(NPG 2016-04-6)
Lo studio che segue fa parte di una ampia riflessione sulla contemporaneità, di cui vogliamo offrire categorie e strumenti di comprensione per una azione pastorale adeguata, concreta, reale.
Il progetto è indicato nel box a fianco. Nel dossier NPG di marzo abbiamo pubblicato gli studi di Savagnone e Maffioletti. In questo dossier di aprile-maggio pubblichiamo (a parte, perché di una notevole lunghezza) quello di p. Hernandez (cappellano all'Università La Sapienza di Roma, fondatore del Movimento "Pietre vive"... e relatore di gruppo al Convegno ecclesiale di Firenze).
PG E CONTEMPORANEITÀ
1. Capire la contemporaneità nei suoi possibili "miti" e nelle sue incredibili risorse
Una analisi descrittivo-interpretativo-valutativa (in termini culturali e antropologici)
(prof. Giuseppe Savagnone)
2. Religiosità e spiritualità in un tempo di contemporaneità
Come essere cristiani, giovani cristiani in questo tempo
(padre Jean-Paul Hernandez, SJ)
3. Nell'azione pastorale concreta
L'esperienza di un parroco di una parrocchia che non si chiude ma si apre con fiducia (e intelligenza) alle nuove possibililtà (linguaggi, processi, alleanze...)
(don Massimo Maffioletti)
4. Dialogo sulla contemporaneità. Voci di testimoni, studiosi, giovani (sul sito)
Il lavoro di p. Hernandez si presenta qui come più di un'analisi "spirituale" sul nostro tempo, sui suoi limiti e risorse (per questo possiamo ben rimandare al suo Ciò che rende la fede difficile. Vademecum per pellegrini che si stancano spesso (AdP 2013), dove analizza 8 situazioni-esperienze: le false immagini di Dio, lo scandalo del male, il senso di colpa, la paura, i tradimenti della Chiesa, il riduzionismo ideologico, il relativismo religioso, la desolazione spirituale).
Se possibile, esso propone – attraverso un percorso denominato di "mistagogia della carne" – sei vie per "mettere ordine" nella propria vita (cioè un ordinamento sotto lo sguardo di Dio), nelle esperienza "fondamentali" o antropologicamente fondanti della propria vita, quelle in cui si esprime l'essere umano nei suoi bisogni di base, nelle sue relazioni di vita, nel suo "essere al mondo". Possiamo dire che la prospettiva è insieme fenomenologica e teologico-spirituale, seguendo la traccia di alcune intuizioni di Ignazio di Loyola nei suoi "Esercizi spirituali", in maniera tale che possiamo quasi considerare questa proposta come una "via ignaziana" di pastorale giovanile.
L'esperienza dell'Autore, a contatto con migliaia di giovani di diversissima provenienza sociale e culturale, e di diversissima esperienza religiosa, gli permette di partire dai "fondamentali" della vita, attraverso una riflessione che non dà per scontata nessuna appartenenza religiosa o scelta di fede, ma semplicemente l'essere giovani in questo tempo e l'essere aperti a tutte le dimensioni dell'umano.
La riflessione, come si vedrà, è condotta in maniera non convenzionale (non è stato facile trovare una modalità grafica che si accordasse facilmente con le intenzioni dell'Autore). In effetti i paragrafetti delle sei vie sono concepiti come pensieri autonomi, assomigliano al genere letterario delle "Pensées" o di scritti come gli aforismi di Nietzsche, i pensieri di Gibran...: brevi pensieri attinenti a un tema ma non necessariamente collegati da una sequenzialità logica fra di loro. In fondo sono esattamente "NOTE"... di pastorale giovanile.
Il lettore li vedrà come "punti" di paragrafo, sperando che non appesantiscano troppo l'occhio.