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    Tre decaloghi per sognare e vivere l'Oratorio


    (NPG 2019-04-52)

     


    Decalogo per gli oratori
    Giovanni Battista Montini
    Milano, 6 ottobre 1956

    1 Ogni Parrocchia deve avere il suo Oratorio, un bell’Oratorio, maschile e femminile. Dove ancora non c’è si provveda quanto meglio è possibile a crearlo, e ad assistere la gioventù.
    2 Scopo dell’Oratorio: la istruzione religiosa, regolare, sistematica, interessante.
    3 Scopo secondo: la preghiera, l’assistenza alla Messa domenicale, la frequenza ai Sacramenti, il canto sacro, il servizio all’altare, la vita interiore.
    4 Scopo terzo: formazione cristiana, forte, serena, sociale, militante.
    5 Mezzo: la ricreazione, lieta, vivace, serena, fraterna, educatrice. Cinema, sport, teatro, turismo, colonie, letture, gare, ecc. devono attrarre e formare la gioventù, non distrarla e dissiparla.
    6 L’Oratorio tenda, come può, ad integrarsi di doposcuola, laboratori, scuole professionali, opere caritative.
    7 L’Oratorio mantenga strette relazioni con le famiglie, ne interpreti i buoni desideri, le inviti talvolta alle sue feste, conservi buoni e rispettosi rapporti con le scuole.
    8 L’Oratorio alimenti nel proprio seno le Associazioni giovanili di Azione Cattolica e procuri di giovarsene per il proprio migliore funzionamento. Le due istituzioni, Oratorio e Azione Cattolica, devono essere complementari anche se guidate con criteri propri.
    9 Abbia l’Oratorio intorno a sé una schiera di cooperatori, amici, benefattori, e cerchi di creare nel proprio seno bravi e volenterosi esperti per sostenere e dirigere le sue varie attività. Curi in modo speciale la preparazione dei maestri di catechismo.
    10 È bene che ogni Oratorio collabori più strettamente con la Federazione (oggi Fondazione) diocesana degli Oratori (FOM) perché siano uniformi i criteri direttivi e sia resa più valida e più benedetta l’azione.

     

    Decalogo dell'animatore dell'oratorio
    Dionigi Tettamanzi
    Milano, 27 maggio 2003

    Per fare bello il tuo Oratorio:
    1. Comincia tu
    Tu fai crescere l'Oratorio con il tuo stile, il tuo entusiasmo, le tue proposte, il tuo impegno coerente. E tu stesso puoi crescere all'Oratorio nello stile di una vita santa, da vero cristiano, come Gesù.
    2. Stai e agisci "insieme"
    All'Oratorio non ci sono "eroi solitari". L'armonia dell'insieme, però, non si improvvisa, si può imparare e insegnare: ci vogliono idee, un progetto, buona organizzazione, qualche regola ... e tanta pazienza e benevolenza! Rimani sempre in comunione con gli altri animatori e cerca di unire i ragazzi tra loro.
    3. Ascolta volentieri il prete e la suora
    Riconosci la loro autorità: ci vuole sempre "un'ultima parola" che tiene uniti, nel nome di Gesù. Lasciati guidare con fiducia da chi è "innamorato di Dio" ed "esperto in umanità". E prova a sognare una vita come la loro, tutta di Gesù, tutta per gli altri.
    4. Tratta i genitori di ogni ragazzo come i tuoi
    Avverti quanta fiducia ti danno. Prendi il tempo per ascoltarli. Accetta da loro anche qualche critica. Favorisci un po' più di dialogo tra loro e con i loro figli. Salutali sempre cordialmente. Pensa a quando tu sarai un papà o una mamma... Ringrazia qualche volta di più i tuoi genitori e chiedi loro qualche consiglio.
    5. Prega e aiuta a pregare
    Farai incontrare i ragazzi con Gesù se tu stesso vorrai stare con Lui, nel silenzio della preghiera personale e nelle voci di quella comunitaria. Non potrai parlare sempre di Gesù ai ragazzi, ma potrai sempre parlare dei tuoi ragazzi a Gesù.
    6. Impegnati tanto e stai sempre allegro
    Dai il massimo in ogni attività, affrontandola con serietà e serenità. Libera la fantasia, scopri l'arte di vivere la fatica, suscita la creatività degli altri e accoglila. Abbonda nel sorriso. Fai divertire con impegno i ragazzi ed essi impareranno che impegnarsi è anche divertente.
    7. Stima, rispetta e ama tutti e ciascuno
    Ai tuoi occhi tutti sono importanti e vanno aiutati a riconoscersi e ad amarsi gli uni gli altri, per essere una comunità. Ogni ragazzo è degno di attenzione, stima, rispetto e affetto da parte tua. Non limitarti a "gestire" i ragazzi, ma accogli ciascuno nella sua singolarità, cercando di capirlo e valorizzarlo, perché diventi sempre più se stesso.
    8. Apri il cuore a chi richiede maggiore attenzione
    Sarai spesso tentato di evitare le situazioni più difficili o le persone con cui non è immediato rapportarsi. Eppure, hai molto da ricevere e qualcosa di bello da dare a chi è "diversamente abile", a chi proviene da Paesi stranieri, a chi è ancora poco educato, ... Sfida e vinci l'isolamento delle diversità. Difendi e promuovi sempre i più deboli.
    9. Fatti amico chi sta fuori dell'Oratorio
    Un bell'Oratorio – ha detto il Papa – è «un ponte tra la Chiesa e la strada». La soglia del tuo Oratorio resta aperta e accogliente se tu la attraversi spesso salutando, ascoltando e incontrando tutti, con libertà e simpatia. L'Oratorio trabocca di amicizia: ce n'è per tutti, anche oltre l'Oratorio!
    10. Usa con cura ogni cosa per il bene di tutti
    Abita gli ambienti dell'Oratorio e utilizza le cose a disposizione come se si trattasse della tua casa, dove accogliere tanti amici. L'ordine, la pulizia, la bellezza fanno stare bene tutti e richiedono l'impegno di ciascuno. I ragazzi impareranno dal tuo esempio. Si incomincia all'Oratorio a vivere bene la città, l'ambiente, il territorio, da veri cittadini, per una società più giusta e accogliente, vera "casa di tutti".

     

    Un decalogo, per gli inizi, per la fedeltà, per la verifica
    Mario Delpini
    Milano, 30 settembre 2018

    Nel 1956 l’Arcivescovo Giovanni Battista Montini per l’apertura degli oratori ha scritto un apprezzato messaggio e vi ha inserito un “decalogo degli oratori”.
    Mi sono detto: chi sa se anch’io sono capace di scrivere un decalogo. Perciò ho tentato:

    1 L’oratorio accoglie tutti, per insegnare a tutti la via della vita.
    2 L’oratorio è la casa dove la Comunità educante accompagna le giovani generazioni sui cammini della fede, della speranza, della carità.
    3 L’oratorio organizza il tempo, per celebrare le feste e per vivere lieti i giorni feriali.
    4 L’oratorio non basta a se stesso: accoglie le proposte che la Diocesi offre tramite la FOM, vive un rapporto necessario con la Parrocchia, la Comunità Pastorale, le proposte diocesane e il Decanato.
    5 L’oratorio è per rivelare che la vita è una vocazione. Tutti sono in cammino verso la stessa meta, ma non tutti percorrono la stessa strada.
    6 Tutti sono chiamati alla felicità e alla santità, ma diversa è la via dei piccoli e quella dei grandi, diversa la via dei ragazzi e quella delle ragazze. L’oratorio offre per ciascuno una proposta adatta.
    7 L’oratorio insegna che si possiede veramente solo quello veramente che si dona.
    8 L’oratorio è scuola di verità: tu non sei tutto, tu non sei il centro del mondo, tu non sei fatto per morire, tu non vivi solo per te stesso.
    9 L’oratorio è per tutti, ma non è tutto. In oratorio si favorisce il convergere di tutte le forme di attenzione educativa presenti nel territorio: i gruppi cristiani, la scuola, le associazioni sportive, i gruppi culturali, musicali, teatrali, per l’unità nella pluralità.
    10 L’oratorio è per tutti, ma non per sempre. L’oratorio educa ragazzi, adolescenti per introdurre alla giovinezza cristiana, tempo di responsabilità da vivere negli ambienti adulti, portando a compimento la propria vocazione.

     


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