L'ego
Temi di spiritualità giovanile
La trave nel tuo occhio è il tuo ego, il tuo io egoista, quello che ti rende cieco alla verità su te stesso e sugli altri. Quello che ti rende cieco alla verità sul tuo ego è il tuo stesso ego. I nostri ego fanno di tutti noi degli ipocriti.
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L'inizio della conoscenza di se stessi è la crescente consapevolezza del proprio ego e del suo modo di agire. Senza giudicare, dunque senza rivolgerci accuse né accampare giustificazioni, occorre cominciare a osservare il nostro comportamento in varie circostanze e a riconoscere i nostri desideri e ossessioni. Dobbiamo iniziare a guardare in faccia, più sinceramente che possiamo, le nostre motivazioni, compresi i secondi fini e le motivazioni confuse. A volte il nostro comportamento può dimostrarsi irrazionale. Uno sguardo onesto su noi stessi rivela che siamo quasi tutti almeno un po' nevrotici. Per alcuni di noi le ossessioni possono diventare gravemente nevrotiche, e allora c'è bisogno dell'aiuto di altri, di un direttore spirituale o di un terapista.
Il processo della conoscenza di sé stessi dura tutta la vita e proseguendolo noteremo di avere molte immagini di noi. Alcune saranno quelle che proiettiamo quando siamo in compagnia, ovvero le immagini che gli altri hanno di noi. Alcune saranno vere e altre false. A volte sappiamo che questa o quella immagine non è vera. Altre volte finiamo per credere alle nostre stesse bugie e ci identifichiamo con un'immagine completamente falsa di noi stessi.
Può essere utile, in questi casi, osservare il nostro ego all'opera, mentre ci suggerisce di lasciarci andare a sensazioni di orgoglio e superiorità, o di umiliazione e inferiorità, di ipocrisia o autocompatimento. Queste sono tutte false immagini, egocentriche e ipocrite. Non sono il nostro vero io.
L'ego è un abile imbroglione. Cerca di tenerci all'oscuro di quello che fa. A volte è talmente convinto della sua superiorità da non sentire il bisogno di vantarsene in pubblico. Assume un atteggiamento di falsa modestia. "Grazie a Dio non sono come le altre persone". Si raggiunge così la contraddizione o l'ipocrisia estrema: l'orgoglio di essere umili.
Sarebbe utile avere qualcuno che ci facesse da specchio, un amico che ci aiutasse a vedere la trave nel nostro occhio. Oltre a ricorrere alla competenza di un terapista o di un consigliere spirituale quando è necessario o possibile, un'auto-osservazione paziente e onesta, condotta per lungo tempo e specialmente nei periodi di silenzio e di solitudine, può portare a rivelazioni straordinarie su se stessi.
(Albert Nolan, Cristiani si diventa, EMI 2009, pp. 112-113)