Giovanni Caletti
(1980-05-41)
La sessualità non è un attributo astratto della persona, come la bontà, l'intelligenza; è qualcosa di concreto, legato fin dalla nascita all'organismo e alla psiche di ognuno di noi.
È una forza di relazione che ci permette di intrattenere rapporti fra persone di sesso diverso o dello stesso sesso.
Gli elementi organici che vanno a formare la sessualità sono: sesso cellulare, sesso genetico, sesso gonadico, sesso ormonale, sesso fenotipico o morfologico. Vi è un altro elemento assai importante, non legato all'organismo, ma alla psiche ed è il sesso psicologico, che si forma attraverso esperienze vissute dalla primissima infanzia alla adolescenza e durante le altre tappe della vita. La funzione più o meno armonica degli elementi organici e di quelli di natura psicologica vanno a formare la sessualità di una persona.
Con la sessualità ognuno di noi esprime il suo modo di essere, di vivere, di pensare, di intrattenere rapporti che vanno dai sentimenti dell'amore alle manifestazioni fisiche dell'erotismo.
I giovani vivono fasi particolarmente delicate della sessualità, che evolve sia dal lato organico che psichico. Maturano gli apparati della riproduzione, si vanno formando i caratteri sessuali secondari, e lo psichismo, la mentalità, i giudizi subiscono notevoli cambiamenti. La sessualità procede attraverso successivi assestamenti verso la sessualità matura, verso quell'equilibrio psicofisico che permette comportamenti responsabili, accettabili dall'area culturale ove viviamo.
Prevale un modello incentrato sul piacere immediato
L'amore è diventato un sentimento raro (non è vero che non esiste più), è sostituito spesso ed in parte dall'erotismo, dal desiderio di imitare il comportamento degli adulti, degli eroi dei fumetti e dei films. Egoismo e piacere dominano la cultura, il costume. Nei maschi è avvenuta questa trasformazione che lascia poco spazio alle espressioni dei sentimenti: tenerezza, affetto, amore.
Valori tradizionali come il senso della famiglia, la spiritualità, l'onestà, la lealtà sono stati soppiantati da un modo di concepire la vita di tipo edonistico: nessun sacrificio per il massimo piacere. L'amore è malinteso data la superficialità dei comportamenti; nel rapporto uomo donna predomina la componente fisica. Le giovani sono ancora romantiche e sognano le gioie che spiritualità e sentimenti possono dare loro. I giovani maschi d'oggi sciupano e perdono molte occasioni per provare le forti emozioni che l'amore autentico sa donare: dolci attese, ansie dell'incontro, tenerezza verso la persona amata.
Non educati alla disciplina interiore i giovani banalizzano i rapporti prematrimoniali
Sorvolo il problema della masturbazione. Pratica più maschile che femminile, che, se non nuoce alla salute dell'organismo, si rivela un ostacolo alla maturazione e alla visione della vita di coppia, chiude nel proprio egoismo e nella ricerca di un piacere infantile... Avviene all'inizio per imitazione dei compagni più grandi; non esistono esigenze biologiche che portano a masturbarsi...; da curiosità può diventare abitudine non raccomandabile per il blocco psicologico che porta quasi sempre.
La fuga dei giovani verso il sesso è un fenomeno che si è messo in evidenza negli ultimi decenni. Ai giovani manca spesso un punto di riferimento da parte degli adulti, esempi di vita coerente, ideali a cui formarsi. L'educazione per lo più permi$siva (si è confuso l'autoritarismo, con la fermezza e l'autorità) ha soppiantato qualsiasi valore tradizionale: coerenza di vita, disciplina interiore, educazione all'onore, alla famiglia, solidarietà umana.
La qualità della vita sembra mutata. Si ricercano più le comodità. Il sesso è banalizzato, considerato un bene di consumo, ha invaso anche i giovani, che hanno fretta di consumare, prima che i sentimenti formino la loro personalità, regolino i loro impulsi, e qualifichino i rapporti con le persone dell'altro sesso. Si bruciano le tappe. Poco importa se delusioni o amarezze più tardi, sono la risultanza della fretta e della mancata maturazione.
In Italia manca una seria educazione sessuale
Nel nostro paese più che altrove, l'educazione sessuale è orientata alla semplice informazione dei problemi biologici (come si nasce, dove siamo prima di venire al mondo, anatomia e fisiologia degli apparati della riproduzione). Si ha paura di parlare di educazione, della necessità di responsabilizzare i comportamenti, del bisogno che ognuno di noi ha di formare la propria persona, in modo da poterci esprimere, anche sul piano sessuale, in modo dignitoso. Il maschilismo domina il mondo; esistono troppi privilegi per i maschi...; la donna è ancora succube ai valori maschili e troppo spesso oggetto della sua brama.
L'informazione in un paese come il nostro, ove la cultura di base sui problemi sessuali manca, non può essere sufficiente. Se è vero che le coscienze non vanno manipolate, specie se giovani, è altrettanto vero che per raggiungere la maturità, non quella anagrafica, per poter fare scelte responsabili, è necessario conoscere e riflettere le diverse problematiche sessuali: prostituzione, contraccezione, giustizia sessuale, violenza sessuale, aborti, divorzio e così via.
Dall'educazione sessuale non possono essere esclusi i genitori, perché è significamente dimostrato che la formazione della persona e della sessualità, si plasma nei primi tre anni di vita. Le esperienze vissute in questo periodo sono determinanti per ognuno di noi per la futura disponibilità, per la capacità di promuovere rapporti con gli altri, per la carica affettiva, per l'educazione alla volontà, e all'amore.
C'è molta ignoranza a proposito di alcool, droga e vita sessuale
Un tempo si credeva che particolari cibi e talune bevande potessero prolungare le attività sessuali o far risorgere impulsi assopiti da stress o dall'età matura. Sono sorte leggende e pregiudizi su alcune sostanze, quasi fossero realmente degli afrodisiaci: ricordo la polvere di corno di rinoceronte e la polvere delle unghie di leopardo. L'al-cool è concordamente accettato come droga sociale, in quanto i rituali che accompagnano la «bevuta» e la modesta euforia portano a superare inibizioni e difficoltà di carattere relazionale. Se l'alcool a piccole dosi è benefico, negli alcoolisti cronici si instaura un po' alla volta una abulia sessuale che può arrivare nel maschio all'impotenza e alla frigidità nella donna. Per le droghe, in generale, vale più o meno quanto è stato riferito per l'alccol.
Nei tossicodipendenti vi è solo l'idea fissa di procurarsi la droga. Ci si prostituisce, si ruba, si commettono crimini di ogni specie per avere il denaro...; le pulsioni e gli stimoli sessuali sono assopiti. In nessun caso il drogato ha una vita sessuale attiva e vivace. La promiscuità è occasionale e sempre in relazione al bisogno di procurarsi le dosi di droga necessarie a raggiungere il «loro» momentaneo equilibrio. I tossicodipendenti divengono esseri per così dire asessuati.
La pornografia non porta nulla di costruttivo
Non credo che la nostra società, le nostre famiglie, le comunità abbiano avuto del sesso una visione stimolante e aderente alla realtà.
La pornografia è stata (e lo è ancora) l'unico veicolo informativo per la stragrande maggioranza della gente. La pornografia è solita raffigurare l'amplesso, gli organi genitali, le prestazioni sessuali in modo irreale, osceno, deformando la realtà. La qualità del rapporto passa in secondo ordine rispetto ai comportamenti raffigurati e descritti che sono quasi sempre di tipo sado-masochistico, quasi queste devianze fossero abituali.
Pur nel rispetto delle libertà individuali, si deve avere il coraggio di dire che nulla di buono e di costruttivo può portare la pornografia...; la scusante che molta gente ha bisogno per ravvivare focolai spenti, ménage assopiti, di materiale pornografico, nasconde la scarsa conoscenza di queste coppie handicappate.
Dell'erotismo intelligente, che non turba le persone, che sollecita i loro impulsi, hanno bisogno certe persone. Erotismo e sentimenti formano l'amore, e questo non trova certo alimento alcuno nella pornografia.
La società ha il dovere di portare a tutti una valida informazione che riesca a responsabilizzare i comportamenti, che possa eliminare i privilegi sessuali, le ingiustizie, i pregiudizi nella cultura e nel costume. Deve promuovere attività ed iniziative idonee a far nascere solidarietà umana, tolleranza, rispetto reciproco, comprensione.