Mario Pollo
Il gruppo come
luogo di
comunicazione educativa
Elledici 1996
Introduzione
1. Quale uomo per il gruppo di animazione culturale?
L'antropologia di base dell'animazione culturale
1.1. L'uomo come sistema non determinato e aperto
1.2. La progettualità come azione fondamentale della vita umana
1.3. La cultura sociale come grammatica del progetto d'uomo
1.4. La coppia cultura-comunicazione
1.4.1. Individualità e collettività: un matrimonio indissolubile
1.4.2. L'interrelazione dei progetti di vita delle persone umane
1.4.3. La responsabilità come sorgente della progettualità, o viceversa
1.5. L'uomo come produttore di significati
1.6. L'uomo obiettivo e soggetto dell'animazione: una sintesi
1.7. L'uomo come sistema aperto: una riflessione e una definizione
2. Gli obiettivi e il metodo dell'animazione culturale
Una sintesi
2.1. L'animazione culturale come filosofia della vita
2.2. Gli obiettivi
2.3. Il metodo
2.3.1. L'accoglienza incondizionata dei soggetti educativi e del loro mondo
2.3.2. La relazione educativa interpretata in chiave di comunicazione esistenziale
2.3.3. Il gruppo come luogo privilegiato dell'esperienza educativa dell'animazione culturale
2.3.4. L'uomo originale di alcuni strumenti e tecniche formativo-educative
3. Perché il gruppo primario è un luogo educativo
Lo spazio-tempo del gruppo
3.1. La funzione del gruppo nell'attuale condizione giovanile
3.2. Il gruppo come risposta ad alcuni bisogni primari umani
3.2.1. I bisogni alla base del gruppo
3.2.2. La istituzionalizzazione della trama delle relazioni
3.3. Il gruppo come luogo primario della presa di coscienza
3.3.1. La presa di coscienza dell'unità nella diversità
3.3.2. La presa di coscienza della solidarietà con l'umanità
3.3.3. La presa di coscienza del senso globale della vita
3.4. La presa di coscienza e la maturazione integrale
4. Il piccolo gruppo come sistema di comunicazione
Cosa è il gruppo
4.1. La definizione di piccolo gruppo
4.2. Il gruppo come sistema di comunicazione
4.3. Le caratteristiche del gruppo in quanto sistema
4.3.1. Il gruppo come un tutto
4.3.2. Il gruppo come comunicazione circolare
4.3.3. Il gruppo e il «principio di equifinalità»
5. L'interazione
Il nome della comunicazione interpersonale nel piccolo gruppo
5.1. Le caratteristiche della comunicazione a faccia a faccia
5.1.1. L'interazione e la parallazione
5.2. La comunicazione come evento circolare
5.2.1. Il coinvolgimento emotivo
5.2.2. Verso significati comuni
5.3. L'interazione misura della partecipazione e della coesione del gruppo
5.4. Criteri per l'analisi delle interazioni
5.4.1. L'interazione forzata
5.4.2. Il prevalere del compito
5.4.3. La pressione dell'ambiente esterno
5.5. Strumenti per l'analisi delle interazioni di gruppo
5.5.1. Le tavole di Bales
5.5.2. La finestra di Johari
5.6. Il feed-back come controllo dell'interazione
5.7. L'interazione e lo sviluppo della persona umana: il ruolo della fiducia e della tolleranza
6. La trama delle interazioni - 1
La rete di comunicazione del gruppo
6.1. Cosa è la rete di comunicazione del gruppo
6.2. La rete di comunicazione e la distribuzione del potere e dell'informazione
6.3. I problemi quantitativi della partecipazione
6.3.1. L'indice di centralità
6.3.2. Il diametro del gruppo
6.3.3. La somma dei vicini
6.3.4. La differenziazione della rete del gruppo in sottoreti
6.4. Forma della rete di comunicazione, prestazioni e morale del gruppo
6.4.1. L'esperimento di Leavitt
6.4.2. L'influenza di altre variabili
7. La trama delle interazioni - 2
La struttura di comunicazione del gruppo
7.1. Cosa è la struttura di comunicazione del gruppo
7.2. La formazione dei sottogruppi
7.2.1. Fattori di scelta della struttura
7.2.2. La restrizione delle possibilità di comunicazione
7.2.3. L'attenzione alla struttura sotterranea
7.3. Sentimenti di simpatia e di antipatia: il ruolo dell'interazione
7.3.1. Fattori di nascita della simpatia
7.3.2. Fattori di nascita dell'antipatia
7.4. Il test sociometrico di Moreno
8. La coesione, le norme, il conformismo e la devianza del gruppo
La forza di gravità del gruppo
8.1. La coesione e i fattori che la determinano
8.1.1. L'attrazione di gruppo e le motivazioni personali
8.1.2. L'attrazione e le relazioni interpersonali
8.2. Coesione e comunicazione
8.3. La formazione del conformismo nel gruppo
8.4. La formazione delle norme nel gruppo
8.5. La devianza, la marginalità ed il rifiuto della comunicazione nel gruppo
8.5.1. Gli standard di gruppo
8.5.2. Gli standard e la simpatia-antipatia dei membri del gruppo
8.5.3. Il gruppo e la devianza
8.5.4. Comunicazione e devianza nel gruppo
9. La cooperazione e la competizione nel gruppo
La solidarietà come frontiera della cooperazione
9.1. La definizione della cooperazione e della competizione
9.1.1. Rivalità e aiuto
9.2. La cooperazione e la competizione come forme di comunicazione
9.3. Le differenze di funzionamento tra gruppi competitivi e gruppi cooperativi
10. Il potere, l'influenza sociale e la leadership nel gruppo
Comunicazione e influenza sociale
10.1. Le forme dirette e indirette dell'esercizio del potere
10.2. Le altre forme dirette di esercizio del potere nelle interazioni
10.3. Il contagio, ovvero il potere del collettivo
10.4. Chi è il leader?
10.5. Fattori che caratterizzano la funzione del leader
10.6. Due orientamenti della leadership
10.7. Cinque stili di leadership
11. L'organizzazione ed il processo di decisione di gruppo
La decisione come mistero della libertà
11.1. La decisione come processo di comunicazione
11.2. La decisione quando tutti i membri partecipano alla sua formulazione
11.3. La decisione in presenza di una partecipazione differenziata
11.3.1. L'importanza del sistema di riferimento
11.3.2. Alcune attenzioni educative
12. Conservazione e cambiamento nel gruppo
La maturità come obiettivo del cambiamento
12.1. Il gruppo ed il cambiamento
12.2. Il gruppo come sistema evolutivo
12.3. Il percorso dell'animazione: le tappe attraverso cui il gruppo raggiunge la maturità
12.3.1. La prima tappa: la comunicazione tra i ruoli
12.3.2. La seconda tappa: buttare la maschera, ovvero la nascita e la prima infanzia delle interazioni
12.3.4. La terza tappa: la scoperta del gruppo-rifugio, ovvero la regressione verso interazioni parzialmente autentiche
12.3.5. La quarta tappa: la crisi, la nascita delle interazioni autentiche e dell'autogestione
12.4. Il processo di maturazione del gruppo e l'individuo
13. Il ruolo e l'azione dell'animatore di gruppo
La solitudine dell'animatore
13.1. L'animatore dentro e fuori dal gruppo
13.1.1. L'animatore e la sua collocazione a livello «meta»
13.2. L'animatore e l'empatia
13.3. Il codice dell'interazione animatore-gruppo
13.4. Il contenuto della interazione animatore-gruppo
13.4.1. I significati della comunicazione
13.4.2. Il significato come evento del confronto tra le esperienze dei membri del gruppo
13.,4.3. La relazione definisce il significato dei contenuti
13.5. Dove la comunicazione è silenzio
Bibliografia