(NPG 1978-07-79)
A cura del Centro Catechistico Salesiano Meridionale (Bari), è stato pubblicato nel 1976 dalla editrice SEI un nuovo sussidio per l'educazione religiosa dei preadolescenti: UN MONDO NUOVO, in tre volumi, per i tre anni della scuola media. Ne indichiamo qui l'orientamento generale e la proposta catechistica.
Nel campo scolastico l'educazione religiosa («Catechesi scolastica») deve porsi in sintonia con lo spirito della nuova scuola media, sposandone in pieno le finalità globali: formazione unitaria, adattamento ai ritmi di crescita, di scoperta, di socializzazione e di collaborazione, assunzione di processi induttivi, attivismo come sussidio per
l'interiorizzazione dei valori e per la formazione di una mentalità.
Assume particolare risalto in questa prospettiva la figura dell'educatore religioso che amiamo vedere come «il catechista della scuola»: come tale egli dovrà essere:
• un profondo conoscitore della situazione psico-sociologica del soggetto da educare con gradualità, in sapiente attesa: egli sa aspettare che l'educando impari ad essere se stesso, in una lenta maturazione;
• un esperto che sa promuovere i diversi aspetti della personalità dell'educando, armonizzandoli nel proprio contesto di vita, valorizzandone l'esperienza e la cultura attorno al nucleo più o meno profondo di una mentalità di fede;
• un maestro che sa guidare l'educando nell'ambiguità della vita quotidiana, indicandogli con amore e fiducia la strada cristiana;
• un coordinatore dei diversi interventi educativi che permettono ai giovani, se lo vogliono, di diventare uomini cristiani, tali da essere in grado di accogliere gli altri e gli avvenimenti così come sono, sufficientemente seri e forti da non soggiacere alle ingiustizie e alle alienazioni dell'esistenza, che spesso la società presenta. Perché Dio abbia un senso per i giovani, è necessario che essi abbiano gusto per la vita, rispetto per gli altri, energia e coraggio per attuare un mondo più giusto e più libero.
Il «catechista», nella scuola, collabora con gli altri educatori a livello interdisciplinare. Le diverse discipline sono orientate armonicamente verso la maturazione del ragazzo; l'educazione religiosa propone ed aiuta ad interpretare tutta la realtà scoperta dal ragazzo fino ai livelli più profondi e più significativi per l'uomo, quelli proposti da Gesù Cristo. La fede, se accolta e «educata», genera un atteggiamento d'animo che si manifesta in una visione cristiana dei valori della vita.
Nella comunità scolastica, secondo le trasformazioni in atto, si prevede una scuola aperta alla ricerca e al confronto dei valori; in essa il «catechista» può assumere un ruolo di stimolo e di verifica in ogni atto educativo.
Come inviato della comunità cristiana, il «catechista» è testimone e segno di collegamento; meglio, stimolo per una chiara proposta di fede incarnata in situazioni e persone che vivono e lottano per i grandi ideali, cui sono particolarmente sensibili adolescenti e giovani.
Si tratta di una sutura, anzi di una sintesi necessaria per saldare ed unificare la fede e la vita del ragazzo, e per coordinare l'azione educativa cristiana dei diversi educatori ed ambienti.
LA NOSTRA PROPOSTA CATECHETICA
Le linee di contenuto, sviluppate nella Guida e nelle Schede, propongono al preadolescente, in sintonia con il momento psicologico che egli sta vivendo, la scoperta di un mondo in costruzione in cui egli si trova in piena crescita, per la quale si richiede da lui un «progetto di vita da realizzare». La problematicità dell'uomo fa a sua volta scoprire al ragazzo la dimensione religiosa della vita. In questo itinerario di scoperta, Cristo svela il progetto di Dio sul mondo e sull'uomo.
Quanto al contenuto, il nostro sussidio è ciclico e unitario e si articola in tre anni, secondo la dinamica progressiva di tre tempi o ritmi di sviluppo:
Primo sviluppo – Aiuta il ragazzo a prendere coscienza della propria crescita in un mondo che è anch'esso in costruzione, pur con i limiti che essa comporta. Questo sviluppo, questa promozione dell'uomo si colloca già nel piano di Dio, è già parte del progetto realizzato da Gesù Cristo.
La scoperta degli elementi del proprio progetto di vita aiuta il ragazzo a costruire il suo avvenire con una incipiente responsabilità.
Secondo sviluppo – La realizzazione del progetto di vita porta il ragazzo a scoprire che alla sua crescita cooperano diverse persone: che cioè egli vive in una comunità. Quali sono le caratteristiche di questa comunità? Come dovrebbe essere un'autentica comunità cristiana? Quali le energie di crescita personali e comunitarie? Come si armonizzerà il proprio progetto con quello degli altri e col piano di Dio per lo sviluppo dell'uomo e la sua maturazione in Cristo?
Terzo sviluppo – L'aspetto operativo e responsabile della crescita emerge, verso la fine della scuola media, con una maggiore maturazione morale. Il progetto va realizzato concretamente, le energie vanno impiegate. Come? Dove? In sintonia con il particolare momento psicologico e con l'assunzione di nuove responsabilità sociali, il ragazzo è chiamato a prendere posizione cristiana negli ambienti della sua vita in maniera personale e in modo nuovo: è uno dei molti, dei tanti cristiani; un ragazzo che lavora per realizzare il piano di Dio all'interno del suo progetto di vita nella propria famiglia, coi propri compagni, nella scuola, nel quartiere, nella chiesa locale.
Il contenuto della fede, così chiaramente personalistico, è però fortemente ancorato, a seconda delle circostanze e delle situazioni concrete, alla dimensione dottrinale, storica, (soprattutto alla storia della salvezza), rituale (partecipazione personale e comunitaria della liturgia e celebrazione della liturgia della vita), etica (come impegno e collaborazione alla costruzione del piano di Dio) e sociale (come costruzione della comunità umana).
Scorrendo il sussidio si potrebbe avere l'impressione che ci si occupi di argomenti che non sono strettamente «religiosi» in quanto di poco o nessun interesse religioso, perché troppa attenzione si fa al soggetto ed agli aspetti profani della sua vita.
È solo comunque una impressione superficiale, ma che può essere molto dannosa, se non è chiarita a dovere. E ciò per superare una volta per tutte, la vecchia concezione dualistica della realtà, quella sacrale e quella profana. La realtà è una sola ed è polivalente. Secondo le moderne scienze dell'educazione e gli stessi insegnamenti del magistero catechistico è questo, possiamo dire, il punto di partenza dell'attuale rinnovamento della nostra pedagogia religiosa.
L'uomo maturando come persona, progredisce e si eleva nello stesso tempo e ciò è voluto da Dio stesso. A tale riguardo la «Populorum progressio» si esprime così: «La crescita umana costituisce come una sintesi dei nostri doveri. Ma c'è di più: tale armonia di natura arricchita dal lavoro personale e responsabile è chiamata ad un superamento. Mediante la sua inserzione nel Cristo vivificatore, l'uomo accede ad una dimensione nuova, ad un umanesimo trascendente, che gli conferisce la sua più grande pienezza: questa è la finalità suprema dello sviluppo personale» (n. 16).
È necessario dunque aver fiducia in ogni uomo e nella sua ricerca personale. La fede c'insegna che possiamo incontrare Dio dappertutto, purché si cerchi con cuore sincero.