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    Un libro di preghiera per le comunità giovanili



    (NPG 1970-11-97)

    PREGARE GIOVANE
    Libro di preghiera per le comunità giovanili
    a cura del Centro Salesiano Pastorale Giovanile
    pp. 600, L. 1.500, 16 tavole f.t.

    Ordinazioni:
    L.D.C. - 10096 Torino-Leumann


    Il Centro Salesiano Pastorale Giovanile, dopo una notevole sperimentazione, ha curato l'edizione definitiva di un libro di preghiera per comunità giovanili: PREGARE GIOVANE è da alcuni giorni in libreria.
    Non è un libro come tutti gli altri. Anzi, senza presunzione, si può affermare che è totalmente nuovo: nella impostazione, nelle linee metodologiche, nei criteri di utilizzazione.
    Perché sia davvero uno strumento di promozione, nelle mani dei giovani e degli operatori della pastorale giovanile italiana, è urgente spendere qualche parola di commento.
    Il testo è destinato ai giovani: è stato quindi sfrondato di tutte le annotazioni di carattere tecnico; d'altra parte è uno «strumento»: e quindi non ha lo spazio per le attente riflessioni teoriche.
    Un'idea è però ricorrente: ogni gruppo che prega ha bisogno di una guida, di un animatore.
    Queste pagine sono destinate a chi ha, per vocazione o per incarico, la responsabilità di essere guida di comunità giovanili di preghiera.
    Il discorso da farsi sarebbe lunghissimo: ogni battuta ne implica cento di più vaste, di più a monte.
    Le righe che seguono sono un «indice ragionato» di una serie di articoli che NOTE DI PASTORALE GIOVANILE ha in cantiere, per montare in parallelo le indicazioni sulla utilizzazione di PREGARE GIOVANE con i problemi sulla educazione alla preghiera dei giovani.

    PERCHÉ UN NUOVO LIBRO DI PREGHIERA PER GIOVANI

    I motivi che sono stati alla radice della fatica di pensare e costruire PREGARE GIOVANE, sono di varia natura:

    Un fatto pratico-pastorale

    In molte comunità giovanili c'è un tempo determinato per la preghiera, ogni giorno. Per molti fa problema: come «occupare» questo spazio; ed è sottinteso, quasi sempre, «in maniera utile». A parte queste situazioni, la raccomandazione di dedicare ogni giorno un po' di tempo alla preghiera... è abbastanza diffusa.
    Ma tutti hanno la percezione che non basta raccomandare: occorrono strumenti che diano il gusto di pregare.
    D'altra parte, non si possono ripetere all'infinito alcune preghiere: se ne svuota molto presto la densità, nella noia. E si brucia un tempo prezioso.
    I cinque minuti quotidiani di preghiera vanno vissuti intensamente.
    La ripetizione meccanica per anni delle stesse formule, e per tutti (dai bambini, ai giovani, agli adulti), non può essere educativa.
    Certo, alcune formule vanno sempre ripetute. Ma non tutte hanno la dignità del Padre nostro. E anche il Padre nostro – lo conferma il rito della messa: il momento in cui il Padre nostro è più vero – ha bisogno di una introduzione di attualizzazione: «per noi, qui ora».
    L'altro tarlo della preghiera è concepirla come una serie di formule, quasi magiche, senza partecipazione della intelligenza, da recitarsi quindi comunque,
    il più in fretta possibile, per avere, paradossalmente, la coscienza tanquilla, di aver «pagato la tassa quotidiana» a Dio.

    Un fatto nuovo: il Documento-Base per il rinnovamento della Catechesi italiana

    Anche prima dell'uscita del DB si aveva la percezione che ogni catechesi dovesse aprirsi alla preghiera e che la preghiera, per la sua verità, dovesse nutrirsi di riflessione approfondita. Il DB ha confermato ufficialmente questa prospettiva.
    E, soprattutto, ha tracciato alcune linee da cui non ci si può discostare «per fare un discorso cristiano su Dio» (77) e quindi per impostare una preghiera «cristiana»:
    • Va curata alla radice l'avvertita disintegrazione tra fede e vita: la fede deve diventare motivo di scelte per compiere atti di fede, speranza e carità nelle situazioni sfidanti (30, 52, 54);
    • Dio si fa risposta all'uomo che interroga se stesso e la vita (52 e 55);
    • Ogni discorso cristiano su Dio deve perciò muovere dai problemi umani e
    tenerli sempre presenti, per la verità dell'Incarnazione (77, 96-97, 149);
    • L'uomo che forma il cuore della attenzione di Dio e dell'impegno di salvezza della Chiesa (75) è l'uomo «fenomenico», quello di tutti i giorni, che vive i problemi e le situazioni che fanno il nostro quotidiano (128, 141).
    La preghiera non può battere una strada diversa: fare la «sua» strada. Quindi va ripensata alla radice: accanto alle movenze di sempre (contemplazione, ringraziamento, supplica, richiesta di perdono) è urgente fare spazio a queste prospettive che il DB porta avanti: e l'una e l'altra cosa, in reciproca integrazione.
    Potrà sembrare strano che in un libro di preghiera per giovani, ci siano temi come la guerra, la fame, la civiltà dei consumi, e altri simili.
    Ma se sono vere le linee elencate sopra del DB, lo strano sarebbe che questi temi fossero relegati fugacemente in una intenzione della preghiera dei fedeli, invece di essere meditati, per scoprire, al loro interno, l'appello che Dio ci rivolge, di Dio che ci parla oggi, attraverso questi segni (118 ss.).

    Un fatto di costume: i giovani di oggi

    La preghiera, come tutta la pastorale, non è un abito prefabbricato da far indossare comunque. L'unità di misura è la vita: se corre a ritmo con la vita, ha senso: altrimenti sarà emarginata.
    I giovani degli anni 70 hanno alcuni dinamismi particolari: al di là della facile retorica è facile farne la constatazione sperimentale.

    • Il gruppo come luogo di ogni gesto veramente umano, per la maturazione della persona (allora è urgente ritrovare la dimensione comunitaria, di gruppo, della preghiera.

    • La novità come modo per sentirsi dentro la vita (ciò che è sempre uguale, ciò che ha il sapore del vecchio, viene buttato ai margini o viene strascicato. La preghiera deve ritrovare uno spazio per la novità, all'interno però di alcune dimensioni permanenti – formule e contenuti – che formano l'ossatura della chiesa storica. PREGARE GIOVANE tenta le due vie: offre un larghissimo repertorio di preghiere, per fare spesso «cose nuove»; e contemporaneamente cerca di ritrovare la freschezza e di ripresentarla con chiavi appropriate, anche
    nell'» antico»: un posto d'onore è riservato al salterio come preghiera, ma ogni salmo è introdotto da una chiave di attualizzazione).

    • La creatività: chi ha scoperto il mondo come storia, come divenire, vuole costruire, con le sue mani, a sua misura (PREGARE GIOVANE è un enorme repertorio di materiale da costruzione. Siccome non c'è sempre tempo e capacità per una strutturazione adeguata, allora molto è già sbozzato, altro è anche architettato; ma sempre sono indicate le linee per una precisa personalizzazione e storicizzazione).
    La creatività, nell'incontro con Dio, trova nella liturgia certi naturali limiti, dato il suo carattere di preghiera oggettiva e ufficiale della Chiesa: è il momento della cattolicità, il momento in cui è il soggetto che deve entrare in un mondo che trova. D'altra parte, se la liturgia è «il vertice e la sorgente di tutta la vita cristiana», non è, come sottolinea la Costituzione liturgica, l'unica forma di preghiera. Nelle forme non strettamente liturgiche, vi è perciò un margine molto più vasto alla creatività e alla spontaneità, all'aderenza alla storia.
    Una creatività sempre rispettosa però della essenziale struttura dialogica della preghiera cristiana.

    • L'interventismo: una preghiera che lasci il cuore tranquillo e non comporti un compromettersi nei fatti, è alienante. Molti giovani, oggi, non pregano più, perché hanno deciso di... fare qualcosa per gli altri. (PREGARE GIOVANE si inserisce in questa linea, ma come correttivo; è urgente intervenire; per molti problemi «non dobbiamo pregare perché li risolva Dio, ma perché Egli ci dia la buona volontà di farci qualcosa noi». Ogni preghiera quindi si conclude con la ricerca di un impegno concreto: già la preghiera stessa ne suggerisce molti. Ma l'impegno nasce dalla riflessione sulla Parola di Dio: la proiezione verso l'esterno è frutto di una discesa nel profondo di se stessi, all'ascolto della voce di Dio).

    Anche nei giovani, non tutto è positivo. Alcuni loro atteggiamenti minano alla radice la possibilità di pregare.
    Va prima – o contemporaneamente – sgomberato il terreno da queste allergie. Il DB parla di precatechesi come propedeutica alla catechesi.
    PREGARE GIOVANE porta avanti un discorso su queste linee:
    • Contro l'esteriorizzazione giovanile, l'urgenza di fare spazio alla meditazione. Sono sempre indicate, dopo ogni lettura della Parola di Dio, alcune piste di riflessione. Semplici piste, per non ridurre il tempo della riflessione personale ad un nuovo ascolto.
    • Contro l'utilitarismo giovanile, il senso della gratuità, fondamentale per un rapporto con Dio. Si educa alla... inutilità della preghiera: inutilità meravigliosa, se Dio è il sommo gratuito.
    In PREGARE GIOVANE, i salmi, soprattutto, sono riletti spesso in questa chiave, per fare largo ad una contemplazione amorosa di Dio.
    • Contro la fretta, l'educazione alla calma, al silenzio, ai tempi lunghi. È un discorso frequente, quasi un ritornello.
    • Contro lo scoraggiamento o l'apertura all'anarchismo, PREGARE GIOVANE fa proposte di speranze, piene di quotidiano e aperte al trascendente.

    Il fatto della secolarizzazione

    Il fenomeno della secolarizzazione, come è stato analizzato nel n. 8-9 1970 di NOTE DI PASTORALE GIOVANILE, è ambivalente.
    Ai caratteri negativi unisce alcune istanze positive, che non possono non essere tenute presenti per un discorso al giovane d'oggi, che in modo tutto particolare avverte, anche inconsapevolmente, il fenomeno.
    PREGARE GIOVANE ha cercato, nel linguaggio, nella scelta dei temi e nei contenuti, di rispondere a queste urgenze.
    Basta vedere la definizione pratica di preghiera che è stata adottata (preghiera non come evasione dal mondo, ma modo autentico di vedere le dimensioni del mondo e stimolo all'impegno per intervenire come collaboratori e sacramento di Dio); nelle celebrazioni sull'ateismo (e un po' lungo tutta la linea del testo) è stato assunto il nuovo modo di parlare di Dio; la fede e la speranza sono state presentate come liberazione da ogni falso assoluto e come responsabilità a costruire quei cieli nuovi e quella nuova terra che pure aspettiamo.
    PREGARE GIOVANE è allora il libro di preghiera per I giovani della civiltà della tecnica e della secolarizzazione.

    PRESENTAZIONE DELLA STRUTTURA DELLE PREGHIERE

    Il maggior numero di pagine di PREGARE GIOVANE è dedicato a veloci celebrazioni di preghiera: una preghiera intessuta di vari elementi.
    La scelta risponde a precise esigenze di carattere teologico e pastorale. Le ricordiamo, per guidarne la comprensione e la relativa utilizzazione.
    L'uomo è un essere dialogico, un essere in comunione. In dialogo con Dio e con i fratelli. La preghiera è comunione con Dio, nella comunione con i fratelli. Pregare insieme non è la somma della preghiera dei singoli individui, presi isolatamente, ma è qualcosa di diverso. Pregare insieme, vertice della comunione umana, è accettare Dio come colui che ci lega. Insieme ascoltiamo Dio che ci parla, insieme gli rispondiamo con la preghiera e con l'impegno nella vita.
    La struttura delle celebrazioni esprime questa struttura fondamentale dell'uomo.

    ♦ IL CANTO
    bene scelto, opportunamente introdotto, fa comunità.

     IL DIALOGO D'INIZIO (distinto in comune e proprio)
    È stata scelta la formula dialogica per sottolineare subito ciò che è stato detto sopra. Per disporre la comunità all'ascolto della Parola di Dio, per tenere viva l'attenzione. La formula responsoriale variata, infatti, aiuta a vincere la routine.
    Il dialogo comune è legato al momento della giornata: mattino o sera. Con poche battute, immette immediatamente nel clima: per il mattino, la contemplazione di Dio e la proposta di vivere nell'amore tutto il giorno; per la sera, la gratitudine e il pentimento. II tutto, attraverso una scelta di testi scritturistici. Il dialogo proprio dà il tema specifico della preghiera.

     LA PAROLA DI DIO ASCOLTATA ED ACCOLTA
    Pregare è innanzitutto ascoltare Dio che ci parla. Come nei rapporti umani, ascoltare con attenzione e partecipazione una persona, mette in comunione con lei; così analogamente è con Dio. Ascoltare con fede la lettura è già preghiera. Anche questo atto mentre ci mette in comunione con Dio ci lega tra noi, ci fa più comunità.
    Ma Dio ci parla anche attraverso la Chiesa, i fatti della storia e della cronaca. Naturalmente in modo diverso, Per questo alcune volte sono proposti alla lettura brani del Concilio, o anche fatti e statistiche.

     LA RISPOSTA DELL'UOMO: LA PAROLA DI DIO MEDITATA
    La parola ha una intenzione, va compresa. Va attualizzata, interiorizzata, applicata alla vita. Sarà necessario scoprire nella trama dei fatti, il senso, l'appello che Dio ci rivolge. Non c'è preghiera senza esercizio della intelligenza, diversamente non è un atto umano. Per questo, ogni celebrazione ha una traccia di riflessione.

     LA RISPOSTA DELL'UOMO: LA PAROLA DI DIO PREGATA
    La parola meditata si fa preghiera. L'uomo dice a Dio la gioia della scoperta, l'ammirazione per lui, il ringraziamento. Anche i suoi pensieri, i suoi interrogativi. È una preghiera detta insieme, coralmente, perché maturata nella riflessione comune, in cui si è creata una certa unità di mente e di cuore. Anche se non perfettamente.
    I testi delle preghiere hanno generalmente un andamento discorsivo e meditativo.

     LA RISPOSTA DELL'UOMO: LA PAROLA DI DIO VISSUTA
    La parola di Dio non è fatta solo per essere ascoltata e meditata, ma deve essere incarnata nella vita. La preghiera non può essere una evasione, una fuga dalle precise responsabilità storiche, ma è invece una
    forza d'impegno. Spinge ad intervenire.

     LA PREGHIERA DI GESÙ COME VERTICE DELLA CELEBRAZIONE
    Ogni celebrazione di preghiera, ogni giorno, si conclude con il Padre nostro. È la grande formula di ripetizione: immette il piccolo gruppo nel respiro di tutta la Chiesa.
    Secondo la tradizione della Chiesa, poi, l'ultimo passaggio è il ricordo di Maria: sono offerte molte possibilità di realizzazione proprio per non cadere nella routine.

    ALCUNE INDICAZIONI DI METODO

    Primato della persona
    Va sempre tenuto presente che «nell'ordinare le cose ci si deve adeguare all'ordine delle persone e non il contrario, secondo quanto suggerisce il Signore
    stesso, quando dice che il sabato è fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato» (GS, 26).
    Il libro è perciò a servizio dei giovani, e non viceversa. Uno strumento nelle loro mani. Bisogna partire dal livello a cui si trova il gruppo giovanile, per camminare insieme, verso la meta di una preghiera fortemente interiorizzata, personale-comunitaria.

    Contemplazione ed impegno
    Nel programmare una successione di celebrazioni, si faccia in modo tale che siano presenti i vari aspetti della preghiera. Così, ad esempio, se al mattino o per un certo periodo il centro della preghiera è stato l'uomo, con i suoi problemi, alla sera si potrà scegliere un salmo di contemplazione di Dio, di adorazione o di ringraziamento, oppure uno dei testi della parte seconda.

    Volontà di preghiera
    Si entra nella preghiera con un atto di volontà. Normalmente non è un atto cc spontaneo», specie per i giovani. Creare un clima di impegno, di preghiera e di raccoglimento è tra le cose più difficili in una comunità giovanile, specie se numerosa.
    Per questo, è sommamente importante curare l'ambiente esteriore, il momento nell'orario, la preparazione dei lettori. Soprattutto l'animatore deve, volta per volta, preparare la celebrazione. È lui che dà il tono.

    Novità e ripetizione 
    La interiorizzazione e la traduzione in atteggiamenti richiede una lenta sedimentazione ed insieme una certa varietà. Infatti, una ripetizione meccanica e continua delle stesse formule non aiuta ad interiorizzare la preghiera, come neppure una novità continua.
    Ad esempio, una stessa celebrazione potrà essere ripetuta per tre giorni di seguito, approfondendo nella riflessione un aspetto particolare. Oppure si potrà ripeterla di tanto in tanto.
    Qualcun'altra, invece, potrà essere utilizzata una sola volta.
    Le preghiere della seconda parte e i salmi sono, di loro natura, molto permanenti e quindi adatti ad una ripetizione ciclica.

    Qualità più che quantità
    È vero. Però è necessario ricordare che senza un arco minimo di tempo, pensiamo almeno a 7 o 8 minuti, non è possibile che fiorisca una preghiera comunitaria.
    Le celebrazioni sono quantitativamente brevi generalmente, affinché possano essere sempre eseguite con calma e completezza.

    Comunità e piccoli gruppi
    Se la comunità è molto grande, si potrà tentare di dividerla in gruppi più piccoli e affidare la funzione di guida e animatore ad un giovane più sensibile, che si impegni in una preparazione seria.

    Preparazione
    Questo libro è stato pensato per la preghiera di comunità giovanili. In esse è sempre necessario un animatore, una guida.
    La celebrazione non può essere improvvisata, deve essere preparata, almeno da lui. La preghiera è atto dell'uomo tutto intero: corpo, cuore, intelligenza. Siccome alcune celebrazioni hanno una certa difficoltà, è necessario guidare il gruppo alla comprensione.

    Calma e silenzio
    La fretta, il voler finire al più presto è il tarlo della preghiera. Piuttosto si faccia di meno, ma con calma, con impegno.
    Non manchi mai nella celebrazione qualche breve istante di silenzio.

    Gli attori della celebrazione
    La celebrazione abbia sempre i suoi attori: ciascuno copra il proprio ruolo e... non si faccia una concentrazione di incarichi.

    IL CONTENUTO

    prima parte
    PREGARE CON I SALMI

    • Preghiera del mattino (Lodi)
    • Preghiera della sera (Vespro e Completa)
    • Salterio (un repertorio di oltre 50 salmi, presentati da una chiave di lettura specifica per i giovani, in tre linee: antropologica-ecclesiologica-cristologica)

    seconda parte
    LA PAROLA DI DIO SI FA PREGHIERA

    • Storia della salvezza: dialogo tra Dio e l'uomo
    (19 testi di preghiera centrati sulle pagine più significative del nuovo testamento, nella linea della storia della salvezza)

    terza parte
    LA VITA SI FA PREGHIERA

    • Una scuola a servizio dell'uomo (8 celebrazioni sul significato cristiano dell'impegno scolastico)
    • Dov'è o morte la tua vittoria? (4 celebrazioni)
    • Incontro a Cristo che viene
    Un mondo in cui Dio è morto (6 sull'ateismo)
    Un mondo in cui milioni di uomini nuotano nell'abbondanza (8 sulla civiltà dei consumi)
    Un mondo in cui milioni di uomini muoiono di fame (5 sul problema della fame)
    Un mondo in cui ci si uccide ancora (5 su guerra e pace)
    Un mondo in cui alcuni sono più uguali degli altri (3 sul razzismo)
    Cristo viene oggi in questo mondo per creare uomini nuovi (7 sulla risposta dl Dio, in Cristo, a questi problemi)
    • Padre, siano uno come noi (8 sull'ecumenismo)
    • Ascoltiamo Don Bosco preghiamo (6 riflessioni sui temi cari alla pedagogia di Don Bosco)
    • Quaresima: tempo di fede
    Conversione e Fede (17 celebrazioni sui problemi della fede)
    Dialoghi con Cristo (8 riflessioni sugli impegni della fede)
    il battesimo (7 celebrazioni)
    Penitenza ed eucaristia (7 celebrazioni)
    Presso il sepolcro vuoto del Risorto (1 meditazione sulla passione) Via Crucis
    • Pasqua: tempo di speranza (8 celebrazioni sul significato della resurrezione)
    • Pentecoste: tempo dello spirito (3 sull'azione dello Spirito Santo, oggi)
    • Fare comunità (25 celebrazioni sul tema del fare comunità: ostacoli, problemi, ecc.)
    • Chiamati all'amore (4 sulla vocazione: alla famiglia, al sacerdozio)
    • In Cristo, Maria illumina il mistero dell'uomo e del cristiano (17 celebrazioni mariane: Maria modello e aiuto per un «uomo vero»)

    quarta parte
    DIO CI LIBERA E CI RADUNA
    Penitenza ed Eucarestia nella vita di una comunità giovanile

    quinta parte
    LA PREGHIERA A DIO, ALLA MADONNA, AI SANTI Preghiere del mattino e della sera
    Rosario e litanie

    sesta parte
    LA GIOIA DELLA FAMIGLIA DI DIO
    (Repertorio di canti: 144 tra tradizionali e ritmici)

    UTILIZZAZIONE

    Sono possibili varie utilizzazioni delle celebrazioni contenute in PREGARE GIOVANE. A titolo di esempio, se ne indicano alcune:

    • soprattutto come preghiera del mattino e della sera
    • durante la catechesi (per concludere con una preghiera il tema sviluppato)
    • per introdurre una conversazione di gruppo, in prospettiva di fede
    • per ritiri ed esercizi spirituali
    • prima e dopo una conferenza (per indicare il tema, riassumerlo, raccogliete impegni e decisioni, ascoltare il «parere» di Dio sull'argomento)
    • all'interno di piccoli gruppi (per costruire uno spazio di preghiera spontanea In questo caso tutto il libro si presenta come un grande «repertorio» cui attingere per costruire preghiere)
    • come testo di preghiera e di riflessione per giovani catechisti e animatori di gruppi (nel testo, sono riportate con frequenza citazioni dal DB, proprio per guidarne una lettura attenta e una comprensione piena)
    • nelle comunità in cui c'è l'usanza di alcune parole in apertura e chiusura di giornata, le celebrazioni possono fornire la linea di una catechesi vitale e contemporaneamente organica, collegata con la preghiera.

    CONCLUSIONE

    Per concludere riportiamo uno dei paragrafi del DB che cì sembrano più emblematici della linea pastorale che l'Episcopato italiano vuole imprimere alla catechesi rinnovata. È uno dei testi maggiormente tenuti presenti nella compilazione di PREGARE GIOVANE.
    ti Formare la mentalità cristiana, significa nutrire il senso dell'appartenenza a Cristo nella Chiesa.
    La catechesi ridesta continuamente la coscienza del battesimo ricevuto; apre l'anima alla parola che convoca e vivifica la Chiesa; invita alla preghiera e alla professione di fede, guida ad assumere la missione nella Chiesa secondo la propria personale vocazione; promuove il dialogo con Dio, con i fratelli, con tutti gli uomini; rende capaci di giudicare gli eventi della storia con spirito profetico.
    L'uomo del ventesimo secolo può apparire quasi allergico alla esperienza della fede e proteso, spesso generosamente, all'impegno nel mondo. Da questa rilevazione, non di rado troppo esteriore, traspare l'urgenza di educare i cristiani a comprendere che la fede non allontana dalla storia, ma svela in essa le intenzioni di Dio, riversando luce nuova sulla vocazione integrale dell'uomo» (Il rinnovamento della catechesi, 43).


    T e r z a
    p a g i n A


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