Riccardo Tonelli
(NPG 1968-03-49)
L'esperienza che presentiamo è stata realizzata in un oratorio a carattere ancora molto popolare della Lombardia.
Ha interessato i ragazzi dalla IV-V elementare alla III media compresa. Per la catechesi domenicale, i ragazzi erano già divisi in piccoli gruppi, in cui prevaleva più la scelta in base all'amicizia, alla vicinanza di abitazione, al fatto di trovarsi già assieme per il gioco, che una linea discriminante di natura scolastica.
Da vari anni, i programmi erano unificati, in modo che tutta la Parrocchia - in un determinato momento - si trovasse impegnata in un argomento preciso.
Ogni gruppetto di ragazzi (al massimo 10-15) era affidato ad un catechista che per loro doveva essere tutto: l'organizzatore della loro attività, l'animatore della loro amicizia e dei loro giochi.
Questi elementi, terreno favorevole e pronto, hanno giocato un ruolo di primissima importanza nella buona riuscita dell'esperimento.
Ai termini che verranno presentati - per favorire l'adesione dei ragazzi e soprattutto la loro continua presa d'interesse - è stato dato una colorazione di «grande gioco della quaresima», con titolo suggestivo (Operazione deserto), con premi periodici e finali, a gruppi e singoli, con punteggio, banche di deposito e agenti segreti...
L’idea è nata dalla necessità di realizzare una catechesi più intensiva, per valorizzare il tempo delal quaresima (senza arrivare alla forma di un catechismo quotidiano) e contemporaneamente più esistenziale, che non fosse doppione con la catechesi strettamente scolastica e che potesse tradursi immediatamente in termini di vita.
Contenuto
Il tema appare con chiarezza dalla frase posta a frontespizio dei libretti che – domenica per domenica – venivano consegnati ai ragazzi e che più sotto riportiamo, a titolo esemplificativo.
Il cristiano è un salvato
in marcia nel deserto
verso il Paradiso,
per questo vede tutte le cose
con gli occhi del Signore.
Il tema della quaresima - legato alla coscienza del dono della salvezza, allo stato di tensione escatologica e alla sofferenza che condiziona la nostra situazione di pellegrini in attesa - si concretizza immediatamente nella affermazione della necessità di una conversione da attuarsi
momento per momento, nell'arco della vita, fino a acquistare una «mentalità di fede», una visione cristiana delle cose e del mondo.
L'idea, agganciata nella realtà di tutti i giorni, portava i ragazzi ad una «revisione di vita» su quattro argomenti, scelti come esempio tra quelli più di punta:
- l'amicizia;
- il lavoro;
- la sofferenza;
- il divertimento.
Metodo
Ogni argomento (l'introduzione generale e i 4 esempi concreti) è stato svolto attraverso tre tempi forti e un clima generale di ciascuna settimana.
1° tempo
Il primo svolgimento, più teorico, dell'argomento era affidato al catechista.
La lezione di catechismo diventava... l'impostazione del problema. Dopo una spiegazione essenziale, i ragazzi erano immediatamente invitati ad un impegno concreto: o una conversazione guidata, o una scheda di riflessione (preparata personalmente e confrontata nel gruppo; o viceversa: discussa in gruppo e ripresa poi personalmente) o ad una ricerca.
2° tempo
Per concretizzare e rendere più vicino alla sua mentalità quanto gli era stato «insegnato» nella lezione di catechismo il ragazzo era invitato fare, durante la settimana, un lavoro intonato alla lezione (cfr. allegati) I lavori erano svolti in una sala dell'oratorio, sotto la guida del catechista che, più che controllarne la capacità di esecuzione, suggeriva spunti o invitava a nuove scoperte.
3° tempo
Una quarantina di mamme della parrocchia, precedentemente invitate e preparate attraverso una conversazione con il responsabile dell'iniziativa, hanno svolto il terzo momento.
Ad ogni gruppetto di catechismo era stata affidata una mamma, la quale dedicava un pomeriggio della settimana a ricevere a casa propria i ragazzi per una conversazione - su binari prestabiliti - sul tema della settimana
Era la traduzione nei termini più concreti possibili e più vicini al mondo dei ragazzi, della revisione di vita iniziata teoricamente nella lezione di catechismo.
Il numero ristretto di partecipanti (non dovevano superare i 5 o 6), la confidenza suggerita dall'ambiente familiare e soprattutto la presenza di una mamma, ha portato i ragazzi ad aprirsi sui loro problemi, a chiedere, a riflettere, fino ad allungare in maniera notevole l'incontro. Vari ragazzi, anche terminata l'iniziativa quaresimale, hanno continuato ad essere fedeli all'appuntamento settimanale con la «loro» mamma.
Il sacerdote responsabile dell'oratorio, da parte sua, cercava di portare alla riflessione sul tema della settimana, nelle conversazioni, nelle brevi parole, a chiusura della giornata, e di creare un clima anche esteriore attraverso cartelloni murali.
A titolo esemplificativo riportiamo di seguito i libretti consegnati - settimana per settimana - ai ragazzi.