(NPG 1976-4-93)
PREMESSE
– Sono molte le azioni che i ragazzi compiono e molti gli interventi educativi a cui sono sottoposti, ma pochi di questi atti diventano momento di riflessione, affinché le cose fatte e le emozioni subite non perdano
quel «poco» di veramente serio e utile e «quel nucleo di valori contenuti» non svanisca, spazzato via dalle nuove e troppe emozioni che incalzano.
Il Libro-forum vorrebbe proporsi esattamente questo: fare riemergere, attraverso la riflessione in gruppo gli elementi più validi di un'opera letta, per possederla con «criterio» senza esserne condizionato.
– Nella vita del ragazzo, tanto protesa nel futuro, alla ricerca di modelli in cui riconoscersi, ciò che moltissimo incide è l'incontro: con le persone, con le cose, con se stesso.
In ogni lettura c'è un incontro diverso senz'altro ma autentico, con le persone con le cose, con se stesso, attraverso il quale il ragazzo entra in un colloquio fantastico, segreto, carico di emozioni, di problemi, di risposte e di interrogativi. Il giovane lettore ne può rimanere influenzato in profondità, può lasciarsi catturare a livello emotivo e razionale, essere messo in direzione di determinate proposte di vita.
Un incontro dunque, quello attraverso il libro, che può essere educativo o no, liberante o condizionante. Difficilmente indifferente.
Come riportare in superficie, rimontare alla «moviola» e rivedere «rallentato» quanto s'è scambiato nel dialogo segreto della fantasia, per scorgerne i «movimenti» autentici, giusti o errati, e trarne giudizi equilibrati e più possibilmente vicini alla verità?
UNA PROPOSTA: IL LlBRO·FORUM
Potrebbe definirsi: un dibattito in profondità di un'opera scritta, realizzato da un gruppo di ragazzi con caratteristiche psicologiche omogenee.
Non è una rarità: i gruppi che lo realizzano in sintonia con insegnanti o animatori sensibili non sono pochi, e al di là delle ovvie difficoltà, soprattutto iniziali, il profitto non è senz'altro mediocre.
Alcune attenzioni ci paiono importanti.
1) Nell'incontro con l'opera che sta per leggere il ragazzo dovrà essere iniziato a una discreta investigazione del senso e del contenuto dell'opera stessa; ad una evidenziazione del nucleo centrale ideologico che sta alla base confrontato con l'azione che viene narrata; ad un rapporto realistico di imitabilità o di risposta da parte sua, nella vita.
2) Stabilire il rapporto autore-lettore. L'autore crea, ma il lettore ricrea, vale a dire, assimila e dà nuova esistenza a ciò che ha letto. Ciò dipende dal fascino e dall'incidenza emozionale che l'opera ha su di lui. Cultura, carattere, formazione, lo spingeranno a dare interpretazione personale e a trarre conseguenze per sé. Si sa come da un medesimo libro i ragazzi sono spinti a reazioni diverse e vivere esperienze addirittura opposte.
Non potrà che essere così, evidentemente. Ma ciò non può non costituire un problema educativo e pastorale.
Sarà dunque importante che il ragazzo stabilisca un rapporto di dialogo sincero fra sé e l'autore, senza procedere condizionato da pregiudizi, nel tentativo di capire, al di sopra di reazioni puramente emotive, verso un incontro a livello di intelligenza e di ragione. Comprendere in definitiva il pensiero dell'autore nel controllo della propria emotività.
In tutto questo delicato processo di iniziazione è necessario l'intervento illuminato e discreto dell'educatore.
COME REALIZZARE UN LIBRO-FORUM?
Sarà anzitutto possibile alla condizione che l'opera, di narrativa, strettamente letteraria o formativa, sia creduta utile per la penetrazione della problematica attuale, per la scoperta di valori universali (sociali, politici, religiosi, morali, umani).
È implicita una proposta di lettura di libri validi sotto ogni aspetto, per un confronto sostanzioso.
La scelta delle opere è quindi importante: dovrà, per altro verso, alimentare di continuo la curiosità del ragazzo, suscitare problemi nuovi, interrogativi diversi ai quali sia spinte a dare una sua risposta sia pure immediata e incompleta, muoverlo all'interesse per la tesi, se c'è, sostenuta dall'autore, alla conoscenza della psicologia dei personaggi.
Evidentemente il libro dovrà essere letto per intero, non da uno solo ma da buona parte del gruppo, appunto per un confronto.
Lo svolgimento potrà condursi secondo lo schema seguente:
– Relazione completa dei contenuti del libro (i ragazzi che l'hanno letto si integreranno o si correggeranno reciprocamente).
– Un cenno chiaro all'autore: nazionalità, ambiente di vita, cultura.
– Individuazione del genere letterario dell'opera letta.
– Indagine e discussione sull'argomento: i punti focali, la tesi, i personaggi più significativi. Motivazioni della simpatia o antipatia a loro riguardo.
La situazione umana va rilevata in profondità e confrontata con le convinzioni generali, comuni della promozione umana e, senza forzature, con la proposta cristiana.
– Non è da trascurarsi anche l'aspetto formale, propriamente letterario, per un arricchimento anche in quel senso: la vivacità e la scorrevolezza, il vocabolario, ecc. Il possesso della lingua è uno strumento potentissimo di comunicazione.
– Sarà anche utile che il lavoro venga riportato sul quaderno personale o in scheda, in una sintesi che potrà servire in seguito.
Quando l'incontro sarà condotto bene l'educatore potrà ricavarne numerosi spunti per i suoi interventi educativi, per incontri diversi di formazione, per dibattiti e tavole rotonde a cui non è male che i ragazzi vengano avviati. S'accorgerà, e non ci sembra da sottacere quali sono le vere esigenze di taluni, quali incidenze possono avere certi particolari raccolti dal libro, quali vuoti e quali carenze di premesse culturali.
Non sarà quindi, Il libro-forum, un momento isolato e a se stante ma sarà evidentemente inserito in un programma globale di iniziative in prospettiva educativa-pastorale.
Val la pena di concludere con una espressione di Garcia Hoz: «gli effetti della lettura sono di maggiore intensità che quelli provocati da altri fattoti ambientali poiché le letture rispondono, in gran misura, agli interessi Individuali che solo attraverso di essa possono normalmente essere soddisfatti» [1].
NOTE
(1) Garcia Hoz, Vìctor, Principios de Pedagogia sistematica, ed. Rialp. Per un approfondimento di tutto il problema rimandiamo alla lettura della rivista spagnola: Técnica de apostolado, marzo 1975, del Centro Nacional Salesiano de Pastoral Juvenil. Alcalà, 164 Madrid-28.