José Miguel Nuñez, NATO DA DONNA. Maria, la Madre di Gesù, Elledici 1998
Non è facile trovare oggi dei giovani che diano spazio alla figura della Madre di Gesù nella loro vita di fede e, tanto meno, nelle sue espressioni.
Ce ne sono, certamente, soprattutto in alcuni movimenti ecclesiali più sensibili a questa componente della loro fede, ma la maggioranza sembra che l'abbia «scaricata»... Forse come reazione a certe forme di devozione troppo infantilizzanti o eccessivamente sentimentali del passato, o anche a una presentazione dottrinale troppo enfatizzante delle sue grandezze.
Chi conosce la storia della fede sa quanto sia andata crescendo lungo i secoli nella Chiesa la riflessione sulla Madonna. Ne sono una testimonianza i numerosi titoli che le sono stati attribuiti, alcuni dei quali corrispondono anche a dichiarazioni ufficiali a carattere dogmatico: Madre di Dio, sempre vergine, immacolata, assunta in cielo. C'è stato perfino, tra i pensatori del passato, chi ha detto che «di Maria non si dirà mai a sufficienza». Alle volte si ha tuttavia l'impressione che queste elaborazioni, che hanno avuto come oggetto la «Maria della fede», abbiano fatto dimenticare la «Myriam della storia», analogamente a come una certa cristologia, concentrata sul «Cristo della fede», ha portato a dimenticare il «Gesù della storia». Sembra che i giovani di oggi stiano reagendo a queste tendenze, e vogliano ricuperare la figura semplice e allo stesso tempo affascinante della donna che, secondo le testimonianze evangeliche, si trovò coinvolta nella vicenda di Gesù di Nazaret, non soltanto generandolo biologicamente, ma anche diventando sua discepola dopo essere stata sua madre.
Il presente volume, scritto da chi conosce a fondo tanto la mariologia quanto i giovani, perché vive e opera in mezzo ad essi, ha il pregio di venire incontro a queste attese diffuse nel loro mondo. In esso i giovani incontreranno tanto una solida e chiara informazione sulla dottrina della Chiesa circa il mistero di Maria, quanto la freschezza dell'approccio biblico alla sua esperienza irripetibile. Ci auguriamo che, leggendolo e gustandolo, possano anche ridare un posto alla sua figura nel mondo della loro fede, un posto che sia in continuità con la lunga tradizione ecclesiale, ma che abbia anche le connotazioni proprie del tempo che stanno vivendo.
(Luis A. Gallo)