Cesare Bissoli, UNA BIBBIA SEMPRE GIOVANE. Tracce per un incontro, Elledici 1998
PARTE PRIMA
«COME POSSO CAPIRE, SE UNO NON MI ISTRUISCE?» (At 8,31)
Indicatori per un corretto avvio alla totalità della Bibbia
Le nostre domande
È indubbio, come testimoniano indagini recenti, che la Bibbia per la maggioranza dei giovani italiani è un continente inesplorato. Ma non se ne ignora l'esistenza. Anzi, con gradazione diversa di precisione e di incidenza, come in un fenomeno carsico, affiorano ricordi attinti dalla corrente della catechesi, dell'ora di religione, dell'omelia della messa, fino all'esperienza forte di un «campo biblico», o all'interno di un gruppo di preghiera...
Un processo interessante è quello di appurare il proprio stato di salute biblica al triplice livello di «conoscenza, atteggiamento, pratica». È il momento in cui si svela il proprio vissuto biblico: le proprie ombre e le proprie luci, le attese e gli oblii, le informazioni corrette e gli stereotipi consunti, le motivazioni profonde o quelle per sentito dire. Lo si può fare con un test, singolarmente e poi approfondirlo in gruppo. Ne proponiamo un modello a conclusione di questa prima parte.
In particolare oggi va affermandosi uno spettro di domande sulla Bibbia, di cui possiamo dipanare una logica che qui propongo:
- Come mai tanto interesse su questo Libro? Come si inquadra il «fenomeno» Bibbia nella storia del pensiero dell'umanità?
- Come mai esistono modi così diversi di incontrarla, da ebrei e da cristiani, da credenti, ma anche da laici, entro una comprensione di fede, ma anche come fatto culturale, oggi più che mai emergente?
- Inevitabile ed anzi necessario è l'inventario delle difficoltà che si hanno o che il lettore stesso possiede attorno al Libro: sono ancora ammissibili, oggi nel tempo dell'esplorazione di Marte, i miracoli di Gesù? E i suoi insegnamenti sono vivibili o splendida utopia? Come la mettiamo con la violenza di Dio nell'AT? Le donne devono proprio tacere nella Chiesa? Insomma, perché dare interesse ad un Libro di duemila anni fa? Come può aiutarci a risolvere i nostri problemi, segnatamente del mondo dei giovani?
- Si approda così alla domanda decisiva: ma cosa è la Bibbia? Da dove proviene storicamente? Cosa ha di «misterioso» da essere così attraente? Come la comprende la fede cristiana, cioè la Chiesa?
Per arrivare finalmente al passaggio ultimo: come incontrarla e farne l'esperienza?
Il filo della nostra risposta
Solo da qui, dalla propria soggettività risvegliata, può partire una esplorazione biblica interessante e costruttiva. E solo se essa rimane attenta, se accetta cioè la fatica dello scavo, si superano ostacoli dati da concetti strani, da aridità di contenuti, da stranezza di linguaggio, arrivando a gustare, come già il profeta Ezechiele, un libro che appare «dolce come il miele» (cf Ez 3,3).
Tale esplorazione vuole un cammino disciplinato, come in una ascesa in montagna, dove andare in ordine sparso e di corsa, significa esaurirsi presto e sedersi delusi sul paracarro della propria frettolosità.
La collana cui appartiene questo libro è per sé il tracciato completo da percorrere.
Il nostro volumetto, come abbiamo detto all'inizio, è una visione di insieme come dall'alto, elementare ed essenziale, facendo la scelta del punto di vista cristiano, in quanto riteniamo che la visione cristiana possieda una legittimità tanto solida nell'ordine delle idee, quanto affascinante in quello dei significati esistenziali, e dotata di una enorme vitalità culturale.
Infine le tante domande esposte sopra mettono in chiaro i diversi aspetti che vanno considerati per un approccio completo alla Bibbia, la quale è giustamente ritenuta «cantiere» ricco, anzi complesso, di pensieri e di esperienze. È proprio questo quadro di insieme che proponiamo ora.