R. Tonelli - L.A. Gallo - M. Pollo
Narrare per aiutare
a vivere
Narrazione e pastorale giovanile
Elledici 1992
Come una mappa
1. Una proposta discutibile a partire da esigenze irrinunciabili
2. L'orizzonte della proposta
2.1. Se questa è evangelizzazione
2.2. Narrazione tra teologia e catechesi narrativa
2.3. Segno - simbolo - significato
2.4. Rito - celebrazione
2.5. Senso - vita - salvezza
3. I destinatari
4. Gli autori
5. Una storia, non sempre raccontata in modo narrativo
PRIMA PARTE
EVANGELIZZARE È DIRE IL MISTERO DI DIO
Cap. 1. Quando le parole saccenti non bastano più
1. Troppe parole saccenti per dire Dio
1.1. Il desiderio di appagare la «sete di verità»
1.2. Una sete mai spenta
1.3. La grande tentazione di «possedere Dio»
2. Le contestazioni al discorso religioso
2.1. Obiezioni tradizionali
2.2. L'ateismo di radice umanistica
2.3. L'ateismo semantico
3. Contestazioni al discorso della fede cristiana
4. Per un discorso su Dio... più modesto
5. Eppure parliamo di Dio
Cap. 2. Dire Dio alla scuola di Gesù e dei suoi discepoli
1. Gesù Cristo, Parola-Persona di Dio
1.1. Dalle metafore un po' balbettanti alla grande metafora
1.2. Le «vie» limitate per arrivare a Dio
1.3. Il «Dio di Gesù Cristo»
2. Gesù e il «che» di Dio
2.1. Il retroterra
2.1.1. L'esodo come rivelazione di Dio
2.1.2. L'immagine di Dio che Gesù aveva ereditato dal suo popolo
2.2. Originalità propria di Gesù
3. Gesù: «come» dire Dio
3.1. Parlò di Dio coinvolgendolo nelle sue proprie azioni
3.2. Ne parlò in modo metaforico e narrativo
3.3. Ne parlò rispondendo alle attese profonde della gente
3.4. Ne parlò producendo gioia e speranza
4. I discepoli di Gesù impararono da lui cosa dire di Dio
4.1. L'esperienza pasquale
4.2. L'immagine di Dio testimoniata dal Nuovo Testamento
5. I discepoli di Gesù parlarono di Dio come lui
5.1. Parlarono di Dio ponendo segni di risurrezione nel suo nome
5.2. Ne parlarono narrando una storia
5.3. Ne parlarono andando incontro alle attese degli ascoltatori
5.4. Ne parlarono suscitando gioia e speranza
Cap. 3. Evangelizzazione come comunicazione
1. La prospettiva della comunicazione
2. Una ricerca sulla evangelizzazione dalla prospettiva della comunicazione
2.1. Rapporto tra segno e realtà
2.2. Quali segni?
2.3. Una comunicazione protesa verso il senso
2.4. La funzione del contesto
3. Verso una nuova evangelizzazione
SECONDA PARTE
VERSO UNA COMUNICAZIONE SAPIENTE
Cap. 4. Comunicare in una società complessa
1. La crisi del limite
1.1. Il pluralismo estremizzato: fine di ogni egemonia culturale
1.2. Il consumismo
2. La fine del centro e l'ingovernabilità del sistema sociale
2.1. La mobilità
2.2. La crisi dell'identità storico-culturale
3. Crisi del tempo e del linguaggio
3.1. La crisi della dimensione storica del tempo
3.2. La crisi del linguaggio: la parola-idea contro la parola-cosa
4. La crisi della relazione intergenerazionale
5. La crisi della figura del padre
6. Il labirinto della complessità quotidiana
6.1. Relativizzazione dei sistemi di significato
6.2. Emergenza della dimensione debole nella vita individuale e sociale
7. La frammentarietà
7.1. L'identità debole come plasticità e non selettività nei confronti delle opportunità offerte dal sistema sociale
7.2. La crisi del Noi
8. Scrutando i segni del futuro
Cap. 5. Una comunicazione sapiente per dare senso alla vita
1. La comunicazione come evento temporale
1.1. Il tempo come luogo del senso della vita umana
1.2. La comunicazione nello sviluppo del tempo
1.3. La parola parlata per scandire il tempo
1.4. La comunicazione per il senso della vita
2. Tecnologia e comunicazione
3. La comunicazione a carattere sapienziale
3.1. La solitudine e il silenzio come premessa alla Sapienza
3.2. Cosa significa comunicazione sapienziale
3.3. La comunicazione sapienziale e la cultura della società complessa
4. Restituire alle parole la loro storia: un viaggio ai confini dell storia
4.1. Il simbolo: la patria del senso oltre la storia
4.2. Il simbolo: ricordo di un passato arcaico o sogno di un futuro salvato?
4.3. Il Simbolo che salva: Gesù
4.4. L'immagine: la memoria che si fa presente
4.5. Simboli, immagini e senso del quotidiano
5. Restituire memoria alla parole
5.1. Il rapporto tra lingua e storia
5.2. La riscoperta dei significati radicati nel passato
TERZA PARTE
E SE PROVASSIMO CON LA NARRAZIONE?
Cap. 6. La riscoperta della narrazione nella teologia contemporanea
1. La narrazione nella teologia contemporanea
2. Modelli di teologia narrativa
2.1. H. Weinrich: un linguista a favore della «Teologia narrativa»
2.1.1. L'esperienza esemplare della prima comunità
2.1.2. Il periodo della crisi narrativa
2.2. J. B. Metz: la narrazione nel contesto della «Teologia politica»
2.2.1. Il punto di partenza della Teologia politica
2.2.2. La fede come memoria
2.2.3. «Breve apologia del narrare»
2.2.4. Il valore teologico-pastorale e sociocritico della narrazione
2.3. E. Schillebeeckx: verso una cristologia narrativa?
2.4. G. Lohfink: la narratio nel Nuovo Testamento
2.5. H. Halbfas: la narrazione come superamento delle alienazioni
2.6. L. Boff: la narrazione come linguaggio del sacramento
2.7. E. Jiingel: l'umanità di Dio come storia da narrare
2.7.1. Le caratteristiche della narrazione
2.7.2. I compiti della teologia
2.8. R. Marlé: la teologia come arte di raccontare?
2.8.1. I primi passi della «Teologia narrativa»
2.8.2. I compiti di una Teologia narrativa
2.8.3. Narrazione e sacramento
2.9. J. Navone: «narratori della Parola»
2.9.1. Perché una «Teologia narrativa»?
2.9.2. Lo schema del libro
3. Alcuni punti conclusivi per continuare la ricerca
3.1. Una descrizione di «narrazione»
3.2. Formare capacità e sensibilità narrative
3.3. Parlare di Dio facendo camminare gli zoppi
3.4. La ricerca continua in prospettiva pastorale
3.4.1. Al centro un problema pastorale
3.4.2. Un problema da risolvere in un corretto metodo pastorale
Cap. 7. Evangelizzare narrando
1. Costruire interazioni per comunicare
1.1. L'importanza della interazione per la comunicazione
1.2. Costruire interazioni positive nell'atto della comunicazione
1.3. Difficoltà dalla parte dell'asimmetria educativa
2. Il racconto come interessante modalità di interazione
2.1. La narrazione come ospitalità
2.2. La narrazione come invito alla decisione
2.3. La narrazione come fonte di stupore
3. Cosa è «narrazione»?
3.1. Comunicazione di una esperienza
3.2. Una comunicazione che spinge alla sequela
3.3. Una comunicazione che anticipa nel piccolo quello che si annuncia
Cap. 8. Come raccontare?
1. Raccontare «fatti»
1.1. Raccontare fatti salvifici
1.2. Sono salvifici i fatti orientati verso la produzione della vita
2. Raccontare suscitando un intreccio di esperienze
2.1. La narrazione non è una semplice descrizione
2.2. La narrazione gioca con il tempo
2.3. Fare «esperienza»
3. Verso una professione di fede
3.1. La crescita della fede nel momento della narrazione
3.2. Il sostegno della testimonianza del narratore
3.3. La verità dell'autentica professione di fede
3.3.1. I contenuti della fede
3.3.2. Gesù il Signore al centro del racconto
3.4. Un racconto che genera fede, restituendo la persona alla solitudine della sua interiorità
Cap. 9. Per una narrazione autentica
1. Tra sincerità e verità
1.1. Il difficile rapporto tra soggettività e oggettività
1.1.1. Non basta la sincerità
1.1.2. Non è sufficiente il richiamo alla verità oggettiva
1.2. Criteri per risolvere il problema
1.2.1. Una ricerca sincera della verità
1.2.2. Tra interpretazione ed esperienza
1.2.3. Nel grembo materno della comunità ecclesiale
2. Il problema della sistematicità
2.1. Quale sistematicità
2.1.1. I modelli più tradizionali
2.1.2. La «gerarchia delle verità»
2.1.3. I «temi generatori»
2.2. Una storia a tre storie
2.3. Una sistematicità «oltre» le contrapposizioni
3. Un tempo per narrare e un tempo per argomentare?
3.1. La Bibbia propone differenti modelli comunicativi
3.2. Un poco di sospetto sulla «divisione del lavoro»
3.3. L'argomentazione in un linguaggio simbolico-evocativo
3.3.1. Comunicare attraverso segni e attraverso simboli
3.3.2. Il rapporto interpretativo tra significato primario e secondario
3.3.3. La funzione dell'argomentazione rispetto al significato primario
3.4. L'autorevolezza del narratore
Cap. 10. Narratori di una storia di vita
1. Riconquistare l'autorevolezza perduta
1.1. Il servizio alla vita
1.2. Il servizio di un progetto più grande
1.3. La competenza come fonte di autorevolezza
2. Il narratore: «soltanto servo»
Cap. 11. Modelli di narrazione
1. Storie narrate
1.1. I piedi di Bartolomeo
1.2. Il sacramento della candela di Natale
1.3. Dom e Nike
1.4. Il ghiacciolo curioso
1.5. Non mi cercheresti se non mi avessi già trovato
1.6. Il racconto sapienziale
1.7. La pecorella smarrita
1.8. La parabola della porta
1.9. La civetta in autostrada
1.10. La lotta di Giacobbe
2. Per una lettura critica dei racconti proposti
2.1. Modelli diversi di narrazione
2.2. Un criterio fondamentale: storie «religiose»
2.3. Qualche raccomandazione metodologica
3. Ecco dunque cosa è narrazione
Per concludere narrativamente
Bibliografia