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    7. Il presente, dono del tempo. Scheda di lavoro


    A cura di Giuseppe Morante

    (NPG 2012-03-55)


    Premessa

    Il messaggio dell’articolo ha una giustificazione nella cultura del nostro tempo che ragazzi e giovani assorbono molto acriticamente. Diventa una sfida per l’educatore. La riflessione sullo scorrere del tempo (passato, presente, futuro) impegna seriamente chi vuole costruire se stesso, secondo un progetto che vale la pena di realizzare e per cui costruire con l’uso sapiente della propria libertà.
    Altrimenti, ragazzi e giovani, respirando «ansia, ipocondria e depressione, malefiche compagne dei loro giorni», restano ossessionati da «specchio, bilancia, dieta, palestra, profumeria», con l’illusione di ridurre la distanza che gli adulti si illudono dalla giovinezza.
    Il mito della giovinezza, qualifica delle società occidentali contemporanee, contribuisce in modo significativo a precisare i dati della riflessione. Troppi e pericolosi sono gli equivoci che l’abitano: la temporalità imprigiona la libertà in un presente disperante, ridotto a groviglio di nostalgia e angoscia; nostalgia di un passato sempre più lontano e angoscia di un futuro buio e sempre più incombente.
    Da qui nasce la fatica di affrontare progettualmente il presente, nel quale si incontrano opportunità immediatamente accessibili, memorie del passato trascorso e speranze di un futuro a venire, e che può ispirare la fuga in vaghe nostalgie o la rincorsa di attese illusorie che finiscono con l’imprigionare la libertà. L’obiettivo cui mirare è quello di obbedire alla propria misura, su cui la libertà impara ad accogliere la sfida e l’opportunità che le sono offerte dall’oggi.

    TEMPO: UN FLUIRE TRA «PASSATO, PRESENTE, FUTURO»

    Il concetto di tempo non è uniforme nella visione di vita. Per aiutare pedagogicamente i ragazzi sarà necessario partire dalle loro realtà personali, cogliendo le loro capacità critico-riflessive secondo l’età:
    – nella fanciullezza il tempo è vissuto come una serie fatti che si susseguono senza connessione;
    – nell’adolescenza il tempo comincia a delinearsi nel suo fluire con connessioni più o meno riflesse;
    – nella giovinezza il tempo si fa precisione sequenziale di eventi, ma praticamente la persona rimane vittima della cultura liquida presente, dove l’uso cosciente della libertà, come progetto personale per un futuro possibile, è messo a dura prova.
    Nel fluire del tempo, infatti, la libertà di una persona si vede offrire l’orizzonte congeniale alla costruzione della propria storia. Lungi però dal ridursi a mera cronologia di giorni e stagioni, la temporalità si fa incontro all’uomo mettendone alla prova la maturità.
    L’obiettivo è dunque quello di aiutare a capire che solo nel presente si rende disponibile in forma sempre nuova un passato da risignificare (senza nostalgie) e un futuro cui orientarsi (senza velleità). Proprio nel presente l’esistenza rinnova l’offerta di impegno per la libertà, autorizzandola a decidere del proprio futuro.
    Attraverso alcuni esercizi didattici, sarà necessario strappare la volontà libera dei ragazzi dalla prigionia delle emozioni del presente, dalla malia dei ricordi facili dell’infanzia e fanciullezza, dalle difficoltà della liquidità consumistica moderna che porta a facili evasioni, per affrontare progressivamente con loro la propria storia personale, come progetto di vita di costruire, approfittando delle occasioni vere nell’oggi in vista del domani.

    1° ESERCIZIO. Comprensioni dei termini e concetto di tempo come storia

    I FANCIULLI non hanno il concetto di storia come processo di causalità tra fatti e conseguenze, per cui sono più legati alla cronaca di fatti senza collegamenti. Così anche per la loro vita personale, senza proiezioni progettuali; anche se ne possono intravedere modelli di riferimento.
    * Si può far fare l’esercizio di «come ero da bambino…»: descrivere fatti, evocare ricordi, rivivere ricorrenze (l’educatore ne farà vedere la successione in cui l’io del fanciullo di oggi è sempre lo stesso di quello di ieri).

    I RAGAZZI incominciano ad avere il concetto di causalità tra fatti susseguentesi e comprendere che cosa è storia come collegamento di eventi e responsabilità di scelte negli orientamenti avuti.
    * Si può avviare un esercizio di riflessione in cui trascrivono su un cartellone le parole in grassetto della premessa e ciascuno ne offre un contributo personale di definizione, significato, (evidenziandone le sequenze, attraverso una prima comprensione del valore della libertà come scelta, tra possibilità personali e conformismo di massa).

    Gli ADOLESCENTI-GIOVANI, con lo sviluppo della capacità intellettiva, hanno possibilità di riflettere sul significato di tempo, di storia, di esistenza. Vedono il passato in forma di ricordi, esperienze, conoscenze acquisite, tradizioni, ma ne sono distaccati, perché vivono il presente quasi sempre in forma emotiva e occasionale; e non sanno (o non vogliono) distaccarsene, per leggere in esso il proprio futuro.
    * Si operi un brainstorming di gruppo mettendo a tema del confronto i termini storia, esistenza (in cui si evidenzi che il parlare, conversare, ragionare, sono atti umani temporali, ma sono anche canali di contenuti al di sopra del tempo, come sono gli atti del capire, del volere e dell’amare), evidenziando con chiarezza che:
    – il passato, ricordato e raccontato, serve a fra scoprire a ciascuno la coscienza della propria identità;
    – il futuro prospetta all’uomo lo spazio della sua libertà e responsabilità, poiché l’esistenza di un futuro significa che la storia per ciascuno non è chiusa, ma rimane aperta e in buona misura dipende dalla sua libertà;
    – il presente è il luogo dell’azione e delle scelte, non solo nel rapporto orizzontale col futuro temporale ma anche nel rapporto verticale con l’eternità, verso la quale l’uomo è destinato.

    2° ESERCIZIO. Un confronto critico sulla temporalità tra passato-presente-futuro

    * Il processo normale favorisce (o dovrebbe favorire!) l’esercizio della crescita nella libertà. Quanto c’è di buono e di positivo nel suo passato, fa crescere l’uomo lungo la sua vita; mentre i difetti e le mancanze ne diminuiscono la libertà. Di fronte al tempo l’uomo può essere attivo o passivo. Non può cambiare la sua natura umana, ma può imprimervi la direzione che vuole, per la libertà di cui dispone. Il futuro gli appare come possibilità sempre aperta, perché il suo tempo è soprattutto il tempo concesso alla sua libertà. Il presente è in questo senso il momento privilegiato – unico – dell’attualizzazione della libertà: nel momento presente l’uomo pone in atto le sue possibilità per il compimento dei suoi fini, e per dare così un senso alla sua esistenza.
    * Ma l’uomo può vivere il tempo anche in una maniera patologica: l’eccessivo attaccamento nostalgico al passato, la pura fretta che toglie al momento presente la capacità di viverlo con gioia e serenità, il timore di non saper utilizzare con frutto il tempo disponibile, ecc., sono forme problematiche della propria temporalità.
    Alcune di queste forme possono avere un’origine culturale o ideologica: il fatalismo, l’idea che tutto quanto succede sia già prefissato, il puro vivere il presente cercandone solo l’aspetto del piacere immediato, la ricerca di immortalità in forme di vita artistica, scientifica, sociale…
    Tutto questo modo di fare favorisce la fuga dalla responsabilità personale del presente.

    3° ESERCIZIO. Scoprire i significati del tempo, della libertà, della memoria, del futuro

    Differenze tra concezione meccanica ed esperienza concreta del tempo:
    – il tempo meccanico è una serie di istanti uno accanto all’altro: è un tempo spazializzato e anche reversibile, perché permette di tornare indietro e ripetere infinite volte lo stesso esperimento. In esso ogni momento è esterno all’altro ed è uguale all’altro: un istante si sussegue ad un altro, e non c’è un istante più intenso o più importante di un altro;
    – il tempo vissuto dall’esperienza concreta è totalmente diverso. Se la spazialità è la caratteristica delle cose, la durata è la caratteristica della coscienza. Durata dice l’io che vive il presente con la memoria del passato e l’anticipazione del futuro;
    – l’idea della durata, caratteristica tipica della coscienza, basa la difesa della libertà e critica il determinismo. La vita della coscienza è l’io in una unità in divenire. Se la vita dell’io è presa nel suo flusso ininterrotto, allora si può scorgere che alcuni atti nascono dalla totalità della personalità e, proprio per questo, sono liberi: «Siamo liberi quando i nostri atti scaturiscono da tutta la nostra personalità, quando la esprimono, quando hanno con essa quella indefinibile rassomiglianza che si trova talora tra l’artista e la sua opera»;
    – la memoria come coscienza che coglie la distinzione del corpo e dello spirito e penetra nel meccanismo della loro unione, contro chi riduce lo spirito a materia. La memoria ribadisce che il cervello non spiega lo spirito e che «in una coscienza umana c’è infinitamente di più che nel cervello corrispondente». La memoria coincide in pratica con la stessa coscienza.

    4° ESERCIZIO. Vivere «nella libertà» l’istante presente
    (tecnica di meditazione guidata)

    1. La difficoltà non sta nel riflettere, ma nell’avere l’intenzione di riflettere. Inizia con l’accogliere sempre le occasioni che ti si offrono, per imparare a riflettere spontaneamente.
    2. Quello che fai, lo fai sempre qui e ora. L’istante è il solo luogo dell’esperienza in cui la vita possa essere afferrata, provata, sentita. Impara a partire dall’istante se vuoi cambiare la tua vita.
    3. L’istante non ha limiti. Se riuscissimo a viverlo nella sua pienezza sapremmo cos’è l’eternità: perché il presente è eterno.
    4. La parte più profonda dell’anima è quella che ti dà il potere di essere, nel bel mezzo della folla, a chilometri di distanza con lo spirito. Possiede la più nobile e la più rara delle libertà.
    5. Puoi usare l’istante come una porta per spostarti nel tempo. Tutto è possibile. Ritrovarsi all’età di cinque anni, in una camera da bambini, o in un cortile di scuola, non è una fantasticheria vaga e no-stalgica. Sei davvero in quella cameretta, in quella scuola, nel Presente cioè di quel periodo. È il se-greto dell’Istante, la chiave d’oro che apre ogni porta: tutto accade nello stesso momento.
    6. Dove saremo tra un milione di anni? Tutta la storia passa e ripassa dallo stesso punto, che è l’istante. Ritorniamo sempre, non nel «prima» o nel «poi», ma nell’Istante che è il misterioso territorio centrale dell’Essere.
    7. Impara ad afferrare l’istante. Non nasconderti, non fuggire nella fantasmagoria del passato o del futuro. Chiama a raccolta il tuo spirito, là dove sei, con un’acuta consapevolezza dell’istante.
    8. Quanti anni hai sprecato in inutili fantasticherie? La felicità non aspetta, è qui-ora. Sii felice ora. Non c’è altra occasione per amare.
    9. Ti lamenti dell’incomprensione degli altri, della solitudine e della mancanza di amore. Ma non pensare che domani andrà meglio. «Domani» è solo un modo di vedere dello spirito e non ha più realtà di un sogno. Impara ad afferrare l’istante. Tutte le risposte ti sono date in ogni istante che viene.
    10. Per afferrare l’istante che passa è sufficiente che tu apra il cuore.
    11. Non pensare di poter godere domani di circostanze favorevoli, che ti cambieranno la vita. Il domani non va mai in soccorso di chi soffre. Non c’è altra realtà che l’adesso. Tutto comincia oggi.
    12. Approfitta dell’istante per regolare i conti in sospeso con gli altri. Non fissarti sui tuoi sogni e sulle tue delusioni. Impara a dare nell’istante, senza aspettare.
    13. L’amore esige una risposta in ogni istante.
    14. Se vuoi distruggere la tua paura del tempo e della morte immagina la vita come un cerchio senza inizio né fine. Considera l’istante presente come il punto che insieme indica l’inizio e la fine.
    15. Vivere l’istante presente richiede una grande attenzione alle cose più semplici. Sii disponibile, libero dai pregiudizi e dalle opinioni comuni, dai conformismi, dalle emozioni occasionali.
    16. La semplicità è la chiave del presente. Da’ accesso alle sue ricchezze meravigliose.
    17. Vivere in accordo con la vita non vuol solo dire seguire precetti e comandamenti rigidi, che soffocano il cuore e incatenano a forza le passioni. È un errato modo di vedere la disciplina spirituale. Impara ad ascoltare i fruscii dell’aria, i battiti del secondo che passa. Torna a essere il bambino stupito dalla vita, e la vita ti colmerà dei suoi doni.
    18. La pratica della meditazione da seduti ferma i movimenti disordinati del mondo. Permette di fare una profonda esperienza dell’istante.
    19. Ciò che crediamo realtà non è, nell’universo, neppure stabile. Ogni secondo che passa, il mondo non è più lo stesso. Turbini, emozioni, cellule, atomi, molecole.... Tutto si muove, tutto cambia. Non c’è opposizione fra giorno e notte, fra passato e futuro.
    20. Non rimandare a domani quello che puoi vivere oggi. L’istante passato, che non hai saputo trattenere, è un istante perduto.
    21. Se, discutendo animatamente, sei trascinato dalle parole la loro violenza soffoca tutto e non senti il torrente che scava da vicino il cuore della pietra. L’essenziale si trova all’interno. Serviti soprattutto dei tuoi occhi per guardare dentro te.
    22. Perdersi non vuol dire fuggire da se stessi, separarsi da se stessi, ma essere incatenati a sé, come un condannato ai lavori forzati, e insieme ritrovarsi in un confronto continuo.
    23. Medita su questa immagine, che permette di afferrare il segreto dell’Istante: «Io sono il ponte e – meraviglia! – non è il fiume che scorre, ma il ponte che procede sul torrente!». Il ponte è l’istante, a partire dal quale fai esperienza del mondo. L’istante non passa. Si sposta. Appartiene al flusso eterno.
    24. Non si costruisce l’avvenire sognando il futuro, ma concentrando il desiderio e la volontà sull’istante presente. Non c’è altra via. L’istante presente è la fonte di tutte le cose, il cuore del mondo.
    25. Lo stress e la stanchezza hanno origine nel tuo spirito che vagabonda e si affatica tra i giochi dell’immaginazione. Il pensiero si orienta sempre verso il rimpianto del passato, o verso le immagini di un futuro ideale. Sono fantasmagorie che portano solamente sofferenza e solitudine perché si svolgono in dimensioni inesistenti. Solo il presente è reale, è la tua forza vitale: a partire da esso puoi iniziare, costruire e realizzare la tua vita.

    5° ESERCIZIO. Citazioni sul presente
    (confronto culturale)

    – Afferra il presente e affidati al domani il meno possibile (Orazio).
    – Bisogna adattarsi al presente, anche se ci pare meglio il passato (Baltasar Graciàn).
    – Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono: e intanto il tempo si consuma e fugge via (Antifonte).
    – Dipenderai meno dal futuro se avrai in pugno il presente (Seneca).
    – E io mi domandai rispetto al presente, quanto vasto fosse, quanto profondo fosse, quanto fosse mio (Kurt Vonnegut).
    – Ieri è storia. Domani è mistero. Oggi è dono. Per questo è chiamato presente (A. Morse Earle)
    – Il passato... non è più. Il futuro... non è ancora. Il presente, come separazione fra due cose che non esistono, come fa a esistere? (32 dicembre).
    – Nel passato d’ogni popolo c’è un paradiso terrestre, il ricordo sommerso o la percezione emotiva d’un luogo felice, al quale si vorrebbe tornare. Nel presente d’ogni uomo c’è un’isola del sogno, un approdo lungamente sospirato e atteso, un momento di riconciliazione con gli altri uomini, con la Terra e con le sue creature (Franco Tassi)
    – Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno. Ma quello che accadrà in tutti i giorni che verranno può dipendere da quello che farai tu oggi (Ernest Hemingway)

    6° ESERCIZIO. Proverbi italiani sul valore del tempo
    (confronto con la saggezza popolare)

    – Bene si loda il tempo passato, ma bisogna vivere nel presente.
    – Dal male presente bisogna imparare a sopportare l’avvenire.
    – L’oggi non deve prendere nulla in prestito dal domani.
    – Meglio un presente che due futuri.
    – Meglio un uovo oggi, che una gallina domani.
    – Non ci sarebbe il presente senza il passato.
    – Oggi è il figlio di ieri e il padre di domani.
    – Osserva il tempo presente, ma medita sul passato.
    – Puoi leggere quel che sei stato ma non scrivere quel che sarai.
    – Quello in cui ti trovi è il tuo mondo.
    – Un oggi vale più di dieci domani.

    7° ESERCIZIO. Il difficile rapporto cristiano tra presente-passato-futuro
    (lettura riflessa)

    Il cristiano vive il presente, perché la vita che ama, è presente, piccoli frammenti di esistenza che produciamo e ci lasciamo alle spalle. Eppure riconosce, senza incertezze, che per vivere pienamente la sua vita, la deve immergere nel passato verso il futuro.
    Nel passato ritroviamo le ragioni per sperare, anche quando ci sentiamo sommergere dalla disperazione della morte: il passato canta le cose meravigliose che Dio ha compiuto per il suo popolo. Il futuro è la nostra casa e la nostra terra, il sogno, mai spento, verso cui camminiamo trepidanti. Il futuro è il tempo in cui esploderà in pienezza quello che possediamo oggi solo come piccolo seme: quando, nell’abbraccio di Dio, saremo figli suoi totalmente; e lo si vedrà da mille segni.
    Non è facile allacciare passato, presente e futuro. Non lo è mai stato; e sembra quasi impossibile tentarlo oggi. Abbiamo bisogno di fare allenamento. Abbiamo bisogno di sperimentare spazi di libertà dove vivere così il tempo. La festa dei sacramenti è il grande dono, inventato da Gesù e tessuto con paziente trepidazione dalla tradizione ecclesiale, che si colloca proprio nel centro di questa urgenza.

    8° ESERCIZIO. Cliccare su un motore di ricerca il testo di «Canzoni sul tempo»
    (Lettura, ascolto e riflessione sulle seguenti canzoni, per coglierne il messaggio e confrontarlo con la propria esperienza)

    – C’è tempo (Ivano Fossati)
    – Time (Pink Floyd)
    – Il tempo stesso (Tiziano Ferro)
    – Time (Freddy Mercury)
    – Non m’annoio (Jovannotti)
    – Il tempo se ne va (Adriano Celentano)
    – Time (Culture Club)
    – These are the days of our life (Queen)
    – ...

    C’è tempo
    Ivano Fossati

    Dicono che c'è un tempo per seminare
    e uno che hai voglia ad aspettare
    un tempo sognato che viene di notte
    e un altro di giorno teso come un lino a sventolare.

    C'è un tempo negato e uno segreto
    un tempo distante che è roba degli altri
    un momento che era meglio partire
    e quella volta che noi due era meglio parlarci.

    C'è un tempo perfetto per fare silenzio
    guardare il passaggio del sole d'estate
    e saper raccontare ai nostri bambini quando
    è l'ora muta delle fate.

    C'è un giorno che ci siamo perduti
    come smarrire un anello in un prato
    e c'era tutto un programma futuro
    che non abbiamo avverato.

    È tempo che sfugge, niente paura
    che prima o poi ci riprende
    perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo
    per questo mare infinito di gente.

    Dio, è proprio tanto che piove e da un anno non torno
    da mezz'ora sono qui arruffato
    dentro una sala d'aspetto di un tram che non viene
    non essere gelosa di me della mia vita
    non essere gelosa di me non essere mai gelosa di me.

    C'è un tempo d'aspetto come dicevo
    qualcosa di buono che verrà
    un attimo fotografato, dipinto, segnato
    e quello dopo perduto via senza nemmeno voler sapere
    come sarebbe stata la sua fotografia.

    C'è un tempo bellissimo tutto sudato
    una stagione ribelle l’istante in cui scocca l'unica freccia
    che arriva alla volta celeste e trafigge le stelle
    è un giorno che tutta la gente si tende la mano
    è il medesimo istante per tutti
    che sarà benedetto, io credo da molto lontano
    è il tempo che è finalmente o quando ci si capisce
    un tempo in cui mi vedrai accanto a te nuovamente
    mano alla mano che buffi saremo
    se non ci avranno nemmeno avvisato.

    Dicono che c'è un tempo per seminare
    e uno più lungo per aspettare
    io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare.


    T e r z a
    p a g i n A


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