(NPG 1975-05-93)
Il Centro Salesiano Pastorale Giovanile - settore Preadolescenti, sta preparando per la prossima stagione estiva un sussidio per ragazzi: «FORZA OTTO». Pur prevedendolo in vendita per la fine del mese di maggio crediamo bene di annunciarlo in anticipo cosicché l'operatore pastorale, che sappiamo previdente, e che, quindi, incomincia ad attrezzarsi per le prossime vacanze coi suoi ragazzi, possa «contare» su questo strumento da utilizzarsi negli incontri di formazione. Poiché ogni sussidio va colto nelle sue mete e nei suoi contenuti presentiamo queste brevi note che stanno alla base del lavoro stesso e che, mentre ne facilitano la comprensione, possono renderlo più credibile.
CHE COSA È
Da più parti e con sempre maggiore insistenza si chiede oggi un programma pastorale dove fede e vita trovino integrazione il più possibile autentica e concreta. La disintegrazione fra parola e opera è denunciata anche dal RdC come uno dei mali più gravi del nostro tempo.
Come «fare incontrare» fede e vita? Crediamo vivamente che sia opera educativa per eccellenza e compito qualificante dell'operatore pastorale educare la vita a incontrarsi con la fede o, per rifarci ad un'immagine evangelica, preparare un terreno fertile perché il seme della fede affondi le proprie radici nel vivo della terra e ne esprima con frutti abbondanti e visibili la vitalità che vi è nascosta.
Per questo il CSPG vuole offrire ai propri lettori ed ai loro amici un altro sussidio che ritiene prezioso e caro: «FORZA OTTO».
Nella mente degli autori esso vorrebbe costituire uno strumento da dare in mano ai ragazzi stessi con spunti stimolanti, seri e costruttivi durante un mese ideale da passare insieme in montagna, al piano, al mare, in campeggio... In esso, volgarizzato per i ragazzi d'oggi, si troveranno pagine di riflessione su quattro virtù, nella tradizione umana e cristiana fondamentali per la costruzione della personalità: temperanza, fortezza, giustizia, prudenza. Una base dove la Parola possa trovare una vitalità prorompente per crescere.
PERCHÉ UNA PRIORITÀ ALLE VIRTÙ CARDINALI
Perché ci pare che l'abituale capacità di vita nella fede, cui è ordinata essenzialmente la educazione dei ragazzi consista anzitutto nel possesso delle «virtù umane».
Non certo per creare un «prima» e un «poi». Ma proprio perché la fede «cresce» mentre «cresce» la personalità umana. Proprio per una perfetta integrazione, senza squilibri.
La temperanza: disciplina interiore
La prima e più fondamentale esigenza dell'essere sensibile e razionale, è indubbiamente il possesso e il dominio di sé attuato mediante l'imbrigliamento al servizio dei fini umani, senza distruzioni e menomazioni, della formidabile massa delle tendenze, dei desideri, dell'affettività, in rapporto ai due più elementari istinti: la conservazione dell'individuo e della specie.
Soprattutto nei settori connessi con le funzioni della nutrizione e della generazione, la ricerca del sensibile può facilmente diventare fonte di eccessi, prevalenza dell'animalità sulla razionalità, grave menomazione della vita spirituale, svigorimento della volontà, uccisione dell'autentica «umanità». È quindi necessario tutto un potenziale di energie capaci di conservare a questo regno turbolento e benefico – si tratta addirittura del radicale istinto di vita – la sua genuina funzionalità umana: non, quindi, per sé amputazione o repressione, ma canalizzazione e potenziamento razionale in rapporto ai fini umani, spirituali e materiali. La temperanza è moderazione, misura, dignità, forza in questo preciso senso funzionale e positivo.
La fortezza: ardimento regolato
Un secondo potente fascio di energie positive da «razionalizzare» stabilmente in funzione del raggiungimento dei fini umani integrali, è costituito dal mondo delle azioni e reazioni che si determinano nel regno della sensibilità e delle sue tendenze di fronte a ciò che è percepito come arduo e pericoloso. Spesso, anche nei pericoli e nelle difficoltà, l'uomo è chiamato a tener fede alla sua dignità e alla sua vocazione specifica contro il timore irragionevole e animale che lo paralizza e Io travolge. È necessaria una dotazione di razionalità consolidata e abituale che conferisca al comportamento interno ed esterno fermezza, coraggio. In questo senso devono essere ugualmente regolate e represse tanto la paura eccessiva e la falsa intrepidezza, quanto la folle audacia o la codarda viltà.
Com'è evidente, in questo settore possono rintracciarsi feconde iniziative educative e morali, particolarmente accessibili alla mentalità giovanile e alla sua stessa «passionalità» immatura.
Si tratta di sviluppare una graduale opera di autodominio, dinamicamente ricco e dilatante, in una duplice direzione: l'aggressività razionale, lo spirito di iniziativa, e la capacità di resistere e di sopportare. Nella prima direzione sono richieste, anzitutto, larghe disponibilità di ottimistica e calcolata fiducia nel successo. Nella seconda direzione abiliterà la pazienza, che premunisce contro La grandezza del male, insieme con la perseveranza, che garantisce la durata e la continuità dell'impegno.
È il sicuro antidoto contro il sottile veleno della presunzione, dell'ambizione, della vanità, della pusillanimità, della mollezza e dell'ostinazione testarda.
La giustizia: socialità virtuosa
L'uomo non sarebbe veramente «umano», se ignorasse la dimensione della socialità. Il senso dell'alterità prima che obbligo giuridico è un'inclinazione radicale della natura razionale, è un'esigenza morale.
Il vivere con gli altri implica che effettivamente si dia a ciascuno ciò che gli appartiene, determinando preventivamente la proporzione da stabilire tra le cose e le persone. Non si tratta più, quindi, di rettificare gli appetiti, ma di instaurare una esatta posizione di equilibrio nella stessa volontà, inclinandola stabilmente ad attribuire ad ognuno ciò che gli spetta secondo una regola di proporzione reale: garanzia di costante equilibrio razionale per un costante equilibrio di cose. È questo il compito affidato alla virtù della giustizia.
Fondata su un perfetto criterio di reciprocità, complessa nelle sue specificazioni (commutativa, distributiva, legale e sociale) essa significa, tra l'altro, ferma disposizione alla restituzione coscienziosa, all'imparzialità, al rispetto della vita e della roba altrui, al giusto giudizio, alla lealtà, alla sincerità.
Ne garantisce il massimo di apertura tutto un complesso di manifestazioni, che implicano il concetto dell'alterità come la religione, la pietà, l'ossequio, il servizio, l'obbedienza, la riconoscenza, la veracità, l'affabilità, la liberalità, l'equità.
La «testa ben fatta» e la saggezza di vita. la prudenza
L'uomo maturo, che l'educazione tende a costruire, non è tale semplicemente per un'astratta tensione ai fini specificamente umani considerati nella loro universalità, ma per la capacità che rivela, davanti ai molteplici atti che gli si propongono ogni giorno e ad ogni istante, di porre quello che in concreto è buono, tenendo conto del contesto effettivo dei fini, dell'oggetto, delle circostanze, delle connessioni con tutto l'organismo delle virtù.
La fine e dosata compenetrazione di rettitudine razionale umana nel delicato meccanismo della vita morale in tutte le sue manifestazioni, è compito di quella virtù che non possiede un campo specifico da regolare, ma sovrasta su tutto: la virtù della prudenza.
Qualche cenno:
1. Prudenza vuol indicare qui la fondamentale bellezza interiore dell'uomo armoniosamente maturato sul piano etico e, per connessione, su quello dell'intelligenza, delle tendenze, dell'affettività: uomo saggio, sagace, di buon senso, riflessivo, industrioso, di iniziativa, abile, sperimentato, discreto, perspicace, audace e calcolatore (torna l'evangelico «semplice come colomba, astuto come serpente», nelle cose dello spirito e della bontà morale, per sé e per gli altri).
2. È l'abito della ragione capace di giudicare e di decidere rettamente in ogni azione umana, imprimendo il sigillo della verità pratica agli atti concreti e liberi di giustizia, fortezza e temperanza, nelle singole situazioni di vita. Nessuna virtù sussiste senza di essa, perché sarebbe assente l'ordinazione razionale concreta. La prudenza è, quindi, virtù etica e virtù pedagogica per eccellenza. Essa è la virtù del governo di sé, in atto ad ogni momento della vita cosciente. È il regno dello spirito sulla condotta quotidiana, l'intero possesso di sé alla luce e con la guida dell'intelligenza.
3. Nel dinamismo della prudenza si riassume, quindi, in nuce, il dinamismo della moralità e dell'educazione, in quanto si traduce in vita vissuta e non rimane pura astrazione o teoria libresca.
Come si può intravvedere, la stessa opera dell'educatore dovrà essere ispirata e guidata dalla prudenza, che adatterà ai vari tipi caratterologici, nelle varie età e momenti di sviluppo, nelle situazioni diverse, quei piani di lavoro, che la teologia pedagogica e la metodologia dell'educazione avranno suggerito e programmato su un piano sempre necessariamente scientifico e universale. (Cf «Educare», vol. 1, PAS-Verlag, pag. 101 ss).
Nel quadro di queste riflessioni e nell'intento di educare agli atteggiamenti conseguenti si situa il sussidio FORZA OTTO.
COME È ORGANIZZATO «FORZA OTTO»
Sono quattro fascicoletti di cui ognuno raccoglie quattro riflessioni per quattro incontri diversi su un'unica proposta: modelli di vita, riflessioni concise, proposte provocanti, disegni di commento, lavoro personale...
Crediamo, come sempre quando si parla di sussidi per ragazzi, che l'opera dell'educatore sia essenziale per avviare il ragazzo alla lettura e alla comprensione del testo e delle immagini, dove, proprio per esigenze di linguaggio non compariranno troppe volte termini tradizionali, come virtù, prudenza, ecc., carichi in sé di significato ma che al giovane d'oggi potrebbero non dire più tanto.
Dicevamo: un sussidio pensato per un mese ideale di vita insieme, in un clima intenso di amicizia, spontaneità, iniziativa, quale appunto si crea durante un campeggio nel periodo estivo. Ma per il suo stile e i suoi contenuti non è legato a nessun particolare periodo dell'anno: va piuttosto letto come parte, fondamentale, di un progetto di vita nel quale l'educatore vuol far crescere i suoi ragazzi e per il quale è nelle buone intenzioni del Centro, non fare cadere il discorso, ma continuarlo attraverso altri sussidi che da più parti ci vengono chiesti.
Per questo, crediamo che FORZA OTTO sia raccomandabile in tutte le stagioni.