono in modo reale al nostro “Capo” e ci permettono di fare esperienza di Lui. Non si può essere cristiani senza vivere un rapporto profondo, autentico ed intimo con Cristo Gesù. Il battesimo ci inserisce in Lui, ma poi dobbiamo coltivare questo rapporto, specie nutrendoci del pane e del vino eucaristici, i quali ci uniscono a Lui e tra di noi: «Poiché c’è un solo pane, un solo corpo siamo noi, quantunque molti, partecipando noi tutti di uno stesso pane» (1Cor 10,17).
    Un solo Pane, un solo Corpo, ed anche un solo Spirito, il quale è lo stesso sia nel Capo che nel Corpo. Noi credenti abbiamo ricevuto lo Spirito di Cristo, il quale dà a ciascuno di noi uno o più doni, uno o più carismi da mettere a disposizione dell’intero Corpo. Tutto ciò che come dono riceviamo dallo Spirito Santo non va trattenuto, ritenuto “di propria proprietà”, non va considerato - sull’esempio di Gesù Maestro - un “tesoro geloso” (cf Fil 2,6), ma va messo a disposizione di tutto il Corpo ecclesiale, fatto “circolare”, affinché sia il Corpo nella sua totalità a rendere testimonianza al suo “Capo” e ad annunciare la Buona Notizia del Vangelo di Cristo Gesù.
    Il primo dono che lo Spirito elargisce a tutte le membra del Corpo di Cristo è la carità, l’amore, mediante il quale ognuno di noi si sente unito agli altri fratelli e gioisce e piange con ognuno di loro, nella condivisione e nella partecipazione responsabile (cf 1Cor 13).
    Tale dono della carità tra i discepoli di Cristo deve diventare la testimonianza per eccellenza che siamo la Comunità del Risorto, da Lui convocata, che vive di Lui, si nutre di Lui mediante i sacramenti e la Parola.
    «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni gli altri» (Gv 14,35). Un solo Corpo, abitato da un solo Spirito, plasmato dal dono della carità che ci rende “uno”, che si nutre di un solo Pane e che appartiene ad un unico Capo (cf Ef 4,1-17). «Padre, … prego perché tutti siano una sola cosa …siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato» (cf Gv 17,20-21).
    Per comprendere ancora meglio il tipo di rapporto che come battezzati siamo chiamati a vivere con Cristo, oltre all’immagine Capo-Corpo (definito da S. Agostino il “Cristo totale”), la LG ci offre anche quella di Sposo-Sposa. Cristo è lo Sposo della Chiesa, la quale - a sua volta - è la Sposa di Cristo. «Cristo ama la Chiesa come sua sposa, e si è reso esempio del marito che ama la sua moglie come il suo proprio corpo» (LG 7; cf Ef 5,22-32). Ciò significa che il rapporto che siamo chiamati come Chiesa, e come singoli all’interno della Chiesa, a vivere con il Signore Gesù è un rapporto sponsale, di unione profonda, di intimità, al punto di formare, con Cristo Sposo, “una sola carne”. San Paolo ha scritto: «Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me» (Gal 2,20). Il matrimonio cristiano è “sacramento” del rapporto tra Cristo-Sposo e la Chiesa-Sposa.
    La Chiesa non può vivere senza il costante riferimento al suo Capo e al suo Sposo, come il corpo non può vivere senza “testa” e la sposa non può fare a meno del suo sposo e dell’amore del suo sposo:
    «Per me il vivere è Cristo» (Fil 1,21).
    Tutti i laici devono coltivare tale rapporto mediante una vita che curi i tempi di preghiera, di accoglimento, di meditazione, di formazione cristiana, di approfondimento della Sacra Scrittura, alimento e nutrimento indispensabile, insieme ai sacramenti - specie l’Eucaristia - per vivere una vita conforme al Vangelo. Ciò significa essere disposti a rinnegare la propria vita per Gesù e per il Vangelo (cf Mc ) e a lasciarsi plasmare dall’azione potente dello Spirito, il Testimone per eccellenza della vita, della morte e della risurrezione di Gesù.
    Tutti insieme, come Corpo e come Sposa, siamo chiamati a conformarci sempre più, giorno dopo giorno o, meglio, eucaristia dopo eucaristia, al nostro Capo e Sposo, fino a diventare un’unica umanità “sposata” con Lui, compimento del progetto d’amore di Dio (cf Is 62,4-5).
    Mentre siamo ancora pellegrini nella nostra vita terrena, lavoriamo instancabilmente per far crescere il Corpo di Cristo e la sua Sposa, per farlo dilatare fino ai confini della terra e per trasformare tutta l’umanità in un’unica Sposa, la Gerusalemme celeste, la Sposa dell’Agnello immolato e risorto, che ci chiama, ci attende, ci viene incontro. Più ci diamo da fare per diventare un solo Corpo e una sola Sposa, più possiamo affrettare la venuta del Signore Gesù nella gloria, contemplarlo in pienezza e godere del Suo Amore senza più veli e senza più limiti.
    Come Corpo e come Sposa poniamoci in ascolto dello Spirito di Cristo e con Lui invochiamo con fede, speranza e amore: «Vieni, Signore Gesù» (Ap 22,17.21).

    Letture consigliate

    Fil 3, 7-14
    Ef 3, 14-21

    II. PARTE CATECHETICA

    Idea di fondo

    La Chiesa è il Corpo di Cristo. Nell’unità di questo Corpo c’è diversità di membra e di funzioni. Tutte le membra sono legate le une alle altre, particolarmente a quelle che soffrono di più. La Chiesa è questo Corpo, di cui Cristo e il Capo: essa vive di Lui, in Lui e per Lui. Egli vive con essa ed in essa.

    Riferimento ai Catechismi della CEI

    Catechismo della Chiesa Cattolica – cfr. Parte I, n°787/789, pag. 217-218.
    Bambini (fino a 6 anni) – cfr. “Lasciate che i bambini vengano a me”, Parte II, Cap. 4, pag. 94-95-100-101.
    Fanciulli (6-8 anni) – cfr. “Io sono con voi”, Unità 1, pag. 50/71.
    Fanciulli (8-10 anni) – cfr. “Venite con me”, Unità 6, pag. 96-97-114-115.
    Ragazzi (11-12 anni) – cfr. “Sarete miei testimoni”, Unità 2, pag. 36/39.
    Preadolescenti (12-14 anni) – cfr. “Vi ho chiamato amici”, Unità 5, pag. 140-141-158.
    Adolescenti (15-18 anni) – cfr. “Io ho scelto voi”, Capitolo 2, Paragrafo 4, pag. 68-69.
    Giovani (18-25 anni) – cfr. “Venite e vedrete”, Capitolo 3, Paragrafo 5, pag. 124/130.
    Adulti (25 anni in poi) – cfr. “La Verità vi farà liberi”, Parte II, Sezione III, Cap. 19, Paragrafo 1, pag. 366/368.

    Proposte e attività a misura per ogni età

    Bambini (fino a 6 anni)
    I bambini vengono aiutati a scoprire che la Chiesa è un insieme di persone riunite nel nome di Gesù.
    Entrando nella Chiesa si entra a far parte della famiglia di Gesù, è Lui la guida di tutta questa grande famiglia. Ogni bambino è aiutato a preparare una sagoma di se stesso (del proprio corpo), la colorerà e vi aggiungerà il proprio nome; poi sarà chiamato ad incollarla su un cartellone dove l’idea di Chiesa potrebbe essere resa dall’immagine di una strada (su cui collocare le sagome dei bambini) che conduce verso la figura di Gesù.

    Fanciulli (6-11 anni)
    L’educatore disegna su un grande foglio la sagoma di Cristo, a figura intera. Quindi ogni ragazzo scrive su un bigliettino: “Quale parte del corpo di Cristo vorrei essere? Perché?”. Si mettono in comune le risposte che ciascuno ha dato, scrivendo sulla grande sagoma il proprio nome in corrispondenza della parte del corpo scelta da ognuno. Un ultimo lavoro è scrivere in quale parte del corpo: Gesù – lo Spirito Santo – il nostro parroco – il nostro vescovo – ecc…

    Preadolescenti (12-14 anni)
    L’attività inizia con la lettura del brano 1Cor 12, 12-27. Su un grande foglio di carta da pacchi uno dei ragazzi si sdraia e l’educatore traccia con un pennarello il contorno della sagoma del corpo … poi invita i ragazzi ad indicare le parti del corpo che meglio rappresentano alcune parti della Chiesa: ad esempio le mani, chi agisce, i missionari; il cuore, le monache di clausura …

    Adolescenti (15-18 anni)
    Ogni giovanissimo viene invitato a comprendere in che modo gli altri possono vedere in lui la Chiesa. In ogni luogo in cui si gioca la sua esistenza quotidiana (a scuola, nella comitiva/gruppo, in famiglia…) il giovanissimo si domanda quanto e come sia visibile la sua appartenenza alla Chiesa.

    Giovani (18-25 anni)
    Con uno sguardo al realizzarsi e allo svilupparsi della propria vita, ogni giovane viene stimolato a riflettere quanto egli sia riconosciuto come membro vivo della Chiesa. Concretamente dopo un incontro, un dialogo con una delle tante persone che ogni giorno il Signore ci pone davanti, ci si chiede: “quale immagine della Chiesa si è data?”. In questa riflessione ci si può aiutare dalle parole di una frase pronunciata da Santa Teresa di Calcutta che più o meno dicevano così: “che chiunque dopo avervi incontrato si senta migliore di prima”.

    Adulti (25 anni in poi)
    Il gruppo potrebbe riflettere su come oggi le differenze vengano vissute più come una minaccia ed un motivo di separazione piuttosto che come ricchezza. Alcune immagini che provano a descrivere la Chiesa, prese dalla tradizione dei Padri, potrebbero aiutare a capire come, pur nella diversità, la Chiesa ha bisogno della presenza di tutti per annunciare agli uomini il messaggio del Vangelo.

    Per chi vuiole approfondire

    Proposte per i ragazzi (fino ai 14 anni)
    · L. DILIBERTO, Incontrando Gesù in azione, Editrice AVE.
    · Azione Cattolica dei Ragazzi, Superstrada con Paolo!, AVE.
    · CNV, So a chi ho dato la mia fiducia, Ed. AP.
    · Gruppo Sicomoro, Memory, La vita di Gesù, Ed. S.Paolo.
    · C. Goodings e J. Lewis, Voglio sapere tutto su Gesù, Ed. Il pozzo di Giacobbe.

    Proposte per i giovani (15-25 anni)
    · C. Valentiano, L’anello della sposa, Ed. Qiqajon.
    · G. C. Pagazzi, Gesù il segreto della vita, Ed. Paoline.
    · I. La China e P. Dal Toso, Incontrare Gesù lungo la strada, Ed. Scout.
    · A. Fanuli, Conosci Gesù?, Ed. Elle Di Ci.

    Proposte per gli adulti (dai 25 anni in poi)
    · C. Militello, La Chiesa: il “corpo crismato”, Ed. EDB.
    · Benedetto XVI, Gesù di Nazareth, Ed. Rizzoli.
    · G. Giaquinta, Gesù, Ed. Pro Sanctitate.

    III PARTE SULLA PREGHIERA

    Acclamiamo Cristo, re dell’universo, che è prima di tutte le cose e in cui tutto sussiste, e diciamo con fede: Signore, venga il tuo regno.
    Redentore nostro, costituito dal Padre re del cielo e della terra, donaci di collaborare all’edificazione del tuo regno di giustizia e di pace.
    Cristo luce delle Genti fa che la diocesi tiburtina, mossa dallo Spirito Santo, si raccolga nella tua Chiesa, e tutte le comunità ti riconoscano come suo capo e Signore.
    Cristo nostro capo e salvatore, rinnova e santifica il tuo popolo, dona la Tua Luce ai ministri che hai preposto al servizio della parola, del culto e della carità, affinché possano rafforzare i deboli, raccogliere i dispersi, richiamare gli increduli all’umiltà della fede.
    Cristo che sei venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità, fa che ogni uomo riconosca il tuo primato in tutte le cose.
    Dio onnipotente ed eterno, che hai voluto rinnovare tutte le cose in Cristo tuo Figlio, fa’ che ogni creatura, libera dalla schiavitù del peccato, ti serva e ti lodi senza fine. Per il nostro Signore


    T e r z a
    p a g i n A


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