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    Professione e orientamento critico e creativo



    Severino De Pieri

    (NPG 1976-12-48)

    L'ORIENTAMENTO COME ATTUAZIONE DEL PROGETTO DI VITA

    Quando si parla di orientamento è facile commettere degli equivoci nel modo di concepirlo.
    Orientamento non è soltanto l'aiuto esteriore che viene offerto da esperti e istituzioni specializzate perché una persona si indirizzi al raggiungimento dei suoi scopi. Esso è soprattutto ed essenzialmente il modo personale con cui ciascuno conduce la propria esistenza, sviluppandola in quelle direzioni e scelte che egli si propone sulla base di un preciso progetto e in rapporto alla realtà in divenire [1].
    Nella persona esiste in realtà solo l'autoorientamento, anche se questo obiettivo può essere sollecitato o condizionato da fattori esterni quali l'ambiente educativo, i modelli di comportamento, l'ausilio di strutture e di esperti cui ricorrere per consultazione.
    Affrontiamo pertanto l'orientamento personale, quello che ciascuno attua come realizzazione del progetto di sé.

    Ricerca dell'identità

    Durante l'età evolutiva questo compito si precisa più esattamente come ricerca della propria identità, sia personale che sociale ed operativa. Tale ricerca avviene mediante scelte successive: in altre parole l'orientamento rientra nel più vasto processo della dinamica della decisione, quella che ciascuno tenta di attuare nel concreto della sua esistenza.
    L'orientamento come ricerca di identità avviene attraverso un divenire faticoso e sovente conflittuale, al ritmo di continue scelte che scandiscono la direzione dello sviluppo, intravista nel progetto generale di vita. L'identità presuppone dunque la battaglia che ciascuno compie per la diversità, per essere cioè se stesso in quanto distinto dagli altri, originale e personalizzato [2].
    Tale processo, che inizia nell'infanzia, si precisa e si accelera durante l'adolescenza, età nella quale la ricerca di sé raggiunge la massima intensità.

    Molteplicità di scelte

    In questa ricerca di identità personale vengono a prendere concretezza i diversi modi di essere con cui ciascuno si realizza: abbiamo così le varie «scelte» professionali, sociali, affettive, politiche, morali, religiose, per accennare alle principali.
    Queste scelte nelle quali l'orientamento si esprime, rappresentano in pratica i vari modi con cui è vissuta la propria identità intravista nel progetto. Attraverso queste modalità di attuazione il proprio io è anche in grado di entrare in rapporto con la realtà, il mondo, gli altri. In altri termini esse sono nel contempo dei fattori di partecipazione.

    Capacità di partecipazione

    Progetto di sé e partecipazione sono dunque strettamente collegati nel processo di autodefinizione. È infatti una concezione dinamica della personalità che consente di stabilire un circuito di interdipendenza tra la ricerca della propria identità e gli aspetti particolari, come la scelta professionale, la sessualità matura, il ruolo sociale, l'impegno politico, la ricerca etico-religiosa.
    Il progetto di sé attraverso l'orientamento si specifica dunque nella definizione pluridimensionale della propria personalità, sullo sfondo di un quadro di valori che agisce da sostegno motivazionale e nell'ambito di un divenire storico, quale è dato dal tipo di ambiente e di società in cui siamo inseriti.

    IL PROBLEMA DELLA PROFESSIONE OGGI

    Un tempo si credeva di poter studiare le attitudini e le aspirazioni di ciascuno e destinarlo di conseguenza a questa o quella professione. L'illusione di poter collocare «l'uomo giusto al posto giusto» è definitivamente tramontata. Nella nostra epoca, pervasa da crisi ricorrenti e da profonde e rapide trasformazioni, nessuna professione è stabile e sicura. Occorre perciò preparare un tipo d'uomo che nel corso della sua esistenza possa continuamente correlarsi al crescente ritmo del cambiamento richiesto dall'evoluzione sociale, culturale e professionale.
    Di conseguenza la formazione non può più essere concepita statica e limitata agli anni giovanili, ma dinamica ed estesa a tutte le età della vita.

    Formazione polivalente e permanente

    Si richiede, in altre parole, una formazione polivalente e permanente, tale che preveda non solo una accurata specializzazione in qualche settore, ma soprattutto una buona base di cultura generale da sviluppare in un continuo aggiornamento.
    Il discorso si fa però più arduo quando si tratta di ipotizzare il tipo di uomo che è opportuno formare.
    Questa questione ne solleva subito altre, ad essa strettamente collegate, come il tipo di società che si intende costruire e soprattutto la scelta dei mezzi attraverso i quali realizzare questi obiettivi fondamentali. Così, in concreto, il problema della scelta professionale si scontra con le condizioni ambientali, sociali e culturali che storicizzano il progetto di ciascuno.

    Il dramma dell'occupazione giovanile

    In particolare, sono oggi i giovani a vivere più di tutti l'ansia provocata dai cambiamenti.
    Essi sono sovente destinati a pagare il prezzo dell'evoluzione in termini di disoccupazione, incertezza di ruolo, instabilità professionale. Per questo essi hanno intuito che la propria realizzazione passa attraverso la costruzione di una società più giusta. In misura sempre crescente ritengono che la risposta non può essere che «politica», intesa come impegno rivolto alla soluzione dei problemi posti da una società in sviluppo. La realizzazione di sé, dunque, richiede oggi anche in campo professionale un atteggiamento di partecipazione e di promozione sociale da assumere concretamente attraverso un difficile processo storico di liberazione.

    ISTANZA CRITICA E CREATIVITÀ

    Nel progetto di sé abbiamo una intuizione anticipatrice dello sviluppo cui andrà incontro la nostra personalità. L'orientamento indica la direzione nella quale verrà attuato tale sviluppo. La creatività tiene aperte delle prospettive teoricamente illimitate per la piena realizzazione, compresa la professione. Esiste uno stretto rapporto di interdipendenza tra progetto, orientamento e creatività.
    In altri termini lo sviluppo di sé, che viene prefigurato nella fase della progettazione, trova una graduale realizzazione nelle direzioni che l'orientamento man mano fa emergere durante tutto il processo evolutivo e decisionale, e la creatività garantisce capacità di progresso, espansione, novità, originalità.
    Può essere pertanto non solo interessante ma anche utile approfondire questi importanti aspetti dello sviluppo della personalità, opportunamente collocati nelle dimensioni socio-culturali che danno una caratterizzazione particolare al nostro tempo.
    Trattarne in periodi difficili di crisi o di cambiamento come quelli che attraversiamo rappresenta una sfida per il superamento, una speranza autentica di rinascita [3].

    La creatività permette di immaginare un futuro diverso

    L'uomo si può condizionare ma non addestrare. Il meccanismo che permette all'uomo di sfuggire alla manipolazione è la capacità nativa di leggere in senso critico la realtà e conseguentemente di poter ipotizzare delle alternative. In ciò consiste la sua predisposizione alla creatività. Questo è il valore più necessario, forse, che oggi occorre ricercare se vogliamo garantire un futuro diverso alla nostra società e far fronte in maniera adeguata ai cambiamenti. La creatività abbraccia tutte le doti potenziali e attuali di individui, gruppi e comunità che possono consentire l’innovazione in ogni campo [4].

    La creatività consente di elaborare una cultura alternativa

    È opportuno rilevare che la creatività non è un lusso, ma rappresenta un bisogno degli individui, dei gruppi e della comunità. È in rapporto quindi con il progetto di sé, l'autorealizzazione, la elaborazione della cultura e la costruzione della società. In secondo luogo occorre notare che l'influsso dell'ambiente culturale e sociale è notevole per il sorgere della creatività individuale o di gruppo.
    Storicamente la creatività è comparsa nei momenti in cui serviva un preciso disegno di grandezza, di potere e di solidarietà umana. Oggi la creatività non è voluta per pochi, ma per tutti. Non si permette più che serva per progetti di dominio dell'uomo sull'uomo, ma viene rivendicata come valore in sé a servizio di tutti. Quando essa viene perseguita come strumento di potenza o di manipolazione, perde di significato e a lungo andare genera aggressività e ribellione. Se invece viene ricercata come valore in se stessa, allora favorisce lo sviluppo e più umane condizioni di esistenza.

    La creatività costituisce un imperativo educativo fondamentale

    In particolare, a questo proposito hanno importanza determinante le varie istituzioni che presiedono alla formazione. La famiglia rappresenta il primo condizionamento socio-economico e culturale della realizzazione dell'individuo e quindi della creatività. La scuola poi è l'istituzione che può maggiormente influenzare la creatività, in quanto si presenta come ambiente più o meno stimolante, a seconda del suo grado di apertura sociale, capacità di ricerca, democraticità di gestione.
    Anche i piccoli gruppi possono contribuire a maturare personalità creative, esperienze altenative e nuovi modelli di condotta.
    Il problema dell'orientamento verso la professione coinvolge pertanto ogni educatore e ogni istituzione educativa, chiamati a sostenere le motivazioni della persona e ad inventare il futuro.
    L'istanza dunque che oggi incombe è principalmente quella educativa: occorre fare appello ad un tipo di educazione che sviluppi la creatività come unica possibilità per la realizzazione di sé e la promozione sociale. Solo così è lecito parlare di orientamento.
    Soprattutto occorre impostare la formazione secondo lo stile della ricerca e della sperimentazione. In tal modo il progetto di sé diviene operativo in quanto attraverso la creatività gli individui e i gruppi sociali trovano le condizioni atte al continuo sviluppo, in rapporto alle innovazioni richieste dall'ambiente e dall'epoca in cui viviamo.

    NOTE

    [1] Per «orientamento» non si può più intendere ciò che un giovane farà al termine degli studi (a questa concezione tradizionale si riferiva infatti l'orientamento scolastico e professionale), ma in una visione rinnovata si preferisce oggi fare riferimento piuttosto al «modo di essere» che ciascuno assume di fronte alla realtà, letta ed interpretata più alla luce del futuro che del presente. È questo l'orientamento «esistenziale» e pertanto dinamico e creativo, profondamente collegato con la maturazione della personalità in un contesto sociale mutevole.
    [2] Nel momento in cui un giovane sta per decidersi deve dunque guardare più a se stesso, che al posto di lavoro o alla sistemazione sociale. t l'intuizione del «progetto di vita» che consente a ciascuno la possibilità di realizzare pienamente se stesso, superando nella inventività personale pesanti condizionamenti o insidiose manipolazioni. Ciò pone il problema della motivazione al centro del processo formativo-orientativo della persona.
    [3] Ci si rende oggi conto – tra l'altro – che anche il dilemma inflazione-disoccupazione non può essere superato se non in termini di maggiore qualificazione. Ciò comporta lo studio di strategie risolutive fondate sulla creatività, come la ricerca scientifica, l'assunzione di «modelli di sviluppo», la programmazione, la sperimentazione, ecc.
    [4) Secondo alcuni psicologi la creatività è un processo che si conclude in una sintesi nuova e di valore; secondo altri è una forza integrativa basata sull'amore e sull'utilizzazione dell'aggressività verso sbocchi socialmente accettabili. Essa finora è più una fede che un discorso scientifico. Oggi soprattutto si presenta come un credo sociale, un imperativo di ricerca. Le più recenti indagini rilevano che essa è relativamente indipendente dalla dotazione nativa e può essere influenzata dalla cultura e migliorata dall'esercizio. Viene facilitata da quelle caratteristiche di personalità che consentono una continua riorganizzazione dei processi mentali, come l'apertura al nuovo, la curiosità intellettuale, la capacità critica, l'attitudine alla ricerca, il pensiero divergente. Trova un terreno favorevole in particolari condizioni di gruppo o sociali, soprattutto sotto la spinta di motivazioni di necessità o di situazioni conflittuali. È ostacolata invece o deformata da turbe emotive, immaturità, conformismo, passività, declino di energie fisiche e mentali.

     


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