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    Crescere nella Chiesa



    Giuseppe Morante

    (1980-1/2-125)

    Diamo inizio, da questo numero, ad una serie di schemi di catechesi sistematiche, per l'educazione cristiana dei preadolescenti, che rispondano ai seguenti intenti:
    - costituiscono una traccia di riflessione che, partendo dalla realtà psicosociologica del ragazzo, sviluppa le linee operative della catechesi, innestata sui dinamismi della crescita personale;
    - non si tratta di catechesi specifiche per la preparazione ad uno dei sacramenti, ma del cammino di fede del ragazzo, dopo la recezione dei sacramenti dell'iniziazione, durante gli anni della scuola dell'obbligo, come guida alla sua maturazione cristiana;
    - sono un aiuto per quegli operatori che non hanno il tempo e la disponibilità psicologica allo studio e alla traduzione pastorale; si tratta di un sussidio concreto ed immediato;
    - rispondono alla esigenza di una catechesi sistematica e continuata, ciclica e progressiva, per i tre anni della scuola media, per favorire la crescita cristiana del ragazzo all'interno della sua comunità cristiana o nell'associazione parrocchiale. Come usare il contributo?
    I singoli temi di questo primo ciclo possono costituire occasione di tre incontri mensili, con questo ritmo:
    - un primo incontro serve per inquadrare la problematica antropologica circa il tema affrontato, per portare il ragazzo nel cuore nella propria esperienza di vita, in modo da illuminarla alla luce della fede;
    - un secondo incontro serve a sviluppare le diverse dimensioni del tema e le implicane dottrinali che motivano la scelta cristiana;
    - un terzo incontro aiuta a mettere a fuoco, con la collaborazione dei ragazzi, i diversi impegni cristiani strettamente collegati al tema, come conseguenza operativa e pratica.
    I tre incontri possono sfociare in un quarto (nel mese, uno per settimana) che sia a carattere celebrativo: un momento di preghiera per tutti i ragazzi del gruppo, una celebrazione della parola, una celebrazione penitenziale... soprattutto in occasione di feste importanti che scandiscono il ritmo dell'anno liturgico.
    Il materiale che presentiamo è una riproposta di argomenti che sono stati già trattati nel periodico mensile «Temi di predicazione» (Edizioni Domenicane Italiane - Napoli) a partire dal quaderno 180, dicembre 1978, negli «Incontri con i ragazzi».

    1. Osserviamo la nostra vita

    I ragazzi, crescendo, sono chiamati a prendere coscienza dei vari significati della loro crescita integrale:

    A livello fisico
    - Che cosa è necessario perché il nostro corpo cresca sano?
    - 11 corpo è un dono di Dio e dobbiamo saperne apprezzare le qualità, usarle nel modo migliore, non sciupare le sue energie, svilupparne le capacità, trafficarne i talenti...
    - Attraverso il corpo ci realizziamo nella vita, comunichiamo con gli altri, esprimiamo il nostro intimo, ci mettiamo in comunicazione con Dio, assumendo atteggiamenti di preghiera.

    A livello intellettuale
    - I ragazzi incominciano a ragionare; ciò significa che sta maturando anche la loro intelligenza... attraverso cui possono sempre più rendersi conto delle cose che li circondano, approfondire il senso della vita, riflettere sugli avvenimenti che interessano noi e gli altri.
    - Attraverso le facoltà spirituali affiniamo il nostro spirito e maturiamo il nostro «essere simili a Dio...», perché lo scopriamo nei segni concreti della sua presenza nella storia e nel mondo.

    A livello sociale
    - I ragazzi incominciano a provare il gusto «dello stare insieme», soprattutto coi propri coetanei.
    - La «scoperta degli altri» avvia a maturazione anche la loro dimensione affettiva.
    - Si impara che la solitudine, che i preadolescenti provano davanti alle prime difficoltà serie della vita, è motivo di tristezza per cui è naturale che i ragazzi cerchino gli altri soprattutto per comunicare, fare solidarietà, aiutarsi...
    - Anche nella Chiesa non siamo soli, ma siamo in comunione con Dio e con gli altri.

    A livello morale
    - Ogni ragazzo scopre gradatamente di «non essere più bambino», e quindi di avere capacità personali da impiegare, impegni da assumere; percepisce cioè in modo chiaro le prime responsabilità personali e se ne sa assumere le conseguenze nelle proprie azioni.
    - Anche gli adulti in qualche modo gli richiedono più sforzo negli impegni e compiti più proporzionati all'età. Ci si sta accorgendo insomma che si sta diventando adulti!

    A livello cristiano
    - I ragazzi fanno parte della comunità cristiana perché sono stati battezzati, hanno ricevuto i sacramenti della iniziazione cristiana, vengono a catechismo... fino a che punto ne sono coscienti?
    - Hanno scoperto il loro specifico ruolo in seno alla comunità cristiana locale?
    - Come intendono realizzare il loro progetto di vita nella Chiesa e nella società?

    Nota: pedagogicamente è importante che i ragazzi siano guidati, con una serie di domande-stimolo, a riflettere sugli aspetti attuali della crescita, per scoprirne significati sempre nuovi e prendere coscienza degli impegni corrispondenti.

    2. Sviluppi catechistici

    In ogni dimensione della loro crescita i ragazzi scoprono potenti fasci di energie che vanno incanalate in un progetto di vita. La Chiesa offre loro la possibilità di realizzare «il progetto cristiano» sul modello di Cristo, rinforzando con la grazia dei sacramenti le stesse energie vitali della crescita umana.

    a) La nostra realizzazione nel progetto di Cristo
    Nelle conversazioni... da salotto, nelle chiacchiere tra amici, negli incontri di gruppo, oggi si sente sempre più spesso parlare di «persone realizzate» di «persone riuscite»... oppure si sentono amare confessioni di questo genere: «Non mi sento realizzato...», in cui traspare una intima sofferenza e profonda delusione. In realtà ogni progetto di vita mira ad una realizzazione. Ma che significa, per una persona, realizzarsi?
    - In genere gli adolescenti pensano che è realizzato solo colui che è riuscito a farsi strada in qualche modo, a sistemarsi economicamente, ad affermarsi con un posto di prestigio, a contare qualche cosa per gli altri, ad essere qualcuno... (Purtroppo pensano cosi anche molti genitori che desiderano per i loro figli ideali di questo genere!).
    - Certamente, trovare il proprio posto nella vita è importante, ma non è tutto.
    - La realizzazione dell'uomo non è solo problema di situazione esteriore, ma è soprattutto problema di realizzazione interiore.
    - Il bisogno umano di realizzazione corrisponde alla esigenza intima di essere certi del valore pieno della nostra vita, perché valorizzata da Cristo. In Cristo vivo, grande avvenimento della storia, ogni uomo può realizzarsi pienamente.
    - «Dio si è fatto uomo perché gli uomini siano veri uomini», ha scritto Sant'Agostino. Si tratta di una vera e propria solidarietà, reale e totale, di Cristo con la nostra condizione di uomini storici: «Ha lavorato con mani d'uomo, ha pensato con mente d'uomo; ha agito con volontà d'uomo, ha amato con cuore d'uomo. Egli si è fatto veramente uno di noi» (GS, 22).
    - Si è veramente messo «nei nostri panni»...
    - Ha pienamente fatto la nostra esperienza, perché ha voluto coinvolgerci vitalmente fino alla sua morte-risurrezione, per assimilarci in tutto a lui.
    - Da parte nostra, però, l'assimilazione non avviene meccanicamente ma attraverso l'adesione alla sua Parola (Fede), attraverso la partecipazione ai segni della sua salvezza (Sacramenti) con cui «siamo assunti ai misteri della sua vita, resi conformi a lui e risuscitati con lui, finché con lui regneremo» (SC, 7).

    b) Le potenti energie della crescita cristiana: i sacramenti
    I sacramenti sono le energie della crescita cristiana che si realizza non solo nei singoli fedeli, ma in tutta la comunità. I sacramenti contemporaneamente:
    - Edificano e fanno crescere la Chiesa come «nuovo popolo» di Dio, come corpo organico (LG, 11) in cui ciascuno ha un suo ruolo ed una sua funzione con compiti di responsabilità verso gli altri.
    - Comunicano ad ogni membro un'unione vitale ed una conformità con Cristo che ne è il capo.
    - Favoriscono una comunione sempre più intima con tutti gli altri membri dello stesso popolo di Dio.
    - Rinforzano le situazioni umane fondamentali (nascita, crescita e maturazione, ripresa dopo uno sbandamento, amore oblativo...) consacrandole, valorizzandole, dando loro un nuovo e più pieno significato... sia in ordine alla costruzione del proprio progetto personale sia in ordine alla edificazione della comunità cristiana.

    c) Un confronto salutare
    Basta guardarsi un poco intorno per accorgersi che molti ragazzi e ragazze dei nostri ambienti non si trovano nelle migliori condizioni per «crescere bene», per realizzare una crescita piena, integrale:
    - I più sfortunati non vivono in una famiglia normale, non «imparano» in una scuola serena, non godono di un ambiente favorevole, non hanno la fortuna di avere adulti disponibili...
    - Tanti altri ragazzi pur battezzati, che hanno avuto i sacramenti della iniziazione cristiana.... oggi non partecipano più alla vita della comunità cristiana, non si nutrono e si alimentano alla fonte della crescita cristiana (La Liturgia e i Sacramenti), non sentono di essere parte della Chiesa... è tutta colpa loro?
    - Gli «Atti» ci dicono in che cosa far consistere il nostro essere cristiani: «Essi ascoltavano con assiduità l'insegnamento degli apostoli, vivevano insieme fraternamente, partecipavano alla Cena del Signore e pregavano insieme» (AT 2,42).
    - In una comunità parrocchiale si cresce insieme, pur nel rispetto del compito di ciascuno; l'individualismo è deleterio anche nella Chiesa cosi come nella vita di famiglia, nella scuola e nel gruppo, nel lavoro e nella comunità sociale...
    - Il cristiano è tale solo se vive inserito nella comunità-Chiesa e partecipa dei suoi sacramenti: «Lo Spirito Santo, che mediante il seme della parola e la predicazione del Vangelo chiama tutti gli uomini a Cristo e suscita nei loro cuori l'adesione alla fede, allorché nel fonte battesimale, come in un seno, rigenera a nuova vita i credenti in Cristo, li aggrega simultaneamente nell'unico popolo di Dio che è stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione sacra, popolo di redenti» (LG, 9).
    - «Gesù intanto cresceva, progrediva in sapienza e godeva il favore di Dio e degli uomini» (Lc 2,52).
    - «La comunità dei credenti viveva unanime e concorde» (At 4,32).

    3. Per l'impegno personale

    Quale coscienza hanno i nostri ragazzi del significato globale della crescita integrale? Fino a che punto la loro maturazione cristiana è avviata ad una autentica mentalità di fede»?
    - L'incontro con Cristo non si può esaurire nell'intimo della propria coscienza, ma esige impegno di collaborazione al piano di Dio: sono chiamati in causa la libertà umana, la vocazione personale, le concrete situazioni di vita, i tanti rapporti familiari e sociali.
    - Il credente «sa di partecipare con semplicità e lealtà al movimento che, in virtù di Cristo, redime tutta la creazione e tende a sollevarla fino alla pienezza di Dio» (RdC 68).
    - La comunità cristiana e la comunità umana non sono estranee l'una all'altra; la prima deve inserirsi in modo solidale nella seconda per collaborare alla pratica soluzione dei problemi economici, politici, sociali, culturali... in questo modo diventa lievito nella pasta mostrando come lo Spirito agisca quale fermento innovatore anche nei confronti dei suddetti problemi, per la crescita integrale di ogni uomo.
    - Uno dei principali problemi pastorali oggi è quello di far partecipare la comunità cristiana alla vita sacramentale non solo nel momento della preparazione, ma anche in quello della celebrazione e della missione nel mondo. Come possiamo esprimere, nelle condizioni concrete in cui viviamo, gli impegni di fraternità, di solidarietà, di servizio agli umili che i sacramenti richiedono?


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