Riccardo Tonelli
Gruppi giovanili
e esperienza di Chiesa
Elledici 1992
QUASI COME INTRODUZIONE
1. Gli obiettivi
2. Il modello logico
3. Gli strumenti
Cap. 1 - GRUPPO - COMUNITÀ - ASSOCIAZIONISMO: IL QUADRO DI RIFERIMENTO
1. Cosa è gruppo
1.1.- Una definizione di gruppo
1.1.1. Gli elementi che fanno il gruppo
1.1.2. Un cambio di mentalità
1.2. Il gruppo come campo di interazioni
1.2.1. Gruppo primario e secondario
1.2.2. Il cammino di maturazione
2. Gruppo - associazione - movimento
2.1. Un po' di storia
2.1.1. La crisi delle strutture associative
2.1.2. Il «movimentismo»
2.1.3. La situazione attuale
2.2. Associazione e movimento
2.3. Una importante prospettiva
3. Gruppo - comunità
3.1. I termini
3.2. Possiamo applicare al «gruppo» quello che si dice della «comunità»?
Cap. 2 - GRUPPO E ESPERIENZA DI CHIESA
1. La situazione attuale: differenti modelli
1.1. La funzione strumentale del gruppo
1.2. Il gruppo come «Chiesa parallela»
1.3. Il gruppo come «ecclesiogenesi»
1.4. Verso un modello alternativo?
2. La questione di fondo: quale appartenenza
2.1. Condizioni per l'appartenenza
2.2. La pressione di conformità nel gruppo
2.2.1. Il fatto
2.2.2. Le ragioni
2.2.3. Qualche sospetto
3. La «Chiesa» a cui appartenere
3.1. La Chiesa sacramento di salvezza
3.1.1. La salvezza cristiana
3.1.2. Il sacramento tra dono di Dio e decisione personale
3.1.3. La funzione sacramentale della Chiesa
3.2. Assicurare appartenenza a una comunità «autentica»
4. Una comunità «ecclesiale» per l'appartenenza
4.1. Criteri normativi di ecclesialità
4.2. Diverse comunità ecclesiali
4.2.1. Luoghi privilegiati di ecclesialità
4.2.2. Altre esperienze di Chiesa
4.2.3. E la significatività?
4.3. La coscienza analogica di ecclesialità
4.3.1. La funzione di riferimento di alcune mediazioni
4.3.2. Il criterio fondamentale della significatività
5. Il gruppo ecclesiale è Chiesa, mediazione privilegiata della Chiesa
Cap. 3 - CRITERI DI ECCLESIALITÀ
1. I documenti in ordine cronologico: il progressivo riconoscimento del gruppo ecclesiale
1.1. Il Vaticano II (1962-1965)
1.2. Sinodo sulla Evangelizzazione (1974) e «Evangelii nuntiandi» (1975)
1.3. Le conferenze dell'Episcopato Latino-americano: Medellín (1968) e Puebla (1979)
1.4. Sinodo sulla Catechesi (1977) e «Catechesi tradendae» (1979)
1.5. Nota pastorale della Conferenza Episcopale Italiana (1981)
1.6. Documento della Commissione per la pastorale dell'Episcopato Spagnolo (1982)
1.7. Le comunità ecclesiali di base nella Chiesa del Brasile (1982)
1.8. L'Esortazione apostolica «Christifideles laici» (1989)
1.9. «Evangelizzazione e testimonianza della carità»: il progetto della Conferenza Episcopale Italiana per gli anni '90
1.10. «Redemptoris missio» (1990)
1.11. Gruppi e movimenti nella formazione sacerdotale: «Pastores dabo vobis» (1992)
2. I documenti in sintesi: le condizioni di ecclesialità
2.1. Il significato ecclesiale del gruppo
2.2. Criteri di ecclesialità secondo i documenti
3. Una proposta: l'ecclesialità tra «signa regni» e «signa ecclesiae»
3.1. Le ragioni di diversità
3.2. Criteri di ecclesialità in situazione di gruppo
4. Quali gruppi possono essere ecclesiali?
4.1. Una consapevolezza esplicita
4.2. L'ecclesialità sul modo di affrontare le situazioni
4.3. Il discernimento del magistero
Cap. 4 - PROSPETTIVE DI MATURITÀ DI GRUPPO
1. Una proposta costruita su tre prospettive
1.1. La ricognizione dei fenomeni
1.2. La funzione normativa dell'esperienza ecclesiale
1.3. Una maturità ecclesiale in situazione di gruppo
2. La coesione come stile di aggregazione
2.1. Le variabili che influenzano la coesione di gruppo
2.2. Criteri di ecclesialità e coesione di gruppo
2.3. Un progetto: la coesione tra unità e differenziazione
2.4. La coesione come aggregazione
2.4.1. Tutto può servire per fare aggregazione
2.4.2. L'intervento di contrappeso
2.4.3. Coesione nella condivisione di un progetto
2.5. La coesione per la formazione
2.5.1. Quale formazione
2.5.2. Costruire l'identità dal silenzio dell'interiorità
2.5.3. L'identità collettiva per quella personale
3. La prassi del gruppo ecclesiale
3.1. Il gruppo in azione: problemi e tendenze
3.1.1. Il tempo della grande illusione
3.1.2. La crisi del primo impegno
3.1.2.1. Il difficile rapporto tra identità e rilevanza
3.1.2.2. Per superare la crisi senza sanarla
3.1.2.3. Una minaccia alla stessa esperienza religiosa
3.2. Una proposta alternativa
3.2.1. «Decentrati» verso la vita
3.2.1.1. Scoprire la realtà
3.2.1.2. Intervenire sulla realtà
3.2.2. Atteggiamenti dalla parte del Regno
3.2.3. Pregare e celebrare da gruppo impegnato per la vita
Cap. 5 - LA RELAZIONE EDUCATIVA NEL GRUPPO
1. I termini della questione
1.1. Una funzione concentrata in una figura
1.1.1. La funzione educativa del gruppo
1.1.2. Persone «incaricate» di compiti educativi
1.2. Gestione del potere e funzione educativa
1.2.1. Strutture formali e informali
1.2.2. Educatori formali e informali
1.2.3. I leaders nei gruppi
1.3. La relazione educativa come relazione comunicativa
1.3.1. L'asimmetria comunicativa
1.3.2. Stili di comando
1.3.3. Le caratteristiche
1.3.4. Gli effetti
1.3.5. Modelli antropologici
2. Verso un progetto
2.1. Il gruppo come soggetto dei processi formativi
2.2. La relazione educatore-gruppo
2.3. Relazione comunicativa e cambio di atteggiamenti
3. La nuova figura dell'educatore
Cap. 6 - DAL GRUPPO ALLA CHIESA
1. I termini della questione: lo «sbocco»
1.1. L'attenzione allo sbocco come «fatto di gruppo»
1.2. Nell'ottica dell'esperienza cristiana
2. Modelli correnti di sbocco
3. Una scelta di campo
3.1. Le dimensioni teologiche della «compagnia»
3.2. L'esperienza di fede come esperienza di senso: la «solitudine» nella compagnia
4. Verso una proposta
4.1. Appartenenza e riferimento in una società complessa
4.2. Una indicazione concreta
4.3. Verso quale comunità ecclesiale
4.3.1. Riscoprire la funzione della parrocchia
4.3.2. Sbocco non è integrazione
4.4. Il tempo del «passaggio»
Bibliografia