Attesi dal suo amore
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    Lettera a un’amica lontana,

    ma che sento dentro

    Gloria Sortino

    immagine per Sedici anni 1


    Oggi voglio scrivere di te, cara amica mia: abbiamo attraversato il tempo e siamo raggiunte alla destinazione del nostro incontro. Seppur siano passati ben tre anni dalla fine delle scuole medie, il nostro rapporto non è mai cambiato: entrambe ritroviamo qualcosa di familiare nei nostri caratteri, atteggiamenti e lineamenti. Un filo che non si è mai dipanato da ciò che lo tiene composto. La sera in cui ci siamo incontrate, ho risentito i punti che hanno saturato la nostra amicizia e lasciato quelle cicatrici, le stesse che adesso mi mostravi fiera, dopo aver tanto sofferto. L’innocenza con cui mi hai raccontato le tue esperienze è stata disarmante e solo adesso scopro i segni delle tue ferite. Mi hai raccontato dei tuoi primi anni al Liceo Classico, delle nuove persone conosciute, dell’atmosfera pregna di ispirazione che ti invadeva l’anima, la stessa che adesso, senza neanche accorgersene, si riversa nel baratro dell’incomprensione. Nessuno di quegli educatori ti ha insegnato a valorizzare ogni singola tua parte; non hanno capito quanto fossi speciale, e così ti hanno fatto scappare. Una decisione sofferta: un viaggio alla scoperta di sé con il fazzoletto madido di lacrime che nascondevano rabbia e dolore allo stesso tempo. Cercavi solo un giardino epicureo, un riparo sicuro, dove potessi sentirti veramente a tuo agio, un luogo ameno dove la tua anima fosse rinvestita di nuova luce. Quante altre persone, classi, docenti e sezioni hai dovuto visitare, un labirinto infinito che non sembrava finire mai; eppure, sei riuscita a trovare il filo d’Arianna, che non ti eri accorta stesse legando i tuoi lunghi capelli ricci. Dopo aver trafitto il Minotauro dell’indolenza, finalmente sei riuscita a uscire da quel percorso insidioso, approdando nelle rive della pace interiore. Hai trovato finalmente una classe dove professori e compagni ti fanno sentire davvero parte della socialità e non uno scarto abbandonato. Cara amica mia, io non so davvero come ringraziarti per esserti confessata nella maniera più autentica e genuina, trovando in me un piccolo sostegno. Non so quando ci rivedremo, ma ricorderò per sempre quella sera breve in cui mi hai regalato quel soffio di vita, che tu hai dovuto conquistare tenacemente. Grazie.


    T e r z a
    p a g i n A


    NOVITÀ 2024


    Saper essere
    Competenze trasversali


    L'umano
    nella letteratura


    I sogni dei giovani x
    una Chiesa sinodale


    Strumenti e metodi
    per formare ancora


    Per una
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    Sport e
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    rubrica sport


    PROSEGUE DAL 2023


    Assetati d'eterno 
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    Incontrare Gesù


    Dove incontrare
    oggi il Signore


    PG: apprendistato
    alla vita cristiana


    Passeggiate nel
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    Di felicità, d'amore,
    di morte e altro
    (Dio compreso)
    Chiara e don Massimo


    Vent'anni di vantaggio
    Universitari in ricerca
    rubrica studio


    Storie di volontari
    A cura del SxS


    Voci dal
    mondo interiore
    A cura dei giovani MGS

    MGS-interiore


    Quello in cui crediamo
    Giovani e ricerca

    Rivista "Testimonianze"


    Universitari in ricerca
    Riflessioni e testimonianze FUCI


    Un "canone" letterario
    per i giovani oggi


    Sguardi in sala
    Tra cinema e teatro

    A cura del CGS


    Recensioni  
    e SEGNALAZIONI

    invetrina2

    Etty Hillesum
    una spiritualità
    per i giovani
     Etty


    Semi e cammini 
    di spiritualità
    Il senso nei frammenti
    spighe


    Ritratti di adolescenti
    A cura del MGS


     

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