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    Le antifone “O”

    Commento di Enzo Bianchi

    17 dicembre
    O Sapienza,

    che sei uscita dalla bocca dell’Altissimo,
    ti estendi fino ai confini dell’universo
    e tutto disponi con soavità e con forza:
    vieni a insegnarci la via dell’intelligenza.

    O Sapienza di Dio, da lui generata prima della fondazione del mondo (cf. Pr 8,22-23), Parola uscita dalla sua bocca (cf. Sir 24,3), attraverso di te, con te e per te tutte le cose sono state create (cf. Gv 1,3; 1Cor 8,6; Col 1,16; Eb 1,2). Tu eri presente con lo Spirito di Dio (cf. Gen 1,2) quando venivano formati i cieli e fissata la terra (cf. Pr 8,27.29). Architetto della creazione, delizia di Dio, ti dilettavi davanti a lui nei cieli dei cieli e volevi dilettarti sulla terra tra i figli dell’uomo, gli umani, uomini e donne (cf. Pr 8,30-31). Presente nell’alto dei cieli e da un confine all’altro della terra, tutto disponi, tutto vivifichi, tutto sostieni con forza e dolcezza in mirabile sinfonia.
    In te tutte le cose sono state create, quelle visibili e quelle invisibili (cf. Col 1,16), e tu le ami, perché mai disprezzi alcuna creatura (cf. Sap 11,24). Tu salvi tutte le creature, perché sono tue, “Signore, amante della vita” (Sap 11,26). In tutti i popoli, le genti e le culture sei presente, ma hai fissato la tua tenda in Israele (cf. Sir 24,8; Gv 1,14). “Potenza di Dio e Sapienza di Dio” (1Cor 1,24), tu sei la Parola che si è fatta carne e ha abitato tra di noi (cf. Gv 1,14), sei Gesù, il Messia, il Figlio di Dio e Figlio dell’uomo.
    Vieni, vieni, perché “lo Spirito e la sposa ti gridano: ‘Vieni!’” (Ap 22,17).
    Vieni a insegnarci la via dell’intelligenza, la tua via (cf. Pr 9,6b)!

    18 dicembre
    O Adonai,

    guida del popolo di Israele,
    che sei apparso a Mosè nel fuoco di fiamma del roveto
    e sul Sinai gli hai dato la legge:
    vieni a liberarci con braccio disteso.

    O Adonai, così diciamo il tuo impronunciabile e santissimo Nome. Adonai, Signore, ti chiamiamo per nome perché tu non sei un dio anonimo, ma sei il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio rivelatosi solo a Israele tuo popolo (cf. Es 3,14-15). Questo Nome ineffabile, che non osiamo pronunciare, tu lo hai rivelato al tuo servo Mosè quando gli sei apparso nel roveto ardente (cf. Es 3,1-6); tu, Dio che parla (cf. Dt 4,32-33), Parola di Dio rivolta a noi umani.
    Noi ti cercavamo come a tentoni (cf. At 17,27) ma non ti conoscevamo, e tu hai voluto alzare il velo su di te, per essere il Dio di poveri schiavi che gridavano a te. Sei apparso a Mosè nella fiamma di un roveto, fuoco che non si consumava, e gli hai consegnato questo Nome per sempre: “Adonai” (cf. Es 6,2-3). Tu sei il Signore del popolo di Israele, la sua guida, che lo hai liberato dalla schiavitù dell’Egitto e lo hai guidato attraverso il mar Rosso e il deserto fino al monte della tua dimora, dove hai dato la tua legge a Mosè e hai stretto alleanza con il tuo popolo per sempre.
    “Adonaj elohejnu, Adonaj echad” (Dt 6,4), “Signore Dio nostro, Signore uno e unico”, vieni, vieni ancora a liberarci dalle nostre nuove schiavitù!
    Vieni, vieni e liberaci con braccio disteso (cf. Es 13,14.16)!

    19 dicembre
    O Germoglio di Iesse,

    che ti innalzi come segno per i popoli,
    davanti a te chiudono la bocca i re della terra,
    mentre le genti ti invocano:
    vieni a liberarci e non tardare.

    O Germoglio di Iesse, origine della discendenza messianica (cf. Rt 4,17.22; Is 11,10; Mt 1,6) e insieme Germoglio spuntato sul tronco di Iesse, il padre di David (cf. Is 11,1), sei il Messia, nuovo David, generato prima della stella del mattino (cf. Sal 110,3; Ap 22,16). Da prima del sole Germoglio è il tuo nome (cf. Sal 72,17) e su di te lo Spirito del Signore riposa per sempre (cf. Is 11,2; 42,1; 61,1).
    Inviato a portare la buona notizia ai poveri (cf. Is 61,1), a portare la salvezza di Dio alle genti lontane (cf. Is 42,1; 49,1.6), sei stato il Servo nel quale Dio ha manifestato la sua gloria (cf. Is 49,3), luce delle genti (cf. Is 49,6) e scarto delle genti (cf. Is 49,7). Uomo senza volto (cf. Is 52,14), rigettato dagli umani (cf. Is 53,3), sei stato esaltato, innalzato (cf. Gv 3,14; 8,28; 12,32), fino a diventare vessillo per i popoli (cf. Is 11,10). Davanti a te, “segno contraddetto” (Lc 2,34), i potenti della terra ammutoliscono, si chiudono la bocca (cf. Is 52,15), mentre si levano le grida delle genti che ti invocano (cf. Is 11,1).
    Speranza di Israele, desiderato da tutta l’umanità (cf. Ag 2,8 Vulgata), vieni, vieni presto a liberarci perché noi ti attendiamo.
    Anche se tu indugi e sembri tardare (cf. Ab 2,3b; Eb 10,37, 2Pt 3,9), vieni!

    20 dicembre
    O Chiave di David,

    Scettro della casa di Israele,
    tu apri e nessuno può chiudere,
    chiudi e nessuno può aprire:
    vieni e libera l’uomo prigioniero,
    che giace nelle tenebre e nell’ombra della morte.

    O Messia promesso e inviato al tuo popolo, “Santo e Veritiero” (Ap 3,7), tu tieni in mano la chiave di David, chiave data da Dio stesso al Messia: tu apri a noi la porta del Regno e nessuno può chiuderla, e se tu la chiudi resterà chiusa secondo la tua volontà (cf. Is 22,22; Ap 3,7-8). Eri morto ma ora sei vivente per sempre e nelle tue mani ci sono le chiavi della morte e degli inferi (cf. Ap 1,18), perché li hai vinti per sempre.
    Giacobbe benedicente prima di morire ti ha profetizzato veniente con lo scettro in mano (cf. Gen 49,10). Il profeta Balaam, uomo dall’occhio penetrante, ti ha previsto e contemplato da lontano, Stella che spunta da Giacobbe, Scettro che sorge da Israele (cf. Nm 24,15.17).
    Signore Dio, compi l’attesa di Israele, manda colui che è atteso dal popolo, luce delle genti, perché apra gli occhi ai ciechi, faccia uscire dal carcere i prigionieri e dalla prigione quelli che abitano le tenebre (cf. Is 42,6-7) e l’ombra della morte (cf. Sal 107,10; Lc 1,79).
    Vieni, vieni perché siamo prigionieri!
    Vieni, vieni, perché siamo nella valle dell’ombra della morte (cf. Sal 23,4)!
    Vieni, vieni, perché solo tu puoi farci risorgere!

    21 dicembre
    O Oriente,

    Splendore di luce eterna,
    Sole di giustizia:
    vieni e illumina
    chi giace nelle tenebre e nell’ombra della morte.

    O Luce vera, che rischiara ogni umano, tu sei venuta nel mondo (cf. Gv 1,9). Sei la Stella spuntata da Giacobbe (cf. Nm 24,17), sei il Sole che spunta dall’alto, sei l’Oriente, Anatolé (cf. Lc 1,78); a te noi guardiamo, scrutando l’orizzonte e vegliando come sentinelle (cf. Is 62,6-7). Tu spunti dall’alto, non dal basso come il nostro sole che oggi ricomincia ad alzarsi, e spunti come “Germoglio giusto” (Ger 23,5; cf. Is 4,2; Zc 3,8) suscitato da Dio stesso, per regnare nella giustizia e nella pace, come uomo che costruisce il nuovo tempio del Signore, per sedere nella gloria quale Re sul tuo trono (cf. Zc 6,12-13).
    Signore Gesù, Re dell’universo, vieni a visitarci come Sole di giustizia che si alza sui credenti (cf. Ml 3,20), come grande luce sul popolo che cammina nelle tenebre (cf. Is 9,1; Mt 4,16). Cerchiamo la luce, desideriamo la luce e i nostri occhi sono consumati e stanchi di scrutarla nel suo oriente.
    Vieni, Signore, fa’ che ti riconosciamo, tu, “luce del mondo” (Gv 8,12; cf. 1,9; 3,19; 12,46)!
    Vieni, vieni presto, perché la notte ci assedia, la tenebra ci assale, l’ombra della morte ci invade!

    22 dicembre
    O Re delle genti,

    desiderato da esse,
    Pietra angolare,
    che fai di due popoli uno:
    vieni e salva l’uomo che hai plasmato dalla terra.

    O Re di tutte le genti, dei gojim, di tutti i popoli della terra (cf. Ger 10,7), sono grandi e mirabili le tue azioni, giuste e veritiere le tue vie (cf. Ap 15,3). Sì, tutte le genti verranno a te e ti riconosceranno (cf. Ap 15,4), perché da sempre ti hanno desiderato (cf. Ag 2,8 Vulgata), anche se non conoscevano la tua promessa. Tu sei il Messia di Israele ma sei anche l’Atteso di tutte le genti.
    Sei la Pietra angolare su cui Dio costruisce la sua dimora, la pietra scelta, preziosa, saldo fondamento (cf. Is 28,16). Scartata dai costruttori, sei diventata Pietra angolare della chiesa (cf. Sal 118,22; Mc 12,10 e par.; At 4,11; 1Pt 2,7), le cui fondamenta sono gli apostoli e i profeti (cf. Ef 2,20). I due popoli divisi e nemici in te sono diventati uno: il popolo della nuova alleanza, i credenti riconciliati in un solo corpo attraverso la tua croce (cf. Ef 2,14-16).
    Cristo, tu sei la nostra pace, il nostro shalom (cf. Ef 2,14): vieni dunque, vieni presto a unire l’assemblea di Israele e l’assemblea delle genti e saremo il tuo unico popolo.
    Tu che eri presente nell’opera della creazione insieme allo Spirito santo, entrambi mani del Dio creatore, che hanno plasmato il terrestre della terra a tua immagine (cf. Ireneo di Lione; Gen 1,26-27; Col 1,15), vieni, vieni a salvare tutta l’umanità!

    23 dicembre
    O Emmanuele,
    nostro Re e Legislatore,
    Atteso dalle genti e loro Salvatore:
    vieni a salvarci, Signore Dio nostro.

    O “‘Immanu-’El, Dio-con-noi” (Is 7,4; Mt 1,23), tu non sei un Dio lontano ma vicino:
    eri celeste e ti sei fatto terrestre,
    eri eterno e ti sei fatto mortale,
    eri potente e ti sei fatto debole,
    per essere accanto a noi, tra di noi, uno di noi: Dio-con-noi!
    Nell’ora della tua incarnazione annunciata dall’angelo a Maria (cf. Lc 1,26-38), questo è stato il tuo nome, Emmanuele, e tu sarai sempre il Dio-con-noi, perché non ci abbandonerai mai.
    Tu sei Re, ma “un Re al contrario”, non come i re della terra: hai regnato servendo, facendoti servo e schiavo (cf. Mc 10,42-45 e par.; Gv 13,1-17), diventando l’ultimo tra i tuoi fratelli, noi umani. Ci hai dato la legge per la vita, la libertà, la giustizia e la pace, manifestandoti sempre quale “Signore della legge”, Adonaj-Kýrios che antepone alla legge la misericordia.
    Israele, fin da Abramo, il padre dei credenti, ti ha invocato. Le genti fin dalla creazione del mondo ti hanno desiderato (cf. Ag 2,8 Vulgata), desiderando la vita e la luce. E quando speravano, speravano nel tuo Regno di vita piena ed eterna, dove c’è non c’è più lutto né pianto né morte, dove tu asciugherai le lacrime sugli occhi di ogni uomo e di ogni donna che hanno pianto (cf. Is 25,8; Ap 7,17; 21,4).
    Tu, nostro Salvatore, Cristo e Signore, sei nato a Betlemme;
    sei vissuto nella terra di Israele;
    sei morto in croce a Gerusalemme;
    ma stai per tornare, per apparire nella gloria come Salvatore di tutta la creazione, di tutta la storia e di tutta l’umanità.
    Vieni, vieni presto a salvarci, Signore Dio nostro!


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