Davide Brambilla e Giovanni Formigoni [1]
(NPG 2020-03-37)
La ‘Comunità Efraim’ nasce il 2 ottobre 2011 dallo slancio di un gruppo di giovani amici che da tempo sognavano di andare a vivere insieme e costituire una comunità, quando, incontrato Piero Balossi, proprietario di un appartamento apparentemente adatto a far partire quell’esperienza, si scontrano con l’evidenza che la casa è in realtà troppo piccola per le loro necessità. È allora che il proprietario rilancia con una nuova proposta: dar loro in affitto la storica Villa Restelli, una struttura di fine ‘700 immersa in un parco con un bosco che declina verso le rive del fiume Olona, casa di vacanze dell’omonima famiglia fino a qualche decennio prima, recentemente da lui ristrutturata.
Da questo sogno e da questa iniziativa, così come da questo segno “provvidenziale”, parte l’avventura di ‘Comunità Efraim’, che in nove anni vede passare e fermarsi per un tempo considerevole più di 30 giovani e che tuttora ha sede in Villa Restelli a Olgiate Olona (VA).
Poco tempo dopo il suo avvio, i giovani fondatori capiscono infatti che l’esperienza non può restare solo per loro, ma che dovrebbero lasciarla in eredità a qualcuno. Questo qualcuno non si fa attendere troppo e fin dai primi anni numerosi giovani bussano alle porte di Villa Restelli per entrare nella Comunità. Si viene così a definire l’esperienza di una comunità temporanea ma di lunga durata: una vita comune di qualche anno.
Sulle basi di quanto costruito dal primo gruppo di fondatori, ‘Comunità Efraim’ attualmente si configura come una comunità di formazione per giovani che decidono di sperimentare la condivisione della vita quotidiana, mettendo al centro delle relazioni l’amore.
Si tratta di un’occasione rara, che permette di dedicare un periodo della propria vita all’ascolto di sé e degli altri (sebbene infatti esistano diverse esperienze temporanee di comunità rivolte ai giovani, la strutturazione su diversi anni è invece piuttosto inconsueta).
Un luogo dove si cerca di coltivare l’amore fraterno come base dei rapporti tra i membri della Comunità: il che si traduce nella creazione di relazioni improntate ad una fiducia genuina e libera. Vivere la dimensione della Comunità permette infatti di acquisire consapevolezza dei propri limiti e di saperli accettare condividendoli con i fratelli in un clima di fiducia privo di pregiudizi, in cui la correzione fraterna è il motore per il miglioramento della persona.
In Comunità l’Altro è considerato misura della propria vita, perché convinti e consapevoli che questa sia una via per uscire da se stessi e superare i propri personali egoismi e che da ciò derivi la pace e la serenità nelle relazioni interpersonali.
Si prova seriamente a mettersi al servizio del fratello, senza pretendere nulla in cambio e senza chiedere riconoscimenti, cercando di sviluppare un senso comune di semplicità e leggerezza.
‘Efraim’ è anche una comunità cristiana in dialogo: un dialogo inteso come padronanza e consapevolezza di sé, per non “suonare vuoti” al contatto con gli altri; come disposizione seria e reale al cambiamento che sta alla base di ogni incontro; come apertura all'ascolto del fratello e al racconto di sé onesto e vero; infine, come affidamento e modo di affrontare il cammino scelto dalla Comunità.
‘Efraim’ accoglie chi vive la radice evangelica e vuole approfondirla per sé stesso e per dialogare meglio con l'altro; inoltre accoglie chi non vive una tale radice ma, con le stesse motivazioni, coltiva il proprio desiderio e il proprio interesse spirituale, fidandosi degli strumenti scelti dalla Comunità.
I membri di ‘Efraim’ fondano la loro dimensione spirituale sul desiderio di vivere insieme alla ricerca del Dio d'Amore che negli anni hanno iniziato a conoscere nel Vangelo, per improntare le loro vite ad uno stile di umanità migliore e più fraterna.
‘Efraim’ è soprattutto una comunità di formazione e per questo motivo i giovani scelgono di spendere alcuni anni della loro vita per la crescita e il miglioramento personale continuo, con l'obiettivo di verificare il desiderio di vita comune ed eventualmente sceglierlo per tutta la vita nelle forme che a ciascuno più si addicono.
È in questo senso che l’esperienza di ciascuno è temporanea, perché alla fase di vita della formazione deve seguire una scelta.
È nostra convinzione, infatti, che la giovinezza porti con sé l’energia per far germogliare nella vita adulta e nelle proprie scelte responsabili i semi gettati durante la propria formazione, e che il cammino di crescita che i giovani affrontano nelle nostre società riceva abbondanti stimoli su diversi fronti (quello professionale, quello sentimentale…) ma sia povero di stimoli nella dimensione delle relazioni interpersonali e della diversità di vissuti e vocazioni che ciascuno può sentire o ricercare in tale dimensione, con il rischio di non approfondire sufficientemente il proprio discernimento rispetto al modo di stare con gli altri nella propria vita. È in questo senso che a ‘Efraim’ si intende la “comunità”, dandole un significato ampio, di discorso sul modo di stare in relazione con gli altri.
Per questo l’opportunità di un percorso lungo ma delimitato, volto proprio a capire che tipo di relazioni comunitarie scegliere per la propria vita.
La ‘Comunità Efraim’, inoltre, è un luogo dove poter fare festa e godere della dimensione conviviale di una buona tavola. Intorno alla tavola si condiscono anche le nuove relazioni con le sorelle e i fratelli che passano dalla nostra casa, consapevoli che da queste condivisioni possono nascere nuove strade, occasioni e relazioni.
‘Efraim’ è una comunità di formazione: per questo l'esperienza formativa diventa centrale, sia a livello teorico sia a livello di esperienza pratica quotidiana.
La comunità è un'occasione unica, che permette al singolo di formarsi, stimolato dal gruppo, e al gruppo stesso di crescere insieme.
La formazione scelta dalla ‘Comunità Efraim’ è rivolta a diversi aspetti della vita: affiancata alla pratica quotidiana del vivere comunitario, una formazione alla vita comunitaria permette di avere uno strumento di analisi personale e collettivo.
Nell'interesse di scoprire a fondo il senso della dimensione comunitaria, una formazione di questo tipo permette di aumentare la consapevolezza dell'esperienza e riflettere su di essa, non solo nella dimensione del presente ma anche per possibili scelte future.
La formazione spirituale è centrale nel cammino comunitario di ‘Efraim’ ed è basata su un impegno al confronto e al dialogo su questa dimensione tra i membri della Comunità. Si svolge sia quotidianamente attraverso i momenti di preghiera sia attraverso percorsi strutturati con un formatore durante tutto l'anno.
Il terzo percorso formativo, la formazione culturale, si struttura durante l'anno in percorsi tematici a cura di formatori su temi e ambiti diversi; può svolgersi in Comunità o all'esterno, valorizzando quindi la partecipazione del gruppo alla vita culturale e sociale.
‘Efraim’ vive la propria formazione anche aprendosi all'esterno, organizzando eventi che siano momento di incontro e di approfondimento delle tematiche che le stanno a cuore.
Insieme ad una realtà comunitaria più ampia (le vicine ‘Comunità Pachamama’ e ‘Sichem’), in cui ‘Efraim’ è inserita, il messaggio che ‘Efraim’ vuole condividere è la riflessione sull'uomo planetario e sulla nuova umanità, culminante nell'ecologia integrale come pratica di vita così come definita nell'enciclica Laudato si’ di papa Francesco.
Con uomo planetario, secondo la suggestione di Ernesto Balducci nei suoi libri Uomo planetario e La terra del tramonto, si intende promuovere due idee: l'incontro ottimista con tutte le culture umane, alla ricerca di un'etica globale positiva e condivisa, e il superamento dell'antropocentrismo per diventare consapevoli del proprio ruolo di rispetto e cura dell'ecosistema del pianeta.
La ‘Comunità Efraim’ desidera, in modo aperto e creativo, essere parte del cambiamento che sogna in questo momento di crisi sociale, ambientale, politica, culturale e spirituale. Inoltre, cerca di fare, nel suo piccolo, la sua parte, coinvolgendo l'umanità che la circonda.
Per questo, seguendo questa indicazione tematica, organizza durante l'anno una serie di eventi aperti al pubblico, che possono essere di tipi e forme diverse e che sono proposti o organizzati dalla ‘Comunità Efraim’ stessa oppure da altri soggetti. Nel periodo primaverile-estivo centinaia di persone sono attirate a Villa Restelli da concerti, spettacoli teatrali, conferenze, cene benefiche e altri eventi con cui ‘Efraim’ si apre al territorio e dialoga con la cittadinanza.
La Comunità è per scelta sensibile al mondo e alle conseguenze che le proprie azioni hanno su di esso, a livello individuale e, ancora di più, a livello collettivo.
Da ciò deriva l'attenzione per uno stile di vita basato su quattro elementi fondanti secondo ‘Efraim’: sobrietà, sostenibilità, qualità e solidarietà; uno stile di vita coerente nel concreto con le proprie scelte e con l'importanza data alla testimonianza quotidiana e responsabile: viviamo nel mondo e parliamo con le nostre azioni.
NOTE
[1] Membri di ‘Comunità Pachamama’ e della diaconia di ‘Comunità Efraim’.