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    Rapporto sull'educazione sessuale



    (NPG 1978-04-22)


    DA «DOPPIOVÙ»

    Nei primi mesi del 1977, 10.500 lettori di «Doppiovù» hanno risposto ad un questionario-inchiesta. Di essi il 41,5% erano maschi, il 58,5% erano femmine. Età: 37% minori di 15 anni, 49,1% dai 16 ai 18 anni, il 12,4% oltre i 18 anni. Il 15,5% frequentava la scuola media inferiore, gli altri la superiore.
    L'inchiesta h'a carattere di campione indicativo: non è nostra intenzione attribuire altro valore alle statistiche e soprattutto ai commenti.

    1. I GENITORI TACCIONO

    Come sono stati trattati in famiglia i ragazzi di oggi quando erano piccoli? Hanno avuto un dialogo con i genitori? Con chi hanno potuto parlare liberamente? Quando hanno ricevuto le prime informazioni?
    Complessivamente l'educazione sessuale ricevuta in famiglia viene così giudicata dai lettori:
    - repressiva 7,9%
    - inesistente 55,5%
    - libera e responsabile 34,9%
    - non indicato 1,7%
    La situazione è sostanzialmente uguale sia per i maschi, che per le femmine, anche se i ragazzi denunciano in misura un po' più alta la mancanza totale di qualsiasi forma di educazione, mentre tra le ragazze prevale in certi casi l'educazione repressiva, e in altri una educazione libera e responsabile. Si direbbe che, a questo proposito, alle femmine è riservata più attenzione, anche in senso negativo.
    Sull'argomento-sessualità la possibilità di comunicare è piuttosto limitata: solo il 32 per cento dei genitori è disposto a parlare di sesso con i figli e, fra i due, le madri sono più disponibili dei padri (il 42 per cento contro il 17).
    Un'altra osservazione che si ricava dall'indagine è che tra tutti i giovani che parlano con la madre la maggioranza sono femmine, e che tra tutti quelli che hanno un dialogo col padre la maggioranza sono maschi. Sopravvive anche qui la vecchia tendenza ad instaurare un dialogo tra persone dello stesso sesso, maschi col padre, femmine con la madre, e a non coinvolgere mai tutta la famiglia.
    Ma, nonostante tutto, si può dire che la famiglia più giovane sta facendo degli sforzi per essere meno repressiva. Infatti confrontando le età in cui ogni ragazzo ha incominciato a parlare di sesso con i genitori notiamo una differenza tra quindicenni e diciottenni. Chi ha 15 anni oggi ha ricevuto una educazione più precoce di chi ne ha 18. Molti giovanissimi di oggi hanno cominciato a parlare con i genitori già prima di avere 10 anni, mentre chi ha 18 anni, e più, ha cominciato a parlare in famiglia solo dopo aver compiuto i dieci anni o addirittura dopo i 15.

    2. I PROFESSORI SONO «ASSENTI»

    La grandissima maggioranza dei ragazzi ritiene utile e necessaria l'educazione sessuale a scuola. Non solo, ma il 90 per cento dei giovani vorrebbe vedere impegnata su questo argomento anche la televisione.
    Purtroppo la scuola non soddisfa in alcun modo queste esigenze. Praticamente i due terzi degli studenti non ha né spazio né occasioni per parlare di sesso. Fra tutti i lettori che hanno risposto, il 66,7 per cento non ha mai affrontato in classe argomenti relativi alla sessualità. Il 28,8 per cento ne ha parlato solo occasionalmente e soltanto il 4,5 per cento fa un lavoro sistematico.
    Vediamo quali sono gli insegnanti che affrontano il problema di tanto in tanto o in modo regolare. Al primo posto figurano gli insegnanti di lettere (33,5%) e quelli di religione (29%). Seguono scienze-biologia-igiene col 22,5 per cento. Ciò dimostra piuttosto chiaramente che il problema a scuola viene raramente affrontato sotto un profilo scientifico, mentre prevalgono approcci moralistici (insegnante di religione) o basati sul senso comune (insegnanti di lettere).
    In generale la preparazione e l'atteggiamento degli insegnanti nei confronti dell'educazione sessuale non favorisce né il dialogo, né un lavoro organico di ricerca e di discussione. Secondo gli studenti più della metà degli insegnanti o non è preparata o non è disponibile. Solo una piccola minoranza è ritenuta in grado di affrontare validamente questi argomenti: il 15,3 per cento degli insegnanti di materie umanistiche e il 7,7 per cento di quelle tecnico-scientifiche. È perciò sbagliato e pericoloso pensare di risolvere il problema nell'ambito scolastico solo autorizzando delle «lezioni» sui temi più importanti.

    3. LA PORNOGRAFIA NON È DEI GIOVANI

    Quando vuole conoscere qualcosa sul rapporto sessuale, la maggior parte dei giovani si rivolge a libri e a riviste scientifiche (47,9%) e agli amici coetanei (45,6%). Molti utilizzano tutte e due le fonti. Seguono, nell'ordine, la madre (21,3%), un amico adulto (13,2%), l'esperienza diretta (10,3%), il padre (7,9%). Pochissimi si rivolgono agli insegnanti (4,9%). Ancora meno quelli che si rivolgono alle pubblicazioni pornografiche: solo il 2,5%.
    Questo atteggiamento verso la pornografia pare confermato dalle risposte date ad un' altra domanda più precisa e diretta: «Leggi abitualmente pubblicazioni eccitanti?». In questo caso hanno detto no l'88,7 per cento dei lettori; il 2,2 per cento non ha precisato; il 9,1 per cento ha risposto si. Di questo 9,1 la maggior parte sono maschi al di sopra dei 18 anni.
    Cade così l'immagine dei giovani come consumatori di giornali pornografici intorno alla quale si era creato un certo allarmismo. Non sono i giovani che fanno uso della pornografia, bensì gli adulti.

    1978-4 0001

    DA «IL COMPORTAMENTO SESSUALE DEGLI ITALIANI»

    Una équipe, guidata dal prof. G. Caletti (1), ha compiuto la prima indagine, su basi scientifiche, sul comportamento sessuale ed affettivo degli italiani. Il lavoro è durato 3 anni. Sono stati compilati 2151 questionari attraverso interviste su un campione rappresentativo della popolazione del Veneto al di sopra di 21 anni. I dati che riportiamo si riferiscono al capitolo «Sessualità nell'età puberale (12-15 anni)».
    (Cfr. G. CALETTI, Il comportamento sessuale degli italiani, Calderini 1976).

    ETÀ DELLA PRIMA POLLUZIONE (tra parentesi le percentuali):
    10 anni (4) - 11 anni (7) - 12 anni (15) - 13 anni (22) - 14 anni (15) - 15 anni (9) - non ricordano (25) - non hanno risposto (3).
    ETÀ DELLA PRIMA MESTRUAZIONE:
    10 anni (3) - 11 anni (15) - 12 anni (23) - 13 anni (26) - 14 anni (18) - 15 anni (7) -non ricordano (6) - non hanno risposto (2).
    SENTIMENTI PROVATI PER I COMPAGNI DURANTE QUESTA ETÀ:
    Attrazione fisica: maschi (14) femmine (17) - sentimenti affettivi: maschi (45) femmine (68) - nessun sentimento: maschi (37) femmine (13) - non hanno risposto: maschi (4) femmine (2).
    RICORDANO DI ESSERSI MASTURBATI
    Soli: maschi (67) femmine (27) - con coetanei: maschi (19) femmine (3) - con adulti: maschi (1) femmine (0) - non si masturbavano: maschi (11) femmine (61) - non hanno risposto: maschi (2) femmine (9).
    RICORDANO DI AVERE AVUTO RAPPORTI SESSUALI COMPLETI:
    Con ragazzi: maschi (1) femmine (1) - con ragazze: maschi (10) femmine (0) - con maschi adulti: maschi (1) femmine (1) - con donne: maschi (6) femmine (2) - niente di ciò: maschi (72) femmine (85) - non ricordano: maschi (5) femmine (3) - non hanno risposto: maschi (5) femmine (8).
    RICORDANO CHE DURANTE QUESTO PERIODO HANNO LETTO LIBRI EROTICI, GIORNALI PORNOGRAFICI E VISTO FILM EROTICI (2):
    Letto libri erotici: maschi (15) femmine (7) - letto giornali pornografici: maschi (25) femmine (6) - visto films erotici: maschi (16) femmine (6) - niente di ciò: maschi (17) femmine (67) - non ricordano: maschi (24) femmine (13) - non hanno risposto: maschi (3) femmine (1).

    NOTE

    (1) Giovanni Caletti è Libero Docente all'Università di Padova e Primario dell'ospedale Mestre-Venezia.
    (2) Cfr questi dati con quelli dell'inchiesta di «Doppiovù» (p. 22). L'apparente contraddizione è da attribuire a nostro parere al fatto che l'inchiesta di Caletti, pur essendo recente, è stata condotta su un campione di popolazione al di sopra dei 21 anni che fondavano su ricordi personali le loro risposte. La preadolescenza di costoro dunque risaliva almeno ad un decennio prima, quando la pornografia tra i giovanissimi era certo più diffusa.


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