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    La mia vita, un'opera da realizzare



    (NPG 1975-03-47)

    Sulla linea delle riflessioni su «pastorale giovanile e animazione vocazionale», di cui le rubriche di studio stanno offrendo quadri di riferimento stimolanti, presentiamo questo sussidio pratico.
    Si tratta, come facilmente appare, di una «traccia» per una giornata di «ritiro» (per adolescenti), sul significato della vita come vocazione. Sono indicati molti elementi, per dare alla «giornata» una precisa articolazione educativa.

    Redazione di E. Risalti da un'idea del Foyer di Sassuolo.

    1. INCONTRO DI PREGHIERA

    Canto

    Salmo a cori alterni (Sal 145)

    Anima mia, loda il Signore:
    nella mia vita loderò il Signore,
    inneggerò al mio Dio finché esisto.
    Non abbiate fiducia nei grandi,
    nel figlio d'uomo che non ha salvezza:
    esce il suo soffio, ritorna alla terra,
    quel giorno le sue trame si perdono.
    Beato chi ha l'aiuto del Signore,
    chi aspetta il Dio di Giacobbe:
    egli ha fatto i cieli e la terra,
    il mare e tutto ciò che è in essi.
    Custodisce la verità per sempre
    e rende giustizia agli oppressi;
    egli dà il pane agli affamati:
    il Signore scioglie í prigionieri.
    Il Signore apre gli occhi ai ciechi,
    il Signore raddrizza chi è piegato,
    il Signore ama i giusti,
    il Signore custodisce gli stranieri.
    Mantiene l'orfano e la vedova
    e sovverte la via degli empi.
    Il Signore regna per sempre,
    il tuo Dio, o Sion, nei secoli.

    Lettura

    Dal primo libro di Samuele (3,1-21)

    II giovane Samuele continuava a servire il Signore sotto la guida di Eli. La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti. In questo tempo Eli stava riposando in casa, perché i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non riusciva più a vedere. La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era coricato nel tempio del Signore, dove si trovava l'arca di Dio. Allora il Signore chiamò: «Samuele!» e quegli rispose: «Eccomi», poi corse da Eli e gli disse: «Mi hai chiamato, eccomi!». Eli rispose: «Non ti ho chiamato, torna a dormire!». Tornò e si mise a dormire. Ma il Signore chiamò di nuovo: «Samuele!» e Samuele, alzatosi, corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Ma quegli rispose di nuovo: «Non ti ho chiamato, figlio mio. torna a dormire!». In realtà Samuele fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. Il Signore tornò a chiamare: «Samuele!» per la terza volta; questi si alzò ancora e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovinetto. Eli disse a Samuele: «Vattene a dormire e, se ti si chiamerà ancora, dirai: Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta». Samuele andò a coricarsi al suo posto. Venne il Signore, stette di nuovo accanto a lui e Io chiamò ancora come le altre volte: «Samuele, Samuele!». Samuele rispose subito: «Parla, perché il tuo servo ti ascolta». Allora il Signore disse a Samuele: «Ecco io sto per fare in Israele una cosa tale che chiunque udirà ne avrà storditi gli orecchi. In quel giorno attuerò contro Eli quanto ho pronunziato riguardo alla sua casa, da cima a fondo. Gli ho annunziato che io avrei fatto vendetta della casa di lui per sempre, perché sapeva che i suoi figli disonoravano Dio e non li ha puniti. Per questo io giuro contro la casa di Eli: non sarà mai espiata l'iniquità della casa di Eli né con i sacrifici né con le offerte!». Samuele si coricò ino al mattino, poi aprì i battenti della casa del Signore. Samuele però non osava manifestare la visione a Eli. Eli chiamò Samuele e gli disse: «Samuele, figlio mio». Rispose: «Eccomi». Proseguì: «Che discorso ti ha fatto? Non tenermi nascosto nulla. Così Dio agisca con te e anche peggio, se mi nasconderai una sola parola di quanto ti ha detto». Allora Samuele gli svelò tutto e non tenne nascosto nulla. Eli disse: «Egli è il Signore! Faccia ciò che a lui pare bene».
    Samuele acquistò autorità poiché il Signore era con lui, né lasciò andare a vuoto arsa sola delle sue parole. Perciò tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, seppe che Samuele era stato costituito profeta del Signore. In seguito il Signore si giostrò altre volte a Samuele, dopo che si era rivelato a Samuele in Silo, e la parola di Samuele giunse a tutto Israele come parola del Signore.

    Preghiera litanica

    G Parla, o Signore, che il tuo servo ti ascolta.
    T Parla, o Signore, che il tuo servo ti ascolta.
    G Signore, siamo disposti ad ascoltarti:
    T Parla, o Signore, che il tuo servo ti ascolta.
    G Signore, aspettiamo da te la luce per capire la tua voce:
    T Parla, o Signore, che il tuo servo ti ascolta.
    G Signore, fa che in questo ritiro possiamo capire la tua proposta:
    T Parla, o Signore, che il tuo servo ti ascolta.
    G Signore, insegnaci a mettere in pratica quello che impariamo:
    T Parla, o Signore, che il tuo servo ti ascolta.
    G Signore, fa che non mettiamo mai da parte le tue proposte:
    T Parla, o Signore, che il tuo servo ti ascolta.

    Canto: Tieni viva la tua fiamma

    2. PRESENTAZIONE DEL RITIRO

    La vita che stai vivendo
    – è come una strada. Spesso ci sono dei crocevia, allora bisogna scegliere.
    – è come un bambino. Bisogna aiutarlo a crescere e insegnargli a camminare.
    – è come una casa in costruzione. Cresce solo se ci sono gli operai che mettono pietra su pietra.
    – è come un campo dove si deve seminare. Perché la semina produca molto deve essere vangato e concimato.

    3. LA PROPOSTA

    Canto: Grazie, Signore

    Testimonianze di persone

    «Diventerò meccanico. Lavorerò tra i motori; mi piace e lo voglio fare per tutta la vita. So bene che inizialmente dovrò fare dei lavori che sporcano molto (pulizia dell'officina, lubrificazione...), e che bisogna frequentare i corsi serali. Ma credo di riuscirci perché è un mestiere che scelgo io e soprattutto perché le macchine mi piacciono» (Michele, 14 anni).

    «Alla nostra età è difficile poter dire cosa faremo dopo la scuola. lo vorrei continuare gli studi per conseguire il diploma di stenodattilografa. È un lavoro adatto alla donna» (Caterina, 15 anni).

    «Voglio fare il tornitore nell'officina dell'Alfa Romeo, come mio padre. Ho scelto questo lavoro perché mi piace lavorare con le mani. E i pezzi che si imparano a fare durante l'apprendistato sono molto belli. Mi infastidisce il fatto che ci sia da studiare ancora l'italiano, la matematica... Vorrei fare solo lavori manuali. Ma papà ha detto che bisogna studiare di tutto per superare i corsi professionali. (Gerardo, 14 anni).

    «II sabato sera vado con la mamma in un grande negozio per le compere settimanali. Vi si trova di tutto. Mi piacerebbe fare la commessa. Mi sembra un lavoro interessante. Si vedono molte persone» (Maria Claudia, 14 anni).

    «Ho scelto di fare il contadino. Mi piace la vita all'aperto e i lavori che cambiano con la stagione. Quando sono al volante del trattore per un lavoro qualsiasi, mi sento felice.
    Fare il contadino s'impara come qualsiasi altro lavoro: bisogna sapere quando seminare, spargere il fertilizzante, fare la potatura... Per questo vorrei frequentare una scuola di agraria dove si imparano le norme per il futuro mestiere e tutti i compiti indispensabili per la fattoria (meccanica, contabilità, leggi sociali...)» (Pietro, 16 anni).

    «Mi piacciono molto i bambini. Quando la mamma mi affida il fratellino di 5 anni, gli insegno a disegnare. ll giovedì e durante le vacanze, lo conduco a passeggio. Più tardi vorrei quindi prendere il diploma di maestra di asilo» (Clara, 13 anni).

    Preghiera comunitaria

    G Preghiamo.
    T Signore!
    Vorrei fare tutto e non ho voglia di nulla.
    In certi giorni vorrei essere aviatore e marinaio,
    ma poi vorrei essere un tecnico elettronico.
    Sento che il mondo mi appartiene e vorrei che fosse mio.
    Pertanto
    non voglio lavorare solo per il mio pane
    ma fare del bene, lavorare per il bene.
    Vi sono tanti lavori dove non si rischia nulla:
    vorrei che la mia vita fosse tutta per gli altri.
    Allora,
    Signore fa che io veda, manda lo Spirito Santo,
    ne ho molto bisogno, che mi illumini il cammino.
    Ma,
    per fare tutto questo ho bisogno di impegnarmi,
    non posso stare con le mani in mano.
    Domani farò quello che oggi mi preparo a fare.
    Aiutami,
    a non imitare l'esempio dei miei amici più alti
    che stanno tutto il giorno
    al bar, o in giro
    e sprecano così il loro tempo.
    Amen.

    Lettura del Vangelo

    Spiegazione del tema del ritiro: Lavorare per costruire la mia vita

    Mentre i discepoli stavano ad ascoltare queste cose, Gesù disse ancora una parabola perché era vicino a Gerusalemme ed essi credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro. Disse dunque: «Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare. Chiamati dieci servi, consegnò loro dieci mine, dicendo: "Impiegatele fino al mio ritorno". Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un’ambasceria a dire: "Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi". Osando fu di ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato. Si presentò il primo e disse: "Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine". Gli disse: "Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco. ricevi il potere sopra dieci città". Poi si presentò il secondo e disse:"La tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine". Anche a questo disse: "Anche tu sarai a capo di cinque città". Venne poi anche l'altro e disse: "Signore, ecco la tua mina, che ho tenuto riposta in un fazzoletto; avevo paura di te che sei un uomo severo e prendi quello che non hai messo in deposito, mieti quello cm non hai seminato". Gli rispose: "Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l'avrei riscosso con gli interessi". Disse poi ai presenti: "Toglietegli la mina e datela a colui che ne ha dieci". Gli risposero: "Signore, ha già dieci mine!". Vi dico: "A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me" (Lc 19,11-27).

    Meditazione

    Dipende da te!
    Che ogni giorno sorga il sole,
    che ad ogni crocicchio canti l'amore
    dipende da te.
    Che il tuo compagno non perda la speranza,
    che l'operaio lavori con gioia
    dipende da te.
    Che lo straniero sia rispettato
    dipende da te.
    Che i tuoi divertimenti portino gioia
    dipende da te.
    Che i ragazzi e le ragazze
    si amino di vero amore
    dipende da te.
    Sei tu che fai il sole,
    sei tu che fai li vento.
    Esci dal tuo torpore,
    non essere indifferente.
    Tuo fratello ha bisogno di te, il mondo è senza amore.
    Dio ti chiama con la loro voce, nella tua vita tutti i giorni.
    Che soffi il vento fresco quando fa caldo,
    che la tua presenza porti la pace
    dipende da te.
    Che la giustizia scorra come l'acqua,
    che tu possa dire la loro parola
    dipende da te.
    Che il povero abbia il suo riso e il suo pane,
    che ogni creatura possa sfamarsi in pace
    dipende da te.
    Che Cristo sia per tutti un amico,
    che ogni giorno possano essere uniti in Dio
    dipende da te.
    Rimane molto, molto da fare. Ma noi costruiremo il domani
    lavoratori, amici, fratelli
    un nuovo mondo fatto con le nostre mani.
    Perché la forza nostra
    non sta nel denaro
    ma nella nostra amicizia.
    Il tuo domani dipende da te,
    oggi.

    Canto: Ama e capirai

    4. RIFLESSIONE PERSONALE SCRITTA

    – Che cosa mi aspetto dalla vita?
    – Quand'è che mi è capitato di realizzare quello che volevo fare? Come faccio quando voglio raggiungere una determinata cosa?
    Nell'assemblea generale si leggono le riflessioni e poi ci si divide in gruppi.

    5. RICERCHE DI GRUPPO

    a) Ogni gruppo viene formato a seconda del tema che ognuno decide di trattare... Il tema si deve fare scritto.

    1° Tema: Sfogliando i giornali che si trovano su un tavolo e cercando nelle interviste ai divi dello spettacolo... o ai personaggi oggi celebri, cercate di vedere come hanno fatto ad arrivare dove ora sono.

    2° Tema: Ascoltate la registrazione degli ultimi giorni di P. Kolbe... E discutete insieme: Come può un uomo arrivare a sacrificare la propria vita per uno sconosciuto? Oltre all'aiuto del Signore, quali doti e virtù deve aver avuto? Come ha fatto ad arrivare a questo punto? È solo un atto isolato di eroismo o è frutto di tutta la vita? Quando secondo voi ha incominciato ad allenarsi in questo senso?

    3° Tema: Rileggete le testimonianze dell'incontro di preghiera di questa mattina. Secondo voi che cosa occorre a questi ragazzi per fare quello che vogliono? Quando devono incominciare a prepararsi? Conoscete delle persone che sacrificano tutto (divertimenti, giochi, compagnie) pur di arrivare dove vogliono? Come li giudicate? Uno che ad impegnarsi per costruire la propria vita aspetta sempre il domani ci riuscirà a combinare qualcosa? E voi che cosa fate oggi per il domani?

    b) Confrontiamo nel Vangelo come Gesù si è preparato alla sua vita. Ogni gruppo legga le seguenti pagine del Vangelo:

    Gesù incomincia fin da piccolo a prepararsi alla vita pubblica

    Continuamente «fa la volontà del Padre suo» (= Io scopo della sua vita, il motivo per cui è venuto al mondo):
    – Ricorda la risposta data alla Madonna dopo che lo avevano cercato per tre giorni (Lc 2,49);
    – ricorda la sua obbedienza a papà e mamma (Lc 2,51);
    – ricorda la sua osservanza alle leggi del suo paese: presentazione al tempio (Lc 2,22).
    – Conoscete altri fatti del Vangelo che ci fanno vedere come Gesù si prepara e si impegna per costruire la sua vita?

    Gesù da adulto accetta la volontà di suo Padre

    Ma questo gli è stato possibile perché si è allenato fin da giovane.
    – Ricorda la moltiplicazione dei pani e dei pesci (Gesù spiega lo scopo della sua vita) (Gv 6,22-71).
    – Ricorda nell'orto degli ulivi (Mt 26,37-46);
    – le sue ultime parole (Gv 19,30).

    Lo scopo della vita di Gesù era fare la volontà di suo Padre. Ci è riuscito? Perché? Se non si fosse impegnato ce l'avrebbe fatta? Che cosa ci insegna? (mettilo per iscritto).

    Conclusione: Qual è il mio proposito di quest'incontro?

    6. ATTIVITÀ

    1) Un gruppo allestisce la mostra della fame e poi la spiega agli altri.
    2) Un secondo gruppo prepara le bacheche a collage sul tema del ritiro.
    3) Un altro gruppo costruisce un mosaico con carta su questo tema: La vita, un'opera da realizzare.
    Al termine ognuno risponde sul suo quaderno alla domanda: Che cosa mi ha insegnato l'attività che ho fatto?

    7. REVISIONE DEL RITIRO

    – Giudizio su questa giornata passata insieme.
    – Che cosa proponi? Quale convinzione porti a casa?
    – Quali prevedi saranno le difficoltà?
    – Come potrò superarle?
    Prepara le risposte per iscritto, prima dell'offertorio farai dono di queste tue conclusioni al Signore, intanto che il celebrante offrirà il pane e il vino, e chiederai a Gesù che ti aiuti a mettere in pratica quello che hai capito.

    8. PREPARAZIONE INDIVIDUALE ALLA MESSA

    Ripensa alla tua vita:
    – Quante cose hai modo di imparare?
    – Come mai qualche volta non cambia la tua vita?
    – Credi che si possa essere a posto davanti a Gesù, se dopo aver ascoltato la parola non la si mette in pratica?
    – Come mi impegno a costruire la mia vita: nella preghiera - nella scuola -Iena famiglia - nel gioco - con gli amici - nelle riunioni?

    9. MESSA CONCLUSIVA

    Le letture della messa possono essere scelte tra quelle riportate nella giornata. Oppure:
    – 1 Samuele 16,1-13
    – Salmo 22
    – Luca 2,41-52.

    (Per ulteriori scelte, cfr. Note di Pastorale Giovanile, 1972 /11).


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