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    «Il giovane provveduto»


    (NPG 1988-1/2-104)

    Don Bosco aveva 32 anni quando pose mano alla redazione de «Il giovane provveduto». Era il 1847. Sei anni prima era stato consacrato sacerdote.
    Il «da mihi animas», motivo conduttore dell'esplosiva operosità di Don Bosco, spiega l'origine e l'anima profonda di questo scritto, che il giovane prete torinese offre ai suoi giovani con l'entusiasmo e la lucida consapevolezza di chi ha consacrato la propria vita al bene spirituale dell'uomo e allo sviluppo del Regno di Dio.
    L'obiettivo è netto, non è raggiunto attraverso accomodanti sfumature. «Voglio insegnarvi un metodo di vita cristiano» afferma perentoriamente l'autore, consegnando direttamente ai giovani (senza la mediazione di educatori, animatori, guide spirituali) un manuale di preghiera e di riflessione sulla vita cristiana, ricco di ben 135 pagine, anche se in formato tascabile.
    «Operetta» la chiama modestamente lo stesso Don Bosco, forse non prevedendo la sua enorme diffusione e l'ampio uso, nella pietà individuale e comunitaria, che migliaia e migliaia di giovani ne hanno fatto nell'arco di poco piú di un secolo. Ancora oggi ha ispirato formulari di preghiera e libretti di spiritualità per giovani.
    «Il giovane provveduto» è formato da tre parti, precedute da una breve presentazione e completate da una discreta raccolta di salmi e di canti sacri.
    La prima parte («Cose necessarie ad un figliolo per diventar virtuoso») prende spunto da una premessa ispirata alla Scrittura, nella quale si fa intendere che Dio, «quantunque ami tutti gli uomini», tuttavia «porta una particolare affezione» ai giovani. Il seguito è un invito e una serie di raccomandazioni molto concrete, utili a costruire in sé attitudini religiose e atteggiamenti cristiani.
    La seconda e la terza parte sono invece un ricco repertorio di formulari e di preghiere, abbastanza tradizionali e consueti nella pratica delle comunità parrocchiali o in quelle religiose. È la ricca preghiera della Chiesa offerta ai giovani: un «breviario» che Don Bosco strappa all'esclusività del clero per consegnarlo ai ragazzi del suo chiassoso oratorio.
    Qui ci interessa il testo della breve presentazione con cui Don Bosco illustra la ragione di questa fatica e con quale intensità di amore intende consegnarla ai suoi giovani. Il testo è molto chiaro; perfino godibile nella lettura. Ci interessa evidenziare alcuni tratti che, anche in seguito e nella varietà delle imprese, caratterizzano il carisma di Don Bosco, la novità del suo servizio alla Chiesa, la sua spiritualità, la sua missione pastorale e il suo stile educativo tra i giovani.
    Schematizzando:
    1. Don Bosco mette a fuoco la dimensione religiosa dell'esistenza dei giovani e privilegia la loro vocazione a permearsi di soprannaturale, maturando l'attitudine spirituale.
    2. Pur nell'attenzione prioritaria alle ragioni dello spirito, Don Bosco dichiara la sua stima per i valori umani (apprezza la giovinezza come valore in sé, invita ad essere «buoni cittadini in terra») fino a sottolineare che i valori spirituali non sono di mortificazione della vitalità e della gioiosità tipica dei giovani, ma ne sono una esaltazione.
    3. Don Bosco confessa cosí una valutazione ottimistica e positiva dell'essere giovani, pur rimarcandone realisticamente la provvisorietà e la condizione di insicurezza.
    4. Una valutazione che diventa amore e scelta appassionata di servire i giovani con quella carità con cui Dio li ama.
    Sembra doveroso rimarcare due tonalità importanti che sottostanno ai tratti che abbiamo inteso evidenziare. Tonalità che ci permettono di comprendere le ragioni che hanno spinto Don Bosco ad impegnarsi nella chiesa per uno specifico servizio ai giovani.
    «Quella strada che un figlio tiene in gioventú, continua...» è la prima convinzione che Don Bosco attinge dall'esperienza. Il santo esprime una sua convinzione profonda, fatta di saggezza e di realismo: è pastoralmente improduttivo e sciocco presumere di educare una persona, raggiungendola con proposte di valori solo quando abbia varcato la soglia della maturità. L'acutezza pedagogica di Don Bosco afferma una norma inconfutabile: l'adulto esprimerà nella sua vita (salvo rare eccezioni) l'indirizzo di orientamento ideale ai valori, le convinzioni, gli atteggiamenti, le attitudini, i sentimenti (quindi tutto il complesso di caratteristiche che definisce una personalità), che ha impostato nel periodo della sua giovinezza. La psicologia ha ampiamente confermato questa verità.
    Di qui il netto schieramento pastorale effettuato da Don Bosco a favore della realtà giovanile. «Basta che siate giovani...» ha, quindi, una precisa giustificazione psico-pedagogica oltre che teologica, come già accennato.
    La seconda tonalità tradisce la formidabile passione di Don Boscoi per la vita dei giovani e per la loro felicità autentica.
    «Troverete libri propostivi da persone piú virtuose e dotte di me...» è l'indicazione che la forza e l'originalità dell'impresa educativa di Don Bosco non è fondata sulla novità dei contenuti (sappiamo quanto il santo torinese abbia tratto dalla «tradizione» e dal suo ambiente; lo stesso «manuale di preghiere» che presenta non è una proposta contenutistica-mente alternativa alle pratiche di quel tempo), ma è fondata sull'efficacia della modalità.
    Per Don Bosco è l'amore: lo attinge dal Vangelo, lo riconosce interpretato da alcuni santi (S. Filippo Neri, S. Francesco di Sales), lo indica come tratto costitutivo della congregazione religiosa che si appresterà a fondare.

    ALLA GIOVENTÚ

    Due sono gl'inganni principali, con cui il demonio suole allontanare i giovani dalla virtú. Il primo è far loro venir in mente che il servire al Signore consista in una vita malinconica e lontana da ogni divertimento e piacere. Non è cosí, giovani cari. lo voglio insegnarvi un metodo di vita cristiano, che sia nel tempo stesso allegro e contento, additandovi quali siano i veri divertimenti e i veri piaceri, talché voi possiate dire col santo profeta Davide: serviamo al Signore in santa allegria: servite Domino in laetitia. Tale punto è lo scopo di questo libretto, servire al Signore e stare sempre allegri.
    L'altro inganno è la speranza di una lunga vita colla comodità di convertirsi nella vecchiaia od in punto di morte. Badate bene, miei figlioli, molti furono in simile guisa ingannati. Chi ci assicura di venir vecchi? Uopo sarebbe patteggiare colla morte che ci aspetti fino a quel tempo, ma vita e morte sono nelle mani del Signore, il quale può disporne come a lui piace. Che se Iddio vi concedesse lunga vita, sentite ciò che vi dice: quella strada che un figlio tiene in gioventú, si continua nella vecchiaia fino alla morte. Adolescens iuxta viam suam etiam cum senuerit non recedet ab ea. E vuol dire: se noi cominciamo una buona vita ora che siamo giovani, buoni saremo negli anni avanzati, buona la nostra morte e principio di una eterna felicità. Al contrario se i vizi prenderanno possesso di noi in gioventú, per lo piú continueranno in ogni età nostra fino alla morte. Caparra troppo funesta di una infelicissima eternità. Acciocché tale disgrazia a voi non accada vi presento un metodo di vivere breve e facile, ma sufficiente perché possiate diventare la consolazione dei vostri parenti, l'onore della patria, buoni cittadini in terra per essere poi un giorno fortunati abitatori del cielo.
    Questa Operetta è divisa in tre parti. Nella prima voi troverete ciò che dovete operare e quanto dovete fuggire per vivere da buoni cristiani. Nella seconda si raccolgono parecchie particolari pratiche divote. Nell'ultima si contiene l'uffizio della Beata Vergine coi principali vespri dell'anno, e coll'aggiunta di alcune canzoncine spirituali.
    Miei cari, io vi amo tutti di cuore, e basta che siate giovani perché io vi ami assai, e vi posso accertare che troverete libri propostivi da persone di gran lunga piú virtuose e dotte di me, ma difficilmente potrete trovare chi piú di me vi ami in Gesú Cristo, e che piú desideri la vostra vera felicità. Il Signore sia con voi e faccia sí che praticando questi pochi suggerimenti possiate giungere al salvamento dell'anima vostra, e cosi accrescere la gloria d'Iddio, unico scopo di questa compilazione.
    Vivete felici, e il Signor sia con voi.
    Affezionatissimo in Gesú Cristo
    Sac. Bosco Giovanni


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