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    Proposte per una quaresima impegnata: Quaresima tempo della Chiesa



    (NPG 1971-03-53)

    Il numero scorso di «Note di Pastorale Giovanile» presentava alcune indicazioni generali sulla impostazione di una quaresima «impegnata».
    Ora desideriamo scendere maggiormente ai dettagli, offrendo delle proposte.
    La redazione aveva un progetto a più largo respiro. In Italia operano molti gruppi di impegno sociale. Ciascuno si fa il suo programma e si dà da fare, per realizzarlo come meglio riesce. Perché non tentare una unificazione, salvando logicamente il pluralismo? O, meglio, perché non portare a conoscenza di tutti gli operatori diretti i singoli piani, in modo da permettere un collegamento almeno pratico: chi resta convinto da una proposta... cerca un contatto con il proponente.
    Purtroppo il progetto è naufragato, almeno parzialmente: forse non siamo ancora maturi per «lavorare assieme». Peccato, perché oggi si costruisce qualcosa di serio, solo unificando, in alcuni piani, le forze. L'entusiasmo è facilmente integrato da chi vive sulla morte dei «fanatici scomodi».
    Il sussidio che presentiamo nelle pagine seguenti offre tre fasci di proposte: il primo della redazione di «Note di Pastorale Giovanile», adatto per preadolescenti (e da integrare con iniziative di tipo «Terzo Mondo»); il secondo e il terzo elaborati da due Movimenti organizzati: MANI TESE e SVILUPPO E PACE.
    Forse è opportuno richiamare, ancora una volta, il volto dei nostri sussidi: si tratta di proposte, da «storicizzare» a livello locale e da «completare», rilevando gli elementi significativi dell'una e dell'altra, per un cammino in avanti preciso e formativo.

    Altri suggerimenti possono essere ritrovati in:
    CATECHESI, fasc. C, 1971 /2
    NOTE DI PASTORALE GIOVANILE, 1968 /3 NOTE DI PASTORALE GIOVANILE, 1970 /2.

     

    QUARESIMA:
    TEMPO DELLA CHIESA

    Linee di riflessione

    L'intero anno liturgico fa vivere i cristiani in clima ecclesiale. Ma è innegabile che la Quaresima è un periodo privilegiato. È tutta la Chiesa che entra in un ritiro per quaranta giorni, si dedica ad attività comuni intensive, partecipando al mistero del suo Capo combattente, al fine di entrare, rinnovata, consolidata nei suoi legami, nella gioia pasquale.
    Tre aspetti possono essere messi in evidenza.

    Noi facciamo la nostra quaresima guidati dalla Chiesa,
    vale a dire sotto la direzione della Chiesa gerarchica

    ♦ La tradizione gerarchica 
    È la Gerarchia, nei numerosi rappresentanti che si sono succeduti lungo la tradizione, che, sotto l'ispirazione dello Spirito di Cristo, ha conferito alla Quaresima la sua fisionomia propria. È la Gerarchia che ha determinato le tre serie di attività complementari necessarie a un serio rinnovamento cristiano.
    1. Esercizi sacramentali. La Gerarchia ha prescritto la confessione e la comunione pasquali; e soprattutto ha composto i testi delle magnifiche Messe quotidiane in cui il popolo riceve la parola di Cristo e impara a invocare la sua misericordia. Si noti l'intervento recente della Gerarchia, per ridonare a queste Messe di Quaresima, a volte sopraffatte dalle Messe dei Santi, la loro importanza primordiale, e più ancora per rinnovare la liturgia del triduo pasquale.
    2. Ascoltare la parola di Dio. Dal V secolo vediamo i Vescovi che distribuiscono abbondantemente la parola divina nel corso della Quaresima: i sermoni di un S. Leone, di un S. Agostino possono ancora nutrirci. Questa tradizione è oggi continuata particolarmente per mezzo delle lettere pastorali.
    3. Esercizi ascetici di digiuno e di elemosina. Anch'essi sono prescritti fin dalle origini della Quaresima. Alla Gerarchia di ogni epoca e di ogni paese il precisarne le modalità concrete.

     Il nostro Vescovo organizza concretamente queste attività 
    Queste disposizioni generali esigono adattamenti di tempo e di luogo. Tali adattamenti però non sono lasciati al caso, ma sono di competenza dei Vescovi. È il Vescovo che organizza in ogni Diocesi gli esercizi di una Quaresima che dovrà essere vissuta seriamente e con un movimento unico dall'insieme della
    Diocesi. Si metta in evidenza la Lettera pastorale: è il Vescovo che nutre la sua Diocesi con la parola divina che egli ha giudicata più opportuna in quell'anno. E, verso la fine della Quaresima, si segnali l'importanza della Messa celebrata il Giovedì Santo mattina con la benedizione degli Oli Santi: il Vescovo consacra gli Oli per tutti i Battesimi, le Cresime, le Ordinazioni che saranno amministrate nella sua Diocesi nel corso dell'anno.

     La nostra Parrocchia o la nostra Comunità 
    C'è ancora posto per le iniziative della Parrocchia o della Comunità, che, in nome del Vescovo e sulla linea delle sue direttive, possono apportare gli adattamenti alla celebrazione della Quaresima e renderla davvero un fatto «locale».

    Noi facciamo la nostra quaresima nella Chiesa,
    vale a dire insieme, con attività comuni e con uno stesso cuore

     Insieme visibilmente
    Regolata dalla Chiesa gerarchica, la Quaresima è un'attività della Chiesa-comunità. Soltanto inserendosi personalmente in essa, con tutta l'anima e con tutte le proprie risorse esteriori, ciascuno realizzerà la sua Quaresima con frutto. Secondo i tre orientamenti segnalati sopra, si possono predisporre delle attività comunitarie: la più importante è la partecipazione liturgica, specialmente quella del Mercoledì delle Ceneri (iniziare la Quaresima insieme), delle Domeniche e, lungo la settimana, le messe del mercoledì e del venerdì, le più antiche e le più ricche liturgicamente. Quanto all'ampiezza della partecipazione comunitaria concreta, essa può farsi sul piano della Diocesi, della Parrocchia, della Comunità, o della classe o della famiglia. È entrare in pieno nello spirito ecclesiale della Quaresima.

     Insieme nel mistero della Comunione dei Santi
    Quaresima ecclesiale: la sua realtà supera di molto i limiti delle attività comunitarie visibili. Il mistero stesso della Chiesa, corpo formato da molti membri uniti interiormente dallo stesso Spirito Santo, entra qui in gioco. È veramente tutta la Chiesa che celebra la sua Quaresima: ogni gruppo di cristiani agisce dunque in unione coi suoi fratelli del mondo intero, con i 510 milioni di cattolici e anche coi 400 milioni di fratelli separati che hanno conservato o restaurato la pratica quaresimale. È una realtà straordinaria questa Chiesa in clima di purificazione, questo nuovo Israele nel deserto unito al suo Signore che combatte contro Satana, in marcia verso la vera Terra Promessa. II mio umile sforzo coopera a sostenere tutta la Chiesa.

    Noi facciamo la nostra Quaresima per la Chiesa,
    vale a dire perché essa cresca in grazia e carità fino a Pasqua

    La mia Quaresima è un'attività di membro: tutta la Chiesa se ne deve avvantaggiare. Anche qui sono numerosi i punti di vista.

     Per il mio rinnovamento personale di membro della Chiesa
    Anzitutto devo rinnovare me stesso. Ma questo sforzo per quanto sia personale, stringerà i legami che mi collegano con Dio e con la Chiesa, mi ri-insegnerà a vivere nella carità filiale e fraterna. È questo soprattutto il senso della confessione: il mio peccato ha ferito mio Padre e tutta la famiglia dei miei fratelli; il perdono che ricevo mi riconcilia con tutti loro. E la comunione pasquale lo manifesta pienamente: infatti è partecipazione al banchetto fraterno.

     Per il rinnovamento cristiano della comunità, della mia famiglia, della nostra Parrocchia e della nostra Diocesi
    Le attività comuni ridondano immediatamente a vantaggio della comunità che le compie. La Quaresima è normalmente il tempo in cui si deve migliorare lo spirito di famiglia della comunità, della classe e della famiglia. Ne trarrà vantaggio anche la Parrocchia e la Diocesi. Conviene qui segnalare due orientamenti: vi sono dei catecumeni che si preparano al Battesimo nella notte di Pasqua; tocca a noi aiutarli spiritualmente. Vi sono dei poveri e delle opere di misericordia che sono stati segnalati alla nostra attenzione: i nostri sacrifici devono aiutarli materialmente.

     Per il rinnovamento di tutta la Chiesa
    La Chiesa è composta di poveri peccatori. Noi li aiutiamo a convertirsi, a purificarsi per mezzo del mistero della Comunione dei Santi.
    Segnalo tre elementi che possono essere sfruttati in questa linea:
    1. Le orazioni di tutte le Messe: è la Chiesa in quaresima che prega per tutta la Chiesa. È facile rendersene conto analizzando queste magnifiche preghiere.
    2. La festa del 19 marzo: celebriamo S. Giuseppe come patrono della Chiesa universale: occasione propizia per pregare per la Chiesa, per la sua fedeltà e il suo progresso in Gesù Cristo.
    3. La Comunione pasquale di milioni di fedeli è il segno più vigoroso dei frutti della Quaresima: la Chiesa si riunisce al suo Signore stringendo i vincoli con tutti i suoi membri.
    (Giuseppe Aubry)

    PROPOSTE PER GRUPPI DI PREADOLESCENTI

    Le idee sono assimilabili solo se tradotte in gesti. Vivere la Quaresima come scoperta della Chiesa, vuol dire perciò fare in questo tempo gesti di scoperta della Chiesa «locale». E rifletterci su.
    Presentiamo una vasta raccolta di indicazioni concrete da affidarsi a ragazzi, per metterli più direttamente a contatto con la realtà della Parrocchia e della Diocesi. Alcune saranno più adatte a ragazzi di collegio, altre a ragazzi di esternato e di oratorio.
    Ciascuno quindi potrà scegliere e adattare le varie iniziative al suo ambiente, preoccupandosi soprattutto di far fare qualcosa di concreto.

    Alla scoperta del mio Vescovo e della mia Diocesi

    Scoperta del Vescovo nella sua qualità di Successore degli Apostoli, fonte di tutti i poteri nella Diocesi: Governo, Magistero, Ordine.
    Scoperta della mia Diocesi come «Chiesa» con una sua vita spirituale, sue caratteristiche, suoi problemi e difficoltà, ecc.

    1. Conoscere il proprio Vescovo:
    – Vescovo della Diocesi in cui c'è l'Istituto o l'Oratorio;
    – Vescovo della Diocesi d'origine dei ragazzi di collegio.
    Se è possibile, fargli una visita di omaggio, approfittando eventualmente della presenza del Vescovo a qualche manifestazione viciniore.
    Eventuale inaugurazione di una foto del Vescovo in un locale dell'Istituto o Oratorio.
    2. Presentare ai ragazzi la «Lettera pastorale» del Vescovo per la Quaresima, spiegandone il significato; è una espressione dell'insegnamento ordinario della Chiesa, del potere di «insegnare «che è proprio del Vescovo. Con questa «Lettera» il Vescovo vuole illuminare un punto particolare della dottrina cristiana e invitare tutta la Diocesi a rinnovarsi spiritualmente.
    3. In gruppo si potrà compilare una «Carta della Diocesi» con indicazioni topografiche sommarie: confini, chiese e santuari principali, parrocchie, opere cattoliche, ecc.
    4. Si organizzi, dove è possibile, una visita-pellegrinaggio alla Cattedrale, promuovendo lavori di ricerca sulle sue origini, valori artistici, ecc., e arricchendo l'«Album della mia Cattedrale» con fotografie, disegni, ecc. Oppure indire un Concorso giornalistico per il miglior «servizio» sulla Cattedrale.
    5. Studio della storia della propria Diocesi, dei Vescovi più importanti, dei Santi più illustri.
    6. Conoscenza e, possibilmente, visita al Seminario della Diocesi: quanti Seminaristi vi sono, come si svolgono i corsi di studio, ecc.
    7. Redigere l'«Album della mia Diocesi» con il numero delle Parrocchie, dei sacerdoti, dei seminaristi, dei fedeli, l'elenco delle opere diocesane più importanti nei vari settori (assistenza, A. C., catechismi, stampa, missioni, cinema, ecc.). Si potrà intervistare nel gruppo, un sacerdote della Diocesi particolarmente competente.
    8. Studio dei problemi più gravi della propria Diocesi: zone di minor frequenza religiosa, particolari difficoltà, zone di particolare povertà, baraccati, ecc.
    9. Incontro con gruppi organizzati che operano nell'ambito della Diocesi, per un tentativo di coordinamento, per chiedere come è possibile collaborare con loro.
    10. Raccolta di fondi per sostenere un'attività specifica della Diocesi.

    Alla scoperta della mia Parrocchia

    Scoperta della Parrocchia «cellula» viva della Chiesa, comunità di fede, di preghiera, di aiuto reciproco (crediamo insieme, preghiamo insieme, ci aiutiamo insieme): la «famiglia parrocchiale» è l'espressione più concreta e definita della «famiglia di Dio» che è la Chiesa, e, come ogni famiglia, ha il suo capo, la sua vita, le sue gioie e pene, le sue difficoltà e problemi.
    Dobbiamo ricreare nei ragazzi il senso della appartenenza alla Parrocchia, della partecipazione alla sua vita, delle responsabilità del parrocchiano di fronte alla Parrocchia.
    Conoscenza e valorizzazione della figura del Parroco, come Pastore inviato dal Vescovo, come padre della famiglia parrocchiale.

    1. Conoscere il proprio Parroco e scrivergli, all'inizio o nel corso della Quaresima, assicurando il proprio apporto di «membro della famiglia» con preghiere e sacrifici per il rinnovamento spirituale della Parrocchia, chiedendo a lui una intenzione speciale per cui pregare.
    2. Visita al Parroco e alla Chiesa parrocchiale, sostando in particolare nel Battistero dove «nascono» i membri della famiglia parrocchiale. Visitare pure l'archivio parrocchiale, dove sono conservati i volumi con le registrazioni dei Battesimi, Cresime, Matrimoni, ecc.
    3. Compilazione, a gruppi o singolarmente, della «Carta della Parrocchia» con indicazioni topografiche di altre chiese e cappelle, opere cattoliche, ecc.
    4. Indire un Concorso per la più bella cartolina illustrata di chiesa parrocchiale.
    5. Compilazione dell'Album della mia Parrocchia con cenni storici sulla chiesa parrocchiale, valori artistici in essa contenuti, tradizioni e feste particolari, dati sulla vita spirituale della Parrocchia, ecc.
    6. Piccole inchieste per illustrare particolari aspetti della vita parrocchiale: frequenza alla Messa domenicale, percentuali di parrocchiani che fanno Pasqua, frequenza dei ragazzi all'oratorio parrocchiale, ecc.
    7. «Intervista al mio Parroco»: lanciarla come Concorso tra i ragazzi premiando le «interviste» migliori.
    8. Mettersi a disposizione del Parroco, durante la Settimana santa, per le funzioni – canto e servizio all'altare – per l'assistenza ai piccoli nell'oratorio, per aiutare nella gita del lunedì di Pasqua, ecc.
    9. Scoperta di particolari situazioni di disagio all'interno della Parrocchia: famiglie povere, fabbriche con orari impossibili, scuole mal servite...
    10. Incontri con gruppi impegnati per offrire la propria collaborazione.
    11. Inchieste per conoscere la realtà sociale in cui la Parrocchia è inserita.


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