Testamento spirituale della rivoluzione pacifica dei giovani cinesi
(NPG 1990-02-38)
In questo mese di maggio sfolgorante di sole noi cominciamo lo sciopero della fame. In questo periodo, il più prezioso della nostra vita, il periodo della giovinezza, noi non possiamo fare a meno di lasciar decisamente perdere tutte le cose più belle della vita. Ma con quanto dispiacere siamo costretti a fare così! Con quanto rammarico!
Purtroppo la patria è arrivata a questo momento decisivo: inflazione galoppante, cattiva amministrazione dilagante, potere dispotico, burocrazia corrotta, emigrazione di gran numero di cittadini onesti e volonterosi, criminalità sempre più sfacciata. In questo momento in cui si gioca la vita e la morte del nostro popolo, compatrioti, voi tutti compatrioti che avete una coscienza, per favore ascoltate il nostro grido di invocazione!
La patria è la nostra patria, il popolo è il nostro popolo, il governo è il nostro governo, se noi non gridiamo, chi mai griderà? se noi non ci muoviamo, chi mai si muoverà?
E vero che le nostre spalle sono ancora delicate. È vero che per noi la morte è ancora una prospettiva troppo pesante. Ciononostante noi ce ne siamo andati. Noi non abbiamo potuto fare a meno di andarcene. È la storia che ci ha chiesto di andarcene.
Il nostro purissimo senso patriottico, il nostro altissimo spirito di integrità sono stati bollati con la qualifica di «disordine», di «ricerca di obiettivi nascosti», di «manipolazione da parte di una cricca di pochi».
Noi vogliamo invitare tutti gli onesti cittadini della Cina, ogni lavoratore, contadino, semplice cittadino, intellettuale, persona in vista nella società, impiegato del governo, poliziotto, ecoloro che ci fanno carico di questi crimini: vi invitiamo a mettere la mano • sul vostro cuore, a domandare alla vostra coscienza: qual è il nostro peccato?
Siamo sobillatori di disordini? Il nostro boicottare la scuola, le nostre dimostrazioni, i nostri scioperi della fame, il nostro correre al riparo, in tutto questo che scopo abbiamo mai perseguito?
Ma intanto i nostri sentimenti sono ripetutamente stati fatti oggetto di burla. Abbiamo sofferto la fame cercando la verità, e in ricompensa siamo stati pestati dai militari e dalla polizia... Quando i rappresentanti degli studenti si sono messi in ginocchio chiedendo democrazia, si è fatto finta di non vederli. La richiesta di un dialogo su basi di parità è stata ripetutamente respinta. I leaders degli studenti vivono in continuo pericolo...
Che cosa dobbiamo fare?
La democrazia è per l'uomo il senso della più alta forma di esistere. La libertà è diritto naturale, dono del cielo all'uomo. Eppure noi siamo costretti a barattare questi valori con le nostre giovani vite. È questo qualcosa di cui il popolo cinese può gloriarsi?
Questo sciopero della fame lo facciamo perché ci sentiamo costretti a farlo, non possiamo non farlo.
Sprezzando la morte, intendiamo lottare per la vita.
Ma noi siamo ancora tanto giovani, siamo ancora tanto giovani! Mamme della Cina, per favore date uno sguardo ai vostri figli, alle vostre figlie. Quando la fame comincerà a distruggere la loro giovinezza, quando la morte starà per avvicinarsi a loro, come potrete rimanere insensibili?
Noi non vogliamo morire. Noi vogliamo vivere bene la nostra vita, perché siamo nell'età più bella della vita umana. Noi non vogliamo morire. Noi vogliamo imparare con profitto. La patria è ancora così povera e noi ce ne andiamo senza curarci di lei? Quello che noi cerchiamo non è certo la morte. Ma se la morte di uno o la morte di alcuni può far sì che gli altri vivano una vita più degna, può far sì che la patria prosperi e progredisca, allora non abbiamo nessun diritto di rimanere attaccati alla vita.
Quando ci vedrete morsi dalla fame, papà, mamme, non rattristatevi. Quando staremo per dare l'addio alla vita, zii, zie, non addoloratevi. Noi abbiamo una sola speranza, ed è quella di poter vivere meglio. Noi abbiamo una sola richiesta, non dimenticatelo ! La nostra richiesta assolutamente non è di morire! Perché la democrazia non è l'affare di alcuni. L'avvento della democrazia non è qualcosa che può essere compiuto da una singola generazione.
La morte attende un'eco, la più vasta e la più duratura.
Quando l'uomo sta per morire, le sue parole sono sincere; quando il cavallo sta per morire, il suo nitrire è lamentoso.
Addio, collega, sta' bene! Che i morti ed i vivi siano ugualmende fedeli.
Addio, amore, sta' bene! Non so staccarmi da te, eppure non posso non lasciarti.
Addio, genitori! Per favore perdonateci per non poter completamente soddisfare tanto la pietà filiale quanto la fedeltà alla patria.
Addio, popolo mio! Per favore permettici di professare la nostra fedeltà in questa maniera che non è di nostra spontanea scelta.
Il giuramento scritto a prezzo della nostra vita certamente rischiarerà il cielo della nostra Repubblica!
Opinione pubblica mondiale, per favore rispondete al nostro appello!
Forze democratiche di tutte le categorie, per favore sosteneteci!