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    Un'enciclica per i giovani che abitano la casa comune



    Renato Cursi *


    (NPG 2016-08-60)

    “I giovani esigono da noi un cambiamento. Essi si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi.” (Francesco, Lettera Enciclica Laudato si’, 13).
    La Lettera Enciclica di papa Francesco sulla cura della casa comune cita i giovani in tre occasioni. Questo primo estratto, tuttavia, più delle successive due menzioni, ci dice quale sia il loro ruolo in questo appello alla “conversione ecologica”.
    Innanzitutto, sono loro stessi, i giovani, ad interpellarci, ad esigere. Sono soggetti, non meri destinatari di una riflessione finalmente maturata dagli adulti sull’urgenza di cambiare gli stili di vita e riformare il modello di sviluppo dell’umanità.
    I giovani pongono quindi una domanda. Colgono una contraddizione: tanto nella promessa di futuro migliore consegnatagli dalla generazione che li precede, quanto soprattutto nella prassi che accompagna tale promessa. Il futuro proposto dal modello consumistico contemporaneo è un futuro migliore per pochi, in una prospettiva che i giovani vedono accartocciarsi su sé stessa nel momento in cui si accorgono che quasi la metà dei loro coetanei è esclusa dal mondo del lavoro, in Italia quanto in Europa[1] (per non parlare delle disuguaglianze nei Paesi in via di sviluppo, in alcuni dei quali, tuttavia, i giovani coltivano forse più speranza dei loro pari europei). Inoltre, il futuro offerto da adulti e adultescenti[2] è del tutto incerto, perché se non si inverte o arresta l’attuale ritmo di inquinamento e riscaldamento del pianeta non solo il futuro non sarà migliore, ma semplicemente non sarà[3]. I giovani ne sono consapevoli e sono disposti al cambiamento. Se proprio devono essere sospesi dal presente, che non gli si neghi almeno il futuro.
    Laddove alcuni adulti illuminati arrivano a proporre buone teorie in questo campo, essi peccano però spesso di incoerenza nella prassi. I giovani sono esigenti: hanno sete di adulti credibili, docili allo Spirito e quindi capaci di cambiare stile di vita anche di fronte ad abitudini sbagliate consolidatesi nel corso degli anni.
    Allo stesso tempo, però, i giovani hanno bisogno di essere aiutati ad inquadrare questa loro originale sensibilità ecologica in una visione antropologica ordinata[4], in dialogo con la loro ragione illuminata dalla rivelazione, dal “Vangelo della Creazione”. Se di coerenza ecologica vogliamo parlare, infatti, allora l’indignazione per un leone ucciso per gioco in un safari, per un gorilla abbattuto in uno zoo, o per la vivisezione degli animali a fini scientifici, non è compatibile con l’indifferenza per i poveri, per i migranti che muoiono lungo le traversate del mare, per tutte le vite umane ferite nella dignità o spezzate. Papa Francesco chiama questa sfida “ecologia integrale”[5].
    Se è vero che l’Enciclica torna a citare i giovani solo per inserirli nell’elenco delle odierne vittime di quella che papa Francesco descrive come “una silenziosa rottura dei legami di integrazione e di comunione sociale”[6], il loro ruolo propositivo è però ribadito nella terza ed ultima menzione, inserita nel paragrafo significativamente intitolato: “Educare all’alleanza tra l’umanità e l’ambiente”.
    Nei Paesi che dovrebbero produrre i maggiori cambiamenti di abitudini di consumo, i giovani hanno una nuova sensibilità ecologica e uno spirito generoso, e alcuni di loro lottano in modo ammirevole per la difesa dell’ambiente, ma sono cresciuti in un contesto di altissimo consumo e di benessere che rende difficile la maturazione di altre abitudini. Per questo ci troviamo davanti ad una sfida educativa. (Francesco, Lettera Enciclica Laudato Si’, 209).
    La sobrietà dell’essenziale e la cura del creato non possono più restare, nella Chiesa, una prerogativa dello scoutismo o della spiritualità francescana: “Tutte le comunità cristiane hanno un ruolo importante da compiere in questa educazione.”[7] Tutta la pastorale giovanile è chiamata a questa conversione.
    Tutto questo ci chiede di ripensare l’educazione. Nel profondo della nostra coscienza sappiamo di non poter più convocare grandi raduni ecclesiali rivolti ai giovani senza tenere conto della sostenibilità ambientale delle nostre proposte, senza che un attento discernimento sia stato dedicato, ad esempio, alla scelta dei materiali o alla procedura di smaltimento dei rifiuti. Piazza San Pietro e Via delle Conciliazione sommerse dagli scarti dei pellegrini appena ripartiti, le praterie delle GMG o le piazze delle nostre feste e raduni di pastorale giovanile sfregiate dai rifiuti lasciati da chi vi si è raccolto in preghiera poco prima, i libretti stampati e poi abbandonati, le migliaia di gadget usa e getta, sono immagini che i giovani non sono più disposti ad accettare in silenzio. Non sottovalutiamo la loro esigenza di coerenza. Se siamo bravi a raggiungere gli orecchi e il cuore di molti giovani in queste occasioni e pretendiamo che essi si aprano alla Parola di Dio, non dobbiamo illuderci che i loro occhi siano altrettanto disposti a chiudersi e ignorare queste contro-testimonianze.
    In occasione dell’incontro internazionale del Movimento Giovanile Salesiano “SYM Don Bosco 2015”, tenutosi a conclusione delle celebrazioni per la ricorrenza del bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco (Torino, 10-16 agosto 2015), ho potuto seguire da vicino e coordinare i giovani Volontari, accorsi da vari Paesi del mondo[8]. Sono sempre stati questi giovani a non rassegnarsi di fronte all’eventualità di sprecare il cibo preparato per più di 5.000 partecipanti, prodigandosi per ridistribuire eventuali avanzi e per individuare nelle vicinanze opere caritative disposte a ricevere quanto di commestibile fossimo in grado di portare loro, affinché nulla fosse sprecato. Nei loro occhi, pur in queste situazioni dietro le quinte in cui, con la stanchezza, è forte la tentazione di rassegnarsi e accettare lo spreco[9], ardeva il fuoco di chi non poteva arrendersi perché sapeva a quante persone fosse negato anche quel poco cibo quotidiano. Salvando quel cibo con sincera passione hanno curato anche l’anima di chi, come me, ha potuto ricevere questa testimonianza.
    Non sottovalutiamo l’intelligenza e la sensibilità dei giovani. Dovremmo vivere anche questi (apparentemente semplici) atteggiamenti nei confronti del creato con la consapevolezza di quanto Gesù promette a chi scandalizza i più piccoli (cfr. Mt 18,6-10).
    Alla sfida della coerenza nei metodi e nella prassi, si affianca l’urgenza di recuperare nell’educazione i contenuti della cura del creato e della responsabilità sociale della persona.[10] I temi specifici dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile possono essere meglio compresi introducendo i giovani all’ampio e prezioso quadro di riferimento offerto dalla dottrina sociale della Chiesa[11], illuminata dall’ascolto della Parola di Dio. Allo stesso tempo, la diffusa sensibilità per l’impegno personale a difesa dell’ambiente può essere la chiave per avvicinare tanti giovani a questo patrimonio di insegnamento sociale, che spesso erroneamente percepiscono come lontano dalla realtà.
    Un’altra esperienza recente, che credo meriti di essere raccontata, è la Festa Giovani del MGS Italia Meridionale, dal titolo evocativo “Meno è di più”, celebrata il 30 aprile e 1 maggio 2016 a Taranto, città simbolo della sfida ecologica in Italia. I giovani che vi hanno partecipato, infatti, hanno potuto interpellare ed ascoltare la testimonianza di alcune persone impegnate oggi nella delicata ricerca di una soluzione alla complessa questione dello sviluppo sostenibile di un territorio che, per decenni e con danno di molti, ha rinviato un sano discernimento comunitario tra sviluppo dell’industria siderurgica, difesa del lavoro e inquinamento ambientale. Alla luce del Vangelo e della Laudato Si’, questi giovani hanno maturato in gruppi di lavoro un rinnovato impegno al ritorno nei loro ambienti di provenienza e realizzato insieme un manufatto originale, poi donato alla concattedrale di Taranto, simbolo di speranza ed impegno per la custodia del creato.
    Inoltre, in seguito al V Convegno Nazionale della Chiesa Italiana tenutosi a Firenze nel novembre 2015, in occasione del quale Papa Francesco ha esortato i giovani a “superare l’apatia” ed a mettersi “al lavoro per una Italia migliore”[12], un gruppo di persone ha intrapreso un percorso di riflessione che ha poi condotto alla creazione dell’Associazione Laudato si’. Presieduta da Salvatore Martinez, leader del movimento “Rinnovamento nello Spirito”, ed aperta a persone di ogni appartenenza ecclesiale, l'Associazione si propone di promuovere la circolazione delle idee e degli ideali espressi nella prima Lettera Enciclica di Papa Francesco, per favorire il sano "competere" nella logica del servizio e non del potere. Il primo progetto lanciato da questa nuova Associazione consiste proprio in un articolato processo di formazione per giovani di tutta Italia: “Dall'umanesimo cristiano una nuova laicità”, per favorire una nuova generazione di leaders “costruttori dell’Italia”, preparati culturalmente e disposti interiormente ad “immergersi nell’ampio dialogo sociale e politico”, capaci di “vivere i problemi come sfide e non come ostacoli”, secondo le indicazioni fornite a Firenze da Papa Francesco ai giovani.[13]
    Infine, anche l’ultima GMG a Cracovia è stata un’occasione per approfondire il ruolo dei giovani nella custodia del creato e per costruire ponti tra pastorale giovanile e insegnamento sociale della Chiesa, peraltro a livello internazionale. Alla vigilia della XXXI Giornata Mondiale della Gioventù, si è svolto, infatti, presso l’Auditorium dell’Università Jagellonica di Cracovia, il convegno “Ecologia integrale. Laudato si’ – I giovani protagonisti del cambiamento”[14]. Al termine dei lavori della giornata, in cui si sono alternati come relatori rappresentanti della Chiesa, della politica e del mondo accademico, i giovani convegnisti hanno redatto un “Manifesto” in cui assumevano impegni e si rivolgevano ai governanti mondiali invocando il rispetto dell’ambiente e di ogni creatura, trasparenza, dialogo, lavoro per tutti e giustizia tra le generazioni. [15]
    L’umanità e la Chiesa corrono il rischio di dimenticare nel cassetto questa Lettera Enciclica, rinunciando a una san(t)a sintesi con gli altri due forti messaggi che questo anno pastorale appena trascorso ha consegnato alla riflessione comune: mi riferisco alle suggestioni del cammino sinodale sulla Famiglia, e quindi agli spunti pastorali contenuti nell’Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia”, come anche alla proposta del Giubileo della Misericordia[16].
    Provvidenzialmente i giovani non permetteranno che questo avvenga: esigono da noi un cambiamento. Laudato si’, mi Signore, per i giovani che abitano la casa comune.

    * Dicastero per la Pastorale Giovanile dei Salesiani Don Bosco


    NOTE

    [1] I dati ISTAT indicano per il 2014 un tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) del 42,7 % in Italia. Eurostat parla invece di un tasso di disoccupazione giovanile del 20,4 % per la stessa fascia d’età nell’Unione Europea ad aprile 2015.
    [2] Il Vocabolario Treccani così descrive il termine “adultescente”, inserendolo tra i neologismi della lingua italiana: “Persona adulta che si comporta con modi giovanili, compiacendosi di ostentare interessi e stili di vita da adolescente”.
    [3] Hans Joaquim Schellnhuber, Fondatore e Direttore del Potsdam Institute for Climate Impact Research, intervenendo come rappresentante eminente della comunità scientifica alla conferenza stampa di presentazione della Lettera Enciclica Laudato si’, il 18 giugno 2015 presso l’Aula Nuova del Sinodo in Città del Vaticano, dichiarò che un innalzamento troppo rapido della temperatura causerebbe “danni forse irreversibili”.
    [4] Si veda anche Benedetto XVI, Discorso al Parlamento Federale della Repubblica Federale Tedesca, 22 settembre 2011.
    [5] A questo tema è infatti dedicato il Capitolo centrale, il quarto per la precisione, della Lettera Enciclica Laudato si’.
    [6] Francesco, Lettera Enciclica Laudato si’, 46.
    [7] Ivi, 209.
    [8] Per maggiori informazioni sull’incontro internazionale, si consulti il materiale disponibile sul sito ufficiale https://symdonbosco2015.com
    [9] John Zizioulas, Metropolita di Pergamo, inviato del Patriarca ecumenico Bartolomeo alla conferenza stampa di presentazione della Lettera Enciclica Laudato si’, il 18 giugno 2015 presso l’Aula Nuova del Sinodo in Città del Vaticano, parlò esplicitamente di “peccato ecologico”.
    [10] Toso M., L’enciclica di Papa Francesco sull’ambiente, pp. 59-66; Dal Covolo E., Una sfida educativa, pp. 95-104, in AA. VV., Laudato si’. Un aiuto alla lettura, LEV, 2016.
    [11] La preziosità della dottrina sociale della Chiesa è citata esplicitamente due volte nel testo della Lettera Enciclica Laudato si’, ai numeri 63 e 175. Sono sei, infine, le citazioni in nota dell’Enciclica che rimandano al Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, redatto nel 2004 dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Cfr. anche Francesco, Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, 184, 221.
    [12] Visita Pastorale del Santo Padre Francesco a Prato e a Firenze (10 novembre 2015), Incontro con i rappresentanti del V Convegno Nazionale della Chiesa Italiana, Discorso del Santo Padre, Cattedrale di Santa Maria del Fiore, Firenze; martedì, 10 novembre 2015.
    [13] Per approfondire, si visitino i siti internet www.associazinelaudatosi.org e www.labora.org .
    [14] Promosso dai ministeri dell’Ambiente italiano e polacco, dalla Università Papa Giovanni Paolo II di Cracovia, dalla Fondazione Giovanni Paolo II per i giovani, dalla Fondazione “Principe Alberto II” di Monaco e dal Comitato organizzatore della GMG di Cracovia, alla presenza di S.Em. il cardinale Stanisław Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, di S.Em. il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, e dei due Ministri dell’Ambiente italiano e polacco.
    [15] Manifesto dei Giovani per un’Ecologia Integrale, Cracovia, 25 luglio 2016. https://www.laici.va/content/dam/laici/documenti/giovani/convegnolaudatosi/MANIFESTO DEI GIOVANI DELLA GMG 2016 PER UN’ECOLOGIA INTEGRALE.pdf
    [16] Cfr. Francesco, Misericordiae Vultus, Bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia, 11 aprile 2015; Sinodo dei Vescovi, XIV Assemblea Generale Ordinaria, La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo, Instrumentum Laboris, Città del Vaticano, 2015.


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