Attesi dal suo amore
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    Cristo, un progetto di vita alternativo



    (NPG 1976-3-52)

    Vivere alla giornata non è solo il programma di alcuni giovani ma anche l'elemento che caratterizza la preghiera di alcuni gruppi. Con quel che segue. Convinti, ad esempio, che i problemi dell'uomo devono reagire con la parola di Dio, essi trovano allettante il riferimento alle notizie del momento, specie se sensazionali. Tutto si risolve in una richiesta di perdono, autentica ma sterile, e nella invocazione a Dío perché ascolti le ultime notizie del giornale radio!
    Senza mettersi in crisi. Senza riuscire a cogliere i fatti all'interno della storia e della pasqua. E senza progettare nulla di costruttivo.
    In realtà anche la preghiera deve essere «programmata» perché il quotidiano possa reagire alla luce di Dio in modo adeguato.
    Questo è possibile quando questo viene presentato non come un mucchio di fatti senza collegamento ma come la realizzazione di un progetto di vita. Ed è a questo punto che si innesta la preghiera, come momento di ricerca o verifica del significato del progetto sottostante alle singole azioni.
    Gli incontri che proponiamo rispondono a queste esigenze. Essi si articolano lungo la settimana, anzi lungo le settimane della quaresima, intessendo un discorso coerente fondato sulla ricerca del progetto che Dio offre all'uomo per la sua piena realizzazione.
    Il materiale offerto non è del tutto elaborato. È da cucire con spirito creativo. La realizzazione è della équipe di CASA SERENA (Settimo di Pescantina - VR). In uno dei prossimi numeri presenteremo l'esperienza di questo interessante «spazio» di esperienza cristiana per gli adolescenti veronesi.

     

    Tema:
    – Ci sono dei momenti in cui la vita, il suo dominio, sembra sfuggirci di mano. Non sappiamo dominarla noi, ma non sappiamo nemmeno se essa sia un'«Odissea nello spazio».
    – AI di là di ogni più tragica disperazione c'è la speranza.

     Motivo dominante:
    Dio è morto
    Questo prato verde

    ♦ CI SONO DELLE PERSONE CHE NON SPERANO PIÙ
    Corta e travagliata è la nostra vita,
    non c'è rimedio quando per l'uomo è giunta la fine, e nessuno è tornato dallo sheol.
    Noi siamo figli del caso,
    e dopo saremo come se non fossimo mai esistiti,
    poiché il soffio vitale delle nostre narici

    non è che un tenue fumo,
    e il pensiero è una scintilla
    eccitata dal movimento del cuore.
    Spenta questa il corpo diventa cenere,
    e lo spirito si disperderà come aria leggera.
    Il nostro nome col tempo sarà dimenticato
    e nessuno più ricorderà le opere nostre;
    la nostra vita passerà come le tracce di una nube,
    e si dileguerà come nebbia battuta dai raggi del sole,
    sopraffatta dal suo calore.

    la nostra vita è come il passaggio di un'ombra,
    e finita che sia, non ricomincia,

    perché le si pone un sigillo e nessuno torna indietro.
    (Dal libro della sapienza 2,1-5).

    •Sfuggo le responsabilità e non so prendere decisioni. Il genere di vita che conduco non mi va, ma non riesco ad uscirne. 
    Bevo abbastanza; sono un debole forse. Odio la scuola che frequento, non l'ho scelta io... Come vedo il mio futuro? Cerco di non pensarci. 
    (Dal diario di un ragazzo).

    ♦ CI SONO DELLE PERSONE RASSEGNATE
    Che resta all'uomo di tutto il suo affanno, in cui si affanna sotto il sole? Generazione che va, generazione che viene, ma la terra rimane sempre.
    Il sole sorge, il sole tramonta e anela al suo luogo donde nuovamente si leva.
    Soffia a mezzogiorno, poi gira a tramontana, e girando e girando il vento va, e poi ritorna sulle sue spire.
    Tutti i fiumi se ne vanno al mare, e il mare non si riempie: là donde scorrono i fiumi, ivi essi ritornano per scorrere nuovamente.
    Ogni cosa si affatica più di quanto l'uomo sappia ponderare; non si sazia l'occhio di guardare, né l'orecchio si stanca di udire.
    Ciò che è stato è quello che sarà e ciò che si è fatto è quello che si farà: niente di nuovo avviene sotto il sole.
    Ho veduto tutte le cose che si fanno sotto il sole ed ecco tutto è vano, fiato sprecato.
    (Dal libro dell'Ecclesiaste 1,3-9.14).

    • Su questa terra noi
    siam come i marciapiedi di una via che non si incontran mai
    e si consuman di malinconia.

    ♦ CI SONO DELLE PERSONE DELUSE
    Mi venisse quel che io chiedo
    e mi concedesse Dio quello che bramo:
    si decidesse Dio ad annientarmi!
    Stendesse la sua mano per recidermi!

    Sarebbe ancora mia consolazione e mio conforto nel dolore
    quello di non aver contraddetto i decreti del Santo.
    Dove trovo io la forza di sperare ancora?
    Votato ad una fine certa, perché vivere ancora?

    Forse la mia forza è quella della pietra
    e la mia carne è forse d'acciaio?
    Ecco non c'è più aiuto per me,
    ogni soccorso mi è stato negato.
    (Giobbe 6,8-13).

    • Sono stanca della vita, di questo mondo che è impastato tanto male.
    Dio perché vuoi tutto questo male? Perché vuoi il mio male?

    Il problema non è tutto lì...
    Quanta gente muore,
    muore, e poi, e poi cosa c'è per loro dopo?
    Poi c'è un basta! Basta a che cosa? A una vita!
    Una vita che non è capita, che non è apprezzata.
    Io non la capisco e non la so apprezzare.
    Pensi che non mi piacerebbe cambiare idea. Vorrei tanto riuscire a cambiare idea e rimanere con quella. Ma, il ma spiega tutto, ma non ci riesco.

    Sì, ci sono cose belle:
    è bello avere gli occhi umidi di lacrime,
    è bello vedere con gli stessi occhi un mare, un tramonto,
    guardare il mondo con gli occhiali rosa e azzurri,
    area i miei non sono così.
    Sono una ragazza imbottita, inzuppata di problemi e interrogativi... Ma a che serve?
    A che serve faticare tanto per una vita come questa quando come ricompensa arriva per tutti la morte?
    C'è chi la vede come una liberazione, c'è chi la vede come un castigo; ma si chiama così per tutti.
    (Dal diario di una ragazza).

    CI SONO DELLE PERSONE DISPERATE
    • Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, preso dal rimorso, riportò i trenta sicli d'argento ai gran Sacerdoti e agli Anziani dicendo: «Ho peccato, ho tradito il sangue innocente». Ma quelli risposero: «Che ce ne "asporta? pensaci tu!», Ed egli, gettati i denari nel Tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi.
    (Dal Vangelo di Matteo 27,3-5).

    • La religione ormai mi fa ridere. Non credo píù in niente; solamente a Dio, ma come Essere cattivo perché mi ha dato la vita. Perché odio la vita?
    Perché non mi ha mai dato niente; cioè quello che mi ha dato è sempre stato soffocato da dispiaceri... Ne deduco che è uno schifo.
    (Dalla lettera di un ragazzo).

    ♦CHI È L'UOMO
    Padre,
    che cosa sia l'uomo
    non sono ancora riuscito
    a capirlo,
    quello che desidero è sublime,
    quello che faccio è misero.
    Non so chi sono,

    né cosa voglio,
    né perché lo faccio.
    Sono inspiegabile a me stesso.
    L'uomo mi rimane oscuro:
    come cosa dura poco,
    come persona è inesauribile,
    come cosa è spiegabile,
    come persone è mistero.
    Tu gli hai dato
    cielo e l'intelligenza,
    la terra e il cuore,
    la luce e la vita.
    L'hai fatto capace di amare,
    di adorare e donare;
    l'hai fatto sensibile a te.
    È un essere che nessuno
    può colmare,
    soffre quando vive senza te.
    Ti ringrazio

    perché tu mi cerchi,
    perché ti occupi di me.
    Ti ringrazio
    perché mi hai creato,
    perché splende il sole,
    perché l'umanità continua.
    Conservami il desiderio
    di vivere la vita di tutti,
    e di essere come tutti gli uomini
    di tutti i giorni.

    Tu che mi hai creato
    a tua immagine e somiglianza,
    fammi sentire la tua chiamata

    e realizzare la tua immagine.
    Soprattutto, fammi fare la verità
    senza far piangere nessuno.

     ABBIAMO BISOGNO DI FOLLI CHE SAPPIANO SPERARE...
    Mandaci, o Dio, dei folli; quelli che si impegnano a fondo, che sanno dimenticare se stessi, che amano sinceramente e non solo a parole, e che veramente sanno sacrificarsi fino alla fine.
    Abbiamo bisogno di folli, di illogici, di entusiasti, di creature capaci di salti nell'incerto, nell'ignoto sempre più vasto della povertà.
    Abbiamo bisogno di folli del nostro tempo, amanti di una vita semplice, difensori delle classi più umili, alieni da ogni compromesso, decisi a non mai tradire, sprezzanti della loro stessa vita, pronti ad una abnegazione totale, capaci di accettare qualsiasi compito, di partire per obbedienza verso qualsiasi destinazione, liberi e sottomessi al tempo stesso; spontanei, tenaci e forti (J. Lebret).

    ♦ La tua realtà
    – Hai sperimentato la delusione?
    – Come hai superato o supereresti un momento nero della tua vita?
    – Come ci troviamo a sperare? Da idealisti, da materialisti, da ottimisti, da sognatori, da rassegnati?
    – Quali realtà il mondo dei giovani sogna o spera in modo prepotente? E pensi che esse siano le più necessarie?
    – Pensi la tua vita su un piano professionale, su un piano di vocazione, su un piano fantastico, fuori del mondo?

     Nel deserto
    Dio, mi sento come nel deserto,
    ho dentro di me il dubbio,
    dubito di te, di tante cose,
    dubito della tua Chiesa.
    Tu mi conduci nel deserto, dove la vita è difficile,
    dove domina il dubbio,
    dove regna l'oscurità,
    dove mi manchi tu.
    Esso è un passaggio per chi ti ha scelto,
    un passaggio per chi ti ama,
    un passaggio necessario alla vita,
    un passaggio che mi mette alla prova.
    Tu mi dai la prova,
    ma anche la forza di superarla,
    mi dai il deserto, ma anche la forza di proseguire.
    Ho paura del deserto,
    ho paura di mancare,
    ho paura di venir meno, ho paura di abbandonarti.
    Tu nel deserto,

    vedi i miei occhi stanchi,
    vedi i miei pensieri tristi.
    È facile sentirti nella gioia,

    è semplice scoprirti nella natura,
    è difficile amarti nel deserto.
    Tu sei presente nel deserto.
    Nella notte del dolore

    nella oscurità del dubbio
    nel deserto della vita

    non farmi dubitare di te.
    Rimani con me,

    quando lotto e sono vinto,
    quando cado e ne soffro.

    Non ti chiedo di liberarmi dal deserto,
    ma aiutami a camminare con te,
    non ti prego di togliermi il deserto
    ma fammi camminare verso te.

    La parola del Signore e della Chiesa.
    – Luca 21,29-36: La speranza è attesa vigilante
    – Isaia 61,1-9: La speranza in un nuovo popolo
    – Rom 8,19-25 e 2 Pietro 3,11-14: La speranza in un nuovo universo.
    – Geremia 20,14-18: Il profeta di fronte alla persecuzione
    – Luca 22,39-46: L'angoscia di Gesù nell'orto.
    – Gaudium et spes 4: Speranze e angosce dell'uomo nel mondo contemporaneo.

    PROPOSTA

     Tema: Gesù propone a tutti un nuovo progetto di vita (di uomo), anche nelle situazioni più disperate.

      Motivo dominante: Esci dalla tua terra.

    Così ha fatto Gesù:
    • Dal Vangelo di S. Luca, cap. 19
    Gesù entrò in Gerico e stava attraversando la città, quand'ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, desiderava vedere chi fosse Gesù, ma non poteva a causa della folla, perché era basso di statura. Correndo avanti salì su un sicomoro, per vederlo, perché doveva passare di lì.
    Gesù arrivato in quel punto alzò gli occhi e disse: «Zaccheo, presto scendi, perché oggi devo fermarmi in casa tua».
    Ed egli svelto scese e lo accolse con gioia.
    Nel vedere questo tutti cominciarono a mormorare dicendo: «Si è fermato in casa di un peccatore».
    Ma Zaccheo stando davanti al Signore disse: «Ecco, Signore, io do ai poveri la metà dei miei beni, e se di qualcosa ho defraudato qualcuno, gli rendo il quadruplo». Gesù gli disse: «Oggi è venuta la salvezza in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo. Infatti, il Figlio dell'uomo è venuto a cercare e a salvare quello che era perduto».

    •Dal Vangelo di S. Luca, cap. 7
    «Un fariseo Io invitò a mangiare da lui: egli entrò nella sua casa e si pose a tavola.
    Ora ecco una donna che nella città era pubblica peccatrice, saputo che egli era a tavola nella casa del fariseo, vi andò portando un vaso di alabastro pieno di profumo.
    Si pose piangendo ai piedi di Gesù, bagnandoglieli con le sue lacrime e asciugandoli con i capelli del suo capo. Li baciava e li ungeva di profumo. Il fariseo che lo aveva invitato, vedendo questo, pensava tra sé:
    «Se costui fosse profeta, saprebbe chi è questa donna che lo tocca, di che razza: una peccatrice».
    Ma Gesù dirigendogli la parola disse: «Simone ho una cosa da dirti... I suoi numerosi peccati sono stati perdonati, perché essa ha amato molto». Disse poi a lei: «Sono perdonati i tuoi peccati».
    Allora i convitati incominciarono a dire fra loro: «Chi è costui che rimette anche i peccati?».
    Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va' in pace».

    Motivi di riflessione
    – Gesù si fa proposta. La peccatrice, Zaccheo, non cercano delle buone parole. Cercano precisamente una persona.
    – Ma dove sta la forza di Gesù di avvincere e di convincere?
    – Gesù si incontra con i peccatori nel gesto del mangiare, perché: il pasto (convivium = vivere in intimità) è segno di amicizia; la costruisce e la rinforza (Luca 5,29-32; 19,1-10). Gesù mostra, poi, di non voler escludere nessuno (Atti 10,34). Ma soprattutto proclama che tutti gli uomini sono invitati al banchetto del Regno (Luca 14,15-24).
    – Perché Gesù afferma: «Il Figlio dell'uomo è venuto a cercare e salvare ciò che era perduto?» e non «ciò che stava per perdersi?».

     La nostra realtà
    – Quali sono le persone che per la nostra società sono «tagliati fuori» «peccatori»?
    – Quali gesti la tua comunità offre a coloro che sono «tagliati fuori»?
    – Come riproporresti la salvezza-vita che Cristo ha portato, nella tua famiglia, nel tuo ambiente?

      Padre,
    ti ringrazio per aver dato
    agli uomini Cristo: l'Uomo Nuovo.
    Ti ringrazio per ciò che hai fatto,
    per mezzo di Cristo,

    per la salvezza degli uomini. 
    Ti ringrazio per avermi fatto
    in Cristo un uomo nuovo.
    È un dono che tu fai

    a ogni uomo,
    è un bene che non si può comprare,
    né soltanto donare,
    poiché ha valore
    dall'istante in cui si accetta.
    È un dono che tu fai di continuo
    a ogni cristiano,

    nessuno è così ricco
    da poterne fare a meno,
    e nessuno è così povero
    da non meritarlo più.

    Tu in Cristo mi hai donato
    un'esistenza nuova.

    Tu mi fai capire che ciò che conta
    è essere creatura nuova.

    Tu mi aiuti a manifestare, nel mio cammino,
    l'essere nuovo che sono diventato.
    È un modo nuovo di stare al mondo.
    È un modo nuovo di essere.

    È un modo nuovo di vivere.
    Ti chiedo il coraggio di esistere,
    la forza di vivere,

    la volontà di rimanere uomo nuovo
    ogni giorno della mia vita.

     Ogni uomo è chiamato
    O Signore,
    mi hai posto nell'esistenza
    con un disegno preciso,
    mi hai fatto conoscere
    la via della mia vita,

    mi hai dato una vocazione.
    Tu mi hai chiamato

    ma io sono nel dubbio,
    tu mi hai scelto

    ma io mi sento insicuro,
    attendo ancora un tuo gesto.
    Tu mi chiami

    a vivere in mezzo agli altri,
    a scoprirti con gli altri,
    a incontrarti negli altri.
    Tu mi chiami

    a prendere sul serio il tempo,
    la vita, l'uomo, l'amore.
    È tuo discepolo

    chi ti vede negli altri
    e li ama,
    chi ti vede negli altri
    e li perdona,
    chi ti vede nei poveri
    e fa qualcosa per essi.
    Tu mi chiami ogni giorno,
    chiami ogni giorno,

    chi è triste, chi è superbo,
    chi è grande, chi è potente,
    chi è piccolo, chi è debole.
    Tu mi chiami sempre,

    quando piango e quando soffro,
    quando lavoro e quando amo,
    mi chiami nella libertà.

    Tu che sei con me
    in tutto quello che faccio,
    tu che conosci il cuore di tutti,
    aiutami a vivere la vocazione
    alla quale mi hai chiamato.

    La Parola di Dio
    Matteo 1,21: «Maria darà alla luce un figlio e tu (Giuseppe) gli porrai nome Gesù. Egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
    Giovanni 1,29: «Ecco l'agnello di Dio che toglie i peccati dal mondo».
    Luca 15,1: «I Farisei e gli scribi mormoravano dicendo: Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».

    IL CORAGGIO DI CAMBIARE

    Tema: la conversione non è soltanto un avvenimento o un atto occasionale, ma è un atteggiamento che si esprime nel sacramento della riconciliazione.

    Motivo dominante: Tante parole.

    Il mio sì alla vita:
    – La proposta di Cristo esige una mia risposta.
    «Mi alzerò e andrò da mio padre» (Lc 15,18).
    – Una risposta che è un atteggiamento nuovo nella mia vita. Se siete risuscitati con Cristo, cercate le cose del Cielo, dove è Cristo assiso alla destra del Padre: aspirate alle cose di lassù e non a quelle della terra. Voi, infatti, siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. Ma quando comparirà Cristo, che è la vostra vita, allora anche voi apparirete con Lui nella gloria.
    Mortificate, dunque, le vostre membra terrestri; impudicizie, passioni, desideri malvagi, come pure la cupidigia, che è una idolatria, cose che attirano l'ira di Dio sui ribelli, e nelle quali un tempo avete camminato anche voi, quando vivevate in tali vizi.
    Ma ora rinunziate anche voi a tutto questo: ira, sdegno, malignità, calunnia, turpiloquio non si odano sulla vostra bocca. Non vi mentite più a vicenda, perché vi siete spogliati dell'uomo vecchio e delle sue azioni e vi siete rivestiti dell'uomo nuovo, che si va rinnovando in ordine alla conoscenza, conformandosi all'immagine di colui che lo creò.
    Nell'uomo nuovo non vi è più né greco, né giudeo, né circonciso, né incirconciso, sé barbaro, né scita, né schiavo, né libero, ma soltanto Cristo che è tutto e in tutti.
    Rivestitevi dunque come eletti di Dio, santi ed amati, di viscere di misericordia, di bontà, di umiltà, di dolcezza, di pazienza. Sopportatevi a vicenda; e se qualcuno ha di che lagnarsi di un altro, perdonatevi scambievolmente: come vi ha perdonato il Signore, così fate voi.
    – Essere uomini nuovi significa «riconciliarsi con Dio, riconciliarsi con la propria coscienza, riconciliarsi con gli uomini, fratelli o nemici che siano» (Paolo VI). La riconciliazione è, quindi, un atteggiamento costante della nostra vita, che nasce dalla continua presa di coscienza del battesimo e si esprime in modo decisivo nel sacramento della penitenza.
    – Confessarsi non è:
    Mettersi in regola con il codice
    o avere la possibilità di accedere alla comunione,
    oppure purificarsi, così come ci si lava i denti.
    Ma dire «sì» al Padre, che ci attende con gioia per esprimere un amore che supera la realtà di peccato che noi presentiamo.
    – La confessione non sarà un preoccupante elenco di peccati, ma una ricerca della radice del nostro male, un vedere dove ci ha intaccati l'egoismo. Non sarà una attesa di una anonima assoluzione ma prima ancora una progettazione del mio futuro.
    Non sarà un accostarmi ad un confessionale buio, ma l'incontro con un fratello che in nome e per il ministero sacramentale di Cristo mi manifesta l'amore del Padre che fa più festa in Cielo per un peccatore che si pente che non per novantanove giusti che non hanno bisogno di penitenza.

    La mia realtà
    Come vivo la mia esistenza?
    L'invito paziente di Dio. Come si è manifestato in quest'ultimo periodo? Quale potrà essere la mia risposta?

    ♦ Padre,
    ho tanta voglia di vivere,
    di vivere come voglio io.
    Ho tempo libero, la distensione, la possibilità di fare
    ciò che mi capita,
    di fare ciò che voglio.
    Ho bisogno di svago,
    di spensieratezza, di nuove esperienze,
    di provare tutto, di fare tutto.
    Ma ho paura di te,

    ho paura di vivere come vuoi tu,
    ho paura di avventurarmi

    con te nella vita,
    ho paura di dirti sempre di sì.
    Fuggo perché ho paura di incontrarti,
    cerco il rumore
    perché temo di sentirti.
    È tempo libero, è tempo di vacanza,
    ma è tempo in cui tu sei presente.
    I nostri pensieri sono nei tuoi archivi,
    le nostre parole sono nei tuoi registri,
    i nostri sentimenti sono nel tuo notes.
    È più facile un'evasione,
    è più facile rifugiarsi

    nella visione di una vita comoda.
    È difficile essere cristiano,
    trovo difficile vivere con te,
    mi manca il coraggio,
    mi vergogno del vangelo,
    mi vergogno di Cristo,
    mi vergogno di me stesso.

    Non posso non essere uomo del mio tempo,
    voglio essere fedele a te e al tempo
    in cui mi hai chiamato a vivere.
    Tu istruisci l'uomo, fortifichi l'uomo,
    gli dai sapienza,
    gli dai vita, perché
    senza tranquillanti, sia tranquillo.
    Ti prego perché in questo tempo,
    ogni volta che incontro un altro,
    susciti in lui la speranza
    e il desiderio di migliorare.

     Gli altri
    Padre,
    non sono solo al mondo,
    d sono anche gli altri.
    C'è chi mi ama

    e chi non si cura di me,
    chi mi aiuta

    e chi mi dà fastidio,
    chi mi ricorda
    e chi non mi può vedere.
    Vorrei amare quelli che mi amano,
    quelli che io conosco bene, quelli che mi capiscono.
    Tu sai quanto mi pesano gli altri.
    Non riesco a sopportarli
    non riesco ad accettarli,
    mi è difficile accettare
    ciò che pensano,

    pensare ciò che dicono,
    ascoltare ciò che sentono.
    Tu mi dici di amare gli altri,
    quelli che mi disturbano

    quelli che colpiscono alle spalle
    quelli che non sanno ringraziare
    quelli che la pensano diversamente.

    Tu sei presente negli altri,
    soffri negli altri,

    soffri nel bimbo ucciso dalla madre,
    nell'uomo tradito per denaro,
    nell'innocente preso come ostaggio,

    nel vecchio deriso dai giovani,
    nel giovane incompreso e disprezzato,
    soffri nella ragazza sedotta e abbandonata.
    Tu vedi il male che ho fatto,
    il dolore che ho dato,

    l'odio che ho sentito.
    Tu che mi hai dato
    un cuore per amare,
    una mente per capire,
    una pazienza per ascoltare,
    rafforzami nell'amore per gli altri.
    Ti prego per gli altri,

    per i vicini e i lontani
    per gli amici e meno amici
    per quelli che hanno poca fede
    per quelli che non hanno nessuna speranza.
    Fammi essere fratello per colui che soffre,
    amico di colui che dubita,
    vicino a chi gela nella solitudine.

     La parola del Signore
    Il Signore ci cerca e ci aspetta (Lc 15).
    Il Signore ci invita (Mt 5 e 6) (Mc 1,1-8).
    La risposta all'invito del Signore (Mc 10,17-25) (Mc 1,14-20). 11 Signore ci tende la mano (Mc 2,13-17).

    PROGETTISTI IN ÉQUIPE

    Tema: Il cambiamento operato diventa riconciliazione, cioè fare alleanza con Dio
    fare comunità con i fratelli
    fare Chiesa con Dio e con i fratelli.

    Motivo dominante: È la mia strada.

    Conversione è pensare una vita nuova
    Riconciliazione è:
    – Fare alleanza con Dio per apprendere il nuovo modo di pensare.
    – Fare comunità con i fratelli per poter capire la loro storia.
    – Fare Chiesa con Dio e con i fratelli per fare della nostra storia una storia di salvezza. È la Chiesa nel mondo!
    Dio è il Padre che mi dà una visione diversa della vita:
    – nessun uomo mi è più indifferente
    – nessun corpo è oggetto del mio possesso
    – nessuna verità è contrabbandata
    – nessuna vendetta è metodo di giustizia perché non esiste più un nemico (Matteo 5).

    Preghiera:
    Se voglio cooperare conte, Signore,
    per la salvezza di qualcuno
    aiutami ad amarlo sinceramente
    ad accordargli la mia fiducia
    qualunque cosa accada
    ad ammirarlo ed esprimergli cordialmente
    questo mio sentimento...
    In tutto questo aiutami, Signore.
    Aiutami a capire che
    i fratelli sono:
    i nostri vicini e gli estranei, senza volto per noi
    i simpatici e gli antipatici per il loro carattere o per qualche difetto
    coloro che la pensano come noi e coloro che non hanno le nostre idee
    quelli che ci cedono il passo e quelli che ci intralciano il passaggio, anche se a loro diritto
    quelli che ci apprezzano e quelli che con la loro vita ci mettono in ombra
    quelli che ci aiutano a capire che la nostra storia ha bisogno di essere salvata,
    così come l'aveva capito un altro uomo dicendo:

    Non basta permettere il dissenso. Dobbiamo esigerlo. Perché ci sono molte cose dalle quali dobbiamo dissentire.
    Dissentiamo dal fatto che milioni di persone siano condannate alla miseria mentre la nazione continua ad arricchirsi.
    Dissentiamo dalle situazioni e dagli odii che negano una vita piena ai nostri connazionali per il colore della loro pelle.
    Dissentiamo dalla mostruosa assurdità di un mondo in cui le nazioni sono pronte a distruggersi e in cui gli uomini devono uccidere altri uomini.
    Dissentiamo dalla vista di una maggioranza dell'umanità che vive in miseria, travagliata dalle malattie, minacciata dalla fame e condannata a morire prematuramente dopo una vita di assidua fatica.
    Dissentiamo dalle città che ottundono gli animi e trasformano gli atti quotidiani in una lotta penosa.
    Dissentiamo dalla deliberata e sventata distruzione delle bellezze naturali. Dissentiamo da tutte quelle strutture – tecnologiche e sociali – che spogliano l'individuo della dignità e del conforto di sapere che i suoi doveri sono gli stessi del resto della comunità del paese (R. Kennedy).

    La tua realtà
    Quanti diversi tipi di nemici possiamo elencare?
    L'origine della violenza sorge solo dal vedere l'altro come nemico?
    Quali sono le espressioni di violenza nel mondo, nella nostra nazione, nella tua famiglia?
    Perché Gesù lega il perdono dei peccati al nostro impegno a perdonare? Fare Chiesa nel mondo è riproporci che:
    «Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore.
    La loro comunità infatti, è composta di uomini, i quali, riuniti insieme nel Cristo, sono guidati dallo Spirito Santo nel loro pellegrinaggio verso il Regno del Padre, ed hanno ricevuto un messaggio di salvezza da proporre a tutti» (Dal Concilio G. S. 1).

    Preghiera:
    Signore raccogli nella tua Chiesa
    tutti i fratelli che popolano l'universo.
    Come i grani di frumento nell'ostia
    si sono fusi diventando pane di vita;
    come i grappoli d'uva

    sono spremuti per farne uno stesso vino.
    Come questo pane spezzato,

    già disseminato sulle montagne,
    è stato raccolto per divenire un solo tutto
    fa' che la tua Chiesa
    sia così raccolta dalle estremità della terra.

     Essere chiesa
    Padre,
    ti ringrazio di essere chiesa,
    di appartenere a una comunità,
    alla tua chiesa.

    t la comunità
    di quanti credono in te,
    di quanti si radunano nel tuo nome,
    è la comunità

    di quanti vivono alla tua attesa.
    Vorrei amarti senza gli altri,
    vorrei adorarti senza chiesa,
    vorrei pregarti da solo.

    Tu mi vuoi con gli altri
    non per star meglio,
    né per essere forte,
    ma per essere vero.
    Mi chiami ad essere chiesa,
    essa è forte se spera,

    essa è vera se ama,
    essa è santa se ognuno è santo.
    Essere chiesa è

    esistere per gli altri,
    incontrarti negli uomini.
    pregarti con essi,
    dare ragione della proprio speranza.
    Nella chiesa è la tua parola
    la parola che salva,

    che mi dà conforto, se abbattuto,
    che mi rende sereno, se triste,
    che mi fa forte, se debole.
    che mi perdona se ho peccato,
    che mi dà coraggio, se ho paura.

    Ti ringrazio per il messaggio di vita,
    per la comunità di amore, per la chiesa.

    Dacci una chiesa che pensi come pensi tu.
    che operi come vuoi tu,
    che viva come hai insegnato tu,
    che ami come hai amato tu.
    Ti prego per la chiesa,

    perché non tradisca il vangelo.

    La parola del Signore
    Se figli di Dio siamo fratelli (1 Gv 3). Membra vive nella chiesa (Ef 2).
    Un popolo di sacerdoti (1 Pt 2).
    Diversità e unità di carismi (1 Cor 12,6-27).

    INSIEME ESECUTORI

    Tema: La fede senza le opere è morta (Giac 2,26).
    La nostra riconciliazione diventa autentica quando la proposta di Gesù penetra nel cuore e si traduce in azioni di vita.

     Motivi dominanti:
    Ogni strada
    Tu sei ancora tra noi.

    Ogni peccato è un ostacolo alla salvezza.
    Siamo chiamati a realizzare il piano di Dio: la sua venuta. Ma siamo in ritardo.

    Preghiera:
    Signore fa' di me uno strumento della tua pace:
    Dov'è l'odio, fa' che io porti l'Amore. Dov'è offesa, che io porti il Perdono. Dov'è discordia, che io porti l'Unione. Dov'è dubbio, che io porti la Fede. Dov'è errore, che io porti la Verità.
    Dov'è disperazione, che io porti la Speranza. Dov'è tristezza, che io porti la Gioia. Dove sono le tenebre, che io porti la Luce. Amen.
    (S. Francesco)

    •Chi pensa soltanto, chi parla, ma non agisce, fa del pettegolezzo su Dio:
    «Non chiunque mi dice: Signore! Signore! entrerà nel regno dei cieli; ma colui che fa la volontà del Padre» (Matteo 7,21)...
    ... si lascia morire...
    Chi non ama rimane nella morte.
    Chiunque odia il proprio fratello è un omicida. (1 Giov 3,14-15)
    ^ Costruire insieme vuoi dire:
    AGIRE CON GLI ALTRI 
    «Iddio, che ha cura paterna di tutti, ha voluto che gli uomini formassero una sola famiglia e si trattassero tra loro con animo di fratelli... 
    Perciò l'amore di Dio e del prossimo è il primo e il più grande comandamento. 
    Dalla Sacra Scrittura, infatti, siamo edotti che l'amore di Dio non può essere disgiunto dall'amore del prossimo... 
    La pienezza perciò della legge è l'amore. 
    La qual cosa si rivela essere di grande importanza per gli uomini sempre più dipendenti gli uni dagli altri e per un mondo che va sempre più verso l'unificazione. 
    Anzi il Signore Gesù quando prega il Padre, perché «tutti siano una cosa sola come anche noi siamo una cosa sola «mettendoci davanti orizzonti impervi alla ragione umana, ci ha suggerito una certa similitudine tra l'unione delle persone divine e l'unione dei figli di Dio nella verità e nella carità. 
    Questa similitudine manifesta che l'uomo... non può ritrovarsi pienamente se non attraverso un dono sincero di sé» (Gaudium et Spes, 24).

    AGIRE PER GLI ALTRI

    «Il dovere della giustizia e dell'amore viene sempre più assolto per il fatto che ognuno promuove e aiuta anche le istituzioni pubbliche e private che servono a migliorare la vita degli uomini.
    Vi sono quelli che pur professando opinioni larghe e generose, tuttavia in pratica sempre vivono come se non avessero alcuna cura delle necessità della società. Anzi, molti, in vari paesi, tengono in poco conto le prescrizioni e le leggi sociali. Non pochi non si vergognano di evadere con vari sotterfugi e frodi, alle giuste imposte o agli altri obblighi sociali.
    Quanto più il mondo si unifica, tanto più apertamente gli obblighi degli uomini superano i gruppi particolari e si estendono a poco a poco al mondo intero» (Gaudium et Spes, 30).

     Quando l'impegno ad agire diventa preghiera
    •Benedite il Signore
    voi meraviglie della creazione,
    cantate ed esaltatelo nei secoli.
    Voi Angeli e voi cieli, benedite il Signore.
    Beneditelo voi, figli degli uomini,

    lavoratori di tutta la terra,
    pensatori e scrittori,
    poeti, artisti, cantori,
    scienziati e scopritori,
    astronauti nello spazio,
    sacerdoti di Dio,
    vergini nei chiostri in preghiera
    e vergini sposate al dolore nelle cliniche.
    Voi giovani, adulti e vecchi,

    voi anime dei giusti,
    fedeli e umili di cuore,
    benedite il Signore.
    Cantate ed esaltatelo nei secoli.
    E tutti insieme, cielo e terra,

    opere meravigliose della creazione
    benediciamo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
    Cantate ed esaltatelo:
    a te lode e gloria nei secoli. Amen.

    •Il cristiano vive «con la speranza che la creazione stessa un giorno sarà liberata dalla schiavitù della corruzione, per avere parte alla libertà della gloria dei figli di Dio «(Romani 8,21).

    •Dacci, o Signore, la vista
    che ci consenta di vedere il tuo amore nel mondo nonostante il fallimento degli uomini.
    Dacci la fede
    per confidare nella tua bontà
    nonostante la nostra ignoranza e la nostra debolezza. Dacci la coscienza,
    perché noi possiamo continuare a pregare
    con cuore consapevole,
    e mostraci
    quello che ciascuno di noi può fare
    per favorire l'avvento del giorno
    della pace universale.

    La Parola di Dio
    – Cristo chiama gli apostoli per mandarli: Marco 3,13-19.
    – Cristo manda gli apostoli ad annunciare la salvezza: Marco 6,7-13.
    – Cristo manda gli apostoli nel mondo ad attualizzare la salvezza: Marco 16,14-18.
    – Così vuole che facciamo noi: Romani 12,3-17.

    Un invito
    «Potremo noi veder sorgere una vera armata di volontari, capaci di dire al fidanzato o alla fidanzata: attendimi, attendimi un anno, due anni. Abbi il coraggio di attendermi, come se ci fosse la guerra ed io fossi richiamato.
    lo parto perché c'è la guerra, la guerra alla miseria.
    E io voglio lottare uno, due anni perché i bimbi degli altri abbiano un tetto sul capo alla loro nascita. Allora, quando tra uno o due anni, quando ci ritroveremo per fondarlo noi un focolare e quando avremo tra le braccia il nostro primo nato, come sarà di ben più vaste dimensioni la nostra gioia...» (Abbé Pierre).


    T e r z a
    p a g i n A


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