CSPG
La relazione cercata
Un progetto di animazione culturale con i preadolescenti
Elledici 1988
Prefazione
PRIMA PARTE
L'ANALISI
1. Vivere da preadolescenti nella società complessa (Approccio sociologico) - Giancarlo De Nicolò
1.1. Perché una prospettiva sociologica?
1.2. Società e cultura oggi
1.2.1. La società complessa e differenziata
1.2.2. La fase «post-industriale» della società
1.3. I processi di socializzazione oggi
1.3.1. Cos'è la socializzazione?
1.3.2. Le fasi della socializzazione
1.4. Le agenzie della socializzazione oggi
1.4.1. La tenuta critica della famiglia
1.4.2. Una scuola senza direzione?
1.4.3. Il gruppo dei pari: il luogo della «nuova» socializzazione
1.4.4. I mass media: l'agenzia vincente?
1.5. Con quali esiti? Le identità «imperfette»
1.6. Un ruolo per i preadolescenti?
2. Preadolescenti: vivere il mondo come un eterno presente (Approccio antropologico-culturale) - Mario Pollo
2.1. Il pendolarismo tra mondo vitale e universalismo dei consumi
2.1.1. Consumismo e anonimato culturale
2.1.2. La somma di tanti presenti 2.2. Impoverimento del linguaggio e fuga in un mondo immaginario
2.2.1. Cultura e linguaggio
2.2.2. Cultura dell'immaginario e perdita della libertà
2.3. L'educazione del preadolescente come educazione alla storia
2.4. Computers e videogames tra costruzione e distruzione della persona
3. Problemi e sfide all'animazione dall'«età negata» (Una lettura educativa) - Mario Delpiano
3.1. Dalla prospettiva dell'animazione: perché?
3.1.1. Le condizioni per progettare
3.1.2. La domanda educativa
3.2. Preadolescenza: momento esplosivo della domanda di vita
3.2.1. Una pulsionalità erompente: la liberazione del desiderio
3.2.2. Le caratteristiche della domanda di vita
3.2.3. Una domanda che sfida l'animazione
3.3. Il compito dell'animazione: decodificare la domanda
3.3.1. L'importanza degli interessi
3.3.2. L'interesse nell'ottica dell'animazione
3.4. Il legame interesse-bisogno
3.4.1. I bisogni situati sulla dimensione della corporeità
3.4.2. I bisogni affettivo-relazionali
3.4.3. Il bisogno di autonomia
3.4.4. Una conclusione provvisoria
3.5. Oltre la domanda educativa in senso immediato: al di là del bisogno
3.5.1. il problema del «centro»
3.5.2. La sfida della cultura dell'immaginario
3.5.3. La chiusura nel presente
SECONDA PARTE
IL PROGETTO
4. Le coordinate antropologiche dell'animazione culturale con i preadolescenti (Premessa per il progetto) - Mario Delpiano
4.1. «A monte» dell'animazione
4.1.1. L'amore alla vita
4.1.2. Una concezione ottimistica dell'uomo
4.1.3. Educazione: grandezza e povertà
4.2. Il progetto dell'animazione: quale preadolescente?
4.2.1. Il preadolescente come soggetto complesso
4.2.2. Il preadolescente e lo scambio con l'ambiente
4.2.3. Il preadolescente come soggetto non-determinato
4.2.4. Il preadolescente e lo scambio attraverso il linguaggio
4.3. Dalla elaborazione del «centro» al «decentramento»
5. Animare i preadolescenti: verso dove? (Gli obiettivi e le aree di intervento) - Mario Delpiano
5.1. Una premessa per la definizione dell'obiettivo
5.2. L'obiettivo generale per l'animazione culturale dei preadolescenti
5.3. L'area del «noi» da costruire
5.3.1. Il sentiero della fusione e del «nuovo villaggio»
5.3.2. Il sentiero del riconoscimento
5.3.3. Il sentiero della nuova qualità nella relazione con gli altri
5.3.4. Il sentiero della condivisione
5.3.5. Il sentiero della scoperta/invenzione/assunzione dei ruoli
5.3.6. Il sentiero del gioco
5.4. L'area della definizione del «mondo soggettivo»
5.4.1. Il sentiero del corpo come spazio di autodefinizione
5.4.2. 11 sentiero della nuova consapevolezza di sé e del radicamento »
5.4.3. Il sentiero dell'autonomia per l'uscita dalle dipendenze
5.5. L'area dell'«oltre» come apertura progressiva alla trascendenza
5.5.1. Il sentiero della elaborazione dei significati e del senso
5.5.2. Il sentiero del «limite»: fra accettazione e trascendimento
5.5.3. Il sentiero del dono
5.5.4. Il sentiero del «far festa»
5.5.5. Il sentiero dell'incontro con un nuovo volto di Dio
6. Le scelte di metodo nell'animazione dei preadolescenti (Aspetti operativi) - Piero Lucisano
6.1. La decisione di partire
6.2. Una proposta per la persona
6.3. Un gruppo con la voglia di compiere «pazzie»
6.3.1. Dimensioni del piccolo gruppo
6.3.2. Livelli di età
6.3.3. Una sede
6.3.4. Un'organizzazione
6.3.5. Delle attività
6.3.6. La coscienza di essere gruppo
6.4. La cogestione del gruppo e il metodo dell'impresa permanente
6.4.1. «L'impresa permanente»: sarebbe bello fare
6.4.2. Non si tratta di scalare il K2
6.4.3. Piccolo gruppo e gruppo allargato
6.4.4. Crescita del gruppo e crescita delle persone
6.4.5. Da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni
6.5. Che fare? Le attività
6.5.1. Attività manuali e tecniche
6.5.2. Attività sportiva e cura del corpo
6.5.3. Vita all'aperto
6.5.4. Attività di partecipazione civica
6.5.5. Le attività espressive
6.6.1. Il fine del gioco: tra gioco e lavoro
6.6.2. Il gioco come situazione separata
6.6.3. Gioco e cultura
6.7. 11 linguaggio dell'avventura
6.8. 11 ruolo dell'animatore
6.8.1. Le competenze dell'animatore
Indicazioni bibliografiche