Parte settima
UNA SINTESI VITALE TRA IMPEGNO E COSCIENZA RELIGIOSA
(NPG 1991-05-48)
Infine non si può omettere il fatto che nel cristiano, che lo ha riscoperto come qualità matura del proprio vivere di fede, l'impegno politico viene risignificato nella sua anima ideale ed etica, e diviene vera e propria spiritualità. La testimonianza credente in politica non passa soltanto attraverso l'impegno, magari fino alla professionalità; in politica vale in modo ancor più esigente quanto si richiede al cristiano, in ogni sua attività: la sintesi vitale tra coscienza religiosa e vita impegnata. L'articolo conclusivo di Riccardo Tonelli delinea i tratti e i criteri di una spiritualità per l'impegno politico quale esito e maturazione della ricerca intorno alla spiritualità per il giovane di oggi che vive nella compagnia dell'educativo. Vivere da credente l'impegno politico è riuscire a leggere l'esistenza, la vita quotidiana e le cose «dalla parte del mistero», sulla strada della fede che Gesù di Nazareth ha aperto. Il modo di vivere la fede di Gesù è tutto sbilanciato dalla parte della causa grande di Dio per la vita di tutti, a cominciare da chi non ha vita. All'interno di questo orizzonte e nella condivisione di questa causa, va letto e risignificato l'impegno politico del giovane cristiano. Tre sono i criteri proposti per costruire e verificare la qualità del servizio da «uomini spirituali»; essi qualificano la persona attraverso tre atteggiamenti radicali: la comprensione di «che cosa sia vita per tutti in pienezza» alla scuola di Gesù; il senso e lo spazio alla «croce» per la vita, dunque l'atteggiamento verso la morte che si fa cultura del possesso o cultura del dono; infine la capacità di vivere l'impegno nella compagnia di tutti quelli che amano la vita.